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Abiti di scarto: arte e innovazione del Teatro del Silenzio a Scart2018

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scartSi è conclusa ieri la Mostra SCART a Pisa, che dal 18 gennaio si è rifatta un po’ il “look” per celebrare il ventennale del progetto.
Un successo con moltissimi attori coinvolti e che per questa edizione è stata ospitata alla Camera di Commercio di Pisa con alcuni dei pezzi storici della collezione oltre che ad abiti di scena del Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli.
Come recita il comunicato stampa, “quest’anno il progetto SCART compie 20 anni. Per celebrare questo anniversario, nell’ambito del progetto InnovArte, dal 18 gennaio la Camera di Commercio di Pisa e Waste Recycling (Gruppo HERA) propongono una second edition per la mostra ospitata nei locali del MAAC (Meeting Art Craft Center) del Palazzo Affari. A quarantacinque giorni dall’inaugurazione e a trenta dalla conclusione, la mostra cambia look mettendo in scena alcuni pezzi storici della collezione SCART, proprio per rimarcare e rafforzare questi venti anni di attività di vita del progetto. Molti dei pezzi che saranno ripresentati a Pisa, non erano più usciti dal momento della loro prima realizzazione ed esposizione e sarà interessante vedere come le scelte estetiche di vent’anni fa, quando era pionieristico occuparsi di Waste Art e Upcycling, intercettino il gusto e la sensibilità contemporanea, assai più sensibile di allora alle tematiche del reuse e del riciclo“.
Si è quindi apprezzato un nuovo allestimento in una location perfetta per i numerosi elementi d’arredo che hanno fatto in modo indiscusso la storia di questo progetto. Nella pedana centrale per esempio, al centro della sala, ecco i divani con pezzi di auto vecchie, tavoli e poltrone-sedile, “tutti rigorosamente realizzati con materiale di scarto”.
Il regista del nuovo allestimento a Pisa è Alberto Bartalini. Da segnalare gli abiti di scena ed i costumi degli allestimenti teatrali del Teatro del silenzio di Andrea Bocelli. Lungo l’asse perpendicolare dell’allestimento in alto, ecco emergere un lato interamente dedicato al Teatro del silenzio. Tra materiali plastici, ritagli di pelle e vecchie stoffe e tendaggi, ecco i manichini-streghe prendere vita. Interamente lavorati a mano gli abiti evocano nell’essere materiale di scarto la loro bellezza e complessità. L’ispirazione degli abiti, che volutamente evoca nel recupero dei materiali insoliti guerrieri modelli, paiono quasi guaine che avvolgono i manichini come fossero abiti di alta moda. Nati dall’assemblaggio di diversi materiali tra cui tranci di plastica e tessuti, gli abiti in mostra evocano quello che poi nel Teatro del Silenzio è una costante: una officina della creatività ad uso consumo di cultura ed arte, a 360 gradi.
Da segnalare nell’allestimento, il settimino Helen (icona di Scart) e il divano “supermarket” (2000) posto all’ingresso realizzato con dei carrelli della spesa. Altro pezzo degno di nota la scrivania da ufficio “126rouge” (2003), realizzata con le portiere di una auto vecchia modello 126, rossa. Arte ed innovazione, anche negli abiti “di scarto”. Ecco in sintesi il progetto che si celebra.

Di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

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Metodo IGBI, Il libro best-seller di Isabella Goldmann diventa un corso online sull’architettura bioclimatica.

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Un percorso online di 28 videolezioni per progettare in autonomia la propria casa come luogo di benessere e serenità. Dove l’anima è al sicuro

Come abitare nel modo giusto? Come sentirsi a proprio agio nella propria casa, lì dove è al sicuro l’anima? Isabella Goldmann – bio architetto, precorritrice delle nuove frontiere della bio architettura, nonché presidente della Goldmann & Partners srl SB e direttrice scientifica del centro di Ricerca Internazionale IRCAS, volto alla ricerca sulla sostenibilità applicata – ha curato un corso online per imparare ad ascoltare e a viaggiare verso la casa perfetta per sé e per la propria famiglia.

Il percorso didattico si basa sul metodo IGBI – Isabella Goldmann Bio Interiors da lei messo a punto per fare della propria casa uno spazio eco-sostenibile e bellissimo, costruito per il benessere dell’abitare e nato dalla sua pluriennale esperienza nel campo della bioarchitettura. Questo metodo è oggetto del suo primo libro best-seller, “Un bio architetto per amica. Rendi la tua casa bella e sana e fanne il luogo più intelligente e felice per te e la tua famiglia con il metodo IGBI” (Bruno Editore), destinato al grande pubblico.

“Quando entri casa – spiega rivolgendosi direttamente a chi la segue – ti lasci fuori tutto l’esterno. Lì ti aspetti il meglio che c’è. La tua casa deve portarti ad avere un’esperienza assolutamente positiva”.

Per raggiungere questi obiettivi è innanzitutto necessario analizzare la natura delle proprie aspettative nei confronti della casa: “Il mondo delle persone rispetto al pensiero della casa – spiega Goldmann – si divide in due: chi fugge da un dolore o chi corre verso una gioia. I primi pensano la casa come la soluzione dei propri mali e cambiandola pensano di risolvere tutto. I secondi partono da un atteggiamento più positivo e vivono la nuova casa come un viaggio”. IGBI accompagna lungo i tanti passi che corrono verso una gioia. Ma, ammonisce l’autrice, un’aspettativa non si può soddisfare se gli atteggiamenti, le modalità e gli approcci non cambiano.

Le 28 lezioni sono precedute da 5 video gratuiti introduttivi al corso ottenibili previa registrazione sulla piattaforma online. “Abitare nel modo giusto cosa vuole dire”, “Adotta un approccio medico per la tua casa”, “Elettromagnetismo in casa” sono solo alcuni dei titoli chiave del manifesto culturale e programmatico di Isabella Goldmann, che gode del supporto di alcuni strumenti molto semplici da usare per accompagnare il lettore nel suo percorso verso la sua casa perfetta.

“La nostra casa deve essere bellissima – afferma Goldmann – e la bellezza è armonia di tutte le variabili in gioco”. Questione di luce, colori, ergonomia (ovvero spazialità corretta rispetto al nostro corpo), chimica (i materiali rilasciano sostanze per molti anni), presenze fisiche come onde elettromagnetiche e onde luminose. Tenere conto di tutti questi fattori e saperli agevolmente gestire in casa conduce all’armonia, ottenuta dal dialogo fra le scelte. Senza armonia il nostro cervello prova quella sensazione di discomfort che si traduce in stanchezza e persino in malattie che impattano sulla salute fisica, mentale e sui comportamenti. Perché tutti abbiamo bisogno di un luogo armonico dove soggiornare.

La casa è di per sé un luogo articolato, che obbliga a numerose scelte con numerosi passaggi che producono indecisioni o dolori. Per non farsi sopraffare dall’indecisione è importante seguire un metodo. Perché – sottolinea l’autrice -seguire un metodo non ti fa sbagliare.

A tale scopo, Goldmann svela 5 “segreti” da memorizzare:

1 la tua casa è la tana perfetta per te e la tua famiglia; è solo tua e deve essere perfetta per te

2 la casa non deve essere scelta in funzione di poche necessità: vanno considerate tutte le variabili in gioco

3 ispirati ma non copiare le case degli altri e non affidarti a chi ti impone il proprio pensiero : usa un occhio critico e ragiona in termini di ciò che è giusto per te.

4 considera la tua casa come una potente medicina: un luogo che produce benessere fisico e mentale

5 hai la responsabilità di dare alla tua famiglia una casa migliore

Un corso indispensabile che conduce alla definizione di un nuovo mindset, secondo il quale “la casa deve calzarti come un abito. Quando l’abito è perfetto non ti sovrasta perché ne sei protagonista, sei a tuo agio e dà la massima visibilità soltanto a te”. Il costo del corso è di 697 € + IVA: un viaggio di 28 videolezioni della durata di max 15 minuti ciascuna.

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CELESTE LAI e la sua storia di self empowerment: personal interior decorator & luxury host.

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Creare una nuova professione combinando proprie competenze, propri interessi e self empowerment. E’ la storia di self-made woman di Celeste Lai, che ha creato da sola un’inedita attività di PERSONAL INTERIOR DECORATOR & LUXURY HOST.

Romana, laureata alla Facoltà di Architettura, Celeste decide di mettere le sue competenze a servizio dell’interior design da una parte e dell’hospitality di lusso dall’altra e crea nel 2018 la sua attività, Celeste’s Place (https://www.celestesplace.it/) . Con questa attività Celeste offre un servizio di consulenza su misura ai proprietari di appartamenti di lusso in centro a Roma rinnovandone completamente l’arredo in modo da esprimere la personalità dello spazio e del proprietario.

A quel punto il proprietario dell’appartamento può decidere di dare in gestione a Celeste anche l’affitto dell’appartamento e Celeste si occuperà dell’hospitality creando esperienze uniche e su misura per i turisti affittuari, sempre con in mente un preciso intento di sostegno a un turismo consapevole. Tutte le strutture gestite da Celeste sono 100% plastic free e gli itinerari  personalizzati che crea per ciascun turista cliente sono all’insegna del risparmio di carburante, del rispetto ambientale e della valorizzazione di realtà cittadine (ristoranti, negozi ecc.) che credono in questi valori.

Il proprietario dell’appartamento che si rivolge a Celeste può optare anche solo per l’attività di consulenza di arredo e decidere di gestire da sé l’affitto.

Celeste’s Place, che celebra quest’anno i suoi 5 anni, è stata creata da Celeste contando solo sulle sue forze e sulla sua iniziativa; è quindi una bellissima storia di self empowerment e di un successo che sta crescendo e si sta consolidando nel numero di clienti, sia dal lato proprietari d’appartamenti di lusso che dal lato turisti che cercano vacanze come esperienze di eccellenza, prevalentemente una clientela di livello alto proveniente dal Nord America.

https://www.celestesplace.it/
https://www.instagram.com/celeste_s_place/

 

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Serena Gamberoni, da La Scala, al Covent Garden di Londra e il New National Theatre di Tokyo.

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Oggi parliamo con la bellissima Serena Gamberoni, soprano che ha calcato i palcoscenici di teatri come La Scala, il Covent Garden di Londra e il New national Theatre di Tokyo.

Domanda: Serena, parlaci della tua ultima esperienza alla Scala l’anno scorso dove hai interpretato il ruolo di Olga nell’opera di Umberto Giordano “Fedora”
Risposta:
Questa bellissima produzione fatta al teatro alla scala nell’ultima stagione, vedeva come regista Mario Martone nominato agli oscar durante le nostre prove. Lavorare con un regista cinematografico di così alto calibro è sempre bellissimo, il taglio che dà all’opera è sempre molto moderno. Le scenografie si rifacevano a dei quadri di Magritte che rendevano ancora più speciale la nostra presenza in scena, animando dei quadri che di soliti vediamo statici.

I bellissimi costumi erano di Ursula Patzak, già vincitrice di quattro David di Donatello. Il mio personaggio era Olga appunto, una donna russa molto viziata, amante estrema della vita, sempre sopra le righe, vogliosa di primeggiare e di emergere in ogni momento. Proprio per questo il costume è stato creato per mettere in mostra tutte le curve femminili, nero e lucido, con tutta la schiena nuda e un grandissimo spacco sul davanti. Olga entra in scena e ruba la scena alla vera protagonista dell’Opera Fedora, diventando la padrona di casa del bellissimo quadro L’impero delle luci. Un costume così asciutto ha bisogno di una gestualità attuale tipicamente cinematografica e poco leziosa e più vera. Un costume di questo genere non ti permette di mettere su nemmeno un etto! Quindi ho dovuto stare molto attenta alla dieta in quei giorni…

D.: Ben diverso invece era il costume di scena di Alice, tuo personaggio nell’opera di Verdi “Falstaff” andato in scena a Piacenza e nel Circuito Emiliano, giusto?
R: “Esatto, al contrario di Fedora, FALSTAFF a cura del giovanissimo attore LEONARDO LIDI, è stato un insieme di costumi classici, sognanti. I costumi che sogni fin da piccola, quelli ampi che quando ti muovi per il palcoscenico frusciano a contatto con il legno. Sono i costumi che ti aiutano a riempiere la scena, che hanno bisogno di movimenti lenti perché il costume ti segue e ha bisogno del suo spazio e del suo tempo per prendere vita. Si può giocare a creare una danza in cui il costume diventa il tuo partner e diventa parte di te!

D.: E in ultimo, parlaci della piccola Despina, personaggio piccantino in “Così fan tutte” di Mozart alla Royal Opera House di Londra
R.:
Questa produzione è una delle più difficili che io abbia mai fatto, il mio personaggio ha nel primo atto 7 cambi fra costumi e parrucche, ogni volta che esco di scena è una corsa contro il tempo per trasformarsi e tornare in scena. Si passa dai costumi settecenteschi a quelli di una barista bionda e super truccata con pantaloni neri attillati e camicetta semi trasparente. Forse è la produzione dove mi sono divertita di più, la mia aria era diventata come un numero di musical con tanto di ballerini che mi facevano volare giù da un bancone di un bar!”

D.: Grazie Serena! Dove ti possiamo venire ad ascoltare prossimamente?
R.:
“Ho in programma dei concerti in tour con Andrea Bocelli in estate e tornerò a Tokyo nell’Opera “Così fan tutte”, stavolta nel ruolo di Fiordiligi. Sarà interessante interpretare questa donna decisamente meno leggera di Despina”

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