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Food Mood

Quando il “Green” è Chic

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Può la cucina etica e sostenibile essere anche chic? La risposta è un netto “sì”, nel momento in cui viene chiamato in causa lo Chef Pietro Leemann e il suo ristorante Joia di Milano, prima e unica realtà stellata vegetariana, non solo italiana, bensì europea.

Come recita il suo claim “Alta Cucina Naturale” – che lo chef di origini elvetiche ma ormai milanese di adozione porta avanti con convinzione, cultura e ricercata qualità dal lontano 1989 – il Joia si colloca come realtà unica nel suo settore e punto di riferimento assoluto per stile e per i palati più esigenti, non solo vegetariani.

Che la cucina “verde” –soprattutto vegana – sia una tendenza in forte ascesa, soprattutto nell’ultimo decennio, è ormai evidente a tutti. Il caso Leemann rappresenta però una questione emblematica e di inarrivabile qualità, maturata a fianco di grandi Maestri (un nome su tutti, l’indimenticato Gualtiero Marchesi) e grazie ai viaggi che lo hanno portato, anche per lunghi periodi, alla conoscenza delle principali culture orientali. Non ci si lasci dunque ingannare dall’aspetto più salutistico del Ristorante Joia: qui i piatti sono veramente buoni e al limite del goloso; altra nota importante, al Joia non si esce con la fame. Ragione per cui, nelle righe a venire, suggeriremo un ipotetico percorso di 5 portate di grande gusto ed eleganza (ovviamente preceduto da numerosi “benvenuti” e altrettante “coccole” di fine pasto), che ci hanno veramente colpito:

Tra gli antipasti, irrinunciabile Una porta per il paradiso, un uovo “apparente” (poiché attentamente ricreato nelle sue fattezze) servito con un delicato gazpacho di mais e anacardi, carciofi e fave, semi di zucca e girasole tostati al fuoco di legno di faggio e che ci mostra come l’elemento floreale torni spesso nella cucina di Leemann, non tanto come decoro, quanto piuttosto come principio di forza ed energia vibrante.

Una cucina riflessiva e meditata che evita accuratamente alimenti che possano compromettere l’evoluzione spirituale dell’uomo (non a caso, cipolla e aglio non appaiono mai in alcuna ricetta). Interessanti i primi con particolare attenzione a La rosa che non colsi, un cous-cous “come a Marakesh” (ma che in realtà viene prodotto proprio al Joia!) servito con un velo di peperoni, dashi all’Umeboshi, e completato da un sorbetto non dolce alle noci e fieno greco.

Il nirvana finalmente giunge con uno degli elementi preferiti da Pietro Leemann poiché capace di collegare e mettere in connessione tutto il mondo: il riso. Per questo sceglie di intitolare il piatto L’ombelico del mondo, che per l’occasione si presenta come un risotto con asparagi ed erbe, crema di carote, zafferano e arancia, salsa al pepe di Sarawak e burro veg profumato al limone che, intenzionalmente, viene servito a parte lasciando “diritto di mantecatura ” al cliente che, facendosi guidare unicamente dalla propria golosità, può abbandonarsi a gesti fanciulleschi giocando tra vortici e contrasti. Il riso scelto per l’occasione è una Zizzania Marina del Canada proposta sia nella classica mantecatura a risotto, che fritta e croccante, a chiusura del piatto.

Filosofia a parte, resta dunque il “gusto” il protagonista principale dell’intera degustazione che prosegue senza intoppi con i secondi piatti che continuano a mantenere alta l’attenzione: golosa Relazione Privilegiata, una finta pizza di crescenza nel cui nome ci rammenta come il Joia viva di relazioni – soprattutto con i fornitori – tra cui quella con Federica Baj (agricoltrice di asparagi del varesotto) rappresenta un esempio tangibile: troviamo dunque sulla crema di formaggio morbido proprio i suoi asparagi, cotti al barbecue che duettano con spinaci e si completano con olive taggiasche e pomodori confit.

Cibo, salute, benessere ed equilibrio si ritrovano anche nella parentesi dolce dove è evidente l’attenzione maniacale affinché la trasformazione della natura avvenga nella maniera più legittima possibile, per preservarne essenza e freschezza. Freschezza che è evidente in Macondo, un pavé di cioccolato con terrina al mirtillo, mousse al caffé, salse di mango biologico di Sicilia e more di gelso, spuma soffice di armelline e gelato di fragola allo zenzero.

Una cucina dunque di alta qualità, raffinata e indiscutibilmente chic! Piatti che fanno bene al corpo e all’anima, e che attraverso un concetto quasi antroposofico, innalzano il cibo da elemento terreno a elemento spirituale, mostrando una nuova visione della cucina vegetariana a cui solo Pietro Leemann è riuscito a dare forma: un caso unico che conferma ancora una volta quanto l’Italia si distingua per stile e gran lusso – anche nel meraviglioso mondo della ristorazione – e come un’esperienza green-chic possa essere pura… Joia.

photo credits © Lucio Elio

di Stefania Buscaglia per DailyMood.it

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Fashion News

Creative food & creative fashion: una collaborazione inedita tra Barrow e Flower Burger

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Grafiche vibranti e colourful food, Barrow e Flower Burger lanciano una limited edition 100% plant-based.

Il brand di streetwear creativo e anticonvenzionale, si unisce alla personalità unica e colorata di Flower Burger in una collaborazione inaspettata per farsi notare anche mentre si mangia. Due realtà apparentemente lontane ma accomunate da grafiche vibranti e dallo stile creativo e fuori dagli schemi per diffondere positività ed energia in una limited edition che non passerà inosservata.

Nasce Barrow Burger: un panino multicolor, preparato con ingredienti rigorosamente vegani per un risultato super gustoso e instagrammabile.

Il giallo è il colore predominante, chiaro richiamo allo smile a tre occhi del noto logo Barrow. Gli ingredienti, racchiusi all’interno di un bun alla curcuma con semi di sesamo confettati all’estratto di barbabietola, regalano un mix di piacere unico e irripetibile: hummus speziato alla paprika, bacon carrot – carote con una marinatura affumicata – cavolo cappuccio e salsa Magik.

La limited edition Barrow Burger sarà disponibile dal 24 marzo 2023 e per i successivi 3 mesi in tutti i punti vendita Flower Burger in Italia e all’estero.

Inoltre per celebrare e rendere questa collaborazione ancora più speciale, Barrow annuncia la creazione di una capsule collection, in vendita sul canale e-commerce del brand, dove il nuovo flower logo creato per questa occasione animerà t-shirt e felpe perfette per uno food selfie dallo stile inconfondibile.
Una nuova tappa nel viaggio verso l’isola di Barrow che amplia i suoi confini unendosi a realtà che condividono valori come la qualità, i colori vivaci, la positività e l’attenzione al consumatore.

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Secondo Appuntamento da Modus Pizzeria Milano per il ciclo di serate sul tema della cucina circolare, “Re-Mudus”, la chiave per eliminare lo spreco alimentare.

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Lunedì 3 aprile con lo chef Vincenzo Cucolo del Ristorante Aquadulcis

Dopo il successo della prima serata lo scorso 1 marzo da Modus Pizzeria Milano, il prossimo 3 aprile avrà luogo il secondo appuntamento con “Re-Modus”, il ciclo di serate pensato e organizzato dallo chef Paolo de Simone sul tema della cucina circolare come chiave per eliminare lo spreco alimentare.

Anche per questa serata è stato pensato un intero menù degustazione con ingredienti della tradizione cilentana ma soprattutto di recupero, che diventano protagonisti dei piatti nell’ottica di creare una cucina che sfrutti al massimo le potenzialità della materia prima riducendo e diminuendo gli sprechi.

Questa volta, ad affiancare lo chef e proprietario di Modus Paolo de Simone, sarà presente lo chef Vincenzo Cucolo del ristorante Aquadulcis di Vallo della Lucania, che, con Paolo de Simone, condivide la passione per la cucina mediterranea e cilentana, ma soprattutto la filosofia antispreco e circolare che da anni mette a punto nel suo locale.

Ad Aquadulcis infatti, Vincenzo Cucolo, propone sì piatti gourmet, ma con ingredienti autoctoni e poveri che vengono valorizzati attraverso lavorazioni e tecniche di cottura innovative.

Modus, proposta gastronomica
Da sempre attento al tema della sostenibilità ambientale, il ristorante-pizzeria Modus, di chiara matrice cilentana, come lo chef che gli ha dato vita, propone una cucina certamente moderna, il cui fiore all’occhiello sono le pizze, ma che vuole contemporaneamente riportare in auge le materie prime e gli usi del Cilento più antico.

L’offerta gastronomica si caratterizza, dagli antipasti fino ai cocktail che si coniugano alla proposta culinaria, per una scelta sapiente e selezionata degli ingredienti della terra natale e per una filosofia che si basa su metodi di preparazione trasmessi di generazione in generazione.

Il pane, i legumi, l’olio, i pomodori sono i punti cardine di una idea gastronomica che sfugge alle mode e ai vari trend, privilegiando coerenza e pragmatismo, dove niente deve andare sprecato.

Situato a Milano in via Maffei 12 angolo via Fogazzaro, Modus nasce da un’idea dello chef cilentano Paolo De Simone, che, dopo aver intrapreso a partire dal 2010 la sua prima attività imprenditoriale con lo store StoriediPane, ha deciso di condividere il suo “modus”, e quindi la sua visione e la sua idea di cucina, con gli avventori della città meneghina portando in tavola la saggezza popolare della cucina cilentana unitamente all’attenzione, alla ricerca e alla selezione di materie prime della dieta mediterranea.

Le parole chiave di Modus sono quindi “amore per la cucina e per il Cilento”, che traspaiono in tutta la proposta gastronomica del ristorante, guidato dallo chef Gerardo Scarpitta, che offre un’ampia selezione di antipasti tipici, come il crocché di patate, il crocché cilentano o le mini pizze fritte, oltre naturalmente ad una vastissima scelta di pizze dall’impasto leggero e dagli ingredienti genuini, che spaziano dalle più tradizionali a quelle vegetali e gourmet.

Da Modus è possibile trovare anche una selezione di primi e secondi piatti che riportano direttamente in Cilento: cavatelli, legane e ceci, filetto di pescato alla mediterranea, ma anche insalate dove primeggiano come ingredienti la mozzarella di bufala, il pomodoro, il tonno.

A completare il menù naturalmente i dolci tipici, realizzati con ingredienti freschi e artigiani come per esempio il babà o i cannoli cilentani.

Ad accompagnare i piatti tipici e le pizze, da Modus, un’ampia selezione di vini, prevalentemente di provenienza cilentana, nonché una lista di signature cocktail  classici e contemporanei.

Vincenzo Cucolo e Aquadulcis

Classe 1986, campano di nascita, lo chef Vincenzo Cucolo, dopo diverse esperienze maturate in giro per l’Italia, guida da qualche anno il ristorante Aquadulcis, situato a Vallo della Lucania (Sa), un importante centro urbano del Cilento.

Aquadulcis si descrive come un ristorante gourmet, con soli 7 tavoli, nato nel 2017 dalla ristrutturazione di un ex frantoio completamente immerso nel verde del Parco del Cilento, in un ambiente molto suggestivo.

La cucina dello chef Cucolo è una cucina semplice, innovativa, che valorizza i prodotti di produzione propria (azienda agricola Cobellis, proprietaria della struttura) o di piccole realtà locali.

C’è una grande attenzione quindi al territorio e ai suoi ingredienti che vengono trattati in maniera assolutamente originale, coniugando la tradizione con l’innovazione e la continua ricerca di accostamenti insoliti e contrasti inaspettati che danno vita a piatti emozionanti.

CONTATTI
Via Andrea Maffei, 12 (angolo via Fogazzaro)
info@modusmilano.it
+39 02 82860006

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5 serate, 5 menu Cortilia: perché Sanremo è Sanremo

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Sanremo sta per iniziare e se anche quest’anno non vuoi perderti nessun momento (o meme) e vivere l’esperienza del festival in compagnia, è meglio arrivare pronti alle cene improvvisate!

Cortilia, la spesa smart, locale e sostenibile, propone 5 menu per 5 serate a prova di tormentone.
Con un assortimento di oltre 2.500 prodotti freschi e specialità̀ tipiche provenienti direttamente da agricoltori, allevatori e produttori locali selezionati e certificati, quest’anno sarà tutta un’altra musica!
Dall’aperitivo al dessert, con i kit ricette Cortilia, è possibile organizzare una cena last minute senza rinunciare a qualità, genuinità e freschezza per una sinfonia di sapori decisamente indimenticabile.

Ecco tutte le proposte di Cortlia per il festival della canzone (e della cucina) italiana:

Happy… Sanremo: Se si ha in programma un aperitivo tra amici a zero sbatti e si è in cerca di una soluzione comoda, veloce da preparare e gustosa, la Box Aperitivo ricca di sfiziosità accompagnate da un calice di Brut piemontese DOC è perfetta per iniziare la serata alla grande. Per completare il menu e accontentare tutti i palati, il tagliere aperi-crescia è la star da portare in tavola.

Fanta…antipasto: l’appetito vien mangiando e perché no, anche cantando! Se si è a corto di idee per un antipasto in grado di far venire l’acquolina in bocca proprio a tutti, il kit Farinata di ceci e il kit Tartina al caviale sono due soluzioni perfette per una grande occasione come il festival.

Grandi successi: si sa che la vera star della serata (in cucina) è sempre il primo. Per una cena degna della tradizione italiana, perché non optare per un grande classico con il kit rigatoni cacio e pepe oppure gli spaghetti alla carbonara. Per la finalissima, invece, non può mancare sulla tavola l’unica vera regina italiana: la pizza margherita. Con il kit pizza Cortilia, si ha la vittoria in tasca!

Duetti indimenticabili: nella serata dedicata alle cover e a coppie decisamente improbabili, oltre a cantare a squarciagola successi passati alla storia, perché non proporre anche a tavola delle creative rivisitazioni con abbinamenti audaci, come cozze gratinate e nduja o il ragù di tofu.

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