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Intervista a Blu Yoshimi, protagonista del film “El nido” di Mattia Temponi

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Tra i volti più interessanti del nuovo cinema italiano, la giovane e talentuosa attrice Blu Yoshimi – che ha debuttato al cinema nel 2008 al fianco di Nanni Moretti nel film Caos Calmo –  dopo essere stata protagonista di Piuma (2016) e di Likemeback (2018), ora torna protagonista con El Nido di Mattia Temponi.

Presentato in anteprima all’ultima edizione del Trieste Science+Fiction Festival e in uscita il 20 giugno su Sky Primafila, Chili, Rakuten Tv, Google Play, Prime Tv e Apple Tv, il film è un horror psicologico che gioca con il genere per mostrare alcune distorsioni della società contemporanea.

Nel film Yoshimi interpreta Sara, una ragazza problematica e di buona famiglia che, dentro a un rifugio moderno ed accogliente – ‘il nido’, appunto –, incontra Ivan (interpretato dall’attore argentino Luciano Cáceres), un uomo all’apparenza anonimo e innocuo, ma che nasconde un passato oscuro.

Sono al sicuro e protetti dal mondo esterno, però Sara è stata infettata e si sta lentamente trasformando in un mostro. Ma invece di ucciderla, Ivan decide che proverà a curarla. Così comincia la loro discesa in una spirale di manipolazione e inganni…

Blu cosa ti ha affascinato di questo progetto?
Ho fatto il primo provino quattro anni prima che il film partisse effettivamente. Da subito Sara, nonostante fosse il mostro della situazione, mi è apparsa umana e in grado di crescere durante la storia. La possibilità di canalizzare con lei rabbia e delusioni che nella vita personale mi avevano fatto sentire una vittima ha reso entrambe vincitrici. Anche se non sapevo se sarei poi stata effettivamente io a fare questo viaggio insieme, sentivo che eravamo legate. Quindi direi lei e la sua storia mi hanno affascinato da subito. E poi Mattia è un regista con forti intuizioni che si lascia sorprendere.

Il Nido, nonostante sia stato scritto prima della pandemia, mette in scena le paure che il mondo ha vissuto direttamente in questi ultimi due anni. Che cosa hai provato nell’interpretare una storia come questa?
Dovevamo iniziare le riprese nel periodo del primo lockdown. Ci siamo ritrovati a vivere una Storia con la “s” maiuscola, e non solo una storia. Amo il genere perché ti permette di mettere in luce aspetti nascosti dell’essere umano. La pandemia, nel film, è l’espediente che fa poi uscire questi aspetti reconditi: la paura che crea confusione e che porta a rabbia e rassegnazione. Questo è il meccanismo base per manipolare le persone e far credere cose che non esistono. Questo è ciò che accade a Sara, che si trova a vivere una vita che si adatta all’idea di qualcun altro.

Dopo più di due anni di pandemia, che effetto ti fa vedere oggi questo film?
Eh… mi fa l’effetto che, a prescindere dalle circostanze, ho deciso di non avere paura. La paura mi fa paura. Sembra un gioco di parole ma penso veramente che non sia la paura la chiave per risolvere nulla e credo che tutti nella vita abbiamo avuto paura di qualcosa o di qualcuno. La pandemia fa paura per mille motivi ma credo fortemente che bisogna essere coraggiosi per poter rimanere lucidi e godere comunque appieno della vita.

È un film claustrofobico ed interamente incentrato sui due protagonisti: che tipo di lavoro hai svolto con il regista Mattia Temponi e con il tuo collega Luciano Caceres?
Innanzitutto vorrei dire che sono stata fortunata ad incontrare Mattia, Luciano e tutta la troupe. Questo film deve molto al lavoro di squadra che c’è dietro, senza ogni elemento di ogni reparto non sarebbe stato lo stesso. Poi si, è vero, in questo caso noi attori avevamo una grossa responsabilità. A causa della pandemia e della distanza fisica (specialmente con Luciano dall’Argentina) abbiamo lavorato un primo momento con zoom e altri mezzi. Letture, osservazione del mondo circostante. Con Mattia abbiamo lavorato molto sulla fisicità di Sara sperimentandola e ricercandola tra le sue e le mie reference. Tutto questo ci ha portato a incontrare Luciano solo qualche giorno prima delle riprese ed è stato amore per tutti. La prima volta che ci siamo incontrati ci siamo commossi e giorno dopo giorno si è dimostrato non solo un collega, ma un compagno di viaggio umile come pochi. Ci siamo messi tutti costantemente in gioco.

Quali sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato nell’interpretare Sara?
Fidarmi. Ho dovuto fidarmi tanto del mio modo di lavorare e di essere. Ho sempre avuto un’acting coach, June Jasmine, che mi ha seguita dai primi passi ai primi progetti. Da qualche tempo collaboro con Chloé Xaufflaire e quando le parlai del film mi disse solo: You can do it. Non ho preparato questo personaggio come di solito e questo uscire dalla mia comfort zone mi ha permesso di scoprirmi e riscoprirmi come attrice, sento davvero di aver fatto un salto nel vuoto in alcuni momenti. Arrivavo sul set, ci guardavamo con Mattia e dicevamo: vediamo oggi Sara che vuole fare! Da lí in poi lascio andare, perdo il controllo e non mi fido solo di me, ma di lei, della storia, di Mattia e di tutto il resto. Da un salto nel vuoto diventa un volo a planare.

Quanto c’è di tuo in questo personaggio?
Mi fa sempre strano rispondere a questa domanda perché ogni personaggio mi sembra avere qualcosa in comune con me, anche quelli più diversi! E lo penso davvero. Nello specifico, Sara per me è stata come una sorella minore da guidare e che ha guidato me in un processo catartico molto forte. Conosco la manipolazione, ha dominato la mia vita a lungo e ho dovuto combattere per essere davvero libera. Sento che in questo film ho avuto la possibilità di guardare una piccola me impaurita, arrabbiata ma con un forte animo e ho potuto tenderle la mano e dirle veramente: Andiamo, sono con te, andrà tutto bene.

Da Caos Calmo, film del tuo esordio da giovanissima, a Il Nido, quanto sei cambiata come attrice?
A dire il vero spero poco. Si, sono cresciuta tanto, ma tengo forte con me l’immagine di quella bambinetta con una forte “cazzimma”. Anzi, questa domanda arriva in un momento in cui sento che quella bambina è più viva che mai e voglio che sia così nel mio lavoro. Ciò che cambia è che crescendo si sviluppa la saggezza per proteggerla e farla giocare liberamente! Il mio lavoro è questo oggi, non a caso ho iniziato a fare coaching a giovanissimi bambini e adolescenti come Fabrizio Storiale e Francesco Petit-Bon. Sento che posso capirli e dare loro la possibilità di crescere nel loro modo unico e speciale. Dovremmo tutti permettere ai nostri bambini interiori e non di giocare in sicurezza, oggi in questo mondo più che mai.

Progetti futuri?
A proposito di Caos Calmo, in questi giorni sono sul set con Nanni Moretti. È un ruolo per cui Nanni mi ha chiamata qualche giorno prima di iniziare a girare facendomi correre in ufficio da lui. Negli anni ci siamo incrociati varie volte tra provini e il Nuovo Sacher, è comunque una persona con cui mi permetto di condividere anche alcune vittorie come fu con Piuma quando venne selezionato a Venezia. Sono felicissima di condividere il set con lui alla regia, c’è un’aura di magia e ne sono grata. Nel frattempo ho scritto e continuo a scrivere diverse sceneggiature di corti, concept di serie e un’opera teatrale; tutti progetti che sto proponendo in attesa che parta l’opera prima di mia madre Lidia Vitale, Amà, e il secondo di Mattia nel quale ho collaborato dalle prime fasi di sviluppo.

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“THE FABULOUS VEGAS SHOW”, Il nuovo spettacolo di Gabrio Gentilini e Mark Biocca all’Ellington Club di Roma.

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“The Fabulous Vegas Show” è il nuovissimo spettacolo di Gabrio Gentilini e Mark Biocca, in scena dall’11 aprile all’Ellington Club di Roma, ogni giovedì fino a metà giugno..

Questo straordinario spettacolo celebra la vibrante atmosfera di Las Vegas e le icone che l’hanno resa leggendaria e l’hanno proiettata nel mito: dal rat pack di Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr a Elvis Presley, fino alle star del pop moderno come Adele, Britney Spears e JLO.

Mark e Gabrio, due dei maggiori talenti del teatro musicale italiano e non solo, sono i co-host della serata e si esibiscono da crooner e entertainer insieme al corpo di ballo delle Purple Hearts e una guest femminile diversa ogni settimana assieme ad una del burlesque.

Nel corso dello show si passa dalle musiche avvolgenti di “My Way” e “The Lady is a Tramp” al ritmo travolgente di “Viva Las Vegas”, “Be Italian” e “Let’s Get Loud”, il tutto accompagnato da coreografie di classe e momenti di coinvolgimento del pubblico.

“The Fabulous Vegas Show”, nella stupenda cornice dell’Ellington Club, promette di omaggiare la città delle luci e del divertimento per una serata di intrattenimento di grande raffinatezza e altissimo livello.

In occasione delle festività del 25 aprile e del 1 maggio, nelle due relative settimane “The Fabulous Vegas Show” sarà in scena martedì 30 aprile.

Queste quindi le date di spettacolo:
martedì 30 aprile
giovedì 9 maggio
giovedì 16 maggio
giovedì 23 maggio
giovedì 30 maggio
giovedì 6 giugno
giovedì 13 giugno

Per l’acquisto dei biglietti si prega di visitare il sito: https://biglietteria.ellingtonclubroma.com/acquisto-biglietti/evento.aspx?ID=4032

Gabrio Gentilini è attore, cantante e ballerino con all’attivo importanti ruoli da protagonista come Tony Manero ne “La Febbre del Sabato Sera” e Johnny Castle in “Dirty Dancing”. Lavora come attore al Globe Theatre di Roma in un vasto repertorio shakesperiano e le sue esperienze nel cinema e nella serialità televisiva includono tra le altre “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”, “L’Ispettore Coliandro”, “Che Dio ci aiuti”.

 Mark Biocca è attore, cantante e danzatore italo-scozzese. Attualmente è protagonista nel tour europeo del musical “The Great Gatsby” e si è distinto nelle più importanti produzioni italiane di musical degli ultimi anni tra cui “Cats”, “The Phantom of the Opera”, “Singing in the Rain”, “West Side Story”, “Sette Spose per Sette Fratelli”. Mark è ideatore e co-creatore di eventi come MnP charity concert e del musical immersivo “Velvet Motel”, oltre che coreografo per il Christmas World.

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6 universitari su 10 lavorano durante gli studi

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Fino a poco tempo fa era piuttosto raro che uno studente universitario si avvicinasse al mondo del lavoro prima di avere conseguito la laurea. Negli ultimi anni, invece, si assiste a una diffusa inversione di tendenza, con un numero sempre crescente di studenti-lavoratori. Alcune facoltà si rivelano più propense di altre alla conciliazione studio-lavoro e, tra queste, un ruolo fondamentale è svolto dalle università telematiche.

Studenti-lavoratori: un fenomeno sempre più diffuso
Le attitudini sociali si modificano principalmente per esigenze pratiche, trasformandosi in nuove abitudini: è questa la progressione riscontrata anche per la conciliazione studio-lavoro. Secondo alcune recenti indagini, negli ultimi due anni oltre il 60% degli iscritti ai corsi di II livello avrebbe sottoscritto un contratto di lavoro durante il percorso universitario: una scelta dettata da contingenze pratiche ed economiche oppure da aspettative ed esigenze personali.

La maggior parte degli studenti, considerato prioritario il percorso accademico, preferisce assumere impieghi occasionali, stagionali o a tempo parziale e solamente una ristretta minoranza lavora in settori coerenti con gli studi. Tra questi ultimi ci sono gli iscritti alle facoltà di Scienze Motorie e Sportive e di Scienze della Formazione e dell’Educazione. Infine, dall’analisi si evince come sia profondamente cambiata la percezione stessa dell’esperienza lavorativa pre-laurea, considerata oggi vera e propria soft skill utile ad attestare versatilità e autonomia del candidato.

Studio e lavoro: i vantaggi della formazione online
Costi per lo studio sempre più elevati e carenze organizzative delle sedi universitarie hanno imposto una profonda rivisitazione di tutto l’apparato accademico. Gli atenei telematici si rivelano, da questo punto di vista, una soluzione ideale per tutti coloro che non possono (o non vogliono) rinunciare allo stipendio. Frequentare un corso di laurea online riduce i costi e agevola, di fatto, l’intero percorso di studio. Sempre più numerosi e competitivi, permettono di partecipare alle lezioni in modo flessibile, non prevedono limiti di iscrizione, né test di ammissione e offrono l’opportunità di ottenere qualifiche equivalenti ai percorsi tradizionali. Tra gli 11 atenei telematici riconosciuti dal MIUR, spicca Università San Raffaele, recensita da Atenei Online: rinomata per l’eccellente comparto dedito alla ricerca, propone lezioni online e sessioni d’esame in presenza.

L’incidenza significativa dei lavoratori universitari nel panorama accademico riflette l’adattabilità e la determinazione degli studenti nell’affrontare sfide finanziarie e accademiche contemporaneamente. In questo contesto spicca la crescente popolarità delle università telematiche, che offrono flessibilità e accessibilità senza compromettere la qualità dell’istruzione. In un mondo sempre più orientato al lavoro, queste istituzioni stanno dimostrando di essere una risorsa preziosa per coloro che desiderano perseguire gli studi universitari senza dover sacrificare le opportunità lavorative. La combinazione di lavoro e studio non solo forma individui più resilienti e multitasking, ma apre anche le porte a una formazione più inclusiva e orientata al futuro.

 

 

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Continua la partnership di successo tra Oknoplast e MOCAK – Museo d’Arte Contemporanea di Cracovia. Al via la seconda edizione del concorso internazionale per artisti emergenti

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È aperta la seconda edizione del concorso OKNOPLAST FOR ART, in collaborazione con MOCAKil Museo d’Arte Contemporanea di Cracovia – che mira a sviluppare e diffondere la cultura e l’arte contemporanea, oltre a sostenere attivamente la formazione. Dopo il successo riscontrato dalla prima edizione, svoltasi lo scorso anno, la partnership continua. La collaborazione, annunciata per la prima volta nel 2022, riflette i valori a cui si ispira da sempre l’azienda, leader nel settore degli infissi di qualità, secondo cui design e creatività sono il motore di crescita e innovazione continue.

“Oknoplast ha molte qualità in comune con gli artisti che si sono candidati e hanno partecipato alla prima edizione del concorso. Ci focalizziamo sul design, ci impegniamo nella creazione di prodotti unici che sorprendono e cerchiamo di percorrere strade sempre nuove” ha dichiarato Magdalena Cedro-Czubaj, Direttore Marketing del Gruppo OKNOPLAST.

Negli ultimi anni, OKNOPLAST si è impegnata su vari fronti per sostenere il mondo dell’arte, la cultura e le attività educative delle istituzioni che sostiene. Anche per questo 2024, l’azienda ha rinnovato l’impegno di farsi promotrice – insieme al MOCAK – di un vero e proprio concorso rivolto ad artisti internazionali emergenti invitandoli a esprimere liberamente la propria creatività utilizzando come “tela” la finestra. La competizione OKNOPLAST FOR ART si chiuderà il 4 marzo 2024, termine ultimo per l’invio dei progetti. I vincitori di questa seconda edizione riceveranno diversi premi: 7.000 euro, 3.000 euro e 2.000 euro.

Il 29 giugno scorso erano stati annunciati i risultati della prima edizione del concorso dove il primo vincitore, Jakub Słomkowski, ha ricevuto in premio la somma di 8.000 euro grazie alla sua opera “Gelosia di guerra (Zazdrostka wojenna)”. Il secondo ed il terzo classificato – Andrzej Wełmiński che ha presentato “Non guardare (dont look)” e Mateusz Sak con un’opera senza titolo (bez tytułu) – hanno ricevuto rispettivamente un premio da 2.000 euro ciascuno. Tutti e tre i vincitori si sono ispirati a problemi profondi che il mondo moderno sta affrontando.

“Il numero di progetti inviati e la qualità della prima edizione del concorso mostrano grande coinvolgimento e sottolineano la necessità di mantenere una collaborazione attiva tra Oknoplast e la comunità artistica. Siamo contenti che i frutti delle nostre attività siano opere d’arte uniche in grado di suscitare emozioni e commuovere il pubblico.“, ha continuato Magdalena Cedro-Czubaj, Direttore Marketing del Gruppo OKNOPLAST.

 Maria Anna Potocka, direttrice del Museo d’Arte Contemporanea MOCAK di Cracovia ha aggiunto “Questa prima edizione del concorso ha raccolto oltre 200 progetti creati da artisti provenienti non solo dalla Polonia ma dall’Europa intera. Il tema abbastanza libero, la finestra, ha dato la possibilità agli artisti di spaziare nell’interpretazione scontrandosi ovviamente con diverse sfide personali. La mostra allestita post-competizione è stata l’occasione perfetta per sottolineare l’alto livello di tutte le diverse opere d’arte raccolte, vincitrici e non”.

 Tutte le informazioni sulla seconda edizione del concorso e sulle modalità di partecipazione sono contenute nel sito dedicato http://art.oknoplast.com/.

Regolamento del concorso

Il concorso si rivolge ad artisti maggiorenni che sono attualmente iscritti o che si sono già diplomati presso una Scuola d’Arte, così come a coloro che lavorano nel mondo dell’arte e che hanno la possibilità di presentare un portfolio di progetti. Potrà partecipare chi risiede nell’area dell’Unione Europea.
Si potrà inviare un solo progetto. Anche i collettivi artistici potranno candidare un unico lavoro.
I partecipanti dovranno inviare il proprio progetto in formato grafico, per una dimensione massima di 20MB.
Verranno valutati per ciascun lavoro: unicità, tecnica di esecuzione e valore artistico.
Nello sviluppo del progetto dovranno rimanere inalterate la struttura della finestra, il vetro e il sistema di apertura.

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