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OPENTOUR 2023 – Art is coming out 20-25 giugno 2023

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L’Accademia di Belle Arti si mette in mostra, all’interno dei suoi spazi e in tutta Bologna con il grande evento espositivo diffuso in 28 gallerie e spazi privati e un denso programma di eventi.

Dal 20 al 25 giugno, l’Accademia di Belle Arti di Bologna presenta la nona edizione di Opentour, curata, per il secondo anno consecutivo, da Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano. Martedì 20 giugno dalle ore 10.00 alle 18.30 si aprono le porte della storica istituzione bolognese con Openshow, poliedrica fucina della creatività che si articola in un ampio percorso espositivo con opere di quasi 200 studentesse e studenti dei Dipartimenti di Arti Visive e di Progettazione e arti applicate, e visite guidate a cura del Dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte. Oltre le sue antiche mura, giovedì 22 giugno dalle ore 15.00 alle 23.00 tra le strade e le piazze della città, inaugura il grande evento diffuso, organizzato dall’Accademia di Belle Arti con la collaborazione dell’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna: 28 tra gallerie e spazi privati, ognuno dei quali proporrà una mostra specifica: protagoniste assolute, le opere di studentesse e studenti dei corsi biennali specialistici e dell’ultimo anno dei corsi triennali.

In un rapporto biunivoco tra interno ed esterno, Opentour 2023 mette in relazione l’intenso lavoro di ricerca che si svolge in Accademia e incontra la sua realizzazione espositiva negli spazi dell’arte, in particolare nelle gallerie, fulcro dell’attività commerciale, con l’obiettivo di promuovere i giovani talenti e di introdurli nel mondo professionale: Adiacenze (Vicolo Spirito Santo 1, fino al 22 luglio), AF Gallery (Via dei Bersaglieri 5/e, fino al 30 giugno), Alchemilla APS (Via Santo Stefano 43, fino al 29 giugno), CAR DRDE (Via Azzo Gardino 14/a, fino al 29 luglio), Casa Saraceni (Via Farini 15, fino al 30 luglio), Comix Café (via Belle Arti 12a, fino al 30 giugno), DAS Dispositivo Arti Sperimentali (Via del Porto 11/2, fino al 24 giugno), Di Paolo Arte (Galleria Falcone e Borsellino 4 a/b, fino all’8 luglio), Ex Casa del Custode – Parco della Montagnola (Via Irnerio 2/3, fino al 30/06), Fondazione Collegio Artistico Venturoli, Via Centotrecento 4, fino al 24 giugno), Galleria d’Arte Cinquantasei (Via Mascarella 59/b, fino al 3 settembre), Galleria Enrico Astuni (Via Jacopo Barozzi 3, fino al 30 giugno), Galleria Millennium (Via Riva di Reno 77a, fino al 24 giugno), Galleria Stefano Forni (Piazza Cavour 2, fino al 25 giugno), Galleria Studio G7 (Via Val D’Aposa 4/a, fino al 10 luglio), Gallleriapiù (Via del Porto 48 a/b, fino al 21 luglio), L’ARIETE artecontemporanea (Via Marsili 7, fino al 30 giugno), LABS Contemporary Art (Via Santo Stefano 38, fino al 15 luglio), Lavì City (Via Sant’Apollonia 19/a, fino al 24 giugno), Marsaladue (Via Marsala 2, fino al 25 giugno), OTTO Gallery (Via D’Azeglio 55, fino al 30 giugno), P420 (Via Azzo Gardino 9, fino al 23 luglio), Sof:Art (Corte Isolani 2F, fino all’8 settembre), Squadro Stamperia Galleria d’Arte (Via Nazario Sauro 27, fino al 24 giugno), Studio Cenacchi (Via Santo Stefano 63, fino al 30 giugno), Studio la Linea Verticale (Via dell’Oro 4b, fino al 15 luglio), Zoo (Strada Maggiore 50a, fino al 4 luglio). I lavori del Corso di Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo saranno proiettati presso il Cinema Odeon (Via Mascarella 3, 21/06 ore 21).

Sabato 24 giugno alle ore 18.30, all’interno della Corte del Terribilia dell’Accademia di Belle Arti, verrà assegnato Art Up 2023 | Premio della Critica, dei Collezionisti, degli Artisti e della Grafica/Illustrazione, ideato nel 2018 da Fondazione Zucchelli e realizzato con il sostegno economico di Banca di Bologna, di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e del Collezionista Oliviero Falcone. La giuria presieduta da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, avrà il compito di vagliare i lavori di arte contemporanea in concorso esposti in città e di assegnare quattro distinti premi. Le opere vincitrici saranno acquisite nelle importanti collezioni dei finanziatori.

Diversi i progetti speciali, che vedono alcune significative collaborazioni con realtà pubbliche e private di Bologna e provincia. Come la mostra L’ospite atteso. Il limes attivo dell’esporsi, a cura del collettivo 30023-BO, visitabile presso lo spazio Kappa_Nöun di San Lazzaro di Savena, dal 20 giugno al 9 luglio 2023 su appuntamento (inaugurazione: lunedì 19 giugno, alle ore 18.00). In mostra il progetto espositivo vincitore della prima edizione del Premio Kappa_Nöun per la giovane curatela, ideato dal collezionista Marco Ghigi e dalla docente Marinella Paderni, e rivolto alle studentesse e agli studenti del secondo anno del Biennio magistrale di Didattica e mediazione culturale del patrimonio artistico. Martedì 20 giugno alle 18.00, presso il Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio, l’Accademia di Belle Arti di Bologna presenta la mostra Risonanze, a cura di Vanna Romualdi, che vede coinvolti – con interventi site specific – studentesse e studenti del Biennio di Decorazione per l’architettura. Organizzata in collaborazione con Istituzione Villa Smeraldi/Museo della Civiltà Contadina, Città Metropolitana di Bologna, l’esposizione intende sperimentare un ritratto del museo nei suoi contesti ambientali, sociali, storici mettendo in relazione il suo patrimonio culturale e quello del territorio con i linguaggi di ricerca degli studenti. Mercoledì 21 giugno alle 17.00, nella prestigiosa cornice della Biblioteca Salaborsa di Bologna, apre al pubblico progettAzione, mostra che include i migliori lavori artistici e progettuali degli studenti dei due Bienni della Scuola di Scenografia: Scenografia e allestimenti spazi espositivi e museali e Scenografia del teatro d’opera e dello spettacolo musicale. In mostra, saranno esposti bozzetti digitali, tavole tecniche, prototipi in scala, modellini teatrali, fino al reportage fotografico dei progetti e degli allestimenti lirici. Il programma di eventi collaterali comprende anche una nuova edizione di Corneraholic, la rassegna di azioni performative ideata dall’artista e docente Massimo Bartolini ed eseguite e curate da 18 studentesse e studenti del Biennio di Didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico. Dal 21 al 23 giugno dalle ore 15.00 alle 20.00 queste “sculture temporanee” prenderanno vita in particolari spazi aperti e pubblici del centro di Bologna.

Completa il programma, l’assegnazione di altri due premi: martedì 20 alle ore 11 nella sede di Via Del Guasto si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori della Borsa di studio Elisa Perrone, sostenuta da Philip Morris e dedicata alla studentessa del Corso di Decorazione per l’Architettura e rappresentante della Consulta al Consiglio Accademico, prematuramente scomparsa nel 2019; venerdì 23 alle ore 11 si proclameranno in Aula Magna i tre vincitori della prima edizione del Premio Luciano Vivolo, diretto a studentesse e studenti del Corso Triennale di Fashion Design e promosso da Vivolo, azienda leader nel settore degli accessori in pelle per l’abbigliamento, calzatura, pelletteria in ottica green con produzione Made In Italy.

Gli orari di Opentour
Openshow presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna
dal 20 giugno al 1 luglio;
aperture straordinarie: giovedì 22 giugno dalle ore 10 alle 24 e domenica 25 giugno, dalle ore 10 alle 18.30.
Evento espositivo diffuso in città:
dal 22 giugno, secondo le disponibilità di ogni galleria e spazio espositivo;
opening: giovedì 22 giugno dalle ore 15 alle 23.

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Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校

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Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico Yumi’s New School – ユミの新しい学校, mostra personale di Yumi Karasumaru, a cura di Roberto Pinto.

Il progetto Yumi’s New School, è stato cucito su misura sulla figura dell’artista, per svelare alcuni degli aspetti più significativi del suo lavoro. Nel percorso artistico di Yumi Karasumaru si intrecciano la relazione con le sue radici, il Giappone, e il suo approdo in Italia. Proprio questa distanza con la sua cultura di provenienza le ha permesso di ripercorrere ricordi, memorie, drammi personali e collettivi, riti e abitudini del Paese del Sol Levante, senza cadere nella trappola della retorica o del celebrativo, ma con uno sguardo interrogativo e conoscitivo. Nelle sue opere –quadri, disegni e performance – troviamo la necessità di creare un dialogo con gli spettatori attraverso una contaminazione tra “Storia” e storie personali, tra collettivo, pubblico, e l’intimo, il privato.

Con Yumi’s New School, l’artista vuole ulteriormente assottigliare la distanza con il pubblico costruendo un’esperienza condivisa, attraverso due distinte performance ma anche trasformando una parte dello spazio espositivo in un suo studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a lavorare accanto a lei per tutta la durata della mostra, condividendo i processi ideativi e realizzativi. La performance inedita che si potrà vedere in occasione dell’inaugurazione del 10 maggio, Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai, si incentra sull’incredibile esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese, rimasto per quasi trenta anni nella giungla di una sperduta isola nell’arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra mondiale non fosse finita. La performance che sarà presentata il 22 maggio, The Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno proiettate sul corpo dell’artista in kimono bianco, come fosse uno schermo.

Due sale verranno allestite con una serie di dipinti: la prima comprenderà una decina di lavori selezionati dalla vastissima serie “Facing Histories” realizzata nel 2015, in occasione dell’anniversario dell’esplosione atomica di Hiroshimae e Nagasaki; nella seconda sala troveranno spazio alcuni lavori di medie dimensioni su tela e su carta della nuova serie “Learning from the past”, ispirata all’arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate dall’artista durante la sua carriera.
Una quarta sala, infine, ospiterà il suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti il cui l’obiettivo è di lavorare insieme, discutere, offrire il proprio sguardo e accogliere lo sguardo altrui. Si potrà, dunque, assistere al processo di realizzazione di un’opera dell’artista, per capire dall’interno la sua poetica, e anche provare a disegnare accanto a lei.

Performance:
10 maggio, ore 21
Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai
22 maggio, ore 20 e 21 (necessaria la prenotazione)
The Storyteller – il narratore, The Double Pop Songs

Incontri:
16 maggio, ore 18, con Roberto pinto
23 maggio, ore 18, con Uliana Zanetti
30 maggio, ore 18, con Igort

Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校
a cura di Roberto Pinto
10 maggio – 1 giugno 2024
Opening: venerdì 10 maggio, ore 19-22
Alchemilla, Palazzo Vizzani
Via Santo Stefano 43, Bologna

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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