Connect with us

Mood Your Say

Intervista all’attrice e scrittrice Claudia Conte

Published

on

Tra gli eventi collaterali che hanno caratterizzato l’ultima Mostra del Cinema di Venezia, merita senz’altro attenzione la cerimonia di consegna del Women in Cinema Award. Il premio, alla sua prima edizione, intende celebrare le grandi donne del cinema, ma anche gli uomini che hanno riservato a figure femminili posti di rilievo nelle loro produzioni. Al timone di questo progetto, c’è la giovane attrice e scrittrice Claudia Conte, che a Venezia 77 è stata protagonista per tutta la durata del festival anche con la sua rubrica giornaliera su Fred Film Radio I Colori di Venezia 77, dedicata a quei professionisti del cinema che lavorano dietro le quinte. “Abbiamo avuto ospiti agenti, distributori, fotografi, giornalisti, casting director – racconta Claudia Conte – li ringrazio tutti, perché senza di loro il cinema non esisterebbe”.

Com’è nata l’idea del Women in Cinema Award?
Il premio vuole valorizzare e sostenere le professionalità femminili del cinema. Durante l’evento che ho condotto io stessa e che si è tenuto all’Hotel Excelsior del Lido, abbiamo premiato grandi donne, come ad esempio Francesca Comencini, Ludivine Sagnier, Piera Detassis, ma anche uomini che mettono la donna al centro delle loro narrazioni cinematografiche, come il regista tedesco Christian Petzold in questo caso. L’Academy del premio è tutta al femminile e lo porteremo anche al Festival di Roma. Sono felice di averlo fortemente voluto e sono particolarmente contenta che il premio abbia iniziato il suo percorso in questa edizione della Mostra, che ha avuto le donne assolute protagoniste.

Una Mostra particolare quella di quest’anno, che ha dovuto necessariamente far fronte alle restrizioni Covid…
Sicuramente si è sentita molto la mancanza del pubblico, soprattutto davanti al tappeto rosso. Io ho fatto il red carpet e devo dire che il muro che delimitava la zona era davvero triste. Però credo che l’esperienza di questa edizione abbia introdotto degli aspetti che mi auguro si mantengano anche in futuro, come ad esempio le norme igieniche.

Dopo il lockdown com’è ripartito il tuo lavoro di attrice?
Sono tornata in due short movies, entrambi diretti da un regista di Los Angeles, Stephane Ahidjo: il primo è S.O.S., contro il bullismo, e il secondo, Social Life, tratta della dipendenza da social. E poi ho partecipato al film, Resilienza, che ho girato a gennaio ad Ischia. E’ un film contro la violenza sulle donne a cui tengo molto.

Questi nuovi progetti confermano il tuo interesse per le tematiche sociali…
Sì, assolutamente. Su questo sono molto attenta nella scelta dei progetti. Devo credere nelle cose che faccio, e quindi mi piace lavorare a progetti che si impegnano a trattare argomenti importanti per il sociale.

Oltre alla recitazione, una tua grande passione è la scrittura. Dopo i tre libri che hai già pubblicato, stai pensando a qualcosa di nuovo?
Devo rifletterci ancora, non bisogna fare le cose in maniera veloce, però sì, nel cassetto ho un manoscritto a cui ho lavorato nei mesi scorsi.

Il lockdown per te ha quindi rappresentato anche un momento d’ispirazione artistica?
Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una fase di grande cambiamento per l’intera umanità, tante cose non torneranno più come prima. Penso che però questo momento difficile stia anche mettendo le basi per un nuovo risveglio spirituale, c’è tanta voglia di ricominciare. Bisogna vivere con positività per creare nuova positività. Non bisogna lamentarsi. E’ il modo di ragionare che fa la differenza.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Continue Reading
Advertisement
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

diciannove + 6 =

Mood Your Say

Metodo IGBI, Il libro best-seller di Isabella Goldmann diventa un corso online sull’architettura bioclimatica.

Published

on

Un percorso online di 28 videolezioni per progettare in autonomia la propria casa come luogo di benessere e serenità. Dove l’anima è al sicuro

Come abitare nel modo giusto? Come sentirsi a proprio agio nella propria casa, lì dove è al sicuro l’anima? Isabella Goldmann – bio architetto, precorritrice delle nuove frontiere della bio architettura, nonché presidente della Goldmann & Partners srl SB e direttrice scientifica del centro di Ricerca Internazionale IRCAS, volto alla ricerca sulla sostenibilità applicata – ha curato un corso online per imparare ad ascoltare e a viaggiare verso la casa perfetta per sé e per la propria famiglia.

Il percorso didattico si basa sul metodo IGBI – Isabella Goldmann Bio Interiors da lei messo a punto per fare della propria casa uno spazio eco-sostenibile e bellissimo, costruito per il benessere dell’abitare e nato dalla sua pluriennale esperienza nel campo della bioarchitettura. Questo metodo è oggetto del suo primo libro best-seller, “Un bio architetto per amica. Rendi la tua casa bella e sana e fanne il luogo più intelligente e felice per te e la tua famiglia con il metodo IGBI” (Bruno Editore), destinato al grande pubblico.

“Quando entri casa – spiega rivolgendosi direttamente a chi la segue – ti lasci fuori tutto l’esterno. Lì ti aspetti il meglio che c’è. La tua casa deve portarti ad avere un’esperienza assolutamente positiva”.

Per raggiungere questi obiettivi è innanzitutto necessario analizzare la natura delle proprie aspettative nei confronti della casa: “Il mondo delle persone rispetto al pensiero della casa – spiega Goldmann – si divide in due: chi fugge da un dolore o chi corre verso una gioia. I primi pensano la casa come la soluzione dei propri mali e cambiandola pensano di risolvere tutto. I secondi partono da un atteggiamento più positivo e vivono la nuova casa come un viaggio”. IGBI accompagna lungo i tanti passi che corrono verso una gioia. Ma, ammonisce l’autrice, un’aspettativa non si può soddisfare se gli atteggiamenti, le modalità e gli approcci non cambiano.

Le 28 lezioni sono precedute da 5 video gratuiti introduttivi al corso ottenibili previa registrazione sulla piattaforma online. “Abitare nel modo giusto cosa vuole dire”, “Adotta un approccio medico per la tua casa”, “Elettromagnetismo in casa” sono solo alcuni dei titoli chiave del manifesto culturale e programmatico di Isabella Goldmann, che gode del supporto di alcuni strumenti molto semplici da usare per accompagnare il lettore nel suo percorso verso la sua casa perfetta.

“La nostra casa deve essere bellissima – afferma Goldmann – e la bellezza è armonia di tutte le variabili in gioco”. Questione di luce, colori, ergonomia (ovvero spazialità corretta rispetto al nostro corpo), chimica (i materiali rilasciano sostanze per molti anni), presenze fisiche come onde elettromagnetiche e onde luminose. Tenere conto di tutti questi fattori e saperli agevolmente gestire in casa conduce all’armonia, ottenuta dal dialogo fra le scelte. Senza armonia il nostro cervello prova quella sensazione di discomfort che si traduce in stanchezza e persino in malattie che impattano sulla salute fisica, mentale e sui comportamenti. Perché tutti abbiamo bisogno di un luogo armonico dove soggiornare.

La casa è di per sé un luogo articolato, che obbliga a numerose scelte con numerosi passaggi che producono indecisioni o dolori. Per non farsi sopraffare dall’indecisione è importante seguire un metodo. Perché – sottolinea l’autrice -seguire un metodo non ti fa sbagliare.

A tale scopo, Goldmann svela 5 “segreti” da memorizzare:

1 la tua casa è la tana perfetta per te e la tua famiglia; è solo tua e deve essere perfetta per te

2 la casa non deve essere scelta in funzione di poche necessità: vanno considerate tutte le variabili in gioco

3 ispirati ma non copiare le case degli altri e non affidarti a chi ti impone il proprio pensiero : usa un occhio critico e ragiona in termini di ciò che è giusto per te.

4 considera la tua casa come una potente medicina: un luogo che produce benessere fisico e mentale

5 hai la responsabilità di dare alla tua famiglia una casa migliore

Un corso indispensabile che conduce alla definizione di un nuovo mindset, secondo il quale “la casa deve calzarti come un abito. Quando l’abito è perfetto non ti sovrasta perché ne sei protagonista, sei a tuo agio e dà la massima visibilità soltanto a te”. Il costo del corso è di 697 € + IVA: un viaggio di 28 videolezioni della durata di max 15 minuti ciascuna.

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Continue Reading

Mood Your Say

CELESTE LAI e la sua storia di self empowerment: personal interior decorator & luxury host.

Published

on

Creare una nuova professione combinando proprie competenze, propri interessi e self empowerment. E’ la storia di self-made woman di Celeste Lai, che ha creato da sola un’inedita attività di PERSONAL INTERIOR DECORATOR & LUXURY HOST.

Romana, laureata alla Facoltà di Architettura, Celeste decide di mettere le sue competenze a servizio dell’interior design da una parte e dell’hospitality di lusso dall’altra e crea nel 2018 la sua attività, Celeste’s Place (https://www.celestesplace.it/) . Con questa attività Celeste offre un servizio di consulenza su misura ai proprietari di appartamenti di lusso in centro a Roma rinnovandone completamente l’arredo in modo da esprimere la personalità dello spazio e del proprietario.

A quel punto il proprietario dell’appartamento può decidere di dare in gestione a Celeste anche l’affitto dell’appartamento e Celeste si occuperà dell’hospitality creando esperienze uniche e su misura per i turisti affittuari, sempre con in mente un preciso intento di sostegno a un turismo consapevole. Tutte le strutture gestite da Celeste sono 100% plastic free e gli itinerari  personalizzati che crea per ciascun turista cliente sono all’insegna del risparmio di carburante, del rispetto ambientale e della valorizzazione di realtà cittadine (ristoranti, negozi ecc.) che credono in questi valori.

Il proprietario dell’appartamento che si rivolge a Celeste può optare anche solo per l’attività di consulenza di arredo e decidere di gestire da sé l’affitto.

Celeste’s Place, che celebra quest’anno i suoi 5 anni, è stata creata da Celeste contando solo sulle sue forze e sulla sua iniziativa; è quindi una bellissima storia di self empowerment e di un successo che sta crescendo e si sta consolidando nel numero di clienti, sia dal lato proprietari d’appartamenti di lusso che dal lato turisti che cercano vacanze come esperienze di eccellenza, prevalentemente una clientela di livello alto proveniente dal Nord America.

https://www.celestesplace.it/
https://www.instagram.com/celeste_s_place/

 

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Continue Reading

Mood Your Say

Serena Gamberoni, da La Scala, al Covent Garden di Londra e il New National Theatre di Tokyo.

Published

on

Oggi parliamo con la bellissima Serena Gamberoni, soprano che ha calcato i palcoscenici di teatri come La Scala, il Covent Garden di Londra e il New national Theatre di Tokyo.

Domanda: Serena, parlaci della tua ultima esperienza alla Scala l’anno scorso dove hai interpretato il ruolo di Olga nell’opera di Umberto Giordano “Fedora”
Risposta:
Questa bellissima produzione fatta al teatro alla scala nell’ultima stagione, vedeva come regista Mario Martone nominato agli oscar durante le nostre prove. Lavorare con un regista cinematografico di così alto calibro è sempre bellissimo, il taglio che dà all’opera è sempre molto moderno. Le scenografie si rifacevano a dei quadri di Magritte che rendevano ancora più speciale la nostra presenza in scena, animando dei quadri che di soliti vediamo statici.

I bellissimi costumi erano di Ursula Patzak, già vincitrice di quattro David di Donatello. Il mio personaggio era Olga appunto, una donna russa molto viziata, amante estrema della vita, sempre sopra le righe, vogliosa di primeggiare e di emergere in ogni momento. Proprio per questo il costume è stato creato per mettere in mostra tutte le curve femminili, nero e lucido, con tutta la schiena nuda e un grandissimo spacco sul davanti. Olga entra in scena e ruba la scena alla vera protagonista dell’Opera Fedora, diventando la padrona di casa del bellissimo quadro L’impero delle luci. Un costume così asciutto ha bisogno di una gestualità attuale tipicamente cinematografica e poco leziosa e più vera. Un costume di questo genere non ti permette di mettere su nemmeno un etto! Quindi ho dovuto stare molto attenta alla dieta in quei giorni…

D.: Ben diverso invece era il costume di scena di Alice, tuo personaggio nell’opera di Verdi “Falstaff” andato in scena a Piacenza e nel Circuito Emiliano, giusto?
R: “Esatto, al contrario di Fedora, FALSTAFF a cura del giovanissimo attore LEONARDO LIDI, è stato un insieme di costumi classici, sognanti. I costumi che sogni fin da piccola, quelli ampi che quando ti muovi per il palcoscenico frusciano a contatto con il legno. Sono i costumi che ti aiutano a riempiere la scena, che hanno bisogno di movimenti lenti perché il costume ti segue e ha bisogno del suo spazio e del suo tempo per prendere vita. Si può giocare a creare una danza in cui il costume diventa il tuo partner e diventa parte di te!

D.: E in ultimo, parlaci della piccola Despina, personaggio piccantino in “Così fan tutte” di Mozart alla Royal Opera House di Londra
R.:
Questa produzione è una delle più difficili che io abbia mai fatto, il mio personaggio ha nel primo atto 7 cambi fra costumi e parrucche, ogni volta che esco di scena è una corsa contro il tempo per trasformarsi e tornare in scena. Si passa dai costumi settecenteschi a quelli di una barista bionda e super truccata con pantaloni neri attillati e camicetta semi trasparente. Forse è la produzione dove mi sono divertita di più, la mia aria era diventata come un numero di musical con tanto di ballerini che mi facevano volare giù da un bancone di un bar!”

D.: Grazie Serena! Dove ti possiamo venire ad ascoltare prossimamente?
R.:
“Ho in programma dei concerti in tour con Andrea Bocelli in estate e tornerò a Tokyo nell’Opera “Così fan tutte”, stavolta nel ruolo di Fiordiligi. Sarà interessante interpretare questa donna decisamente meno leggera di Despina”

Questo slideshow richiede JavaScript.

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Continue Reading

Trending