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Post-Coronavirus, la moda fa un salto indietro nel tempo: con il “back in time” si riscoprono i valori del passato per riparare ai 7 vizi capitali del fast fashion

Sostenibilità, lavorazioni artigianali, eleganza senza tempo, valorizzazione delle realtà locali, collezioni più ridotte, stretto rapporto con i clienti, capacità di adattamento: sono questi gli ingredienti del back in time, trend che mira a riportare la moda a un passato più virtuoso. Un modo per non soccombere alla crisi che minaccia un settore che vale 2500 miliardi di dollari, sanando i vizi capitali di cui la moda si è macchiata.
E se il segreto per fare un passo avanti fosse farne uno indietro? È questa la domanda che ha iniziato a diffondersi nel mondo della moda durante l’emergenza. La crisi incombe su un settore che vale circa 2500 miliardi di dollari, secondo quanto riporta il Financial Times, mostrando in modo evidente le debolezze del fast fashion, un modello che aveva dato prova dei suoi limiti già prima dell’avvento del virus. La quarantena ha costretto gran parte degli abitanti del Pianeta a rallentare il passo, aprendo la porta a una vita più semplice, fatta quasi esclusivamente di acquisti necessari, meno sprechi e più tempo trascorso in famiglia. Ed è così che, amplificando un trend già in atto da qualche tempo, lo stile di vita si fa più attento all’ambiente, attribuendo più importanza all’artigianato e ai prodotti realizzati in modo sostenibile. Dunque, il futuro può attendere: è tempo di riscoprire il passato e riprenderne alcuni valori, cogliendo l’occasione per rimediare ai vizi capitali ai quali parte del settore fashion ha ceduto negli ultimi anni. Glocalizzazione, sostenibilità, artigianalità, coerenza e tradizione: sono questi gli ingredienti del back in time, un trend che non riguarda solo la moda, ma si allarga ad altri comparti. Nel cinema, ad esempio, c’è chi preannuncia un ritorno del drive-in che, come riporta il Wall Street Journal, sembra essere fatto apposta per una pandemia, dal momento che permette di evitare contatti diretti con il resto del pubblico. Nella cucina, invece, si riscopre il piacere del pane fatto in casa: come racconta l’Economist le vendite di farina hanno registrato un forte aumento e le ricerche online legate a questo argomento sono cresciute esponenzialmente, così come i post dedicati all’home baking. Nei trasporti, infine, sembra essere la bicicletta il mezzo su cui puntare per evitare le affollate metro cittadine: secondo Le Parisien, nella capitale francese il numero dei ciclisti è cresciuto addirittura dell’85%.
È quanto emerge da uno studio condotto da Espresso Communication su oltre 20 testate internazionali dedicate a tendenze e attualità nei campi della moda, del design e del lifestyle per Bigi Cravatte Milano. “La nostra è una realtà radicata sul territorio e da ottant’anni a questa parte, le lavorazioni eseguite nel nostro atelier milanese sono rimaste immutate e permettono di creare prodotti di qualità che durano nel tempo – spiega Stefano Bigi, amministratore unico di Bigi Cravatte Milano – Ogni cravatta firmata Bigi viene confezionata rigorosamente a mano, con l’intento di portare avanti i valori che animavano il nonno, fondatore dell’azienda, ovvero artigianalità, ricerca di un’eleganza sobria e raffinata, rigorosa selezione delle materie prime. Possiamo parlare anche di sostenibilità, benché la parola non fosse utilizzata all’epoca: la riduzione degli scarti di lavorazione e la produzione manuale erano allora una scelta obbligata, ma che oggi sosteniamo fortemente. Fra le principali criticità del mondo della moda vedo quello della rincorsa al ribasso dei prezzi fra saldi, promozioni e Black Friday, una logica che, insieme all’anticipazione esasperata delle stagioni nei negozi e al vertiginoso avvicendarsi di trend che durano pochi mesi, portano il consumatore a fare acquisti non realmente necessari e poco ragionati. Sono convinto che una bella cravatta di qualità oggi lo sarà anche l’anno prossimo e quello dopo ancora. Ad andare troppo veloci c’è, infatti, il rischio di uscire di strada!”
Secondo il report The state of fashion, Coronavirus update, oltre 7 consumatori europei e americani su 10 prevedono di tagliare le proprie spese nel settore dell’abbigliamento. Inoltre, Federazione Moda Italia stima un calo di almeno il 50% delle entrate per il 2020. Ma se da una parte la crisi legata allo scoppio della pandemia preoccupa il settore, dall’altra può rivelarsi un’occasione perfetta per intraprendere un nuovo cammino, come spiega Women’s Wear Daily, sanando i vizi capitali di cui la moda si è a lungo macchiata.
Secondo il professor Giovanni Maria Conti, docente di Storia e Scenari della Moda al Politecnico di Milano: “La pandemia cambierà i valori intorno alla sostenibilità, intensificando il dibattito che ruota attorno al materialismo, al consumo eccessivo e alle pratiche commerciali irresponsabili. Non so se il fast fashion abbia imboccato il viale del tramonto, ma sicuramente la moda dopo questo evento sarà molta diversa perché saremo diversi noi, le nostre necessità e, forse, i nostri bisogni”.
Ecco i 7 vizi capitali del fast fashion e come superarli per dare vita a una nuova moda degli anni ’20:
- Superbia, pensare di essere più importante del Pianeta: secondo uno studio pubblicato da The Guardian, l’industria della moda è responsabile del 10% delle emissioni annuali globali di diossido di carbonio e utilizza ogni anno 1,5 bilioni di litri d’acqua. Inoltre, ogni ora in America si gettano circa 20 kg di vestiti, secondo il libro “Overdressed: the shockingly high cost of cheap fashion”. Un modus operandi che alimenta l’inquinamento, da quello dell’aria fino a quello degli oceani. Occorre quindi ripensare il sistema di produzione, preferendo tessuti e lavorazioni compatibili con la salute della Terra e dei suoi abitanti.
- Avarizia, farsi guidare esclusivamente dal profitto e optare per manifatture a basso prezzo: preferire lavorazioni industriali a quelle di qualità e manuali può non essere la scelta vincente dal momento che oggi l’artigianalità rappresenta un valore aggiunto, capace di guidare le scelte del consumatore e incrementare le vendite, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Marketing. I ricercatori della Cornell University hanno, infatti, dimostrato l’esistenza dell’handmade effect che fa sì che le persone siano più disposte ad acquistare, regalare o pagare una cifra più alta per oggetti o capi confezionati a mano in quanto, secondo il campione, i prodotti artigianali “contengono più amore”.
- Lussuria, cercare di soddisfare i piaceri dei clienti con capi fatti per non durare: per superare questo vizio, secondo l’online spagnolo Trendencias, nel post Coronavirus si farà largo l’idea di produrre e acquistare vestiti dall’eleganza senza tempo, di qualità e in grado di accompagnare le persone per gran parte della loro vita. Inoltre, durante la quarantena tanti hanno colto l’occasione per riordinare gli armadi, tra questi anche le celebrities Ludovica Sauer e Paola Turani. Riscoprire vestiti dimenticati e riadattarli è un utile trucco per rinnovare il guardaroba senza fare nuovi acquisti.
- Invidia, desiderare di essere come chi produce tanto, non come chi produce bene: da tempo sono diversi i brand che hanno optato per massicce delocalizzazioni. Secondo Fashion United, nel dopo Coronavirus la produzione locale sarà protagonista di una fase di espansione e gli atelier artigianali vivranno un momento di rinascita. Parola chiave sarà glocalizzazione, un approccio che consiste nel mantenere le specificità locali, aprendosi però a un mercato globale.
- Gola, produrre un’eccessiva quantità di capi durante il corso dell’anno: come riporta Euronews, negli ultimi vent’anni i capi prodotti dall’industria della moda sono raddoppiati. I principali responsabili sono i trend in continuo cambiamento, mode fatte per durare appena qualche mese che spingono i consumatori ad acquistare nuovi capi e creano una domanda artificiale. Il possibile antidoto è creare una sola collezione per stagione e riproporre le rimanenze degli anni precedenti.
- Ira, arrabbiarsi per l’emergenza in corso: in questo momento l’imperativo è non limitarsi a osservare la situazione in corso con frustrazione, ma utilizzare questo tempo per organizzarsi e costruire un nuovo rapporto con i clienti. Secondo Business of Fashion la strada da seguire è impostare una relazione basata sulla personalizzazione e su una maggiore attenzione alla customer experience.
- Accidia, resistenza al cambiamento: nonostante le evidenze che mostravano le debolezze del fast fashion, il settore non ha modificato le proprie abitudini negli ultimi anni. Ed ecco che ora, la moda si vede costretta a superare questa avversione al rinnovamento e a costruire un futuro diverso. Secondo The state of fashion, il 15% dei consumatori statunitensi ed europei acquisterà capi più sostenibili sia a livello ecologico sia sociale. Sempre d’accordo col report, soltanto i brand che saranno capaci di rispondere a questa nuova domanda potranno captarla al meglio.
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LC Sustainability Awards 2023: a Cuoio di Toscana il premio Consumer Good Manufacturing

Published
15 ore agoon
30 Marzo 2023By
DailyMood.it
Cuoio di Toscana non esisterebbe senza la sostenibilità: un credo che è parte integrante del DNA del Consorzio e che è stato riconosciuto una volta di più in occasione degli LC Sustainability Awards 2023 che si sono svolti ieri, martedì 28 marzo, al Four Season di Milano. L’evento dedicato alla sostenibilità nei suoi diversi campi d’azione dal settore finanziario alla governance fino all’ambiente ha assegnato i riconoscimenti a quelle aziende che si sono distinte per progetti e iniziative sostenibili.
Un contesto che ha visto Cuoio di Toscana ricevere il Consumer Good Manufacturing che ha premiato l’adozione di standard di produzione da gli stringenti canoni di sostenibilità. Nello specifico, nel corso degli ultimi dodici mesi , questi stessi canoni sono stati codificati e comunicati attra v erso la campagna Green Sole con la quale il Consorzio ha messo ancora una volta al centro la sostenibilità facendo delle sue suole verdi un manifesto naturalmente green. Un approccio sostenibile, quello di Cuoio di Toscana, in cui c’è spazio anche per la gestione oculata delle risorse che prevede il recupero delle acque reflue e degli scarti di lavorazione per evitare gli sprechi. Il tutto utilizzando un prodotto, il cuoio, la cui origine è già di per sé sostenibile per ché proveniente dagli scarti dell’industria alimentare.
“Un risultato ottenuto grazie all’apporto delle aziende virtuose del distretto che lavorano il cuoio secondo criteri ecosostenibili regolati da norme stringenti e che hanno permesso di rendere il cu oio un simbolo di qualità, di tracciabilità e di alto artigianato Made in Italy capace di conquistare tutto il mondo” ha dichiarato Antonio Quirici Presidente Cu oio di Toscana d opo aver ricevuto il premio.
Un evento, preceduto dal Sustainability Summit, giunto alla sua terza edizione che è stato organizzato da organizzato da LC Publishing Group in collaborazione con Accuracy, Baker McKenzie e Panetta Studio Legale .
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Brixton ® e Coca-Cola ® presentano una collezione insieme in edizione limitata

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16 ore agoon
30 Marzo 2023By
DailyMood.it
La collezione celebra la libertà e il rock ‘n’ roll, ispirandosi alla coinvolgente musica degli anni ’70.
“Siamo entusiasti di collaborare con un altro marchio storico per questa prima collezione con Coca-Cola“, afferma Raphael Peck, CEO di Brixton.
“Questo è un mashup entusiasmante per Brixton, poiché il nostro mantra è quello di unire persone con stili di vita diversi e quale modo migliore di farlo se non con Coca-Cola“.
Con la nuova collezione, Brixton e Coca-Cola offrono una nuova interpretazione di alcuni classici, creando una linea di abbigliamento da uomo e da donna che vuole ricreare lo stile di persone ottimiste e gioiose nelle strade affollate e nei locali di musica.
“Questa nuova collezione valorizza i punti di forza di entrambi i brand”, ha commentato Becky Anderson, Senior Licensing Manager di The Coca-Cola Company. “Brixton offre un’interpretazione contemporanea dello stile classico, applicando un tocco moderno alle grafiche e agli slogan classici di Coca-Cola“.
Progettata con colori vivaci, grafiche audaci e pezzi d’effetto che riflettono un mood spensierato e goliardico, la collaborazione tra i due marchi storici rivisita la passione piena di energia degli anni ’70, combinando le iconiche silhouette di Brixton con le famose good-vibes di Coca-Cola.
La collezione comprende una varietà di modelli classici come t-shirt, felpe, berretti, snapback e altro ancora, tutti reinterpretati con l’iconico logo Coca-Cola e nei colori Coca-Cola – rosso, nero e bianco.
La collezione sarà disponibile negli Stati Uniti, in Canada, Europa, Australia e Giappone, presso selezionati rivenditori e in store online, tra cui, in Italia da Blakshop e Blakshop.com.
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Creative food & creative fashion: una collaborazione inedita tra Barrow e Flower Burger

Published
2 settimane agoon
20 Marzo 2023By
DailyMood.it
Grafiche vibranti e colourful food, Barrow e Flower Burger lanciano una limited edition 100% plant-based.
Il brand di streetwear creativo e anticonvenzionale, si unisce alla personalità unica e colorata di Flower Burger in una collaborazione inaspettata per farsi notare anche mentre si mangia. Due realtà apparentemente lontane ma accomunate da grafiche vibranti e dallo stile creativo e fuori dagli schemi per diffondere positività ed energia in una limited edition che non passerà inosservata.
Nasce Barrow Burger: un panino multicolor, preparato con ingredienti rigorosamente vegani per un risultato super gustoso e instagrammabile.
Il giallo è il colore predominante, chiaro richiamo allo smile a tre occhi del noto logo Barrow. Gli ingredienti, racchiusi all’interno di un bun alla curcuma con semi di sesamo confettati all’estratto di barbabietola, regalano un mix di piacere unico e irripetibile: hummus speziato alla paprika, bacon carrot – carote con una marinatura affumicata – cavolo cappuccio e salsa Magik.
La limited edition Barrow Burger sarà disponibile dal 24 marzo 2023 e per i successivi 3 mesi in tutti i punti vendita Flower Burger in Italia e all’estero.
Inoltre per celebrare e rendere questa collaborazione ancora più speciale, Barrow annuncia la creazione di una capsule collection, in vendita sul canale e-commerce del brand, dove il nuovo flower logo creato per questa occasione animerà t-shirt e felpe perfette per uno food selfie dallo stile inconfondibile.
Una nuova tappa nel viaggio verso l’isola di Barrow che amplia i suoi confini unendosi a realtà che condividono valori come la qualità, i colori vivaci, la positività e l’attenzione al consumatore.
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