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MFW – VIVIERS F/W23 collection “KARROO-LAND OF THIRSTS”

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La stilista sudafricana, Lezanne Viviers, si unisce nuovamente al calendario ufficiale di Milano per presentare la sua collezione FW23 KARROO-LAND OF THIRSTS con una presentazione dal vivo

Il brand di moda sudafricano VIVIERS si unisce al calendario di Milano per presentare la sua collezione Autunno/Inverno 2023 con una presentazione all’interno del calendario ufficiale della Settimana della Moda di Milano.
Il 23 febbraio dalle 10:00 alle 13:30 CET, KARROO-LAND OF THIRSTS è stata presentata in VIA DELLE ORE 3 con un evento live che ha segnato il suo primo evento in loco dopo il debutto digitale di settembre.

Il nostro debutto fisico alla settimana della moda di Milano, dopo l’inclusione digitale dello scorso settembre, è stata una nuova pietra miliare per VIVIERS in Europa. Siamo entusiasti di aver avuto l’opportunità di far toccare con mano agli operatori del settore i nostri capi e le mani che li hanno creati. Cercheremo sempre di costruire un brand di forte integrità, qualità senza compromessi e inclusività; attraverso la mano collaborativa del nostro studio collettivo e artigianale e dei numerosi e straordinari collaboratori. Speriamo avervi fatto sperimentare la bellezza del nostro Paese.
Ringraziamo tutti gli straordinari artigiani, il nostro team, i nostri sponsor e i nostri partner che hanno contribuito e reso possibile questa vetrina“.

KARROO- LAND OF THIRSTS – CONCEPT DI COLLEZIONE VIVIERS FW23

KARROO-LAND OF THIRSTS, FW23/24 è un’esplorazione dei paesaggi letterali e metaforici, in continua evoluzione, del Sudafrica, incorniciati dall’abbondanza di materie prime e dalla bellezza della natura. La collezione rappresenta letteralmente l’arcobaleno della “Rainbow Nation“, il soprannome che descrive il nostro Paese multirazziale e multiculturale.
Sono cresciuta in una famiglia in cui si spreca pochissimo: cibo, acqua, elettricità e imballaggi. I materiali sono visti come beni e sempre rispettati. Dai materiali trovati alle risorse naturali, i miei genitori facevano di tutto per celebrare, risparmiare, raccogliere e riutilizzare le cose nella nostra vita quotidiana. Erano i tempi in cui il riciclaggio domestico era più comune in Sudafrica e prima che l’acqua e l’elettricità fossero considerate un bene sacro. “KARROO, ‘Terra della sete’, “è soprattutto un’ode ai miei genitori per avermi insegnato un approccio consapevole alla vita: mi hanno insegnato ad avere rispetto per le cose, a riutilizzarle, a reciclarle e a prendermi cura di esse. Questa è stata la mia introduzione a un approccio circolare alla vita. Questi elementi sono quindi diventati strumenti creativi fondamentali nel mio subconscio“, ha dichiarato Lezanne Viviers, direttore creativo di Viviers.

Il “Karroo”, o “Terra della sete” nella lingua tradizionale Khoi-Nama-San, si riferisce a una parte molto ampia del deserto sub-sahariano in Sudafrica e a ciò che Lezanne trova più affascinante dell’arido Karoo: l’ironia e la dualità. La maggior parte delle nostre materie prime calde, accoglienti e lussuose (mohair, lana, piume di struzzo e pelle) provengono infatti dall’aridità di questa terra di sete. Il Sudafrica ha una reputazione di dualità: bellezza in abbondanza, ma sottolineata da enormi sfide sociali ed economiche. KARROO, “Land of thirsts”, trova ispirazione in questi aspri contrasti. Il Sudafrica è ricco, con materie prime opulente spesso trascurate. Le collezioni di Viviers rappresentano un’ode a queste risorse sostenibili che, secondo Lezanne, dovrebbero essere sostenute e celebrate da un pubblico globale molto più ampio.

“Il chiaroscuro, un effetto di contrasto tra luce e ombra, descrive al meglio i paesaggi mutevoli del Sudafrica, sia fisicamente che metaforicamente. Piango per il mio amato Paese (Cry, the Beloved Country di Alan Paton, 1948) mentre protesto contro le strutture istituzionali e sistematiche all’interno del nostro governo, che ostacolano noi sudafricani nella nostra pratica e vita quotidiana.
L’interruzione della fornitura di elettricità, la carenza d’acqua e l’inquinamento sono tutte sfide da superare.

Mentre guido attraverso il Karroo alla fine di ogni anno, lo svolgersi di un bellissimo viaggio in macchina permette di ritrovare nuovi spazi mentali; questo se non ho controllato Instagram quel giorno. KARROO, “Land of Thirsts” si ispira alla bellezza surreale del paesaggio magico che si rivela attraverso questa terra bruciata, mentre mi lascio alle spalle le sfide della città, metafora del cambiamento climatico globale. Al mio ritorno, sono carica di nuova vitalità, di un silenzio interiore e di un accogliente, caldo ottimismo”.

La lana, tessuto caro a Lezanne per le sue caratteristiche ambientali e sociali, ha un ruolo centrale in KARROO, LAND OF THIRST. La collezione, infatti, è stata sviluppata in collaborazione con Cape Wool e Mohair SA.
L’obiettivo dell’iniziativa di questa collaborazione è quello di mostrare la diversità e la qualità delle fibre naturali e sostenibili del Sudafrica, presentando una collezione di capi d’abbigliamento eccezionali e artistici realizzati in collaborazione con artigiani sudafricani locali, con particolare attenzione ai filati sudafricani.
Le creazioni VIVIERS FW23 sono caratterizzate da capi in pura lana, mohair e piume di struzzo, con la speranza che il Sudafrica e l’Italia costruiscano una partnership commerciale a lungo termine.
Grazie alla collaborazione con Cape Wools SA e Mohair South Africa, questa collezione mira a far rinascere e potenziare l’industria tessile sudafricana.
L’obiettivo di Lezanne è quello di portare i tessuti essenziali sul mercato della moda di lusso e di mostrare la diversità e la qualità delle fibre naturali, sostenibili e di provenienza etica provenienti dal Sudafrica e di dimostrare come queste possano essere tradotte in capi da collezione desiderabili e sostenibili, dando al contempo potere agli artisti e agli artigiani sudafricani attraverso un sistema di commercio equo e solidale che libera gli individui bloccati all’interno di una catena di fornitura ingiusta.
L’iniziativa ha visto la collaborazione di produttori e artigiani della Pretoria Weavers Guild (Maddelina Anderson), dei tessuti Feathered Fabrics di Pascale Theron Studio, della maglieria artigianale di Hannelie Bekker di WRAPT, dei tessuti infeltriti di Stephanie Bentum, dei tessuti sperimentali Suminigashi di The SA Marbling Company, dei gioielli di Kirsten Goss e delle borse di Cape Cobra Leathercraft.

Un ringraziamento speciale a TWYG Sustainable Magazine, Samil Natural Fibres, Krone MCC, Cosimo Frezzolini, Vittorio Masciarelli, Kemon Official, International Trademark Srl e Alessandro Gigli per il loro contributo e supporto.

La palette e le texture della collezione sono letteralmente ispirate ai colori e alle texture derivanti dai mutevoli paesaggi del Sudafrica, con un’attenzione particolare al Karroo. I colori e le texture oleose, così come la plastica riutilizzata, rappresentano i problemi di elettricità e l’inquinamento delle città, ma sono giustapposti ai colori allegri e naturali che celebrano l’abbondanza e lo splendore naturale del nostro Paese. La collezione rappresenta letteralmente la “Nazione
Arcobaleno” in una tavolozza.
Sete, cotoni, rayon, lamé e sintetici rivisitati, fuori produzione e vintage sono combinati e accostati a lane sudafricane, mohair e a una varietà di tessuti piumati artigianali e sperimentali. Vecchi sacchetti di plastica vengono riciclati per creare un’imbottitura artigianale, fusa con pura lana, per realizzare foulard caldi e resistenti alla pioggia. Questo riferimento si ritrova spesso nelle strade di Johannesburg, dove le plastiche trovate vengono utilizzate per creare un riparo contro la pioggia.
Molti degli elementi testuali si riferiscono a tende e cuscini della nonna, a tessuti logori e ad arazzi trovati in vecchie case del Karoo. Tracce di pizzo di ispirazione vittoriana, bordature a mano e spille fanno riferimento alle tracce del periodo coloniale in Sudafrica. Tutti questi oggetti unici mirano a costruire un guardaroba di acquisizioni di cimeli, i cimeli di un nuovo futuro.
Le foto originali in pellicola e in digitale, scattate da Lezanne nel Karoo, sono tradotte in stampe Suminigashi a pigmenti naturali del lago, oltre che in opere d’arte digitali che danno nuova vita ai tessuti vintage.

KARROO, LAND OF THIRST rappresenta le forme chiave e la silhouette scolpita di VIVIERS, questa stagione ispirata all’architettura Corbelled Dome del Karoo, alle rocce rotonde e alla silhouette rotonda delle pietre e delle tartarughe Toros.
Questa collezione adotta un approccio più accogliente e materico, includendo un maggior numero di lane, piume e mohair, in una palette più tenue, in contrasto con i colori spesso più vivaci.
Le spalle strutturate e scolpite delle giacche e dei pantaloni sartoriali sono abbinate a maglieria accogliente e drappeggiata e a forme fluide di ispirazione organica, per un’atmosfera ispirata alla natura. La collezione rappresenta sia l’estremo maschile che l’estremo femminile, commentando la dualità che si trova in ognuno di noi.

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MFW – La bellezza senza tempo de Il Bisonte

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C’è sempre un prima ed un dopo. E’ l’ordine delle cose e del tempo. Ma quando si cerca di esprimere una bellezza senza tempo nella moda, spesso si pensa alla pelletteria de Il Bisonte che anche per questa MFW ha presentato un ottimo lavoro artigianale e una linea fedele al brand ma cercando non solo di sottolineare la qualità delle materie prime, ma il loro utilizzo sempre più unico e glamour. Per una donna istintiva si, ma vera e decisa, unica. Sino in fondo , sempre alla ricerca di esprimersi nel mood della bellezza  appunto “senza tempo”.

Una precisione e una linea che guida nei dettagli, sempre precisissimi e nella scelta e la cura che c’è nella realizzazione.
Una collezione che può insomma, creare dipendenza, dove le borse iconiche del marchio storico fiorentino , vengono presentate come pezzi unici che raccolgono l’eredità per una donna sempre più libera, unica e desiderosa di esprimere se stessa.  Se rimane l’uso della lavorazione quello che contraddistingue la linea, è bello vedere come la pelle conciata e trattata “al vegetale”, diventa non solo la tecnica dal sapore e dall’uso antico, ma anche un modo per riconoscersi in un mondo sempre più attento ai prodotti naturali, nella tradizione di quello che va di moda, ma naturale al 100%. Qualità e tradizione insomma che riescono in questa collezione ad ottenere un risultato unico e davvero dalla caratteristica inimitabile che esprime le tante anime di chi poi le userà: in un viaggio, in famiglia, da passeggio, in modo fluido, ma mai provocatorio. Modelli moderni e indipendenti. Sono nuovamente le crossbody a spiccare, tra equilibrio e leggerezza tra i colori in palette.

Un mood per una bellezza senza tempo, fuori dagli schemi e vera, autentica. Come le donne di oggi. Vere. Uniche e decise perchè mai in contrasto con le proprie scelte.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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MFW – Max Mara Autunno – Inverno 2023

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THE CAMELOCRACY

Max Mara viaggia nel tempo fino al turbolento diciottesimo secolo. Quello che oggi accade online, allora avveniva nei cafè: la diffusione di notizie e idee – sia reali che false – alla velocità della luce. Allora come oggi, tutti cercavano di dare un senso al mondo circostante e tutti avevano un’opinione.

Émilie du Châtelet, spirito libero che diede il La al pensiero razionale nell’epoca dell’Illuminismo, con il suo brillante intelletto analizzò le questioni dell’epoca: l’educazione e il ruolo sociale della donna, l’aldilà e la felicità umana. “Per essere felici, dobbiamo disfarci dei pregiudizi”, scrisse.

Émilie aveva un innamorato. L’uomo descritto come “la prima vera celebrità moderna d’Europa”: Voltaire. In un’epoca in cui filosofia e scienze naturali erano legate dal misticismo, la coppia trascorse insieme dieci anni, tra esperimenti scientifici e dibattiti intellettuali. In quanto donna dovette urlare per essere ascoltata, ma: “Almeno, l’ingiustizia maschile nell’escluderci dalle scienze dovrebbe servire ad impedirci di scrivere pessimi libri”.

La moda nell’Epoca della Ragione portava le tracce apotropaiche di tempi oscuri: voluminosi drappeggi, piume, crine, crinolina e maestose parrucche. Voltaire ci racconta che Émilie detestava superstizione e necromanzia: nella narrativa di Max Mara, Émilie disdegna lo stile contorto e restrittivo del tempo. La scienza solleva il sipario e rivela un guardaroba per l’oggi.

Ecco tessuti in ricco broccato, panier, corsetti e sottovesti, il tutto confezionato con una spiccata precisione newtoniana e abbinato a lupetti trasparenti e stivali chunky. Su gonne panier, mini oppure maxi, compaiono anacronistiche coulisse e tasche sportive. Direttamente dal futuro, ecco un fishtail parka in color cammello, dal risvolto in damasco. Il “retro Watteau”, una caratteristica degli abiti di corte, si ritrova su un soprabito militare e su un cocktail dress.

Émilie spesso si mascherava come un uomo: era l’unico modo per accedere ai café e intrattenersi con le migliori menti dell’epoca. Max Mara si ispira a un cast di personaggi in costume: il gentiluomo en déshabillé che si pavoneggia nel suo soprabito, il notaio impeccabile con i capelli legati da un fiocco nero, l’ufficiale disinvolto che indossa una cappa o un cappotto su una spalla sola, o ancora un imperioso duca con il suo grande mantello, portato à la mode.

La poesia di Voltaire è prova evidente che il suo amore per Émilie non era solo cerebrale, eppure la descrisse come “un grande uomo la cui sola colpa è di essere nato donna”. Quasi tre secoli più tardi, il suo essere donna non è più un’opposizione al suo talento. Fece parte di un’armata di donne la cui arguzia e il cui intelletto contribuirono a questo cambio di visione. Con una collezione che combina ragione e ordine con un pizzico di romanticismo, Max Mara rende omaggio a Madame du Châtelet e alle donne come lei; the Camelocracy.

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MFW – Paciotti Collezione A/I 2023 Sharp

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Con la collezione A/I 2023 SHARP, il team creativo prosegue il cammino della valorizzazione dei codici fondamentali del brand, ovvero la sensualità, l’eccentricità e l’eleganza, e lo fa attraverso l’esaltazione di silhouette taglienti arricchite da nuovi accessori metallici.

L’approccio alle strutture femminili è caratterizzato da modelli evening e stivali glam-rock, mentre la narrazione maschile è indirizzata verso un nuovo studio di strutture formali in cuoio mixate a modelli cult anni 90 impreziositi dall’iconico logo.

La silhouette spuntata “Miley” rappresenta l’anima più femminile e sensuale dei modelli donna e viene presentata in due materiali caldi e importanti, la pelle e il velluto, decorati da morsetti con lame dorate.
Il plateau “Doja” è stato invece pensato in due varianti, con una più aggressiva con macro-catena di pugnali intrecciati e in una versione ricoperta in lapin.
Fil rouge della collezione donna è poi l’utilizzo di vernici in chiave punk: nera, aubergine o multicolor come nel caso del sandalo “Lipa 105”.

I modelli della collezione uomo più iconici e riconoscibili sono lo stivale cowboy con sperone e dagger in argento e il mocassino rockabilly a punta con il pugnale al posto del classico penny; altro protagonista della collezione è poi il nuovo stivale Harley, caratterizzato dall’alto gambale quadrato e pellami metallizzati.
Tra gli essentials invece da uomo va menzionata la struttura “Deco 89”, con un fondo in gomma sviluppato su tre scalini sinuosi, risultato dall’aggiornamento di un modello storico del 1989.

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