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Intervista a Fabio Constable: il mood della musica supera ogni distanza

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Ci sono momenti nella vita in cui la musica diventa segno tangibile di un ascolto differente di se stessi e se qualcosa in questo periodo la musica sta insegnando è che, rilassandosi un po’ si puo’ godere di quello che si ha nel presente con piu’ facilita’. Per questo ne parliamo con Fabio Constable, fondatore della Celtic Harp Orchestra, strumento che piu’ di altri incarna questo mood musicale.  Il mood della musica, che supera ogni distranza, incontra quello del fiabesco e torna anche in questa estate 2020, riportando con sè , non solo un mondo sempre difficile e complesso da comprendere e vivere, ma la voglia di riavvicinarsi in modo nuovo alle proprie emozioni e sensazioni dopo lunghi mesi di confinamento. A Macerata dal 18 Luglio a 9 Agosto 2020, si svolgera’ l‘Opera Festival con un cartellone operistico di tutto rispetto e tanti appuntamenti in totale sicurezza, come richiesto dalle disposizioni post pandemia. Ospite di questa edizione, per la serata del 30 luglio, con un live concert evento, che incarna questo mood della musica come mood del fiabesco,con un evento musicale dedicato a #biancoraggio, tema di questa edizione sono stati Fabius Constable&Celtic Harp Orchestra, presso la piazza vittorio veneto della citta’ di Macerata. Ed è proprio a Fabio Constable a cui si rivolge qualche domanda, riguardo alla magia dello strumento che l’ha reso famoso, noto per il suono ancestrale ed il mood della musica, quale forte identita’ sonora che crea l’empatia tra le persone, che sprigiona, attraverso vere e proprie reazioni sonore nuovi percorsi di incontri, anche a distanza fisica imposta dall’emergenza, attraverso l’ascolto attivo.

DailyMood.it: Buongiorno grazie per averci concesso il suo tempo.Lei è uno dei piu’ noti e conosciuti arpisti e nel 2002 ha  fatto nascere il bel progetto ” Celtic Harp Orchestra”. Ci racconta come è nato tutto?
Fabio Constable: Il progetto è nato quasi per caso. Organizzammo un evento con 44 arpe celtiche, doveva essere un solo concerto, ma la passione e l’amicizia nata durante le sessioni di prove ci hanno convinto ad andare avanti insieme, dando così l’inizio a venti bellissimi anni.

DM: Nella formazione del gruppo spesso si affiancano anche altri strumenti tra cui violini, flauti, violoncelli, chitarra voce o fisarmonica quasi una sorta di “visualizzazione guidata” musicale, una narrazione a piu’ voci in continuo crescendo. E’ cosi?
F.C. :
Diversi suoni in un’orchestra sono come diversi colori in quadro, diversi sapori in un piatto. Le note dell’arpa celtica toccano tantissime corde delle nostre emozioni e altri strumenti non solo aiutano ad esprimere meglio il nostro strumento, ma arricchiscono le musiche in senso compositivo, generando -come hai giustamente detto tu- immagini ed emozioni completamente nuove.

D.M. : Tra i suoi progetti piu’ famosi c’e’ il Dante’s Dream. Molti infatti dimenticano che Dante è stato il “bardo” per eccellenza e che, in fondo, quella selva oscura presto si ritrova nella cultura dei suonatori d’arpa. Ci dice qualcosa di piu’ su questo progetto?
F.C.
Il progetto Dante’s Dream – I fiori dell’Inferno trova le sue radici ai tempi dell’università, quando studiavo le melodie scritte nel medioevo per accompagnare madrigali e sonetti (tra cui quelli di Petrarca e di Dante stesso). Rimasi colpito da come la maggior parte della poesia dei secoli passati fosse cantata, non troppo diversamente dalle nostre canzoni odierne. Volli così provare ad attualizzare le terzine dell’Inferno: nella prima cantica si trovano così tanti colori dell’animo umano da non poter rimanerne indifferenti. Mi sono ispirato a uno stile diverso per ogni canto, dal Tango al Barocco Veneziano, dal Minimalismo Nordico al Romanticismo Russo.

D.M. : Esiste una giornata nazionale dell’arpa in Giappone. E’ stata istituita il 2 agosto dello scorso anno e lei è stato designato supervisore e direttore artistico di tutta la manifestazione cimentandosi addirittura con la musica di Giuseppe Verdi . Come è stata quella esperienza? La rifarebbe?
F.C. Rispondo sinceramente di sì e, ne sono certo, appena ci saranno i presupposti per poter riportare la musica sui palcoscenici senza i terribili sacrifici e le enormi difficoltà di questi giorni, lo rifarò. E’ stato emozionante vedere dei grandi interpreti giapponesi dell’arpa suonare sul palco i miei riarrangiamenti e le mie rivisitazioni di alcune arie verdiane. Il momento in cui, poi, più di 50 arpisti si sono riuniti per il gran finale (era il brindisi da “La Traviata”) è stato da mozzare il fiato!

D.M.: Lei nel 2005 ha anche fuso il tango e la musica celtica. quasi che fossero le corde degli strumenti, piu’ che il timbro delle casse armoniche a rendere il suono in musica. Come è nato Keltango? E perchè è un “meeting point”?
F.C.: “Keltango” è nato in maniera molto egoistica: ho voluto unire la mia passione per questi due generi musicali, creando una fusion tanto improbabile quanto coerente. I due stili, per quanto storicamente molto distanti, riescono a intrecciarsi in modo molto coinvolgente, sia in senso ritmico che armonico.

D.M. Concludendo, il “mood della musica” supera ogni distanza, lo ha dimostrato durante il confinamento con il bel progetto di Myrdhyn’s Last Spell in remote session”, quando 43 musicisti di tutto il mondo hanno suonato insieme per sensibilizzare alla musica cge può portare bellezza, speranza e gioia, ora più che mai ma è quanto mai fragile. Secondo lei è cosi? Esiste un mood della musica come mood del fiabesco? Quale è il ruolo della musicista nell’era post lockdown?
F.C.: Il primo video in “remote session” ha unito 43 musicisti, ma siamo arrivati ad averne quasi 70 nei video successivi. La musica è passione, ma è una -se mi permetti il termine- specie in via di estinzione. Soprattutto in un momento come questo va protetta, i musicisti vanno supportati. Immaginiamo come sarebbe stato il nostro lockdown senza musica. Immaginiamo la nostra vita, senza musica! I musicisti e gli artisti non sono stati supportati o aiutati in alcun modo dal nostro Governo, come se fossero delle suppellettili inutili, e più che mai va ricordato che bisogna proteggere ciò che si ama. L’alternativa è un futuro che conoscerà solo la musica proposta dalle multinazionali, come un bosco in cui crescerà una sola specie di alberi, come un mondo in cui tutti vestono con lo stesso colore.

Crediti Fotografici: ©PiotrDanilov

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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“THE FABULOUS VEGAS SHOW”, Il nuovo spettacolo di Gabrio Gentilini e Mark Biocca all’Ellington Club di Roma.

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“The Fabulous Vegas Show” è il nuovissimo spettacolo di Gabrio Gentilini e Mark Biocca, in scena dall’11 aprile all’Ellington Club di Roma, ogni giovedì fino a metà giugno..

Questo straordinario spettacolo celebra la vibrante atmosfera di Las Vegas e le icone che l’hanno resa leggendaria e l’hanno proiettata nel mito: dal rat pack di Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr a Elvis Presley, fino alle star del pop moderno come Adele, Britney Spears e JLO.

Mark e Gabrio, due dei maggiori talenti del teatro musicale italiano e non solo, sono i co-host della serata e si esibiscono da crooner e entertainer insieme al corpo di ballo delle Purple Hearts e una guest femminile diversa ogni settimana assieme ad una del burlesque.

Nel corso dello show si passa dalle musiche avvolgenti di “My Way” e “The Lady is a Tramp” al ritmo travolgente di “Viva Las Vegas”, “Be Italian” e “Let’s Get Loud”, il tutto accompagnato da coreografie di classe e momenti di coinvolgimento del pubblico.

“The Fabulous Vegas Show”, nella stupenda cornice dell’Ellington Club, promette di omaggiare la città delle luci e del divertimento per una serata di intrattenimento di grande raffinatezza e altissimo livello.

In occasione delle festività del 25 aprile e del 1 maggio, nelle due relative settimane “The Fabulous Vegas Show” sarà in scena martedì 30 aprile.

Queste quindi le date di spettacolo:
martedì 30 aprile
giovedì 9 maggio
giovedì 16 maggio
giovedì 23 maggio
giovedì 30 maggio
giovedì 6 giugno
giovedì 13 giugno

Per l’acquisto dei biglietti si prega di visitare il sito: https://biglietteria.ellingtonclubroma.com/acquisto-biglietti/evento.aspx?ID=4032

Gabrio Gentilini è attore, cantante e ballerino con all’attivo importanti ruoli da protagonista come Tony Manero ne “La Febbre del Sabato Sera” e Johnny Castle in “Dirty Dancing”. Lavora come attore al Globe Theatre di Roma in un vasto repertorio shakesperiano e le sue esperienze nel cinema e nella serialità televisiva includono tra le altre “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”, “L’Ispettore Coliandro”, “Che Dio ci aiuti”.

 Mark Biocca è attore, cantante e danzatore italo-scozzese. Attualmente è protagonista nel tour europeo del musical “The Great Gatsby” e si è distinto nelle più importanti produzioni italiane di musical degli ultimi anni tra cui “Cats”, “The Phantom of the Opera”, “Singing in the Rain”, “West Side Story”, “Sette Spose per Sette Fratelli”. Mark è ideatore e co-creatore di eventi come MnP charity concert e del musical immersivo “Velvet Motel”, oltre che coreografo per il Christmas World.

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6 universitari su 10 lavorano durante gli studi

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Fino a poco tempo fa era piuttosto raro che uno studente universitario si avvicinasse al mondo del lavoro prima di avere conseguito la laurea. Negli ultimi anni, invece, si assiste a una diffusa inversione di tendenza, con un numero sempre crescente di studenti-lavoratori. Alcune facoltà si rivelano più propense di altre alla conciliazione studio-lavoro e, tra queste, un ruolo fondamentale è svolto dalle università telematiche.

Studenti-lavoratori: un fenomeno sempre più diffuso
Le attitudini sociali si modificano principalmente per esigenze pratiche, trasformandosi in nuove abitudini: è questa la progressione riscontrata anche per la conciliazione studio-lavoro. Secondo alcune recenti indagini, negli ultimi due anni oltre il 60% degli iscritti ai corsi di II livello avrebbe sottoscritto un contratto di lavoro durante il percorso universitario: una scelta dettata da contingenze pratiche ed economiche oppure da aspettative ed esigenze personali.

La maggior parte degli studenti, considerato prioritario il percorso accademico, preferisce assumere impieghi occasionali, stagionali o a tempo parziale e solamente una ristretta minoranza lavora in settori coerenti con gli studi. Tra questi ultimi ci sono gli iscritti alle facoltà di Scienze Motorie e Sportive e di Scienze della Formazione e dell’Educazione. Infine, dall’analisi si evince come sia profondamente cambiata la percezione stessa dell’esperienza lavorativa pre-laurea, considerata oggi vera e propria soft skill utile ad attestare versatilità e autonomia del candidato.

Studio e lavoro: i vantaggi della formazione online
Costi per lo studio sempre più elevati e carenze organizzative delle sedi universitarie hanno imposto una profonda rivisitazione di tutto l’apparato accademico. Gli atenei telematici si rivelano, da questo punto di vista, una soluzione ideale per tutti coloro che non possono (o non vogliono) rinunciare allo stipendio. Frequentare un corso di laurea online riduce i costi e agevola, di fatto, l’intero percorso di studio. Sempre più numerosi e competitivi, permettono di partecipare alle lezioni in modo flessibile, non prevedono limiti di iscrizione, né test di ammissione e offrono l’opportunità di ottenere qualifiche equivalenti ai percorsi tradizionali. Tra gli 11 atenei telematici riconosciuti dal MIUR, spicca Università San Raffaele, recensita da Atenei Online: rinomata per l’eccellente comparto dedito alla ricerca, propone lezioni online e sessioni d’esame in presenza.

L’incidenza significativa dei lavoratori universitari nel panorama accademico riflette l’adattabilità e la determinazione degli studenti nell’affrontare sfide finanziarie e accademiche contemporaneamente. In questo contesto spicca la crescente popolarità delle università telematiche, che offrono flessibilità e accessibilità senza compromettere la qualità dell’istruzione. In un mondo sempre più orientato al lavoro, queste istituzioni stanno dimostrando di essere una risorsa preziosa per coloro che desiderano perseguire gli studi universitari senza dover sacrificare le opportunità lavorative. La combinazione di lavoro e studio non solo forma individui più resilienti e multitasking, ma apre anche le porte a una formazione più inclusiva e orientata al futuro.

 

 

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Continua la partnership di successo tra Oknoplast e MOCAK – Museo d’Arte Contemporanea di Cracovia. Al via la seconda edizione del concorso internazionale per artisti emergenti

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È aperta la seconda edizione del concorso OKNOPLAST FOR ART, in collaborazione con MOCAKil Museo d’Arte Contemporanea di Cracovia – che mira a sviluppare e diffondere la cultura e l’arte contemporanea, oltre a sostenere attivamente la formazione. Dopo il successo riscontrato dalla prima edizione, svoltasi lo scorso anno, la partnership continua. La collaborazione, annunciata per la prima volta nel 2022, riflette i valori a cui si ispira da sempre l’azienda, leader nel settore degli infissi di qualità, secondo cui design e creatività sono il motore di crescita e innovazione continue.

“Oknoplast ha molte qualità in comune con gli artisti che si sono candidati e hanno partecipato alla prima edizione del concorso. Ci focalizziamo sul design, ci impegniamo nella creazione di prodotti unici che sorprendono e cerchiamo di percorrere strade sempre nuove” ha dichiarato Magdalena Cedro-Czubaj, Direttore Marketing del Gruppo OKNOPLAST.

Negli ultimi anni, OKNOPLAST si è impegnata su vari fronti per sostenere il mondo dell’arte, la cultura e le attività educative delle istituzioni che sostiene. Anche per questo 2024, l’azienda ha rinnovato l’impegno di farsi promotrice – insieme al MOCAK – di un vero e proprio concorso rivolto ad artisti internazionali emergenti invitandoli a esprimere liberamente la propria creatività utilizzando come “tela” la finestra. La competizione OKNOPLAST FOR ART si chiuderà il 4 marzo 2024, termine ultimo per l’invio dei progetti. I vincitori di questa seconda edizione riceveranno diversi premi: 7.000 euro, 3.000 euro e 2.000 euro.

Il 29 giugno scorso erano stati annunciati i risultati della prima edizione del concorso dove il primo vincitore, Jakub Słomkowski, ha ricevuto in premio la somma di 8.000 euro grazie alla sua opera “Gelosia di guerra (Zazdrostka wojenna)”. Il secondo ed il terzo classificato – Andrzej Wełmiński che ha presentato “Non guardare (dont look)” e Mateusz Sak con un’opera senza titolo (bez tytułu) – hanno ricevuto rispettivamente un premio da 2.000 euro ciascuno. Tutti e tre i vincitori si sono ispirati a problemi profondi che il mondo moderno sta affrontando.

“Il numero di progetti inviati e la qualità della prima edizione del concorso mostrano grande coinvolgimento e sottolineano la necessità di mantenere una collaborazione attiva tra Oknoplast e la comunità artistica. Siamo contenti che i frutti delle nostre attività siano opere d’arte uniche in grado di suscitare emozioni e commuovere il pubblico.“, ha continuato Magdalena Cedro-Czubaj, Direttore Marketing del Gruppo OKNOPLAST.

 Maria Anna Potocka, direttrice del Museo d’Arte Contemporanea MOCAK di Cracovia ha aggiunto “Questa prima edizione del concorso ha raccolto oltre 200 progetti creati da artisti provenienti non solo dalla Polonia ma dall’Europa intera. Il tema abbastanza libero, la finestra, ha dato la possibilità agli artisti di spaziare nell’interpretazione scontrandosi ovviamente con diverse sfide personali. La mostra allestita post-competizione è stata l’occasione perfetta per sottolineare l’alto livello di tutte le diverse opere d’arte raccolte, vincitrici e non”.

 Tutte le informazioni sulla seconda edizione del concorso e sulle modalità di partecipazione sono contenute nel sito dedicato http://art.oknoplast.com/.

Regolamento del concorso

Il concorso si rivolge ad artisti maggiorenni che sono attualmente iscritti o che si sono già diplomati presso una Scuola d’Arte, così come a coloro che lavorano nel mondo dell’arte e che hanno la possibilità di presentare un portfolio di progetti. Potrà partecipare chi risiede nell’area dell’Unione Europea.
Si potrà inviare un solo progetto. Anche i collettivi artistici potranno candidare un unico lavoro.
I partecipanti dovranno inviare il proprio progetto in formato grafico, per una dimensione massima di 20MB.
Verranno valutati per ciascun lavoro: unicità, tecnica di esecuzione e valore artistico.
Nello sviluppo del progetto dovranno rimanere inalterate la struttura della finestra, il vetro e il sistema di apertura.

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