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Ofo, bike sharing a portata di APP. Intervista ad Antonio Rapisarda

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Alla Mostra del Cinema di Venezia non si parla solo di cinema. Come ogni manifestazione di livello internazionale, la Mostra è infatti la vetrina di tante altre realtà culturali e/o imprenditoriali. Tra di esse, qui a Venezia 74 troviamo anche Ofo, prima piattaforma al mondo di bike sharing floating, sponsor del forum Italia-Cina. Una flotta di otto milioni di biciclette a flusso libero, che grazie ad una APP possono essere noleggiate e lasciate in qualunque punto della città. Un nuovo modo di spostarsi, dunque, conveniente e a basso impatto ambientale, che promuove il trasporto urbano a impatto zero. Presente in tutto il mondo, in più di 170 città tra Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Singapore, Ofo è pronta a sbarcare in Italia, partendo da Milano, dove inizierà la sua avventura a metà settembre. A parlarci del progetto è Antonio Rapisarda, Head of Ofo Italia.

DailyMood.it: Puoi presentare il progetto Ofo in poche parole? Che cos’è esattamente?
Antonio Rapisarda:Ofo è l’azienda che ha creato il bike sharing senza stazioni fisse, basato esclusivamente su un’applicazione online, nonché la prima azienda a livello globale del settore. La nostra mission è quella di fornire una soluzione di trasporto alternativa ai mezzi a combustione per muoversi nelle città, un modo sostenibile e sano di spostarsi.

DM: Che cosa offre più di altre realtà di bike sharing?
AR: Ciò che ci differenzia da tutti gli altri operatori del mercato è il fatto che Ofo opera su una piattaforma aperta, senza stazione fissa, appunto, che mette in condivisione le biciclette piuttosto che promuovere una loro fabbricazione.

DM: Siete appena atterrati a Milano, perché avete scelto questa città per iniziare l’avventura italiana? Siete pronti ad espandere il vostro servizio anche in altre città del nostro paese?
AR: Lanceremo il nostro servizio a Milano a metà settembre. Milano è di fatto il cuore economico italiano. Questo da una parte determina un sovraccarico nel suo tessuto urbano, ma dall’altra è fattore di sviluppo di un certo dinamismo culturale. Sono due fattori importanti, perché da una parte c’è la necessità di snellire il traffico cittadino, e dall’altro siamo sicuri che ci sono cittadini pronti a cogliere ogni opportunità pur di spostarsi in modo sostenibile. Chiaramente una città come Milano presenta per noi un’opportunità, in quanto il nostro servizio ha come obiettivo quello di fornire ai cittadini un mezzo veloce e sostenibile per affrontare quel chilometro tra casa ed i mezzi pubblici e tra la fermata del bus o della metro ed il luogo di lavoro. Non vediamo poi l’ora, chiaramente, di portare il nostro servizio in altre città Italiane – e per ognuna fornire soluzioni ad hoc.

DM:L’Italia è un paese che offre pochi piste ciclabili e dove la cultura predominante vede ancora in modo prioritario l’utilizzo di auto e moto. Credi che una proposta come quella fornita da Ofo possa aiutare a cambiare questa tendenza e, di conseguenza, a sviluppare un’attenzione diversa all’ambiente?
AR: Siamo molto ottimisti circa l’impatto del Bike Sharing. Bisogna poi riflettere sul fatto che Ofo non è solo un fornitore di servizi, ma anche un consulente che aiuta la politica locale nello sviluppo di strategie che rendano le città sempre più a misura di bicicletta e quindi sostenibili. Abbiamo collaborazioni avviate in tutto il mondo e lavoriamo a stretto contatto con i governi locali per risolvere i problemi di trasporto urbano migliorando la pianificazione urbana. Ad esempio, in molte città della Cina, il bike sharing è riuscito a diminuire la congestione del traffico e il consumo di benzina.

DM: Perché hai deciso di diventare partner di focalizzazione in Italia – Cina qui alla Mostra del Cinema di Venezia?
AR: Come azienda globale di condivisione di bici, siamo lieti di fornire soluzioni di trasporto a qualsiasi città o evento che li necessiti. Come si può vedere qui a Lido, il ciclismo è il modo migliore per andare in giro per l’isola – andare a piedi può richiedere molto tempo e l’auto non è così conveniente. Con il bike-sharing le persone che visitano l’isola in questi giorni sono libere di godersi il festival del cinema senza dover preoccuparsi di parcheggiare le loro auto o di dover camminare troppo a lungo. Inoltre, è una buon palcoscenico per presentare la nostra idea al mondo e mostrare alle persone come funziona il bike sharing senza stazioni fisse.

DM: Come vedi l’incontro di queste due culture diverse, quella italiana e quella cinese?
AR: Le nostre culture millenarie, che sembrano così lontane e diverse, hanno molti punti in comune che interagiscono. Non dimentichiamoci che nel corso dei secoli ci sono stati molti contatti diretti e indiretti sia dal punto di vista commerciale che dal punto di visto socio-culturale. Ricordiamo che la vecchia via della seta veniva già percorsa al tempo dai Romani e relativamente in tempi più recenti ricordiamo Marco Polo e Matteo Ricci, i due personaggi che per primi hanno saputo veicolare aspetti della nostra cultura in Cina e viceversa. Oggi rivediamo questo proficuo scambio avvenuto negli anni continuare ad evolversi tramite gli ottimi e cordiali rapporti tra I nostri due paesi, e sicuramente anche il cinema gioca un aspetto fondamentale nell’ulteriore approfondimento di conoscenza tra le nostre culture. Sia l’Italia che la Cina hanno infatti un grande patrimonio cinematografico e per questo credo fortemente che ci siano i presupposti per un proficuo scambio culturale, che il cinema possa essere un mezzo per far conoscere le due culture ai nostri rispettivi popoli. Vorrei ricordare a tal proposito che il cinema italiano riscuote già un grande successo in Cina.

DM: Dato l’enorme uso delle biciclette a Lido durante la manifestazione, possiamo sperare di vedere più “biciclette gialle” per Venezia 75?
AR: Stiamo facendo del nostro meglio per migliorare i contatti sia con il comitato organizzatore che con l’amministrazione comunale al fine di mettere a disposizione le nostre biciclette a tutti coloro che parteciperanno alla prossima edizione della Mostra, ci auguriamo di poter far entrare il bike sharing dal Red Carpet della prossima edizione. Ovunque ci sia domanda OFO è felice di fornire il nostro servizio di condivisione bicicletta mondiale.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

 

 

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Eventi

10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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Celebrity

ANNAKIKI in tour con Annalisa

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Annalisa ha iniziato  il suo tour “Tutti nel Vortice Palasport” venerdì 8 aprile a Firenze incantando il pubblico con la sua straordinaria presenza sul palco e indossando anche due look della collezione Fall/Winter 24.25 di Annakiki.
La cantautrice  ha scelto con cura i suoi abiti e per i due look di apertura del live  ha optato per due creazioni uniche che incarnano perfettamente lo spirito audace e visionario della sua musica. I design futuristici e innovativi di Annakiki hanno trasformato Annalisa in una visione cyborg di grande impatto, aggiungendo un elemento di sorpresa e modernità allo spettacolo.
La collaborazione tra Annalisa e Annakiki è un perfetto connubio di talento e innovazione, che promette di stupire e incantare il pubblico in ogni tappa del tour.

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Eventi

La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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