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MFW SS21

Milano Fashion Week – ETRO – Estate Italiana collezione donna primavera estate 2021

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Un’estate italiana. All’insegna della gioia, della felicità e delle origini.

Fiero del proprio DNA italiano, ETRO invita in un viaggio attraverso il fascino eterno dello stile Riviera.

Nel mondo attuale, in cui il concetto di vicinanza e familiarità assume un nuovo, potente significato, Veronica Etro trova ispirazione nella bellezza e nel patrimonio artistico-culturale del suo paese d’origine.

Colorata, rilassata, spontanea, la collezione reinterpreta lo spirito borghese del marchio, ma sempre con un tocco d’ironia.

Esplorando un’estate italiana che non si vorrebbe veder finire mai, un tema nautico trova espressione in motivi di corde, catene marine, ancore, conchiglie, righe e barche a vela. Un nuovo protagonista, il Pegaso-Tritone, appare come logo su T-shirt e maglioncini crop. Celebrando i sontuosi affreschi dei palazzi italiani, stampe foulard d’archivio – Bandiere da Parata (1992), Albero delle Meraviglie (1993), Trionfi e Soffitti (1994) e Palais Jamais (1995) – aggiungono un tocco di armoniosa bellezza, mentre il motivo Paisley, icona del marchio, viene rivisitato in una nuova veste grafica monocromatica.

Lo spirito essenziale della moda anni Novanta è riscoperto attraverso pezzi senza tempo e mai complicati. I bermuda sono abbinati a bustier stampati e leggere giacche in twill, i jeans con risvolto indossati con costumi interi e stretti in vita da cinture con corde e catene. Il nuovo completo estivo include bikini dalle forme rétro portati con gonne dall’ampio spacco punteggiate da bottoni.

Divertenti set in maglia sono stampati con i motivi iconici della collezione, mentre pantaloni capri e gilet dal gusto sartoriale sono abbinati a foulard annodati che diventano micro top. Il denim d’archivio è utilizzato per pantaloncini e camicie, una morbidissima spugna stampata dà vita a tuniche versatili. La classica T-shirt souvenir si impreziosisce di ricami che raffigurano paesaggi in stile cartolina.

Combinazioni marinare di blu, bianco e rosso si alternano a toni sorbetto, femminili e romantici, in una palette che include sfumature di giallo lime, turchese, arancione, salmone, lavanda e menta.

Lo spirito rilassato ma sempre raffinato della collezione è esaltato dagli accessori, tra cui cestini in paglia, secchielli ispirati agli anni Novanta e maxi tote bag in canvas stampato. Essenziali sandali infradito in corda si arricchiscono di lacci in seta da annodare intorno alla caviglia, mentre colorate collane di perline sono pensate per essere combinate tra loro e mixate con choker metallici d’ispirazione nautica.

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Tutto il meglio della Milano Fashion Week

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Proprio come era successo (almeno in parte) a febbraio, anche quest’ultima edizione della Milano Fashion Week si è svolta all’insegna del digitale. Ma non per questo è stata meno entusiasmante. Al contrario, i designers si sono superati nell’immaginare un nuovo futuro per la moda e sono riusciti a presentare delle collezioni per la primavera estate 2021 davvero sublimi.

Tra le prime masion ad aprire la settimana della moda milanese, c’è stata Fendi che ha portato in passerella una collezione estremamente sofisticata. Capi destrutturati che si reggono in bilico su dei contrasti capaci di donare quel tocco di eleganza, tipico del brand, che non ha pari. Non solo. Gli abiti e i completi proposti giocano sull’unisex e in passerella abbiamo visto uomini e donne di tutte le età. Quasi come se la moda volesse farsi monito di un messaggio di uguaglianza.

Dolce & Gabbana, invece, era uno di quelli più attesi, nonché una delle punte di diamante di questa ricchissima Fashion Week. Emozionante il ricordo del maestro Ennio Morricone, sulle cui note si è aperta la passerella del geniale duo della moda.

Naturalmente, anche in questa collezione ritroviamo l’amore per la Sicilia, dalle ceramiche di Caltagirone ai tipici carretti siciliani. Capi fatti di eccessi, in cui il patchwork è il segno distintivo e si mischia con dettagli in plastica che si sposano perfettamente con inserti di pizzo e seta. È un continuo giocare con la texture degli abiti. Un gioco abile a cui siamo stati a lungo abituati dagli stilisti. Non c’è nessun elemento innovativo in questa collezione, i codici e le forme sono sempre gli stessi, ma non perdono mai l’enorme carica espressiva di sempre.

E se diventa necessario ripensare e riscrivere il futuro, ovviamente il rapporto uomo-macchina diventa una tematica centrale. Ed è proprio su questo che si incentra la nuova collezione di Prada. L’idea nasce durante il lockdown, in cui Miuccia Prada ha iniziato a guardare con sempre maggior interesse alla tecnologia, intesa come strumento essenziale per unire le persone e permettere loro di condividere quel difficile momento.

E allora eccoci in una dimensione futuristica, in cui uno studio televisivo minimalista sovrasta la scena. Una cornice ideale per esaltare l’asimmetria dei capi, ponendo l’accento su un design estremamente ardito.

Se Prada ha scelto il minimal futurista, Etro al contrario ha deciso di puntare tutto sull’oversize, specie per quanto riguarda gli accessori, e sui colori. La nuova collezione è un chiaro omaggio alla cultura e alla bellezza mediterranea, con completi che strizzano anche un po’ l’occhio alla moda dei “formidabili anni” Sessanta e Settanta.

Stupefacente la collezione di Versace. Sarà che la location era ricca di suggestioni (con un’accuratissima ricostruzione di rovine greco-romane”) e sarà che il contrasto, specie cromatico, era ancora più lampante. Fatto sta, che Versace si è davvero superato. Balze xxl, optical e code inedite, sono solo alcuni dei dettagli che rendono questa collezione assolutamente irresistibile.

E poi abbiamo assistito allo show del grande genio… Noi possiamo pure avere il debole per Jeremy Scott (anche se, d’altronde, chi non ce l’ha?), ma questa volta ha raggiunto davvero l’apice. Sì, perché l’irriverente e coraggiosissimo direttore creativo della maison ha deciso di presentare la sua collezione attraverso un video in cui a sfilare erano delle marionette (indimenticabile la fedelissima riproduzione di Anna Wintour). Esattamente come lo show che ha messo in piedi, tutta la nuova collezione pensata per la prossima PE2021 è un mix tra vintage e modernità, con alcune delle migliori suggestioni della moda degli anni Cinquanta (che riecheggiano anche nell’ambientazione).

Che si ami o no, Moschino è senza dubbio il brand che più di chiunque altro riesce sempre a cogliere gli umori del tempo e trasformarli in carica espressiva, a farne sperimentazione artistica. Scott, con enorme maestria e acume, lancia continuamente spunti di riflessione, provocazioni, e lo fa lasciando tutti a bocca aperta. Chapeau!

E chiudiamo il meglio di questa Milano Fashion Week con due giganti: Armani e Valentino.

Il primo, come sempre, portavoce di un’eleganza senza tempo, in cui il classico si arricchisce di piccoli e preziosissimi dettagli. D’altronde, re Giorgio è sempre re Giorgio.

Il secondo, invece, con l’immediatezza che lo contraddistingue ha presentato degli abiti pensati su misura per una donna determinata, pragmatica e dall’estro sofisticato ma irriverente. Tra le migliori collezioni di sempre.

Insomma, un’edizione che ha certamente superato ogni aspettativa.

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L’attitudine tribale della moda targata Bartolotta&Martorana

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Una vera e propria attitudine tribale, quella proposta da Bartolotta&Martorana per la spring/summer 2021.

Un digital fashion show che è anche un traguardo per i due designer: un po’ gipsy un po’ tribale, si perde in bellissimi tessuti e colori con naturalezza e decori sontuosi, ricchi e colorati come una vera e propria attitudine “fusion”, vero e proprio mood in passerella per questa Milan Fashion Week.

Un dialogo con l’artigianalità, come qualcosa di prezioso che vale la pena di esprimere, proposto dalla moda di Bartolotta&Martorana, come un’opera d’arte. Sostanzialmente infatti, realizza un dialogo che parte dal taglio alla logica delle cuciture che quasi irrompono pero’ nei colori, dove si riesce quasi a cogliere il “sentimento della bellezza”, in sintonia con la personalità di chi la indossa.

Una collezione che si fa scegliere per i materiali che utilizza, insomma, come una vera attitudine tribale che va oltre la houtecoutre e il made in italy, attraverso in particolare, un materiale come il tulle.

Un tulle che viene lavorato quasi ad impreziosire la donna che lo indossa. Creato filo a filo come un accumulo di luce, intrecciato in modo molto aperto e creando in questo modo, quasi una rete che diventa trasparente lucida o opaca secondo l’abito realizzato. Un materiale reso cosi dinamico, che il corpo di chi lo indossa “scorre”, quasi scivola in abiti complessi, posandosi come una nuvola anche se complesso e geomatrico. Si usa quindi un linguaggio nuovo , dove i designer scelgono il materiale in modo dinamico, non trascurando anche altro: oggetti quali cinture o cuciture a vista e drappeggi ed inserti; indagando sempre’ pero’ il tema del colore nel capo ma anche nella luminosita’ della pelle di chi lo indossa, come trasparenza riflessa della luce.

Plasticita’ ed elesticita’ tribale dei capi che estrapolano, interpretano ma mai stravolgono il tessuto di cui sono fatti gli abiti dai colori decisi: come desiderio di tornare a qualcosa di puro. L’operazione è particolarmente interessante per vari aspetti: quasi una sorta di “rappresentazione” dell’abito che viene indossato, che crea quasi uno spazio scennico attorno a chi lo indossa.

La donna “circondata” dal suo abito,insomma, che diventa una seconda pelle sia della sua personalita’ che del suo movimento nello spazio.

Una donna giocosa, proiettata al futuro che indossa , non veste. Restituendo un po’ il tema del viaggio dell’essere femminile al giorno d’oggi, la collezione presentata a Milano, è ricca comunque di volant, applicazioni su abiti dal taglio impeccabile, veli, abiti quasi bomboniere: una donna esploratrice delle varie materie e consistenze dell’abito che indossa tra luce e colore.

Il taglio rimane comunque elemento di confezione imprescindibile, che costruisce la caratteristica primaria della struttura dell’abito , scompaginando tutto pero’ quando viene indossato.

Concludendo quindi ecco che l’abito diventa specchio, forma e geometria del corpo femminile, con un intervento creativo e materico evocativo. per una vera attitudine tribale.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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Milano Fashion Week – Herno Collezione Donna P/E 2021 HIGHLIGHTS

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In un momento storico così particolare per la moda, un momento fatto di riflessioni e dinamiche fragili, di cambiamenti, Herno trova nei suoi archivi la solidità e il sapore spensierato degli anni ‘50.
Pur correndo il rischio di fare scelte contro-tempo, Herno ripercorre il “suo” di tempo, quello in cui la creazione e confezione dei capi avevano il fascino e la leggerezza dell’eterno saper fare italiano.
Partendo dalla collezione Herno Monogram e prendendo spunto dalla sua contraddistinta tela d’archivio in canvas con motivo ad H, si arriva ad un prezioso accessorio: il foulard, intramontabile e indispensabile tutto l’anno.

Realizzato in twill di seta stampata che riprende il tessuto d’archivio e lo incornicia in una sofisticata nota di colore.
Nella collezione Herno diventa il dettaglio dei capi timeless a decoro di impermeabili in cotone e piumini in nylon ultralight, anche abbinati a voluminoso taffettà tecnico.

Ecco allora un sottile bandeau nel colletto del bomber anche over-size, della giacca bon ton, dell’A- shape e del gilet.
Infilato nei passanti e pronto a diventare cintura nell’impermeabile e del parka dall’ampio volume o come sciarpa nella giacca con cappuccio.
A sorprendere ulteriormente è la nuova linea di t-shirt e maglieria, creata e messa a punto dal nuovo polo produttivo aziendale, a riprova degli investimenti e della costante fucina di idee creative che è Herno, oggi finalmente realizzabile direttamente in “casa” tutto quello che viene pensato.

Il foulard di seta incontra il superfine cotone stretch delle t-shirt, sia nella versione mezza manica con nastro al collo, sia nella versione a manica lunga con ampia fascia sul fondo annodabile sul lato.
Si nobilita ulteriormente in abbinamento alla lana rasata della maglia a mezze maniche e del cardigan, entrambi con la parte frontale in seta Monogram.

Un match di sofisticate trasformazioni e attitudini chic e senza tempo.
Lasciamo che sia quindi un “gioco” leggero come un foulard.

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