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L’ Aprica in estate: una montagna di attività

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Immersa nella splendida natura delle Alpi e nel cuore della Valtellina, l’Aprica è ricca di luoghi da scoprire e da esplorare. Non solo d’inverno, ma anche d’estate, il territorio di Tirano e i suoi dintorni, offrono numerose attività dedicate a chi ama la natura e gli sport all’aria aperta.
Ideale non solo per gli sportivi però, ma anche per chi cerca semplicemente un luogo dove trascorrere dei momenti per rilassarsi, circondati dalla natura e lontano dall’afa della città e dalla folla delle spiagge prese d’assalto.

Dalle riserve naturali alle aree protette, fino ai percorsi cicloturistici e di trekking, l’Aprica è un luogo ideale da vivere e da scoprire durante la stagione estiva.

Questo territorio è ricco di parchi e riserve naturali, come la quella di Pian di Gembro, che offre la possibilità di effettuare rilassanti passeggiate immersi nella natura e ammirare le specie rare di fauna e flora che popolano questa zona. Inoltre, all’interno della riserva, è presente un’aula didattica per accogliere e coinvolgere i visitatori alla scoperta del territorio.

Anche l’Osservatorio Eco-Faunistico Alpino regala un’esperienza unica a contatto con la natura e all’insegna della conoscenza. Infatti, in una vasta area di 25 ettari di boschi, si snoda l’itinerario didattico-naturalistico, attrezzato e facile da percorrere, dove è possibile osservare da vicino e conoscere le numerose specie animali, come i camosci, gli stambecchi e l’orso bruno.

Un mix di profumi, colori e suoni della natura popola il Parco delle Orobie Valtellinesi, con i suoi suggestivi angoli immersi nel verde incontaminato ed esteso su gran parte del versante sud della Valtellina che coincide con le Prealpi Orobie, le cui cime variano tra i 2000 e i 3000 metri di altitudine. La Riserva Naturale Valli di S.Antonio, tutelata per il suo prezioso patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, a cavallo tra la Valtellina e la Valle Camonica, è meta ideale per semplici passeggiate ma anche per escursioni più impegnative.
Numerose sono le attività per gli sportivi più incalliti, che non rinunciano neanche d’estate a una sana dose di attività fisica. In particolare, per gli amanti della bicicletta, la Media Valtellina è sicuramente uno scenario perfetto per le due ruote. Percorsi di ampia e media lunghezza, tra valli più o meno soleggiate sono l’ideale sia per una pedalata tranquilla sia per l’allenamento di chi di questo sport ne ha fatto una passione.
Dalla mountain bike al ciclismo da strada, da percorsi per chi cerca emozionanti avventure a sentieri per godersi una gita poco impegnativa, questa magnifica montagna offre una serie di itinerari che consentono di pedalare sui tratti più celebri del Giro d’Italia, come il Passo del Mortirolo, nel cuore delle Alpi, ma anche il Gavia e il Tonale.
Se preferite il trekking sarete certamente ugualmente accontentati. L’Aprica è ricca anche di tracciati per centinaia di Km di sentieri chiaramente descritti e segnati che conducono gli appassionati di trekking all’interno di aree protette e percorsi dai quali si possono ammirare meravigliosi panorami e suggestivi paesaggi.
Si può scegliere tra quattro Percorsi Tematici: il Sentiero “Monte della Croce”, un tracciato storico-militare risalente alla Prima Guerra Mondiale, facilmente percorribile e ben documentato, il Sentiero “Beato P.G. Frassati”, dal quale si può giungere presso un magnifico punto panoramico sulla Valtellina e presso una cappella dedicata a S. Carlo, il Sentiero “Il legno è vita”, dove si trovano bacheche che illustrano l’importanza del legno e dal quale si possono ammirare bellissimi paesaggi sulle Alpi Retiche, infine il Sentiero “Premio Nobel C. Golgi”, un percorso immerso nel bosco che giunge presso la Chiesetta di San Martino Franco.
Ma non finisce qui, dal nuoto al tennis, dal tiro con l’arco fino alla pesca sportiva – grazie ai numerosi torrenti, laghi alpini e laghetti artificiali – quest’area offre lo scenario perfetto per ogni tipo di sport, climbing e parapendio inclusi.
Dopo così tanta attività fisica, la giornata non potrà che concludersi all’insegna dell’offerta enogastronomica, che certo non manca in queste zone dove potrete gustare i più rinomati sapori del territorio valtellinese, terra di eccellenze agroalimentari, come la bresaola, e tradizioni culinarie tramandate nel tempo, come i gustosi pizzoccheri o i deliziosi sciatt, delle frittelline croccanti di forma tondeggiante con cuore di formaggio fuso, per non parlare della Polenta Taragna e del Taròz, un purè di patate, fagioli e fagiolini conditi con burro e formaggio tipico valtellinese. Il tutto abbinato agli ottimi vini locali da abbinare ai tipici formaggi, come il Casera o il Bitto.

Per maggiori informazioni: http://www.valtellinaturismo.com

di Lidia Pregnolato per DailyMood.it

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Guyana francese: una destinazione da scoprire tutto l’anno

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Situata nel cuore dell’Amazzonia, la Guyana offre ai visitatori la possibilità di vivere un viaggio molto diverso rispetto a quelli a cui sono abituati, oltre a esperienze uniche e autentiche.

Un viaggio in Guyana è sinonimo di avventura in terre lontane e di approccio green. La Guyana è infatti destinata a diventare una delle mete preferite per il turismo sostenibile: asseconda perfettamente l’attuale tendenza a preferire soggiorni più lunghi, con un approccio più responsabile e attento all’ambiente. Il paese offre ai turisti una full immersion nell’esotismo e propone esperienze a stretto contatto con la natura e con la sua straordinaria biodiversità, oltre che con i suoi abitanti, che vantano conoscenze di ogni genere.

Grazie a un clima equatoriale caratterizzato da temperature costanti (media annua 28 °C), la Guyana offre condizioni ottimali in qualsiasi stagione: né troppo caldo, né troppo freddo, senza cicloni e con i miti alisei a cullare ogni soggiorno.

Questo territorio francese ed europeo, situato in Sud America, offre una vasta gamma di attività e ospita un patrimonio naturale di 8 milioni di ettari di foresta, dove in solo mezzo ettaro vi sono più specie di alberi che in nell’Europa intera.

Con l’aiuto di guide esperte, sempre più persone hanno l’opportunità di vivere una piacevole avventura con escursioni, passeggiate o soggiorni all-inclusive nel cuore della foresta, imparando a conoscere meglio le problematiche legate alla conservazione della flora e della fauna.

La Guyana è anche una terra multiculturale, espressione di retaggi ancestrali. La popolazione guyanese è estremamente eterogenea e ama condividere questa ricchezza attraverso eventi unici (come il carnevale), i suoi prodotti gastronomici, i suoi siti culturali e musei.

6 ragioni per programmare un viaggio in Guyana

Se state pensando di mettere a calendario per il nuovo anno un viaggio che possa arricchirvi, oltre che farvi conoscere e scoprire un nuovo paese, ecco 6 buone ragioni per pensare alla Guyana.

  • La Guyana è il più grande territorio d’oltremare della Francia, ma è anche uno di quelli con la più bassa densità di popolazione, e per una buona ragione: il 97% del territorio è coperto dalla foresta amazzonica. All’interno dei suoi 8 milioni di ettari, troverete una varietà vertiginosa di piante, animali e paesaggi. I sentieri del Parco amazzonico della Guyana che partono da Saül o Maripasoula vi porteranno in zone della foresta dove la traccia dell’uomo è quasi assente. I bellissimi sentieri del Parco Naturale Regionale della Guyana sono facilmente accessibili da Cayenne, Kourou e Saint Laurent du Maroni. Non mancate, poi, di esplorare il famoso sentiero del Molokoi nella zona del Cacao.
  • Uno dei modi migliori (e talvolta l’unico) per esplorare la foresta amazzonica è la canoa. La Guyana è infatti attraversata da 110.000 chilometri di fiumi di tutte le dimensioni. E se l’acqua lungo la costa guyanese è talvolta limacciosa, quella dei ruscelli e delle cascate della foresta è spesso fresca e cristallina. Una nuotata in quelle acque è un’esperienza unica e una bella ricompensa dopo un’escursione.
  • La Guyana è una porta aperta sullo spazio. Dal 1968 è il punto di partenza della conquista spaziale europea. Con circa dieci lanci all’anno, se siete fortunati, potete ottenere un invito al Centro Spaziale della Guyana, il sito più ambito con la sua vista sulla sala di controllo.
  • La Guyana ospitava una trentina di campi penitenziari, dai quali gli ultimi prigionieri sono usciti nel 1953. Simboli di un periodo inglorioso, molti di questi campi sono stati distrutti e altri sono diventati luoghi della memoria, come la colonia penale di Saint Laurent-du-Maroni, trasformata in museo. Come disse il giornalista Albert Londres, “abbiamo portato l’inferno in paradiso”. Se volete comprendere il vero significato di questa famosa frase, andate a vedere i resti della colonia penale degli Annamiti nel cuore della foresta amazzonica o la colonia penale delle Isole della Salvezza nel loro incantevole scenario.
  • Da febbraio a fine agosto è possibile osservare la nidificazione delle tartarughe marine sulle spiagge della Guyana. È uno dei principali luoghi di nidificazione delle incredibili tartarughe leatherback, che possono misurare fino a 1 metro e 60 e pesare 900 chili.

Da luglio a ottobre, recandosi sulla spiaggia di Hattes a Yalimapo o sulle spiagge di Cayenne e Rémire Montjoly all’alba, si può avere la possibilità di assistere alle emersioni e alla corsa delle piccole tartarughe verso il mare.

  • Se avete sete di avventura, partite alla volta del fiume Approuague e dei suoi formidabili salti. Si tratta di rapide disseminate di grosse rocce che i canoisti della Guyana risalgono con un know-how che si tramanda di generazione in generazione (non provateci da soli). Passando per il Grand Machicou e il Grand Canori, avrete l’opportunità di scoprire paesaggi fantastici, una natura sorprendente e le tradizioni dei nativi americani o dei boscimani. E per completare la spedizione, notte su un’amaca e sotto le stelle.

Per info: www.guyane-amazonie.fr

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Rimborso al volo: un valido alleato dei viaggiatori contro ogni imprevisto in aeroporto

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A quasi il quindicesimo compleanno di età, Rimborso al Volo è un valido alleato per la tutela dei diritti dei viaggiatori in aeroporto. Questa società di servizi ha infatti saputo gestire e portare a termine – con esito positivo – il 99,5% delle migliaia di richieste pervenute dal 2009 ad oggi. Rimborso al Volo si occupa di risarcire integralmente tutti i passeggeri vittima di disservizi da parte delle compagnie aeree, come ad esempio il rimborso del biglietto in caso di volo cancellato, in ritardo, overbooking, bagaglio smarrito o danneggiato.

Nell’era odierna della globalizzazione, di internet ed ora dell’Intelligenza artificiale, prenotare un volo è diventata un’esperienza facile, veloce e senza grossi intoppi. Tuttavia, nel grande numero di variabili che compone il complesso emisfero dei viaggi in aereo (come uno sciopero del personale aeroportuale, un ritardo che ci fa perdere la coincidenza con il nostro prossimo imbarco, un volo cancellato per maltempo etc etc..), possono sempre verificarsi imprevisti che mettono in discussione i nostri piani. In tali circostanze, il Rimborso al Volo emerge come un salvagente per i viaggiatori. Per conoscere i suoi servizi e saperne di più, vi rimandiamo alla pagina ufficiale di Rimborso al Volo in modo tale da rimanere informati sui disagi che potrebbero essere oggetto di risarcimento.

Come Funziona esattamente Rimborso al Volo?
Rimborso al Volo nasce per tutelare i diritti del passeggero che ha subito un disservizio causato dalla compagnia aerea. L’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), ha curato la stesura della “Carta dei diritti del Passeggero” citando – a sua volta – il Regolamento del Parlamento e Consiglio Europeo (CE) nella normativa n. 261/2004. Quest’ultimo ha istituito regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di cancellazione del volo o di ritardo prolungato e di negato imbarco; regole che il Rimborso al Volo fa valere quotidianamente attraverso un team di legali specializzati per i propri assistiti.

L’azione di Rimborso al Volo può variare a seconda delle politiche specifiche della compagnia aerea o dell’agenzia di viaggio. Tuttavia, generalmente, gli scenari più comuni che possono qualificare il passeggero idoneo ad ottenere un rimborso includono:

  1. modifiche di viaggio da Parte della Compagnia Aerea: Se la compagnia aerea cancella il volo, oppure sei vittima di overbooking, puoi aver diritto al rimborso del biglietto aereo. Rimborsoalvolo può aiutarti a far valere i tuoi diritti. Solitamente, la compagnia stessa offre ai passeggeri la scelta tra la ri-prenotazione su un volo successivo o il rimborso del costo del biglietto.
  2. Ritardi ProlungatI: Assieme alla cancellazione del volo, uno dei disagi più penalizzanti tra i viaggiatori è quello dei ritardi. Se un volo subisce un ritardo significativo, i passeggeri possono avere diritto a un rimborso (soprattutto se il ritardo supera un certo periodo di tempo, definito dalle regole della compagnia aerea o delle normative locali). In linea generale, la Corte di Giustizia Europea ha equiparato il ritardo aereo pari o superiore alle 3 ore alle casistiche di cancellazione del volo o di negato imbarco.
  3. Modifiche dell’Itinerario non Accettate dal Passeggero: Se la compagnia aerea apporta modifiche sostanziali all’itinerario di volo, come cambiamenti significativi negli orari o nelle tappe, e queste modifiche non sono accettate dal passeggero, quest’ultimo potrebbe avere diritto a richiedere un rimborso. Rientrano in questa categoria anche eventi eccezionali come eventi meteorologici estremi (dove alcune compagnie aeree offrono delle tipologie di rimborso) e situazioni straordinarie come scioperi del personale o altre circostanze al di fuori del controllo della compagnia aerea.

COME RICHIEDERE UN RIMBORSO
Se un passeggero si trova in una situazione come quelle qui sopra descritte oppure che potrebbe qualificarlo idoneo ad un risarcimento, in linea generale si seguono i seguenti tre passi. Il primo è contattare la compagnia aerea o l’agenzia di viaggio attraverso cui è stato effettuato l’acquisto del biglietto. È importante fornire dettagli completi sulla situazione e seguire le istruzioni fornite. Il secondo step è dare tutta la documentazione necessaria. È infatti consigliabile conservare ogni documento correlato al volo, come conferme di prenotazione, ricevute e comunicazioni con la compagnia aerea o l’agenzia di viaggio. Questi documenti possono essere utili per supportare la richiesta di rimborso. Dall’altra parte, la compagnia aerea (o agenzia di viaggio) come ultimo passo, fornirà le istruzioni su come procedere per ottenere il rimborso. Seguire attentamente questi passaggi può essere cruciale per garantire una richiesta efficace e tempestiva.

In conclusione, Rimborso al Volo può rappresentare un’importante alleato per i passeggeri in situazioni impreviste durante i viaggi. Tuttavia, è essenziale leggere attentamente e comprendere le politiche della compagnia aerea o dell’agenzia di viaggio prima dell’acquisto del biglietto. Essere informati, conoscere i propri diritti e le possibilità di ottenere un rimborso, può fare la differenza negli imprevisti durante i viaggi aerei, offrendo una certa tranquillità ai passeggeri più consapevoli.

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Viaggio nell’Irlanda di “Mary e lo spirito di mezzanotte”

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Un itinerario tra le località, i profumi e i piatti importanti per la storia

Per realizzare “Mary e lo spirito di mezzanotte”, arrivato nelle sale italiane, Enzo D’Alò è stato settimane in Irlanda. Potrebbe sembrare strano perché è un film di animazione, ma, come ha sottolineato lo stesso regista in alcune interviste, tutti i luoghi del suo ultimo capolavoro sono reali e l’Irlanda e lo spirito irlandese sono protagonisti della storia.

In fase preparatoria, D’Alò ha trascorso mesi sull’isola di smeraldo con un gruppo di disegnatori, “fotografando ogni singolo luogo e respirando le atmosfere festose” dublinesi. Sulle tracce del romanzo dell’autore irlandese Roddy Doyle, il cui coinvolgimento diretto è stato molto importante, hanno girato mezza isola, incontrato molte persone, mangiando e bevendo con loro e andando anche nella zona di Wexford e alla famosa scuola di cucina Ballymaloe, vicina a Cork.

Il viaggio irlandese presente nel film è così vivido e reale – come lo è il verde di cui anche il regista ha parlato – che può essere l’idea originale di una vacanza in Irlanda per vedere dal vero località e borghi. I colori sono bellissimi in ogni stagione ed è quindi perfetto anche nei mesi invernali, per ripercorre a caldo i passi delle protagoniste Mary, Emer, Scarlett e Tansey.

Nelle scene iniziali, in primo piano c’è l’autostrada M11, che segue un lungo tratto della costa est, nell’Ireland’s Ancient East. Il film prende il via con un viaggio da sud verso nord e volendo tracciare un’idea di percorso per una vacanza si può atterrare proprio a sud, a Cork, e far cominciare l’itinerario da uno dei luoghi chiave del film.

La scuola di cucina e la ricetta del film

Cork può essere considerata la capitale gastronomica d’Irlanda e la scuola di cucina tanto importante nel film esiste davvero: è la Ballymaloe Cookery School (www.ballymaloecookeryschool.ie), un luogo affascinante che si trova a Shanagarry, in mezzo alla campagna della contea di Cork. Ospita una farm biologica, giardini e serre e a chi vuole seguire i suoi corsi professionali (gli studenti arrivano da tutto il mondo) offre la possibilità di soggiornare in alcuni cottage in perfetto country style irlandese.

La sua co-fondatrice Darina Allen, famosa chef e autrice di oltre 20 libri di cucina, fa parte, tra le altre cose, dei membri fondatori dei Farmers’ Market ed è leader di East Cork Slow Food Convivia. È molto contenta che la Ballymaloe Cookery School sia entrata in un progetto corale così bello e le ricette tradizionali presenti nel libro donato dalla nonna Emer a Mary sono state scritte da lei. Oltre a quelli per aspiranti professionisti, la sua scuola offre corsi brevi tematici (anche online) adatti a tutti di mezza giornata o di una giornata intera e vale la pena iscriversi per sperimentarne la coinvolgente atmosfera.

Il celebre piatto popolare del film, che sa di tradizione e passione per la cucina, è il Colcannon, ideale per i mesi freddi proprio per gli ingredienti di stagione con cui è fatto. Ogni famiglia ha il proprio segreto, ma per provarlo e portare nella propria cucina un po’ di suggestione irlandese, vale la pena provare la semplice ricetta regalata alla produzione proprio da Darina Allen.

Dosi per 4 persone:

  • 350 di verza;
  • 900 kg di patate “vecchie” simili alle Golden Wonders o alle irlandesi Kerrs Pinks;
  • 225 g di latte intero bollente;
  • Sale e pepe appena macinato;
  • 50 g circa di burro

Mettere le patate con la buccia, ben pulite, in una pentola, coprendole di acqua fredda; aggiungere un bel pizzico di sale e avviare la cottura. Dopo circa 15 minuti circa, scolare i due terzi dell’acqua, e ultimare la cottura a fuoco molto lento con il coperchio chiuso. Tagliare il cuore della verza a julienne, scottarla in poca acqua bollente fino a renderla morbida, scolare, condire con sale, pepe macinato al momento e un po’ di burro. Appena le patate sono cotte, portare a ebollizione il latte, eliminare la buccia, schiacciarle velocemente mentre sono ancora calde, e aggiungere, mescolando bene, il latte caldo in quantità sufficiente per ottenere un soffice purè. Per completare la preparazione, amalgamare bene la verza al purè, aggiustare di sale, e, per la perfezione, servire immediatamente in un piatto caldo, formando una piccola cavità al centro, in cui adagiare il panetto di burro. Il calore lo farà sciogliere, il profumo sarà inebriante e il gusto ricco e avvolgente.

Verso Dublino: Wexford, Enniscorthy, Gorey, Arklow e Wicklow. I luoghi legati al film

 Dopo aver fatto tappa alla scuola e un giro in un tempio della gastronomia come l’English Market di Cork (www.corkcity.ie/en/english-market), ospitato da un bell’edificio vittoriano in mattoni rossi e incentrato sulle produzioni locali, il viaggio può rivolgersi a nord, godendosi la vista sul mare e l’incanto dei borghi ritratti da “Mary e lo spirito di mezzanotte”.

Il primo punto in cui fermarsi è Wexford, cittadina orgogliosa del proprio passato, ha un cuore medievale che mostra le influenze delle invasioni vichinghe, normanne e cromwelliane. Tra i luoghi di maggiore interesse, l’Abbazia di Selskar, dove Enrico II trascorse sei settimane di penitenza nel 1172 per il suo coinvolgimento nell’assassinio di Thomas Becket. In evidenza, la modernissima Wexford Opera House, in pieno centro, che dal 1951 ospita il Wexford Festival Opera. Una curiosità cinematografica, nella contea di Wexford, un po’ più a nord del capoluogo, Spielberg scelse l’immensa Curracloe Beach, Bandiera Blu, per le scene dello sbarco in Normandia de “Salvate il soldato Ryan”.

Puntando un po’ verso l’interno, lungo la M11, la seconda località da vedere, sempre nella stessa contea è Enniscorthy. Non c’è il mare, ma è comunque sull’acqua, quella del fiume Slaney, in cui si specchia. Come Waterford, è ricca di storia, ospita un castello del XIII secolo e vale la pena programmare lo stop di sabato, perché in Abbey Square, c’è l’Enniscorthy Farmers Market, in cui incontrare produttori e autentiche delizie locali, quali la stilosa Yola Sourdough Bakery o le prelibatezze marine di Kilmore Seafresh.

Sempre di sabato, per un viaggio legato al gusto, il mercato c’è anche in un’altra località che appare nel film, Gorey. È molto piccola, ma anche qui i produttori locali sono interessanti e per una birra artigianale, una colazione (sono molto attenti al caffè e collaborano con il marchio irlandese, particolare anche nel packaging, New Kid Coffee), un brunch o una cena, il posto giusto è Folk (www.myfolk.ie), nuovo locale, con una cifra stilistica informale, ma molto raffinato.

Dopo Gorey, uscendo dalla contea di Wexford, l’itinerario torna sulla costa, a Arklow, altro borgo dalle antiche origini vichinghe, nella contea di Wicklow. D’effetto la sua posizione sulla foce del fiume Avoca, con un bel museo marinaro, l’Arklow Maritime Heritage Museum, impreziosito da una collezione imperdibile per gli amanti del genere.

Ultimo stop prima di arrivare a Dublino, Wicklow, capitale dell’omonima contea, definita il Giardino d’Irlanda, nonché parte del cosiddetto triangolo vichingo, che è una vera e propria miniera di tesori da scoprire. Vale la pena fermarsi un paio di notti ed esplorarla un po’, anche per trovare un bel punto panoramico sulle morbide pendici delle Wicklow Mountains o fare un trekking lungo i sentieri che le percorrono. Fiore all’occhiello è Glendalough, un insediamento monastico fondato da St. Kevin nel VI secolo: incastonati in un paesaggio naturalistico da puro idillio, movimentato da laghi e montagne, si trovano i suoi suggestivi resti, con la famosa torre rotonda. Per acquisti di gusto, da segnare in agenda, la pluripremiata Glendalough Distillery (www.glendaloughdistillery.com). Tra le antiche tenute, interessante per l’artigianato locale è Russborough (www.russborough.ie), che si sviluppa su 80 ettari di verde, esplorabili anche a piedi, tra sentieri, rigogliosi giardini e una dimora storica-museo: la comunità di artigiani (fabbri, ceramisti, scalpellini) che ospita è molto attiva e crea opere originali, piene di carattere.

Il viaggio finisce a Dublino, dove Mary attraversa St.Anne’s Park per andare da casa sua a quella di Ava e nell’appartamento della nonna Emer. Questa vivace area verde, a ridosso della baia di Dublino, che si vede anche nel film, è la seconda della città e fa da scorciatoia per gli spostamenti di Mary. Appena fuori dal centro cittadino, a nord, tra i sobborghi di Raheny e Clontarf, è un polmone verde di 97 ettari, attraversato da un piccolo corso d’acqua. Oltre a una rete di sentieri, perfetti per piacevoli passeggiate anche vista mare, ospita l’arboretum cittadino con oltre 1000 specie di piante. Tra le cose curiose: gli “scherzi” (tempietti, torri, archi…) voluti dalla famiglia Guinness, in passato proprietaria della tenuta. Una chicca gastronomica: Olive’s Room (http://olivesroom.ie), nata nelle antiche scuderie Red Stables: gli ingredienti sono locali, le ricette originali e gustose, i dettagli curati, la vista sul verde molto piacevole. Per momenti sontuosi, non lontano dal parco, c’è Clontarf Castle (/www.clontarfcastle.ie), con i magnifici Fahrenheit Restaurant (ospitato dalle mura del XII secolo) e Knights Bar: vale la pena anche solo per una pinta o un caffe, tra morbidi velluti e arredi in stile Tudor.

www.irlanda.com

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