Sfilate
MFW- GILBERTO CALZOLARI | The Art of Upcycling

LA COLLEZIONE
Dopo 10 stagioni sentivo che era giunto il momento di sintetizzare in un’unica collezione l’estro creativo e giocoso che da sempre permea la mia idea di moda e di donna, che sa essere elegante e sofisticata senza perdere il suo tratto più divertente e anche irriverente, unito al mio costante impegno nei confronti della sostenibilità ambientale. Da questa necessità è nata “The Art of Upcycling”, una timeless collection che rielabora i “best of” dei miei upcycling più originali ed iconici, e riassume in chiave inedita quella che è forse la pratica sostenibile più creativa e immaginifica, che, di collezione in collezione, è diventata un mio marchio di fabbrica: l’arte di trasformare in chiave couture materiali insoliti, nati per finalità completamente diverse dall’ambito fashion, cambiandone radicalmente la loro funzione e il loro significato, facendoci così riscoprire il bello anche in ciò che era nato per tutt’altre finalità.
Come dimostrano i capi di questa collezione, a partire dall’abito, già vincitore del Green Carpet Fashion Award, realizzato dall’upcycling di sacchi di juta provenienti da piantagioni di caffè brasiliane ricamati con cristalli Swarovski senza piombo: esempio di come gli opposti possano convivere in perfetta armonia, materiali considerati poveri, come i sacchi di juta, insieme a pietre preziose, il mondo organico con quello minerale, e insieme, complice l’eleganza delle linee e dei volumi, realizzare un capo estremamente chic e raffinato.
Sempre a proposito di contrasti, ecco allora che uno zaino da paracadutista in cotone verde militare proveniente dalla seconda guerra mondiale, ripensato e riassemblato, diventa una gonna aderente al ginocchio sorprendentemente sensuale, in un atto di ribellione che vuole scoprire il femminile e l’individuale anche in un mondo, come quello militare, tradizionalmente maschile e spersonalizzante.
O il total look giacca boxy e pantalone palazzo in lino cupro organico rigato proveniente dall’upcycling di tessuti utilizzati per rivestire e foderare i materassi, in un cortocircuito estetico capace di rendere chic e glamour un materiale utilizzato per finalità molto più quotidiane e prosaiche.
Allo stesso modo le reti da imballaggio per trasportare le arance e i limoni, ricamate con materiali di scarto, diventano un tulle couture per realizzare un abito da sera asimmetrico e una pencil skirt, quest’ultima abbinata a una blusa in satin di poliestere certificato Seaqual riciclato da plastiche recuperate dal mare, ricamata con fiori ricavati dall’upcycling di bottiglie in PET e cristalli Swarovski senza piombo. E lo stesso ricamo ricavato da bottiglie di plastica arricchisce il mini trench in tessuto nylon EVO estratto dai semi della pianta di ricino, in un sofisticato esempio di look neo(n) noir rigorosamente sostenibile.
Sposano invece una pura estetica pop, giocosa e divertente, l’abito “Flamingo” realizzato dall’upcycling di uno dei tanti materassini gonfiabili che vengono gettati via a fine estate, e l’abito “Pantone” in poliestere certificato Seaqual (riciclato da plastica recuperata dal mare) realizzato impiegando fogli di prova di stampa – i cosiddetti Atlanti – creati dagli stampatori per settare il colore delle macchine e poi scartati. Perché sostenibilità significa anche arginarne gli sprechi, compresi quelli generati dalla filiera di produzione.
In ottica futuristica e hi-tech, quasi spaziale, sono invece l’abito tunica e la tote bag nate dal’upcycling di airbag esplosi e gli accessori realizzati con cinture di sicurezza scartate (entrambi per gentile concessione di Volvo Car Italia); ed il total look formato da blusa + gonna a trapezio realizzate con l’upcycling di PVC trasparente e atossico da materiale rigenerato a norma Reach, che incapsulano e quasi cristallizzano il corpo femminile al loro interno in una sofisticata citazione di Damien Hirst e delle sue celebri opere nella formaldeide.Di tono invece vagamente surrealista e dadaista, sulla scia della pratica dell’object trouvé cara a Duchamp, l’elegante total look formato da blusa e gonna a tubino realizzato dall’upcycling di ombrelli rotti, in questo caso con una stampa che è un omaggio alla mia città, Milano; e l’abito realizzato dall’upcycling di una tenda da doccia recuperata, la cui stampa, raffigurante il globo terrestre, macchiata di petrolio, rappresenta un chiaro statement nei confronti dell’inquinamento che devasta il nostro pianeta, e di cui purtroppo la moda stessa è una delle principali cause (più del 60% dell’industria della moda fa affidamento su fibre sintetiche, come il petrolio, secondo il rapporto “Synthetic Anonymous” della Changing Markets Foundation).
Passando invece dal mondo sintetico a quello naturale, un esempio di come la tecnologia più avanzata possa declinarsi in chiave glamour è fornito dal cappotto e dalla gonna con frange realizzati in tessuto di sughero ecologico ottenuto da sottilissime lastre di sughero naturale accoppiate a cotone biologico certificato GOTS. Le frange della gonna sono arricchite con cristalli Swarovski senza piombo.
Ma l’upcycling è anche riutilizzare e trasformare capi di abbigliamento dismessi, quando non veri e propri avanzi di tessuto. Ecco quindi l’abito da sera asimmetrico “patchwork” realizzato con un mix di tessuti riutilizzati e sostenibili come il satin di poliestere certificato Seaqual, riciclato da plastiche recuperate dal mare, tessuti recuperati certificati ReLive Tex e indumenti smontati e riassemblati. O ancora l’abito sartoriale couture realizzato con decine e decine di origami in tessuto, piegati e cuciti a mano, ottenuti recuperando gli avanzi dagli sfridi generati nella realizzazione dei campionari, un autentico esempio di artigianalità e slow fashion.
Ho sempre creduto che eleganza e sostenibilità possano e debbano andare di pari passo. Non solo: sono fermamente convinto che la sostenibilità rappresenti per un designer una splendida opportunità per essere creativo. E nulla come l’upcycling esemplifica al meglio questa attitudine artistica e giocosa, questa vera e propria alchimia capace di trasformare in maniera sorprendente qualcosa di semplicemente utile e funzionale – quando non addirittura uno scarto – in qualcosa di profondamente bello ed elegante. Perché si può essere glamour senza rinunciare al proprio lato ludico ed estroverso, alla propria voglia di sperimentare e sorprendere. E si può creare nel rispetto del nostro pianeta, riutilizzando in chiave couture persino gli sprechi generati dall’uomo.
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Una precisione e una linea che guida nei dettagli, sempre precisissimi e nella scelta e la cura che c’è nella realizzazione.
Un mood per una bellezza senza tempo, fuori dagli schemi e vera, autentica. Come le donne di oggi. Vere. Uniche e decise perchè mai in contrasto con le proprie scelte.
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The Parisian brand Theunissen has presented his FW23 collection.
Founded in 2019, The Franco-Belgian brand created by Ariane Theunissen, presented the FW23 collection for its very first show in Mellerio’s prestigious store, the oldest high jewellery house in the world.
This season, THEUNISSEN is offering to us a collection inspired by the empowerement of women mixing with her true love for the 70’s and its icons which is the DNA of the brand. The silhouette of the models are highlights by the structure of the shoulders path and small waist to create strong and dramatic looks, encouraging the idea of the powerful woman.
Mixing the fabrics, the designer works this season with transparent mesh and wool to create a marked contrast all around the show, allowing the body to reveal itself.
To accessorize the collection, the designer collaborated with the leatherworker Nadia Chellaoui to create three oversize bags along with the brand Zila Russi for the shoes. Partner of the event, the jeweller Mellerio has lent 4 prestigious high jewellery necklaces to sublimate some looks (1, 3, 11, 19).
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Sfilate
Alexis Mabille – Ready-to-Wear Autmn-Winter 2023

Published
3 settimane agoon
7 Marzo 2023By
DailyMood.it
For his Ready-to-Wear Autmn-Winter 2023, Alexis Mabille presents a 15 looks collection.
The theme “Raibow Drops” is fully represented with a diverse colour palette.
1. Long hooded tuxedo dress in Danube blue crepe, rhinestone buttons, diamond buckle belt and patch pockets.
2. Long tuxedo dress in emerald green crepe.
3. Long corolla dress-shirt in Veronese green crepe embroidered with strawberries, jewel buttons.
4. Long dress in rust colored radzimir twisted at the waist, shirt-sleeves in matching organza.
5. Long bustier dress in red crepe, with large sleeves gathered at the neckline and crafted from matching radzimir.
6. Corolla bustier gown in coral colored organza-satin with gathered detailing.
7. Long parachute dress rolled up at the hem crafted from yellow crepe princess.
8. Long corolla dress in pink radzimir, gathered sleeves in matching organza-satin, bow belt.
9. Long corolla dress in pink radzimir, gathered sleeves in matching organza-satin, bow belt.
10. Long off-shoulder blouse dress in safflower pink crepe, jewel buttons and satin belt.
11. Long ruffled dress in hot pink radzimir, shirt collar and jewel buttons.
12. Long corolla dress in orange radzimir, gathered top with upper arm bow ties.
13. Long shirt-dress in lemon colored radzimir, V-shaped bustier and pinch pleated waist.
14. Long corolla bustier dress in golden yellow radzimir, with neckline draped into a shawl.
15. Long corolla dress in mustard and black colored changing taffeta, with black lace inserts. Matching belt.
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