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Mostra NEW SPACES | NEW ENTRIES

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Venerdì 20 ottobre 2023, alle ore 18, la Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna inaugura la mostra NEW SPACES | NEW ENTRIES negli spazi appena rinnovati di via Centotrecento, sede del centro culturale. La mostra presenta le opere di Barbara Baroncini, Irene Fenara, Giacomo Gresleri, Simona Paladino, Davide Trabucco che entrano a fare parte della collezione del Collegio, al termine del periodo trascorso dai giovani artisti e artiste nelle sue antiche sale in qualità di borsisti beneficiari di una residenza artistica. 

 

L’esposizione è allestita all’interno della nuova sala espositiva che prima ospitava la gipsoteca, ora trasferita nella sala attigua. Il progetto di ripristino dello spazio mostre e del giardino interno a cui si affaccia è stato curato da Nicola Melinelli, con l’intento di preservare la storia del Collegio, attraverso il recupero architettonico dei suoi punti di forza, valorizzandola con elementi contemporanei, così come nell’area verde le piante nobili sono accostate a quelle selvatiche per una multidiversità inaspettata e sorprendente.

 

Il Collegio Venturoli fu fondato nel 1825 grazie al lascito dell’architetto Angelo Venturoli (1749-1821), prendendo sede in un palazzo della fine del XVII secolo, a pochi passi dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. Secondo le volontà testamentarie di Venturoli, l’istituzione fu destinata ad accogliere ed assisitere i giovani bolognesi inclini alle arti. Fino al 1930, l’istituto funzionò come una vera e propria scuola di formazione artistica, dopodiché la funzione didattica lasciò il posto all’accoglienza di giovani artisti già iscritti alle scuole pubbliche ai quali veniva erogato un assegno mensile e un locale adibito ad atelier personale.

 

Nel 1993 nasce la Fondazione Collegio Artistico Venturoli, spazio culturale che ha raccolto le finalità dell’antico Collegio e, sempre attraverso un pubblico concorso a cadenza periodica, seleziona i giovani artisti ai quali fornisce borse di studio e spazi ad uso studio dove poter compiere la propria ricerca artistica. Il Collegio conserva fin dalla sua creazione l’archivio storico di Angelo Venturoli e le sue collezioni (il corpus integrale dei suoi disegni e raffetti, i libri, la corrispondenza e la sua preziosa raccolta scientifica di marmi policromi). Nel frattempo il patrimonio artistico si è arricchito grazie alle opere donate dai borsisti al termine della propria residenza artistica per un totale circa di 300 opere a cui si aggiungono le nuove acquisizioni presentate ora in mostra.

 

La donazione di Barbara Baroncini (Bologna, 1989) consiste nella documentazione fotografica dell’opera Contare sulle persone, creata in occasione di un Open Studio nel 2014. Si tratta di un’installazione generata da un sistema che proiettava sull’architettura del Collegio un numero all’entrata di ogni visitatore all’interno del cortile. La facciata si riempiva di un pattern di numeri come rappresentazione della presenza di ciascuna persona. Il pubblico era protagonista e affidatario della creazione dell’opera, avendo la possibilità di ridefinire il luogo e sentirsi parte di esso. 

 

Giacomo Gresleri (Bologna, 1991), ha lavorato su Villa Ghisilieri, situata nei pressi di Sasso Marconi, ennesimo esempio di mancata conservazione di un bene culturale. Secondo il giovane architetto, se si fosse riusciti a non lasciare che l’incuria e il tempo la rovinassero, oggi avremmo un esempio molto significativo ed interessante di ciò che significava vivere in epoca illuminista in Italia. Nell’ultimo decennio, tuttavia, sono stati attuati alcuni restauri e rimodernamenti del complesso. Finalità dei ridisegni (pianta e prospetti princip

Irene Fenara (Bologna, 1990) ha donato al Collegio l’opera Supervision. Il lavoro investiga il gesto che sta alla base di ogni operazione fotografica: il guardare. In particolare si concentra sulle telecamere di sorveglianza, dispositivi introdotti e diffusi per ragioni di controllo e sicurezza, che mostrano spesso immagini non chiare, sporcate da una serie di errori. La super visione alterata di una macchina rivede il mondo che la circonda in maniera autonoma, anche attraverso la presenza fisica della sua lente. Colori acidi e pixel giganti sono soltanto uno dei modi in cui vedono le videocamere di sorveglianza: strumenti di controllo ambientale accessibili da remoto utilizzando codici di sicurezza standard mai modificati dai proprietari.

Il lavoro di Simona Paladino, Senza titolo, è un libro che raccoglie una serie di ricerche grafiche su carta. Ogni pagina costituisce una variazione sul concetto di punto, che è stato tracciato, impresso o disegnato con diversi strumenti. Il punto è un’entità geometrica senza dimensioni, appena percettibile. Come segno di interpunzione indica una pausa, un momento di silenzio. Il punto è il segno grafico che più si avvicina al grado zero, all’assenza. Le pagine sono state forate, incise, punzonate: azioni che generano leggeri spessori sulla carta, di appena qualche millimetro, ma sufficienti ad alterare la bidimensionalità del foglio. Da superfici piatte e astratte, le pagine diventano come sottilissime sculture, dove uno scarto d’ombra rivela la trama di segni che vi è impressa.

confórmi (conformi.tumblr.com | @conformi_ ) di Davide Trabucco (Bologna, 1987) è un progetto in progress iniziato nel 2015. Il lavoro incentra la sua ricerca in modo determinante sull’iconografia e la ricorsività di alcune forme e strutture compositive, lavorando così anche su un piano non solo strettamente formale, ma anche di significati variabili o antitetici che queste forme assumono. Attraverso la tecnica del montaggio di due immagini tratte dall’archivio personale dell’artista, viene creata una nuova immagine, che viene codificata in modo differente da ogni fruitore. confórmi diventa così principalmente un lavoro sull’atto di guardare le immagini e non sulle immagini stesse.

Nell’ambito della mostra, saranno annunciati i nomi dei nuovi borsisti, che dall’autunno di quest’anno potranno usufruire di uno studio d’artista all’interno del Collegio Venturoli.

NEW SPACES | NEW ENTRIES
Barbara Baroncini, Irene Fenara, Giacomo Gresleri, Simona Paladino, Davide TrabuccoFondazione Collegio Artistico Venturoli
Via Centotrecento 4, Bologna
21 ottobre – 8 dicembre 2023
Inaugurazione: venerdì 20 ottobre 2023, ore 18-20
Visite su appuntamento: da lunedì a venerdì, dalle ore 9 alle 18
sito web: www.fondazionecollegioventuroli.org
e-mail: info@collegioventuroli.191.it

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AIR ACTION VIGORSOL porta a Milano i “SELF-LIBERATION DAYS”: un inno alla libertà di essere se stessi

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Il 5 e il 6 luglio in Piazza Gae Aulenti in Portanuova il brand ha dedicato due giorni alla celebrazione dell’iconico claim “Keep It Fresh” con un’installazione XXL e la partecipazione del famoso street artist Greg Goya.

Air Action Vigorsol, brand leader nel mercato dei chewing gum e sinonimo da sempre di freschezza, ha portato la sua freshness il 5 e 6 luglio Piazza Gae Aulenti in Portanuova con un evento dedicato alla “Self-Liberation”, l’evoluzione del significato del suo iconico claim “Keep it Fresh”, con un manichino di 3 metri di altezza che svettava al centro della Piazza – rappresentante il main character del nuovo spot “ Vigorsol Mannequins”. Nel TVC realizzato da BBH London, lanciato lo scorso giugno, le persone sono raffigurate come manichini, intrappolati negli stereotipi di un mondo omologato in cui, solo assaporando e masticando un chewing gum Air Action Vigorsol per la prima volta, grazie alla sua esplosione di freschezza, il protagonista acquisisce la fiducia necessaria per rivelare chi è davvero e liberarsi dall’ingombrante aspetto da manichino in cui era costretto.

I Self Liberation Days rappresentano il prosieguo della campagna di comunicazione del nuovo posizionamento del brand, che collega l’iconico claim Keep It Fresh al concetto di “Self-Liberation”: un invito, in particolare per i più giovani, a rivelare il vero «io» senza paura di pregiudizi e a liberarsi dagli standard che la società impone.

“Come Air Action Vigorsol vogliamo essere al fianco delle generazioni più giovani accompagnandole nella sfida che le vede più che mai protagoniste: la ricerca di un benessere individuale libero da stereotipi” – commenta Gloria Barbera, Senior Brand Manager di Perfetti Van Melle “Con i Self Liberation Days abbiamo fortemente voluto poter incontrare il nostro core target sul territorio per creare vicinanza e dar loro la giusta freshness per abbracciare il proprio vero io. Air Action Vigorsol non è soltanto un chewing gum, ma una vera e propria affermazione di individualità”

A rendere l’evento ancora più entusiasmante è stato l’esclusivo appuntamento di sabato 6 luglio con l’artista Greg Goya, celebre soprattutto sui social per esplorare il mondo dell’arte urbana creando opere di Fast Art. L’artista ha veicolato e valorizzato attraverso la sua installazione il messaggio chiave del nuovo posizionamento del brand, che si impegna a sostenere in particolare giovani della GenZ esortandoli a rivelarsi per come sono, senza omologazione e senza paura dei pregiudizi altrui. Per l’occasione, Greg Goya ha realizzato un’opera davvero di impatto: oltre 60 maschere – installate su un pannello dell’iconico blu di Air Action Vigorsol – pronte ad accogliere le risposte di tutti i passanti a una domanda davvero d’impatto: “Quale scelta ti ha reso libero?”.

Spinto dal desiderio di comunicare libertà e autenticità, ho scelto di unirmi ad Air Action Vigorsol per dar vita a qualcosa di straordinario.” – ha commentato Greg Goya – “Così è nato il Self Liberation Wall: una parete coperta da decine di maschere sulle quali ho invitato le persone a scrivere quale scelta li ha liberati dagli stereotipi e i limiti che impediva di essere veramente loro stessi, durante il proprio  percorso di vita. L’ispirazione mi è venuta dalle parole di Luigi Pirandello, che scriveva: «Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.» Mi sono chiesto quante di queste maschere avessi incontrato nella mia vita e ho trasformato queste riflessioni in un’opera che invita tutti a gettare via la propria maschera, per sentirsi finalmente liberi“.

Credits Self Liberation Days by Vigorsol

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Titanic: An Immersive Voyage – Un Viaggio Straordinario nell’Epoca del Titanic

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Dagli stessi produttori della famosa mostra innovativa Van Gogh: The Immersive Experience che ha entusiasmato oltre 400.000 visitatori, arriva a Milano in anteprima europea Titanic: An Immersive Voyage. Dal primo agosto, questa straordinaria esposizione immersiva permetterà ai visitatori di compiere un indimenticabile viaggio a bordo del leggendario Titanic.

Un’esperienza imperdibile che ripercorrerà in modo accattivante una storia che ha segnato in modo profondo l’immaginario collettivo di intere generazioni, grazie anche agli innumerevoli documentari e rivisitazioni proposte dal cinema fino al colossal di Hollywood del 1997 diretto da J. Cameron.

Visitando la mostra si avrà la sensazione di poter salire realmente a bordo del famoso Titanic, la macchina più potente e meravigliosa che l’uomo potesse costruire agli inizi del 900, muovendo i propri passi nel transatlantico come se il tempo si fosse fermato pochi istanti prima del destino che lo attendeva, assieme all’equipaggio e alle migliaia di entusiasti quanto ignari viaggiatori.

Titanic: An Immersive Voyage è un viaggio a bordo del leggendario RMS Titanic reso oggi possibile da tecnologie multimediali innovative e ricostruzioni scenografiche perfette. I visitatori potranno infatti percorrere gli ambienti e le sontuose sale realizzate a grandezza naturale che furono del gioiello della White Star Line; ammirare le vedute grazie al 3D di altissima qualità, fruire delle animazioni video immersive completate da un’esperienza in realtà virtuale davvero coinvolgente.

Dalla costruzione della nave ai suoi magnifici interni, fino alla fatalità dello scontro con l’iceberg, ogni minimo dettaglio è stato curato per offrire un racconto tanto potente quanto affascinante e ricco di emozioni.

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Quando la passione creativa diventa realtà: Dolce e Gabbana a Palazzo Reale a Milano

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Il mondo del design e della moda, si accosta a riferimenti culturali con un lavoro condiviso a Palazzo Reale di Milano. “Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana” è una mostra di abiti  al piano nobile del Palazzo, che testimonia la passione creativa che diventa realtà.  Una macchina “inedita e complessa”, inedita perchè parte dalle origini di questi grandi stilisti, partendo da Milano. Sia che si tratti di alta moda, alta gioielleria, alta sartoria essa si presenta le “radici del loro lavoro di fare costume e moda”, riferimenti autentici da mettere in mostra in ambienti cosi unici, come quelli di Palazzo Reale. Come? con passione creativa ad un pubblico curioso ed eterogeneo, spesso straniero. Il mito greco,la terra siciliana, il film del Gattopardo con riferimenti via via sempre più presenti sia nella composizione degli abiti, che negli accessori. Una “prima volta” questa mostra, che culmina nell’ultima stanza con una sorta di “lettera d’amore” alla parete prima dell’uscita, dei due stilisti per la città di Milano dove le parole di Domenico Dolce e Stefano Gabbana: restituiscono l’idea stessa della mostra: “dal cuore, da cui scaturiscono le idee, alle mani, strumento attraverso cui prendono forma”. Una sorta di “grand tour” conteporaneo, un vero e proprio viaggio. Dove, la prima tappa di un tour internazionale, celebra lo stile italiano in tutte le sue forme attraverso le mani che realizzano, creano e rendono reale, la parte creativa che sviluppa da sempre il brand;  le varie sale ed ambientazioni, audaci e spesso provocatorie dove gli abiti paiono “abitare” lo spazio, accompagnando i visitatori in un percorso emozionale unico. proprio partendo da questo. Un esempio significativo è lo spazio sulla devozione e dei mosaici bizantini, solo per citarne alcuni, dove “l’italianità ” come è immaginata e sognata da abitanti di tutto il mondo, diventa reale. Insieme ai due stiliti, curatrice della mostra che ha resto possibile tutto questo, è la famosa Florence Müller , art -fashion historian di fama internazionale, che nulla lascia al caso, in un allestimento fantasioso ma rigoroso, sia che si tratti di ripercorrere i rimandi all’arte latina e greca, architettura classica, il lavoro artigiano di tanti lavoratori , città e film famosi a cui si sono ispirati, come la sala dedicata al Gattopardo, o quella del salone sull’opera lirica, dedicata alle prime della Scala, fino  alla pittura rinascimentale italiana o i coloratissimi carretti siciliani che hanno costruito una stanza unica e vitale senza trascurare i pannelli con opere , in totale di 6 di artisti visivi. Ma è lo spazio scenico ricostruito della sartoria il vero cuore della mostra. Visione autentica insomma, di quel dietro le quinte del vero made in italy riconosciuto nel mondo come processo creativo in progress. Quando la passione creativa diventa realta’. Andare al di là di ciò che appare. Sia che si tratti degli abiti in mostra che dell’immaginario che li ha ispirati.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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