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Il bosco incantato di Uncensored presso Fondazione Barbieri: la Mostra a Milano

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Tra estetica e rappresentazione del corpo umano ecco che per la MFW milanese arriva UNCENSORED alla Fondazione Barbieri.
Una mostra che svela un percorso emozionale sulla prospettiva erotica di Gian Paolo Barbieri e lo sguardo lucido e sensibile del “velo mortale”, come lo chiamava Michelangelo Buonarroti.

A cura della Fondazione Gian Paolo Barbieri, in collaborazione con CZ Fotografia e MANINTOWN  e presentata dal 22  al 25 settembre 2021 In occasione di Milano Moda Donna, la Fondazione Gian Paolo Barbieri in collaborazione con CZ Fotografia di Catia Zucchetti e MANITOWN di Federico Poletti ha aperto le porte ad un viaggio emozionale in un luogo privilegiato per Milano. Un segmento di un tratto del vecchio scorrimento di un canale, non visibile dalla strada e che come un “bosco incantato”, si è offerto da cornice inaspettata alle foto più belle e significative in mostra. Rubando quasi la scena alla natura, inaspettata in Milano  in ripartenza. La mostra, incentrata sui nudi maschili spalancati alla vita ed all’amore fisico, offrono una riflessione sul corpo umano attraverso la luce e l’uso e bianco e nero in fotografia. Svelando appunto, quel “velo mortale” dagli intenti “divini”, come appunto lo chiamava il Buonarroti: il guscio di carne che si espande nell’eros del suo essere profondamente umano in un contesto che va dall’urbano al naturale con forti richiami alle culture lontane.

Anatomia e conoscenza, rappresentazione e corpi perfetti, come rappresentazione anatomica ma anche percorso fotografico nei locali della fondazione, dal titolo Uncensored, dà voce come recita il comunicato stampa:  “alla forza esplosiva dell’erotismo, alla curiosità riposta nelle fattezze umane, al desiderio di osservarlo anche con occhi altrui. Tra le vie di espansione dell’erotismo, la fotografia occupa un posto privilegiato: le immagini dipinte, scolpite e poi quelle stampate portano con sé un’intensa carica di elegante provocazione. Infatti l’origine del mondo, di un altro mondo accanto a quello reale, è la stessa fotografia. E nessun tema, più dell’erotismo, ha alimentato questa realtà parallela, per profondità e libertà. L’erotismo è una modalità intellettuale di affrontare la sessualità, è una metafora della stessa: ha il compito, limitato, di evocare, di rimandare ad altro e di lasciare alla fantasia umana la possibilità di valicare i propri limiti. Dichiara Federico Poletti, editor in chief di MANINTOWN magazine: Il lavoro di Gian Paolo Barbieri rappresenta una vera miniera di ispirazioni che spaziano su tematiche diverse e che spesso hanno anticipato tendenze e fenomeni di costume. Con Uncensored abbiamo voluto mostrare tutta la potenza espressiva ed erotica dei nudi scattati da Barbieri, immagini poetiche e molti forti oggi in mostra all’interno della Fondazione, un luogo speciale dove poter fruire e scoprire in modo inedito il lavoro di un grande maestro della fotografia italiana. E proprio il lavoro di Barbieri sono sicuro possa offrire ulteriori spunti creativi per ripensare l’immaginario stesso della moda maschile in continua evoluzione”. 
Il mood del bello ideale in mostra, dunque , durante la MFW milanese  dove l’uomo svela “l’Uomo” e dove  il corpo umano si percepisce carne viva e vibrante, alla continua ricerca di se stessa e di emozioni. Nelle foto, la luce poi mette in risalto la plasticità dei corpi e delle pose. Con intenti di ricerca di rappresentazione del corpo nella sua forma perfetta. In particolare, le mostre ne giardino, si offrono alla introspezione (interessante la scelta di collocarle in mezzo a bamboo o al di là di un ponticello), facendo un intenso esercizio dello sguardo della spettatore che indigia sui particolari che “sceglie” indipendentemente dallo sguardo del fotografo e diventa tensione sulle figure che si allungano e si curvano, si chinano e si raccolgono , come fossero rappresentazione di un movimento di disegno.
Interessante infatti questo punto di vista, sottolineato anche nel comunicato stampa: “sebbene fin dall’antica Grecia il nudo fosse prediletto da tutti gli artisti, durante la storia dell’arte occidentale, in particolare modo con l’avvento del Cristianesimo, spesso si è cercato di eludere la sessualità, celandola e rendendo proibizione la poetica rappresentativa del nudo, al contrario dell’Oriente dove, da sempre, è presente la sana volontà di voler rappresentare il corpo nudo e il sesso. Grazie al Rinascimento poi, gli artisti poterono nuovamente esprimere in tutta la sua bellezza, il corpo nudo, in particolare quello maschile, riprendendo appunto quello che era il bello ideale nato nell’antica Grecia. Successivamente, l’avvento della fotografia in Occidente, spianò la strada per la rappresentazione del nudo, in maniera reale, anche se la crudezza del soggetto fu sempre tradotta dagli artisti fotografi secondo canoni di eleganza. Uncensored scruta ciò che per Barbieri è stata una costante ricerca: l’Uomo. Da sempre attratto dallo studio del corpo umano, esteriore e interiore, Barbieri ha investigato, indagato e osservato l’anima, dapprima nella sua trilogia sui tropici, poi nel suo studio sull’erotismo. Barbieri sa trasmettere il piacere, descrivendolo in tutte le sue espressioni. I corpi crescono naturali, immediati e reali attraverso la purezza e la semplicità espressiva. Nelle sue immagini coesistono l’approccio preistorico al corpo umano, l’intenzione estetica della bellezza classica e il ritrovamento rinascimentale della libertà. I nudi di Barbieri sono dunque una celebrazione della natura, in tutte le sue forme ed espressioni, senza falsi pudori, senza paura della banalità, giocando con la felicità [….]”.
Lo sguardo della felicità e del compiacimento erotico.
Figure umane che esaltano la forma classica con l’unico comune denominatore di riflettere la bellezza di un corpo nudo maschile perdendocisi come nei meandri di un bosco.

Un’occasione per ri-conoscere il lavoro di questo grande fotografo dopo un lockdown difficile, facendolo conoscere ai nativi digitali che  forse non sanno che per intere generazioni cresciuti negli anni ottanta e novanta, il suo lavoro ha significato moda, pubblicità , voglia di vivere,gioia e bellezza sulle pagine patinate dei giornali più alla moda di uomini e donne “al top”. E se tutto questo anche grazie ad un piccolo pseudo – bosco incantato nel cuore (anonimo) di Milano di cui non si conserva traccia alcuna se non questa ( la fondazione è sita nell’isolato accanto a quello che ospitava l’ex dormitorio pubblico ottocentesco ) in ripartenza durante la settimana della moda, tanto meglio.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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BAROCK Bold Iconic Tribute to Gianni Versace

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S’inaugura a Catania il prossimo 5, 6 e 7 aprile nelle sale di Palazzo Biscari l’evento site specific BAROCK, Bold Iconic Tribute to Gianni Versace, a cura di Sabina Albano, curatrice WorldWild della collezione privata di abiti e oggetti raccolti negli anni da Antonio Caravano.

Tre notti dedicate al sarto più visionario ed originale della storia del Made in Italy, fondatore nel 1978 dell’omonima casa di moda, nota in tutto il mondo per aver reso possibile l’impossibile, attraverso una grande verve creativa, un’approfondita conoscenza della storia, dell’arte classica e contemporanea con una fondamentale esperie

Ad accogliere il pubblico, sulla scalinata del Palazzo Biscari di Catania, il ritratto/installazione in Op Art di Gianni Versace, realizzato da Marcos Marin.

Nel salone da ballo centrale, invece, sarà possibile ammirare dieci outfit della collezione Bondage provenienti dalla A.C. Private Collection di Antonio Caravano e dalla collezione di Franco Jacassi, uno dei maggiori esperti di vintage al mondo. Grazie a questa selezione sarà possibile ripercorrere le scelte stilistiche compiute negli anni ’90 da Gianni Versace caratterizzate da: massimalismo, assenza di colore, total black con rimandi alla cultura punk, la cui sintesi sono i capi in pelle, borchie e spille da balia XL che chiudono scollature e spacchi profondi.

Nella galleria laterale, invece, sarà allestita una mostra dedicata alle Icone del ’900 disegnate da Bruno Gianesi, già capo ufficio stile uomo e balletto di Gianni Versace. Si potranno ammirare i volti di Marlene Dietrich, David Bowie, Pierpaolo Pasolini, George Michael, solo per citarne alcuni.

A seguire, negli ambienti più intimi del palazzo, nel Boudoir della Principessa, troveremo degli acquerelli di Bruno Gianesi dedicati agli abiti disegnati per la Maison Gianni Versace e una selezione di complementi d’arredo della Home Collection Gianni Versace che come tutto il progetto sono pensati in dialogo con lo spazio che ospita l’evento. Da una parte, infatti, troviamo Palazzo Biscari, uno dei maggiori esempi del Barocco siciliano presenti a Catania e dall’altra la cultura rock, bondage e punk filtrata attraverso l’alta moda di Gianni Versace.

L’evento site specific di Catania rientra in un progetto internazionale, il cui percorso conta già sette prestigiose tappe: quella appena conclusa in POLONIA a Poznań (31 gennaio 2024), le esposizioni di Groningen nei PAESI BASSI (2023), One Night with Gianni / Gianni Versace Baroque Tribute di Catania nel gennaio 2023. I successi delle mostre di Singen (2021) e Berlino (2018) in GERMANIA, Borås in SVEZIA (2020) e la prima sensazionale retrospettiva nel 2017, a venti anni dalla scomparsa di Gianni Versace, al MANN MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di Napoli.

La manifestazione è organizzata e promossa dall’associazione culturale Saint Caprais; patrocinata dall’Accademia di Belle Arti Catania, sponsorizzata da Servizi MEDIOCASA Franchising immobiliare; in collaborazione con Vintage delirium di Franco Jacassi, the Gallery, One Fashion Catania, Quaderni di Moda, Palazzo Biscari, La Perla del Mediterraneo, F.lli Maria, Crispelleria Santoro, Nisi pasticcerie, Disca Gin, Maravigghia, Valentina Trovato eventi e catering, Solaris distribuzione, Boudoir 36, Bottino vivaio piante, Soul of Efesto, Berkam, Nicotra Estetica, New Hair, Global Sound animation, AWG dj, Alpha 66 Productions, Giudancer, GFM group.

La mostra non è ufficiale né autorizzata o associata a Gianni Versace Srl e/o alla famiglia Versace.

BAROCK
Bold Iconic
Tribute to Gianni Versace
a cura di Sabina Albano

5 – 6 – 7 aprile 2024
Palazzo Biscari, Catania
Via Museo Biscari, 10

Scheda dell’evento

Titolo                                     BAROCK, Bold Iconic Tribute to Gianni Versace

a cura di                                Sabina Albano

Sede                                       Palazzo Biscari, Catania
Via Museo Biscari, 10

Date                                       5 – 6 – 7 aprile 2024

Programma* e biglietti        5 aprile: Opening party dalle 19.30 alle 24.00
Biglietto 20,00 euro + commissioni

6 aprile: Cine-club dalle 18.00 alle 22.00
Biglietto 20,00 euro + commissioni

7 aprile: Closing party dalle 19.30 alle 22.30
Biglietti 20,00 euro + commissioni

Abbonamento 5-6-7 aprile: 45 euro + commissioni

Gli studenti dell’Accademia usufruiranno di uno sconto del 20% su tutti i biglietti in        prevendita, con verifica numero matricola da mostrare all’ingresso.

https://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=490457

Dress Code                           “Fashion is fashion”

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