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Steve McQueen Style Exhibition

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E’ all’interno della Galerie Joseph  (850 metri quadri su due livelli) che ha luogo la storia della vita dell’icona americana Steve McQueen.
Alcune persone lo conoscono grazie ai molteplici e differenti ruoli che ha interpretato,  eppure, Steve McQueen non è solo una stella immensa del piccolo e grande schermo, ma è anche una pietra simbolica del cinema di Hollywood.
Questa mostra consente ai visitatori di scoprirlo da diverse prospettive.

MOVIE STAR: CINEMA
IMMAGINI E FILM POSTER
Scoperto alla fine degli anni 1950 in una serie tv, Wanted: Dead or Alive , Steve McQueen,si afferma al grande pubblico nel 1960 con il suo ruolonel film I Magnifici Sette di John Sturges. Quest’ultimo lo indirizza ancora verso un altro successo internazionale: La Grande Fuga.
La sua carriera cinematografica è composta da 27 film in soli 24 anni. Pellicole di scarsa qualità, film di serie B e blockbusters si alternano, i primi vengono immediatamente dimenticati di fronte alla fama crescente della stella hollywoodiana. Tra i vari film possiamo citare: L’inferno di cristallo,  Papillon, e Il caso Thomas Crown, con la sublime Faye Dunaway.
Il più leggendario rimane Bullitt con il memorabile  inseguimento automobilistico: 10 minuti mozzafiato per le strade di San Francisco.

ICONA FASHION
Mostra dedicata anche allo stile Steve McQueen (chinos, blousons, orologi, scarpe, occhiali e così via)
La grande icona della moda, Steve McQueen, nella sua vita privata o professionale, indossa orologi Heuer o Rolex, occhiali da sole Persol, stivaletti, giacche Barbour o Harrington. Sembrava essere in grado di trasformare tutto ciò che indossa in indumenti cult. L’uomo dei brand senza volerlo, garantisce la loro esistenza e la loro fama continuando a indossarli con stile.

Motors fan : Auto Moto
• PHOTOGRAPHS EXHIBITION
• EXPOSING OF A MUSTANG FAST REPLICA “BULLITT” TYPE
• EXPOSING OF A TRIUMPH
• BONNEVILLE STEVE MCQUEEN SPECIAL SERIES
• LE MANS 24H CORNER CORNER  24H DU MANS

Amante e fan dei motori, Steve McQueen spende i primi guadagni del suo ruolo per Wanted: Dead or Alive in alcuni motocicli e in una sublime Jaguar XK SS Cabriolet. Questo è l’inizio di una passione per l’ingegneria. Ma non basta essere un collezionista, vuole partecipare alle gare, una prospettiva molto più motivante.
Partecipa a  molti allenamenti su moto di molte marche. Per le automobili, vede anche le cose ancora più in grande! Essere parte di “Le Mans 24 Hours” è il suo sogno . Diventerà un’ossessione e il più grande sogno della sua vita. Considerata la più grande star di Hollywood nel 1970, le assicurazioni gli vietano di competere ed è con grande rammarico che partecipa al  film Le Mans senza essere autorizzato a guidare.
Questa passione arriva a consumarlo. Il film non incassa quanto sperato e  Steve attraversa un lungo periodo di crisi. I suoi successi cinematografici negli anni ’70 lo aiutano a dimenticare questo sogno infantile incompiuto. Alla fine della sua vita, Steve possiede una collezione di più di 150 auto e moto.

STEVE MCCOOL: PRIVATE LIFE
PHOTOGRAPHS EXHIBITION
Mentre il lato oscuro della stella può talvolta renderlo violento e anti-cult, Steve McQueen presenta anche un volto più luminoso. Sorridente, rilassato e terribilmente seducente, romantico, paterno e amorevole, affettuoso con gli animali, viene mostrato come solo i suoi intimi lo conoscevano, un semplice, sereno, naturale … e fresco McQueen!

ARTY CORNER: IL MITO DI STEVE MCQUEEN VISTO DA ARTISTI  DELLA CULTURA POP
La mostra è arricchita di opere d’arte che permettono ai visitatori di scoprire le creazioni di molti artisti contemporanei ispirati alla personalità moderna e senza tempo di McQueen.

Curatori della mostra: Ghislaine Rayer and Patrice Gaulupeau
Credits Images: Steve McQueen ©Aurimages

VADEMECUM
COSA: Steve McQueen Style EXHIBITION
QUANDO: From 7 July to 30 August
DOVE: Galerie Joseph  – 116 rue de Turenne Paris 3ème
Information: info@galeriejoseph.com  – www.galeriejoseph.com

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Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校

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Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico Yumi’s New School – ユミの新しい学校, mostra personale di Yumi Karasumaru, a cura di Roberto Pinto.

Il progetto Yumi’s New School, è stato cucito su misura sulla figura dell’artista, per svelare alcuni degli aspetti più significativi del suo lavoro. Nel percorso artistico di Yumi Karasumaru si intrecciano la relazione con le sue radici, il Giappone, e il suo approdo in Italia. Proprio questa distanza con la sua cultura di provenienza le ha permesso di ripercorrere ricordi, memorie, drammi personali e collettivi, riti e abitudini del Paese del Sol Levante, senza cadere nella trappola della retorica o del celebrativo, ma con uno sguardo interrogativo e conoscitivo. Nelle sue opere –quadri, disegni e performance – troviamo la necessità di creare un dialogo con gli spettatori attraverso una contaminazione tra “Storia” e storie personali, tra collettivo, pubblico, e l’intimo, il privato.

Con Yumi’s New School, l’artista vuole ulteriormente assottigliare la distanza con il pubblico costruendo un’esperienza condivisa, attraverso due distinte performance ma anche trasformando una parte dello spazio espositivo in un suo studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a lavorare accanto a lei per tutta la durata della mostra, condividendo i processi ideativi e realizzativi. La performance inedita che si potrà vedere in occasione dell’inaugurazione del 10 maggio, Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai, si incentra sull’incredibile esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese, rimasto per quasi trenta anni nella giungla di una sperduta isola nell’arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra mondiale non fosse finita. La performance che sarà presentata il 22 maggio, The Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno proiettate sul corpo dell’artista in kimono bianco, come fosse uno schermo.

Due sale verranno allestite con una serie di dipinti: la prima comprenderà una decina di lavori selezionati dalla vastissima serie “Facing Histories” realizzata nel 2015, in occasione dell’anniversario dell’esplosione atomica di Hiroshimae e Nagasaki; nella seconda sala troveranno spazio alcuni lavori di medie dimensioni su tela e su carta della nuova serie “Learning from the past”, ispirata all’arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate dall’artista durante la sua carriera.
Una quarta sala, infine, ospiterà il suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti il cui l’obiettivo è di lavorare insieme, discutere, offrire il proprio sguardo e accogliere lo sguardo altrui. Si potrà, dunque, assistere al processo di realizzazione di un’opera dell’artista, per capire dall’interno la sua poetica, e anche provare a disegnare accanto a lei.

Performance:
10 maggio, ore 21
Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai
22 maggio, ore 20 e 21 (necessaria la prenotazione)
The Storyteller – il narratore, The Double Pop Songs

Incontri:
16 maggio, ore 18, con Roberto pinto
23 maggio, ore 18, con Uliana Zanetti
30 maggio, ore 18, con Igort

Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校
a cura di Roberto Pinto
10 maggio – 1 giugno 2024
Opening: venerdì 10 maggio, ore 19-22
Alchemilla, Palazzo Vizzani
Via Santo Stefano 43, Bologna

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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