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Il Mood afro-giapponese come moda alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia

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Lo stile afro-giapponese quest’anno spopola. Ma si tratta di un nuovo mood?
Se ne è parlato molto lo scorso mese con il progetto “Face a-j “: l’iniziativa che, dalla piattaforma AwaTori, ha promosso, mediante due distinte Fashion Week, la coesione tra Giappone e Africa dal punto di vista della moda. L’idea resta quella di rappresentare, a 360 gradi, questi due mondi, non solo come sintesi di due paesi apparentemente lontani, ma anche di una sorta di sensibilità universale che ci rende tutti più vicini: un vero e proprio nodo per la storia del mondo.
Ecco quindi, in estrema sintesi, il segreto del successo del mood afro-giapponese di quest’anno.

È noto a tutti, però, che il mood giapponese, nella moda e nella cultura, è arrivato in Italia e nel mondo già da tempo (basti citare le tante mostre sul Giappone degli ultimi anni) per cui mi chiedo, sarà così anche per il mood afro-giapponese?
Ripensandoci, già nel 2010 (e fu la prima sfilata per chi scrive) la cultura afro-nipponica andava di moda a Milano, anche se non era assolutamente così diffusa come ora; si trattava di un’occasione “per definire una nuova eleganza contemporanea”.
Eleganza contemporanea: ecco il tratto distintivo che da subito, ha caratterizzato il mood afro-giapponese nella capitale della moda italiana.

Allora a definirne i contorni fu una preziosa e innovativa sfilata, resa tale grazie all’uso del bingata, un tessuto giapponese incredibilmente vivace, tinto artigianalmente, volto a celebrare i “colori e i motivi ispirati alla natura subtropicale di Okinawa” (che solo tre famiglie potevano fabbricare per nomina del re). A renderla possibile fu il felice incontro dello stilista africano Ben Doukouré, con i capi realizzati direttamente dal suo atelier, con il Maestro giapponese di tessuti Sadao Chinen, da cui derivò un processo creativo di “scambi di idee e suggerimenti” durato anni. Uno scambio continuo, insomma.

Ma, quindi, si tratta davvero di un nuovo mood o semplicemente di un modo di intendere l’eleganza contemporanea attraverso l’unione di due culture attualmente di moda?
A togliere qualsiasi dubbio, la bella mostra che avrà luogo a Pavia dal 12 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020 presso gli ambienti delle Scuderie del Castello Visconteo. Mostra che rappresenta una grande occasione, non solo per ammirare le affascinanti stampe giapponesi, da sempre invidiate dagli occidentali con grandi nomi, come recita il comunicato stampa di Katsushika Hokusai (1760/1849), Utagawa Hiroshige (1797/1858) e Kitagawa Utamaro (1753/1806), ma anche per sottolineare il loro forte impatto emotivo sulla cultura europea, grazie anche alla presenza di opere in dialogo di Edouard Manet, Henri Toulouse Lautrec, Pierre Bonnard, Paul Gauguin, Camille Pissarro, per citarne alcuni.

E non è tutto, un’intera sezione della mostra offrirà l’idea stessa della “rassegna” come sintesi del mood afro-giapponese, attraverso le splendide opere della galleria JAG in Africa.
Insomma, un punto di vista inedito volto a mettere in comunicazione queste due antiche e lontane civiltà attraverso l’eleganza contemporanea che ancora oggi caratterizza l’essere umano: alla base, ovviamente, non poteva non esserci l’uso sapiente dei colori delle stampe giapponesi, oltre all’attenta descrizione degli incarnati femminili e delle tipiche tecniche di stampa, come la realizzazione della grande onda fino ai piccoli frammenti della natura tanto amati dagli occidentali come dagli orientali. Sì, perché la mostra, dal titolo “Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Capolavori dell’arte giapponese”, segna una sorta di testimonianza visiva dell’idea di bello e prezioso.

La mostra, promossa dal Comune di Pavia – Settore Cultura, Turismo, Istruzione, Politiche Giovanili, prodotta e organizzata da ViDi (in collaborazione con Musei Civici di Pavia) non solo permette di entrare in contatto con le ukiyo-e, ovvero le incisioni a colori su legno, tanto amate in Europa e in continuo dialogo con altri capolavori di artisti europei, ma anche di poter ammirare la “view” di una collezione d’arte asiatica in Africa.

Coinvolta nel progetto la JAG, Johannesburg Art Gallery, la più importante galleria africana e, forse per questo, significativa e in pieno “mood afro-giapponese”. Sono ben 170 le opere di questa importante e ricchissima galleria d’arte che, dal 1938, offre una view sull’arte e la cultura occidentale vs quella africana.

Un percorso espositivo unico, data la rarità delle opere esposte in un simile contesto europeo, reso ancora più importante dalla bella sinergia del lavoro dei curatori, tra cui Tara Weber (Johannesbourg art Gallery) che insieme a Laura Aldovini (Musei Civici di Pavia) e Paolo Linetti, (Museo dell’Arte Orientale Collezione Mazzocchi) vanno oltre il messaggio espresso dalla mostra in sé, sottolineando la storia del mondo attraverso l’incontro di due culture apparentemente distanti e che si influenzano tra loro.
Attraverso la descrizione dell’eleganza, ancora una volta, nel panneggio degli abiti delle donne, nelle stampe e nei paesaggi naturalistici, possiamo ammirare quello che, quest’anno, è diventato un vero e proprio mood; il mood afro-giapponese, infatti, descrive la moda e l’arte come vero e proprio spazio condiviso umano, al fine di identificare sempre più persone proprio attraverso la moda, l’arte e la passione, offrendo un punto di vista del tutto nuovo al cui cuore c’è l’incontro di due civiltà così diverse ma mai così simili come ora.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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BAROCK Bold Iconic Tribute to Gianni Versace

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S’inaugura a Catania il prossimo 5, 6 e 7 aprile nelle sale di Palazzo Biscari l’evento site specific BAROCK, Bold Iconic Tribute to Gianni Versace, a cura di Sabina Albano, curatrice WorldWild della collezione privata di abiti e oggetti raccolti negli anni da Antonio Caravano.

Tre notti dedicate al sarto più visionario ed originale della storia del Made in Italy, fondatore nel 1978 dell’omonima casa di moda, nota in tutto il mondo per aver reso possibile l’impossibile, attraverso una grande verve creativa, un’approfondita conoscenza della storia, dell’arte classica e contemporanea con una fondamentale esperie

Ad accogliere il pubblico, sulla scalinata del Palazzo Biscari di Catania, il ritratto/installazione in Op Art di Gianni Versace, realizzato da Marcos Marin.

Nel salone da ballo centrale, invece, sarà possibile ammirare dieci outfit della collezione Bondage provenienti dalla A.C. Private Collection di Antonio Caravano e dalla collezione di Franco Jacassi, uno dei maggiori esperti di vintage al mondo. Grazie a questa selezione sarà possibile ripercorrere le scelte stilistiche compiute negli anni ’90 da Gianni Versace caratterizzate da: massimalismo, assenza di colore, total black con rimandi alla cultura punk, la cui sintesi sono i capi in pelle, borchie e spille da balia XL che chiudono scollature e spacchi profondi.

Nella galleria laterale, invece, sarà allestita una mostra dedicata alle Icone del ’900 disegnate da Bruno Gianesi, già capo ufficio stile uomo e balletto di Gianni Versace. Si potranno ammirare i volti di Marlene Dietrich, David Bowie, Pierpaolo Pasolini, George Michael, solo per citarne alcuni.

A seguire, negli ambienti più intimi del palazzo, nel Boudoir della Principessa, troveremo degli acquerelli di Bruno Gianesi dedicati agli abiti disegnati per la Maison Gianni Versace e una selezione di complementi d’arredo della Home Collection Gianni Versace che come tutto il progetto sono pensati in dialogo con lo spazio che ospita l’evento. Da una parte, infatti, troviamo Palazzo Biscari, uno dei maggiori esempi del Barocco siciliano presenti a Catania e dall’altra la cultura rock, bondage e punk filtrata attraverso l’alta moda di Gianni Versace.

L’evento site specific di Catania rientra in un progetto internazionale, il cui percorso conta già sette prestigiose tappe: quella appena conclusa in POLONIA a Poznań (31 gennaio 2024), le esposizioni di Groningen nei PAESI BASSI (2023), One Night with Gianni / Gianni Versace Baroque Tribute di Catania nel gennaio 2023. I successi delle mostre di Singen (2021) e Berlino (2018) in GERMANIA, Borås in SVEZIA (2020) e la prima sensazionale retrospettiva nel 2017, a venti anni dalla scomparsa di Gianni Versace, al MANN MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di Napoli.

La manifestazione è organizzata e promossa dall’associazione culturale Saint Caprais; patrocinata dall’Accademia di Belle Arti Catania, sponsorizzata da Servizi MEDIOCASA Franchising immobiliare; in collaborazione con Vintage delirium di Franco Jacassi, the Gallery, One Fashion Catania, Quaderni di Moda, Palazzo Biscari, La Perla del Mediterraneo, F.lli Maria, Crispelleria Santoro, Nisi pasticcerie, Disca Gin, Maravigghia, Valentina Trovato eventi e catering, Solaris distribuzione, Boudoir 36, Bottino vivaio piante, Soul of Efesto, Berkam, Nicotra Estetica, New Hair, Global Sound animation, AWG dj, Alpha 66 Productions, Giudancer, GFM group.

La mostra non è ufficiale né autorizzata o associata a Gianni Versace Srl e/o alla famiglia Versace.

BAROCK
Bold Iconic
Tribute to Gianni Versace
a cura di Sabina Albano

5 – 6 – 7 aprile 2024
Palazzo Biscari, Catania
Via Museo Biscari, 10

Scheda dell’evento

Titolo                                     BAROCK, Bold Iconic Tribute to Gianni Versace

a cura di                                Sabina Albano

Sede                                       Palazzo Biscari, Catania
Via Museo Biscari, 10

Date                                       5 – 6 – 7 aprile 2024

Programma* e biglietti        5 aprile: Opening party dalle 19.30 alle 24.00
Biglietto 20,00 euro + commissioni

6 aprile: Cine-club dalle 18.00 alle 22.00
Biglietto 20,00 euro + commissioni

7 aprile: Closing party dalle 19.30 alle 22.30
Biglietti 20,00 euro + commissioni

Abbonamento 5-6-7 aprile: 45 euro + commissioni

Gli studenti dell’Accademia usufruiranno di uno sconto del 20% su tutti i biglietti in        prevendita, con verifica numero matricola da mostrare all’ingresso.

https://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=490457

Dress Code                           “Fashion is fashion”

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