Food Mood
Campania Gourmet

Estate, voglia di viaggi, sole e mare.
E tutto il tempo necessario per spingersi alla scoperta di un Paese che il mondo ci invidia per le sue bellezze, i suoi Territori e i suoi sapori.
Di tutto lo Stivale, la Campania si conferma come una delle regioni con il più alto numero di ristoranti stella Michelin: seconda sola alla Lombardia, la Campania vanta ben 41 ristoranti blasonati (di cui 6 con doppia Stella) che possono contare su una radicata tradizione, materie prime locali da far invidia a qualsiasi altro Territorio, e Chef “mostri sacri” dell’Alta Cucina.
Può dunque il cosiddetto “viaggiatore gourmet” rinunciare all’idea di ritagliarsi qualche giorno per un breve tour gastronomico nella regione più golosa d’Italia?!
Se siete ancora titubanti, e il profumo inebriante di una pizza o i colori seducenti di uno spaghetto alla pummarola iniziano a prendere il sopravvento nel vostro immaginario e tra i vostri sensi, prendete carta e penna, segnatevi questi indirizzi imperdibili e organizzate il vostro tour alla scoperta di una Campania Gourmet davvero indimenticabile.
1. TORRE DEL SARACINO – Vico Equense (NA)
Raggiungendo la Campania in aereo, il vostro tour non può che partire da Napoli. E qui, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta, visti gli innumerevoli ristoranti stellati della provincia: oltre 20 indirizzi in cui godere di una cucina raffinata ovviamente fedele al Territorio, ma che non teme di osare e sperimentare. Chi scegliere dunque? Il consiglio è quello di passare da La Torre del Saracino, ristorante che da oltre venticinque anni lo Chef Gennaro Esposito guida con passione ed entusiasmo. Rappresentante mediatico del Sud Italia ormai tra i più noti (tra le trasmissioni televisive che lo hanno visto protagonista “Masterchef Junior” e “Cuochi d’Italia”, a fianco di Alessandro Borghese e Cristiano Tomei), e promotore di uno degli eventi più importanti del Territorio – la Festa a Vico – Gennaro Esposito incarna l’essenza di una cucina rispettosa della tradizione, aperta all’esperimento e che racconta di un “viaggio” – quello dello Chef – che attraverso il ricordo dei sapori d’infanzia e delle vicende professionali che lo hanno formato (in primis quelle con Gianfranco Vissani e Alain Ducasse), ammalia il commensale in un’esperienza di Gusto completa, arricchita dal fascino di una location mozzafiato nel Golfo di Napoli, che sorge presso a una Torre di avvistamento vecchia dodici secoli. I piatti, spingono (giustamente) con prepotenza verso il mare, senza alcun imbarazzo nel momento in cui viene chiesto loro di confrontarsi con carni o verdure.
www.torredelsaracino.it
2. PEPE IN GRANI – Caiazzo (CE)
Possibile passare nella Patria della Pizza e non cercarne una realizzata a regola d’arte? Il paradosso è che non rimaniamo a Napoli – Terra imputata del disco di pasta – ma ci spostiamo a Caiazzo, piccolo borgo di grande fascino locato nel casertano, da quello che i massimi esperti e opinionisti del settore (tra cui il quotidiano “The Guardian”) hanno definito come “The Best Pizza Maker in the World”: Franco Pepe. “Un artigiano moderno con l’antica passione per la pizza”. Così si definisce lo stesso Pepe, pizzaiolo Tre Spicchi Gambero Rosso e fondatore del progetto Pepe in Grani, pizzeria sorta nel 2012 in questo antico borgo di grande fascino, e che affonda le sue origini e conoscenze in una famiglia che da tre generazioni è Maestra dell’impasto. Un’arte che Pepe non ha mai smesso di affinare poiché – come conferma egli stesso – “non esiste una ricetta per la pizza perfetta”. Anche se, a dire il vero, creazioni come la Margherita Sbagliata, la Sensazioni di Costiera o la blasonata Pizza Scarpetta (creata in collaborazione con lo Chef 2 Stelle Michelin Nino Di Costanzo) sembrano raccontare esattamente il contrario; proposte che, unitamente alle altre pizze realizzate con prodotti del territorio e Slow Food, e con impasti lievitati a regola d’arte, motivano il viaggio e la visita alla scoperta di un’eccellenza italiana che il mondo ci invidia.
www.pepeingrani.it
3. KRESIOS – Telese Terme (BN)
E dopo cotanta tradizione, giusto concedersi anche qualche digressione sul tema, senza paura di sconfinare nella trasgressione. Per trovare il luogo perfetto (e quello che senza dubbio si colloca tra i ristoranti più interessanti di tutto lo Stivale), ci si deve spostare sino alla provincia di Benevento e recarsi al Kresios, creatura di Giuseppe Iannotti, classe ’82, autodidatta e anticonformista: un esempio di “lucida follia” che ha saputo trasformare il proprio ristorante in una vera e propria meta di piacere gastronomico e sensoriale. Una stella Michelin a premiare idee, talento e coraggio, le stesse che si ritrovano in un ristorante spoglio di sovrastrutture, in cui le tovaglie sono gettate al vento per lasciare la parola ai piatti che “intrappolano” il commensale in un’esperienza divina e indimenticabile. Una struttura di gran fascino, circondata da cinque ettari di terreno e soprattutto permeata dall’audacia di uno Chef che abolisce il menù a favore di due percorsi alla cieca dai nomi iconici ed emblematici come “Mr. Pink” (28 portate) e Mr. White (39!) che danno forma a quella “lucida follia” propria di Iannotti: piatti come la Pizza Napoletana, un panino cotto al vapore, con concentrato di pomodoro, acciuga e origano (ovviamente dell’orto) o il Pollo Arrosto che –dei sapori d’infanzia – conserva solo i profumi e si presenta attraverso la fragranza di una cialda di riso e un mix di aromi speciali; o ancora, il celebre Spaghetto allo Scoglio che, nella versione dello Chef Telesino, viene cotto nell’ infusione di una bisque realizzata con 40 pesci differenti. Degustazioni entrate nel mito e accompagnate da una delle 1700 etichette della cantina, dalle oltre 40 varietà di tè e, perché no, da inattesi succhi di frutta, a conferma dell’unicità di un progetto votato a follia, azzardo e diversità.
www.kresios.com
4. JOSÈ RESTAURANT TENUTA VILLA GUERRA – TORRE DEL GRECO (NA)
Ripiegando verso Napoli, ci spingiamo a Torre del Greco, lungo il Miglio D’Oro dove sorge l’affascinante Josè Restaurant Villa Guerra, ristorante in cui lo Chef Domenico Iavarone (già Stella Michelin al Maxi di Vico Equense), propone un’esperienza in cui Alta Cucina mediterranea e il fascino di una location mozzafiato si incontrano e convivono con coerenza e armonia. Posizionato alle pendici del Vesuvio, il Josè Restaurant concretizza le idee e le scelte dello Chef Iavarone che, grazie a un terreno di circa due ettari e a un orto di proprietà, può dare forma a una cucina etica che riesca ad auto-sostenersi almeno in parte, nel corso delle stagionalità. Ragione per cui la carta del Josè Restaurant offre un’ampia scelta dedicata ai vegetariani, oltre a variare con ricorrenza mensile. I piatti non tradiscono in alcun modo lo Iavarone-style, dando priorità e risalto alla cultura e al Territorio campano, ai classici abbinamenti di pesce e frutta, ma anche alle carni, che ovviamente Domenico Iavarone ottiene di massima qualità, grazie ai legami privilegiati con la propria famiglia (di macellai). Cosa assaggiare? Il consiglio (come per ogni visita, ovviamente!) è quella di lasciarsi guidare in una delle degustazioni proposte, ma guai a rinunciare al celeberrimo Uovo in purgatorio con gamberi rossi, al golosissimo seppur leggero Risotto al limone, scampi e liquirizia o alla Triglia – che Iavarone propone in versioni libidinose e gustose. Tappa conclusiva doverosa prima di lasciare questa profumatissima e assolata Terra, con la promessa di tornarci ancora e ancora.
www.villaguerra.it
Photo credits © Lucio Elio
di Stefania Buscaglia per DailyMood.it
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Food Mood
Natale 2023 Il Laboratorio di Alta Pasticceria dello Chef Cannavacciuolo celebra la magia delle feste con due nuovi Panettoni in edizione limitata e con i classici intramontabili

Published
1 settimana agoon
23 Novembre 2023By
DailyMood.it
Il Natale si avvicina e con esso la magia di uno dei periodi più attesi dell’anno. Dal Laboratorio di Alta Pasticceria Artigianale dello Chef Antonino Cannavacciuolo sono in arrivo tante novità per celebrare le Feste con gli affetti più cari. Ai classici e imperdibili evergreen, che onorano la tradizione, si aggiungono quest’anno due nuove e golosissime limited edition e torna, a grande richiesta, il formato da 500 grammi. Realizzate dal Pastry Chef Kabir Godi, queste prelibate creazioni delizieranno i palati di tutte le età.
Le due limited edition sono dedicate a chi ama le declinazioni gourmet del dolce simbolo di Natale: il Panettone Nocciola e Limone, che omaggia Campania e Piemonte (rispettivamente terra di nascita e di adozione dello Chef Cannavacciuolo), è un irresistibile incontro tra i sapori agrumati del limone e l’intensità dei cremini alla nocciola racchiusi nel soffice impasto ricoperto da una croccante glassa di mandorle e nocciole tritate. E, per i più golosi, è disponibile anche una seconda versione in edizione limitata con la sac-à-poche ripiena di crema alle nocciole e cacao, preparata artigianalmente dal Laboratorio di Alta Pasticceria e perfetta per farcire il panettone al cospetto degli ospiti proprio come a casa di un vero chef.
Il Panettone Marron Glacès è, invece, il connubio perfetto per chi predilige i gusti autunnali. Nell’impasto, oltre al profumo di limoni, arance e mandarini canditi, i preziosi cubetti di marron glacès danno vita a una sinfonia di dolcezza. A coronare questa golosità, una deliziosa glassa di mandorle. Il Panettone Marron Glacès è confezionato in un elegante packaging in latta, perfetto come idea regalo.
A grande richiesta, inoltre, tornano i panettoni nel formato da 500 grammi in edizione limitata, da gustare insieme o da regalare alla propria anima gemella per vivere un romantico Natale: il Panettone al Limoncello ha come protagonista il gusto fresco del limone nel soffice impasto e quello intenso del Limoncello nella ricca farcitura. La glassa è uno scenografico mantello di cioccolato bianco e cubetti di limone candito. Il Panettone classico, invece, propone la ricetta tradizionale con ingredienti di primissima qualità e nasce da una lenta lievitazione di 36 ore: la proposta che a Natale mette d’accordo tutti.
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Immancabili protagonisti del Natale anche i grandi classici della tradizione. Il Re della tavola è il Panettone Classico preparato nel rispetto della ricetta originale con ingredienti di primissima qualità: lenta lievitazione di 36 ore per l’impasto che cela un’anima agrumata dalla pasta candita di mandarino, limone e arancia. Il Panettone al Gianduia è un trionfo di golosità, con un impasto soffice e agrumato arricchito da dolci pepite di cioccolato al gianduia. Un’esplosione di dolcezza ricoperta da una croccante glassa alle mandorle e gocce di cioccolato. Perfetto anche per chi ama i panettoni senza canditi. Il Panettone Pere e Cioccolato, per i palati più raffinati, unisce il sapore delicato delle pere a quello del cioccolato al latte. Al classico impasto, reso ancora più dolce dai cubetti di pera candita, viene aggiunto il cioccolato sciolto per esaltarne il sapore. La glassa in copertura è una cascata di mandorle. Infine, la limited edition che ricorda i profumi della Campania: il Panettone alla Melannurca con Melannurca Campana IGP, una varietà molto pregiata che impreziosisce l’impasto dai profumi agrumati. La copertura è una glassa al cioccolato bianco con perle croccanti. Ma la vera sorpresa si nasconde all’interno di questo Panettone: il cuore è, infatti, una farcitura di ganache al cioccolato bianco e vaniglia, avvolgente e golosissima.
Quest’anno il Laboratorio di Alta Pasticceria dello Chef Cannavacciuolo ha pensato proprio a tutto! Otto eleganti confezioni regalo da mettere sotto l’albero e da regalare ai parenti e agli amici più golosi. “Da Nord a Sud” contiene il Panettone Nocciola e Limone, il liquore al Limoncello e il libro “Il pranzo di Natale”, autografato dallo Chef Cannavacciuolo, con ricette della tradizione rivisitate e altre gustose creazioni per stupire un aspirante Chef. Nella box “Marron Glacès a Natale”, invece, il Panettone Marron Glacès, una confezione di Marron Glacès e, per un brindisi unico, una bottiglia di Alta Langa Docg Blanc de blancs Extra Brut (2017), dal sapore delicato e avvolgente. Per gli amanti della tradizione: “Brindisi in famiglia”, “Da Natale a Capodanno” e “Dolce dicembre” che, oltre al Panettone Classico, contengono rispettivamente una bottiglia di Blanc de blancs, il libro di ricette “Il Pranzo di Natale” e la Crema spalmabile al pistacchio per chi ama sperimentare. E per chi vuole optare per qualcosa di più prelibato ci sono le box con il Panettone al Gianduia “Sotto l’albero” e “Natale con chi vuoi”: la prima include anche la bottiglia il Blanc de blancs e la seconda, oltre alla bottiglia di vino, il libro “Il Pranzo di Natale”. Infine, “Dolci festività”, con il Panettone Pere e Cioccolato, una bottiglia di Blanc de blancs e una confezione di Cremini.
Grazie alle dolci proposte del Laboratorio di Alta Pasticceria dello Chef Cannavacciuolo quest’anno la letterina a Babbo Natale sarà ancora più lunga e…gourmet!
Tutti i Panettoni sono acquistabili presso i punti vendita di “Antonino – Il Banco di Cannavacciuolo” (a Vicolungo The Style Outlets e a Orta San Giulio), e al seguente link dello shop online, dove potrete trovare anche le confezioni regalo:
https://shop.antoninocannavacciuolo.it/natale-2023/
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Food Mood
Mixoloween, nasce la drinklist che celebra i film più amati di Halloween: ecco i 6 cocktail da gustare durante la “Notte degli Spirits”

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1 mese agoon
31 Ottobre 2023By
DailyMood.it
Mixoloween, nasce la drinklist che celebra i film più amati di Halloween: ecco i 6 cocktail da gustare durante la “notte degli spirits”
Se per gli Iron Maiden è 666 “The Number of the Beast”, i drinksetter hanno scelto il numero 6 per celebrare Halloween 2023 all’insegna della mixology abbinando appunto 6 cocktail a 6 iconici film dell’orrore. Quale modo migliore per trascorrere la serata più spaventosa dell’anno di una maratona film sorseggiando drink esclusivi. Dal Bloody Mary per “Nosferatu il principe della notte” al Dark ‘n’ Stormy “Donnie Darko”, fino al Negroni per “Profondo rosso”, ecco gli abbinamenti dei mixologist di Anthology by Mavolo (mavolo.it) per una notte in cui la tensione è ad alta gradazione.
Conto alla rovescia per la notte più spaventosa dell’anno. Il 31 ottobre è infatti il momento tanto atteso per il celeberrimo rito del “dolcetto o scherzetto”. La Festa di Halloween, così come la conosciamo oggi, si è affermata negli Stati Uniti solamente nel XX secolo. In realtà, la notte delle streghe ha origini tutte europee. Halloween rimanda infatti alla tradizione celtica di Samhain, la cosiddetta “fine dell’estate” e “inizio dell’anno nuovo”, il momento che segnava l’ultimo raccolto prima dell’arrivo della stagione fredda. In quell’occasione, era credenza comune che le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero tanto da permetter loro di tornare sulla terra. Da qui il costume di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti, in modo da ingraziarsi le anime dei defunti, e di appendere lanterne ricavate dalle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne il cammino. A seconda dei tempi e dei luoghi, la ricorrenza ha subito moltissime trasformazioni culturali, fino a diventare la festa dalle tinte macabre che tutti oggi conosciamo. Dal trick or treat irlandese alla Festa di Qingming in Cina, dal Giorno dei Santi in Germania al Día de los muertos in Messico, dalla Seleenwoche austriaca all’Obon Festival giapponese, a ciascuno il suo Halloween. La risonanza non manca anche in Italia, visto che, per gli amanti dell’horror, il 31 ottobre è l’occasione perfetta per immergersi nel mood. Tra travestimenti da brividi e fiotti di sangue (finto, si spera), quale modo migliore per trascorrere la serata di una maratona film in compagnia, riscoprendo classici a tema come “Profondo rosso” e “L’esorcista”.
Meglio ancora se accompagnati dal cocktail giusto. Ecco che i drinksetter di Anthology by Mavolo (mavolo.it) hanno creato la drinklist Mixoloween selezionando 6 film dell’orrore per tutti i gusti, abbinandoli ad altrettanti drink in cui la tensione è ad alta gradazione. Ogni pellicola diventa un cocktail e ogni regista un mixologist. Il set è un tumbler e dentro ci finiscono le parole della sceneggiatura, le scenografie, le interpretazioni degli attori, le luci e i suoni. “Per gli appassionati del genere horror la «notte degli spirits» è l’occasione perfetta per riscoprire il brivido delle pellicole più amate. Anche per i meno cinefili, grazie alla Mixology, il divertimento è assicurato – spiega Alessia Bigolin, drinksetter di Anthology by Mavolo – La festa di Halloween è un’occasione per godersi l’entusiasmo di stare in compagnia, per questo abbiamo consigliato un elenco di sei cocktail per scoprire distillati esclusivi guardando il film perfetto”.
E allora, Ciak si mixa! Si mescola, si scuote, si agita. Sei film, sei cocktail. Niente paura. Andrà tutto benissimo (forse), grazie agli esperti di Anthology by Mavolo:
- “IT” (1990), regia di Tommy Lee Wallace, abbinato al Cosmopolitan, un classico americano, aspro e dolce, un ottimo rimedio all’angoscia continua e alla tristezza spaventosa del film. Ecco la ricetta del Cosmopolitan:
40 ml Vodka Le Philtre
15 ml Cointreau
15 ml di succo di limone fresco
30 ml di succo di mirtillo
- “Profondo rosso” (1975), diretto da Dario Argento, ideale con un Negroni, un cocktail psicoanalitico, che nasconde nell’ultimo sorso il suo segreto, da sorseggiare anche ad occhi chiusi limitandosi ad ascoltare la musica dei Goblin. Ecco la ricetta del Negroni:
30 ml di Gin Solaro
30 ml di bitter Campari
30 ml di vermouth rosso It’s not Another Vermouth
- “Nosferatu il principe della notte” (1979), regia di Werner Herzog, binomio perfetto insieme al Bloody Mary. Mai richiamo è stato così facile: sangue chiama sangue. Sarebbero ideali anche cocktail gelati (daiquiri) o nebbiosi (martini, mojito). Ecco la ricetta del Bloody Mary:
45 ml di Vodka Le Philtre
90 ml di succo di pomodoro
15 ml di succo di limone fresco
2 spruzzi di salsa Worcestershire
Tabasco, sale, sedano, pepe a piacere
- “Non aprite quella porta” (1974), diretto da Tobe Hooper, abbinato al Mint Julep. Per paradosso, qui c’è bisogno di rinfrescarsi con un cocktail meridionale che sta bene con il Texas. Naturalmente uno non basterà. Ecco la ricetta del Mint Julep:
60 ml Bourbon Whiskey Wilcox
4 rametti d menta fresca
1 cucchiaino di zucchero velo
2 cucchiaini d’acqua
- “Donnie Darko” (2001), regia di Richard Kelly, da vedere sorseggiando un Dark ‘n’ Stormy. Si tratta di un film pieno di nuvole scure, averne di più intense nel bicchiere è un potente contravveleno alla paura. Ecco la ricetta del Dark ‘n’ Stormy:
60 ml di Rum Hell or High Water Spiced
100 ml di Ginger Beer Le Tribute
- “L’esorcista” (1973), di William Friedkin, associato alla Caipirinha. Perché ci vuole qualcosa di solare per allontanare il maligno e poi dove credete che vadano gli esorcisti a riposarsi (se sono ancora vivi) dopo la battaglia: a Rio de Janeiro, no?! Ecco la ricetta della Caipirinha:
60 ml di Cachaça Fazenda Soledade Pura
1 lime tagliato in piccoli spicchi
4 cucchiaini di zucchero di canna
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Food Mood
Silos, la nuova drink list di Armani/Bamboo Bar

Published
1 mese agoon
23 Ottobre 2023By
DailyMood.it
Silos, la nuova drink list di Armani/Bamboo Bar.
Una miscela di creatività e gusto in sette nuovi cocktail ispirati alla collezione permanente di Armani/Silos
È un omaggio alla collezione permanente ospitata da Armani/Silos, la nuova carta cocktail di Armani/Bamboo Bar. Suddivisa in tre distinte tematiche – Senza Tempo, Suggestioni e Stars – Silos si compone di sette drink inediti che raccontano un universo creativo e ispirazionale.
SENZA TEMPO
Greige
A base di rum, è un drink sofisticato e naturale che racchiude l’essenza stessa della mixability e della capacità di combinare stili e sensazioni diversi. Lo Zacapa 23 unito alla Mamajuana bianca, chiarificata e pungente, accompagna la morbidezza del latte d’avena e mandorle tostate.
Destrutturato
Servito in una flûte senza stelo, questo cocktail presenta colori e texture che emergono in tutta la loro singolarità.
La Tequila Blanco, la crema cacao bianco e il Vermouth Carpano Antica Formula si combinano per creare un cocktail leggermente alcolico, dolce e vellutato, bilanciato da un accurato sour mix.
SUGGESTIONI
Kagemusha
Un cocktail dalle chiare note asiatiche, che racchiude i profumi dei fiori di sakura presenti nel gin Jinzu. L’acidità dello yuzu, le note speziate dello zenzero e del daikon in combinazione con il tè matcha completano l’esperienza di gusto.
Matisse
Il gin Tanqueray e l’infuso alle pere e cannella incontrano il vino liquoroso francese per eccellenza, il Sauternes. Le note vivaci della Chartreuse gialla accendono una spuma di Calvados in superficie. Una pera viola cristallizzata decora il cocktail richiamando le calde nature morte di Matisse.
Un cocktail dal sapore dolciastro e leggermente speziato.
STARS
Red Carpet
Frizzante e avvolgente, questo cocktail combina liquore al caffè, crème de cassis, sciroppo di amarena e caffè con l’aggiunta di Champagne. Le bollicine creano un’elegante emulsione dorata in superficie, a simboleggiare le luci della ribalta. Un drink ben bilanciato tra il dolce e l’acido.
Hollywood
Questo cocktail, a base di Bulleit Bourbon, sciroppo di popcorn e bitter al cioccolato, viene affumicato e finito di preparare al tavolo. È servito in una coppa di champagne con sfera di ghiaccio. L’affumicatura al pompelmo disidratato conferisce profumi unici alla bevanda.
Infine, Silos, un cocktail speciale dedicato all’omonimo spazio espositivo. È realizzato con un infuso ai fiori di pisello blu, lime, cannella, anice stellato e miele a cui viene aggiunto una porzione di Ketel One Vodka. Il drink viene poi gassato e servito senza garnish, offrendo il gusto nella sua essenza.
Armani/Bamboo Bar è aperto dalla domenica al mercoledì dalle 11.00 alle 24.00 e dal giovedì al sabato dalle 11.00 alle 01.00.
Per informazioni e prenotazioni:
Ph: +39.0288838703 – armanibamboobar.milan@armanihotels.com
www.armanihotelmilano.com
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