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Food Mood

Alta Cucina e Oriente: il caso della Famiglia Liu

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Claudio, Giulia e Marco.
In comune hanno il cognome.
Liu. Uno tra i cognomi più altisonanti nel panorama della ristorazione di Milano.

Eppure, penserete, quel nome sembra non portare con sé nulla della tradizione meneghina. E così del resto è: Liu racconta infatti la storia di una famiglia proveniente dal sud della Cina che – giunta in Italia oltre trent’anni addietro – attraverso duro lavoro, sacrifici, spostamenti repentini e il caso di un’integrazione genuina e positiva, agli inizi del nuovo millennio mette radici nel capoluogo lombardo aprendo un ristorante in quella che un tempo era considerata la zona delle pizzerie “fighette” di Milano. Ma c’è di più. Liu racconta infatti la storia di Xue Zhen e di Hu, bravi genitori che attraverso un esempio virtuoso di dedizione a un lavoro votato alla qualità, crescono quella che oggi è considerata la generazione “d’oro” della Cucina Orientale in Italia: Claudio, Giulia e Marco Liu.

Tre fratelli, rappresentanti della ristorazione etnica milanese e non solo che – con un occhio rivolto a Oriente e uno all’attitudine cosmopolita delle maggiori capitali europee – hanno saputo dare forma a tre ristoranti che, per qualità ed eccellenza, se la giocano ad armi pari con i protagonisti dell’Alta ristorazione italiana.

Un esempio unico quello dei Liu: da un lato perché – a dispetto delle grandi famiglie della tradizione italiana – come i Cerea o i Santini per intenderci – vi è la scelta di “dividersi” sotto insegne differenti, rimanendo però saldamenti uniti da un forte legame di sangue e dal fil-rouge dell’eccellenza. Dall’altro perché, a differenza della nutrita comunità cinese meneghina – solita a concentrarsi in un quartiere tematico (si pensi alla Chinatown di via Paolo Sarpi), scelgono di gestire tre ristoranti, in tre zone differenti della città, così da riuscire a “dominare” Milano in tre epicentri di infinita rilevanza strategica.

Il risultato: un successo oltre a ogni possibile immaginazione! Ristoranti perfetti dalla cucina, alla location al servizio, sempre pieni e dagli incassi mirabolanti! Un esempio unico e virtuoso che, senza esitazione, può indurci a parlare di “modello Liu”.

Un modello che decolla nel 2006 e – all’insegna di continui miglioramenti – suggella il successo dei ristoranti della famiglia Liu come le esperienze gourmet più cool della città di Milano.

CLAUDIO E IYO
È il 2006 quando Claudio Liu, classe ’82 e maggiore dei tre fratelli, sceglie di dare forma al suo sogno, staccandosi dall’attività di famiglia e aprendo Iyo, ristorante pioneristico in Italia, di alta cucina giapponese con richiami alla cultura occidentale. Come zona sceglie via Pier della Francesca, strada che negli stessi anni, vede sorgere locali come il Roialto e il Gattopardo, divenendo punto di riferimento di stile e piacere dei milanesi più curiosi ed esigenti. Uno stile che non resta mai immobile e che comprende quanto il cambiamento sia naturale in una città come Milano: via via, i piatti ispirati alla cucina nipponica subiscono l’influenza della contaminazione nazionale, imprimendo indelebile il marchio di fabbrica dello stile Iyo che – nel 2015 – consacra il suo successo con l’ottenimento della Stella Michelin, la prima e l’unica per un ristorante etnico in Italia. L’atmosfera, di evidente ispirazione orientale, si concretizza in un ambiente raffinato e al contempo accogliente. I piatti sono eleganti ed emozionanti e mostrano come i più classici sushi, sashimi, uramaki e nigiri possano raggiungere vette altissime ed essere affiancati da ricette imperdibili e indimenticabili come lo Yka Somen (“spaghetto” di calamaro crudo, caviale Kaluga Amur, verdure croccanti, uovo di quaglia e salsa soba dashi) o l’Asado (un manzo nobile italiano marinato in soia e mirin, cotto sous-vide a bassa temperatura e servito con crema di mais abbrustolito, funghi cardoncelli affumicati in legno di sakura giapponese e salvia in tempura). Piatti che – da quest’anno – potranno per lo più essere gustati anche a casa, grazie ad Aji, ultima creatura di Claudio Liu, aperta in società lo Chef Lin Yin Lu e il Restaurant Manager Federico Zhu. L’idea è quella di un delivery di altissima qualità che parte da Milano, sia destinata a crescere anche oltre confine. Un’idea che – oltre all’importante continuità votata all’eccellenza – porta in sé un messaggio etico e virtuoso attento all’ambiente, grazie ai packaging biodegradabili e ai mezzi elettrici utilizzati per le consegne a domicilio. Una novità da sperimentare anche in loco, comodamente seduti al tavolo esclusivo all’interno del locale. Dove? A pochi passi da Iyo, sempre in Pier della Francesca.
iyo.it

MARCO E BA ASIAN MOOD
Marco è il più piccolo di casa ed è l’unico dei fratelli Liu ad essere nato in Italia. E qui i numeri fanno davvero impressione, considerando che nel 2011, all’età di soli vent’anni, è lui a prendere in mano le redini del cambiamento del ristorante di famiglia, trasformando quella che era una pizzeria e un luogo in cui gustare la cucina della tradizione italiana in un ristorante che potesse colmare tutte le lacune dei (troppo) numerosi ristoranti cinesi presenti in città: dalla qualità della proposta, all’ambiente; dalla cantina al servizio. Un esperimento che risulta vincente sin da subito, onorando la sincera tradizione della cucina cinese, e liberandola da quei fastidiosi cliché fatti di lanterne, gattini del benvenuto e polli alle mandorle che per anni hanno offuscato la bellezza e l’assoluta qualità di una cultura vasta e articolata come quella cinese. Una cultura che al Ba viene esaltata e reinterpretata incessantemente attraverso visioni contemporanee che ne esaltino il carattere sempre contemporaneo. Stile che non si ritrova solo nei piatti ma anche in un ambiente di rara suggestione, in cui la linearità e i toni neutri della Sala sono piacevolmente contrastati da scenografiche macchie di colore rosso rappresentate da elementi di design di grande pregio. Cosa mangiare? Imperdibile la variazione di Dim Sum, la giocosità del Porcino nel Bosco (un bun ripieno di funghi, pepe di Sichuan e tartufo) e la variazione del Singapore Chilli Crab.
ba-restaurant.com

 

GONG E GIULIA
Il 2015 è un anno fondamentale per la famiglia Liu: non solo Claudio viene consacrato nell’universo Michelin, grazie all’ottenimento della Stella; Giulia – la sorella “di mezzo” – apre Gong, arricchendo il ventaglio di ristoranti di famiglia e donando alla città di Milano un locale unico, capace di mettere in relazione la cultura orientale e l’inconfondibile stile della cucina mediterranea. Uno stile peculiare in cui l’equilibrio tra tradizione e innovazione e tra le differenti culture sappiano armonizzarsi in un gioco di incastri e contaminazioni: l’esperimento, perfettamente riuscito, nasce dal desiderio di Giulia di sottolineare con efficacia sia l’aspetto culturale della cucina, che la sua attinenza intrinseca con il concetto di creatività. Attitudine che risulta naturale a Giulia Liu, grazie alla formazione artistica e agli studi nel settore moda: «Da ragazza volevo fare la stilista», ammette Giulia; «penso di aver ereditato la vena artistica da papà che da giovane era intagliatore del legno; credo che questa formazione e predisposizione mi abbia guidato nell’individuare un filo conduttore per quello che dovrebbe rappresentare per me un ristorante al giorno d’oggi». E cos’è dunque il ristorante di Giulia Liu se non un “ponte” capace di unire culture e dimensioni differenti? Un luogo di cui, vi è da crederci, sentiremo sempre più parlare. Tra i piatti imperdibili la Ceviche di spigola all’asiatica, il Raviolo di Wagyu e il Calamaro all’onda asiatica.
gongmilano.it

photo credits © Lucio Elio, ristorante Iyo, ristorante BA, ristorante Gong

di Stefania Buscaglia per DailyMood.it

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Fashion News

Creative food & creative fashion: una collaborazione inedita tra Barrow e Flower Burger

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Grafiche vibranti e colourful food, Barrow e Flower Burger lanciano una limited edition 100% plant-based.

Il brand di streetwear creativo e anticonvenzionale, si unisce alla personalità unica e colorata di Flower Burger in una collaborazione inaspettata per farsi notare anche mentre si mangia. Due realtà apparentemente lontane ma accomunate da grafiche vibranti e dallo stile creativo e fuori dagli schemi per diffondere positività ed energia in una limited edition che non passerà inosservata.

Nasce Barrow Burger: un panino multicolor, preparato con ingredienti rigorosamente vegani per un risultato super gustoso e instagrammabile.

Il giallo è il colore predominante, chiaro richiamo allo smile a tre occhi del noto logo Barrow. Gli ingredienti, racchiusi all’interno di un bun alla curcuma con semi di sesamo confettati all’estratto di barbabietola, regalano un mix di piacere unico e irripetibile: hummus speziato alla paprika, bacon carrot – carote con una marinatura affumicata – cavolo cappuccio e salsa Magik.

La limited edition Barrow Burger sarà disponibile dal 24 marzo 2023 e per i successivi 3 mesi in tutti i punti vendita Flower Burger in Italia e all’estero.

Inoltre per celebrare e rendere questa collaborazione ancora più speciale, Barrow annuncia la creazione di una capsule collection, in vendita sul canale e-commerce del brand, dove il nuovo flower logo creato per questa occasione animerà t-shirt e felpe perfette per uno food selfie dallo stile inconfondibile.
Una nuova tappa nel viaggio verso l’isola di Barrow che amplia i suoi confini unendosi a realtà che condividono valori come la qualità, i colori vivaci, la positività e l’attenzione al consumatore.

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Secondo Appuntamento da Modus Pizzeria Milano per il ciclo di serate sul tema della cucina circolare, “Re-Mudus”, la chiave per eliminare lo spreco alimentare.

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Lunedì 3 aprile con lo chef Vincenzo Cucolo del Ristorante Aquadulcis

Dopo il successo della prima serata lo scorso 1 marzo da Modus Pizzeria Milano, il prossimo 3 aprile avrà luogo il secondo appuntamento con “Re-Modus”, il ciclo di serate pensato e organizzato dallo chef Paolo de Simone sul tema della cucina circolare come chiave per eliminare lo spreco alimentare.

Anche per questa serata è stato pensato un intero menù degustazione con ingredienti della tradizione cilentana ma soprattutto di recupero, che diventano protagonisti dei piatti nell’ottica di creare una cucina che sfrutti al massimo le potenzialità della materia prima riducendo e diminuendo gli sprechi.

Questa volta, ad affiancare lo chef e proprietario di Modus Paolo de Simone, sarà presente lo chef Vincenzo Cucolo del ristorante Aquadulcis di Vallo della Lucania, che, con Paolo de Simone, condivide la passione per la cucina mediterranea e cilentana, ma soprattutto la filosofia antispreco e circolare che da anni mette a punto nel suo locale.

Ad Aquadulcis infatti, Vincenzo Cucolo, propone sì piatti gourmet, ma con ingredienti autoctoni e poveri che vengono valorizzati attraverso lavorazioni e tecniche di cottura innovative.

Modus, proposta gastronomica
Da sempre attento al tema della sostenibilità ambientale, il ristorante-pizzeria Modus, di chiara matrice cilentana, come lo chef che gli ha dato vita, propone una cucina certamente moderna, il cui fiore all’occhiello sono le pizze, ma che vuole contemporaneamente riportare in auge le materie prime e gli usi del Cilento più antico.

L’offerta gastronomica si caratterizza, dagli antipasti fino ai cocktail che si coniugano alla proposta culinaria, per una scelta sapiente e selezionata degli ingredienti della terra natale e per una filosofia che si basa su metodi di preparazione trasmessi di generazione in generazione.

Il pane, i legumi, l’olio, i pomodori sono i punti cardine di una idea gastronomica che sfugge alle mode e ai vari trend, privilegiando coerenza e pragmatismo, dove niente deve andare sprecato.

Situato a Milano in via Maffei 12 angolo via Fogazzaro, Modus nasce da un’idea dello chef cilentano Paolo De Simone, che, dopo aver intrapreso a partire dal 2010 la sua prima attività imprenditoriale con lo store StoriediPane, ha deciso di condividere il suo “modus”, e quindi la sua visione e la sua idea di cucina, con gli avventori della città meneghina portando in tavola la saggezza popolare della cucina cilentana unitamente all’attenzione, alla ricerca e alla selezione di materie prime della dieta mediterranea.

Le parole chiave di Modus sono quindi “amore per la cucina e per il Cilento”, che traspaiono in tutta la proposta gastronomica del ristorante, guidato dallo chef Gerardo Scarpitta, che offre un’ampia selezione di antipasti tipici, come il crocché di patate, il crocché cilentano o le mini pizze fritte, oltre naturalmente ad una vastissima scelta di pizze dall’impasto leggero e dagli ingredienti genuini, che spaziano dalle più tradizionali a quelle vegetali e gourmet.

Da Modus è possibile trovare anche una selezione di primi e secondi piatti che riportano direttamente in Cilento: cavatelli, legane e ceci, filetto di pescato alla mediterranea, ma anche insalate dove primeggiano come ingredienti la mozzarella di bufala, il pomodoro, il tonno.

A completare il menù naturalmente i dolci tipici, realizzati con ingredienti freschi e artigiani come per esempio il babà o i cannoli cilentani.

Ad accompagnare i piatti tipici e le pizze, da Modus, un’ampia selezione di vini, prevalentemente di provenienza cilentana, nonché una lista di signature cocktail  classici e contemporanei.

Vincenzo Cucolo e Aquadulcis

Classe 1986, campano di nascita, lo chef Vincenzo Cucolo, dopo diverse esperienze maturate in giro per l’Italia, guida da qualche anno il ristorante Aquadulcis, situato a Vallo della Lucania (Sa), un importante centro urbano del Cilento.

Aquadulcis si descrive come un ristorante gourmet, con soli 7 tavoli, nato nel 2017 dalla ristrutturazione di un ex frantoio completamente immerso nel verde del Parco del Cilento, in un ambiente molto suggestivo.

La cucina dello chef Cucolo è una cucina semplice, innovativa, che valorizza i prodotti di produzione propria (azienda agricola Cobellis, proprietaria della struttura) o di piccole realtà locali.

C’è una grande attenzione quindi al territorio e ai suoi ingredienti che vengono trattati in maniera assolutamente originale, coniugando la tradizione con l’innovazione e la continua ricerca di accostamenti insoliti e contrasti inaspettati che danno vita a piatti emozionanti.

CONTATTI
Via Andrea Maffei, 12 (angolo via Fogazzaro)
info@modusmilano.it
+39 02 82860006

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5 serate, 5 menu Cortilia: perché Sanremo è Sanremo

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Sanremo sta per iniziare e se anche quest’anno non vuoi perderti nessun momento (o meme) e vivere l’esperienza del festival in compagnia, è meglio arrivare pronti alle cene improvvisate!

Cortilia, la spesa smart, locale e sostenibile, propone 5 menu per 5 serate a prova di tormentone.
Con un assortimento di oltre 2.500 prodotti freschi e specialità̀ tipiche provenienti direttamente da agricoltori, allevatori e produttori locali selezionati e certificati, quest’anno sarà tutta un’altra musica!
Dall’aperitivo al dessert, con i kit ricette Cortilia, è possibile organizzare una cena last minute senza rinunciare a qualità, genuinità e freschezza per una sinfonia di sapori decisamente indimenticabile.

Ecco tutte le proposte di Cortlia per il festival della canzone (e della cucina) italiana:

Happy… Sanremo: Se si ha in programma un aperitivo tra amici a zero sbatti e si è in cerca di una soluzione comoda, veloce da preparare e gustosa, la Box Aperitivo ricca di sfiziosità accompagnate da un calice di Brut piemontese DOC è perfetta per iniziare la serata alla grande. Per completare il menu e accontentare tutti i palati, il tagliere aperi-crescia è la star da portare in tavola.

Fanta…antipasto: l’appetito vien mangiando e perché no, anche cantando! Se si è a corto di idee per un antipasto in grado di far venire l’acquolina in bocca proprio a tutti, il kit Farinata di ceci e il kit Tartina al caviale sono due soluzioni perfette per una grande occasione come il festival.

Grandi successi: si sa che la vera star della serata (in cucina) è sempre il primo. Per una cena degna della tradizione italiana, perché non optare per un grande classico con il kit rigatoni cacio e pepe oppure gli spaghetti alla carbonara. Per la finalissima, invece, non può mancare sulla tavola l’unica vera regina italiana: la pizza margherita. Con il kit pizza Cortilia, si ha la vittoria in tasca!

Duetti indimenticabili: nella serata dedicata alle cover e a coppie decisamente improbabili, oltre a cantare a squarciagola successi passati alla storia, perché non proporre anche a tavola delle creative rivisitazioni con abbinamenti audaci, come cozze gratinate e nduja o il ragù di tofu.

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