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Collezioni Donna

Collezione Dior Cruise 2018

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L’11 maggio nella riserva naturale di Upper Las Virgenes Canyon, Maria Grazia Chiuri ha svelato la sua collezione crociera 2018 per Dior.

Maria Grazia Chiuri ha scelto un luogo selvaggio in cui la natura regna sovrana per presentare la sua collezione crociera 2018 per la Maison. Le donne Dior immaginate dalla Direttrice Artistica sfilano al ritmo delle percussioni tra le tende di tela e di legno in cui sono alloggiati gli ospiti, con la terra arida del deserto a mo’ di passerella e l’immensità delle colline sullo sfondo.
Un vero e proprio ritorno alle origini, che si rivela in ogni silhouette. Ritorno alle origini dell’umanità e della femminilità, per ritrovare l’epoca in cui si traeva una forza magica dal contatto con gli elementi: un motivo di pitture rupestri, ispirato a un foulard immaginato da Christian Dior nel 1951, viene così declinato su degli abiti in jacquard di seta, rivisitato su maglie grosse, dipinto su capi in crosta di pelle dall’aspetto grezzo, o ancora ricomposto a partire dalle nuance naturali della pelliccia. Inoltre, spiccano impronte di mani ricamate di paillette, che evocano la saggezza femminile e selvaggia degli sciamani. E sono proprio le tonalità di questi disegni primitivi a colorare tutta la collezione, dall’ocra fino al marrone, passando per il sabbia, il kaki e il rosso. Queste sfumature in cui si ritrova tutta la forza della terra, sono anche quelle del deserto americano, un paesaggio in cui, meglio che in qualunque altro posto, ci si può ritrovare riprendendo una forma di istinto. I ricami di fiori del deserto che impreziosiscono gli abiti in tulle evocano questo intuito salvatore, così come gli omaggi alla cultura dei nativi americani, che si ritrovano nelle stoffe a righe multicolori, nei patchwork di pelle, nelle frange e nell’utilizzo delle piume, che, trasformate dal savoir-faire degli atelier, diventano ricami all-over su gonne o borse.
Questo ritorno alle origini, in cui la femminilità è investita da tutta la potenza degli elementi naturali, costituisce anche un ritorno alle origini della Maison. Maria Grazia Chiuri si ispira al patrimonio di Dior per parlare meglio alle donne di oggi: l’emblematico tailleur Bar del 1947 è rivisitato in maniera inedita, in jeans o con un top in maglia a volant indossato su una gonna d’ispirazione preistorica; le frange del completo Bon Voyage del 1948 sono trasposte in maniera moderna sul fondo dei cappotti, sul bordo delle maniche, o ricoprono interamente il capo, come su una tunica in maglia bianca. Ed è in queste silhouette ispirate alla forza bruta della natura che traspare tutta la magia del savoir-faire degli atelier, attraverso la finezza dei ricami, le abilità di tessitura della rafia, il trattamento della maglia, o ancora le sperimentazioni sulla pelliccia… Creazioni dallo spirito primitivo ma al tempo stesso delicato, selvaggio, ma Dior.
Tratti distintivi della collezione
– Jacquard
Il jacquard è riconoscibile per il suo motivo composto da due insiemi di fili intrecciati posizionati su un telaio: quelli verticali – i fili di catena – e quelli orizzontali, i fili di trama. Su diverse silhouette, i motivi rupestri sono stati realizzati in jacquard di seta con un effetto grezzo per avvicinarsi il più possibile all’ispirazione selvaggia della collezione crociera 2018 della Maison. Grazie a questa tecnica di tessitura, il sotto è bello quanto il sopra.

– Ricami
Perle, rafia, pompon, paillettes, applicazioni di tessuto… Gli atelier della Maison hanno rivisitato le tecniche amerindie per realizzare i ricami della collezione crociera 2018 immaginata da Maria Grazia Chiuri.

Fiori del deserto
Si ritrovano stampati su un abito camicia, come in questo caso, oppure ricamati su tulle: i fiori del deserto, simbolo di una femminilità selvaggia, hanno fornito alla Direttrice Artistica Maria Grazia Chiuri l’ispirazione per la sua prima collezione crociera per la Maison.

– Piume
Applicate a migliaia su gonne e abiti, le piume che si ritrovano su alcune silhouette della collezione crociera 2018 di Dior creata da Maria Grazia Chiuri rispecchiano la collezione: un incontro tra ispirazioni primitive e raffinatezza couture.

– Plissé
Le pieghe dei lunghi abiti fluidi della collezione crociera 2018 sono realizzate in atelier che utilizzano supporti in cartone secondo la tecnica tradizionale di plissettatura.

– Merletto
Questa tecnica di ricamo senza supporto, in cui i motivi sono legati tra loro dal filo, è stata utilizzata dagli atelier della Maison per raffigurare fiori e ottenere giochi di trasparenze sulle creazioni della collezione crociera 2018.

Accessori
Con i suoi abiti vaporosi, la donna Dior indossa stivaletti stringati rivisitati: si tratta di un nuovo tipo di anfibi, femminili, che allungano la silhouette. Seguono questo spirito informale anche i sandali alla schiava in pelle spessa o i delicati sandali decorati da piume colorate che ne completano lo stile.

I gioielli della collezione crociera 2018 di Dior sono un invito alla scoperta, come una serie di amuleti provenienti da diversi viaggi che si vogliono tenere come portafortuna. Sono anelli ornati da pietre naturali, bracciali argentati o dorati con incisi quadrifogli o altri simboli feticci della Maison. Ma sono anche bracciali impreziositi da un “Christian Dior J’adior” che si raccolgono intorno ai polsi.

Dopo lunghe ricerche, il cappellaio britannico Stephen Jones è riuscito a identificare il modello originale del cappello che era solita indossare l’artista americana Georgia O’Keeffe, una delle fonti di ispirazione della collezione. L’ha rivisitato in una serie di versioni decorate da un motivo di pitture rupestri e in un modello in paglia, ornato da turchesi, coralli e perline.

Per questa collezione presentata nel cuore di una riserva protetta californiana, le borse della Maison si declinano in tonalità calde, organiche e terrose, rispecchiando l’emblematica tela Dior Oblique che appare in un modello marrone inedito. Intessute e decorate con gioielli argentati, le grandi borse a tracolla sono rivisitate in versioni colorate che ricordano l’arte artigiana delle tribù degli indiani d’America.

Crediti Editoriali e Immagini: ©Dior.com

I LOOK

 

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GLI OSPITI

 

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Collezioni Donna

Byblos FW 24/25

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Un ponte tra natura e tecnologia attraverso la spirale

In un mondo in cui la fusione tra natura e tecnologia diventa sempre più raffinata e innovativa, la collezione Byblos fw 24.25 esplora questa sinergia attraverso il prisma della spirale. La spirale, simbolo universale di evoluzione e connessione, funge da chiave interpretativa per un viaggio che abbraccia tanto il micro quanto il macrocosmo, dalle strutture del DNA alle volute delle galassie, illustrando il percorso dell’innovazione dal passato verso il futuro.

BYBLOS è l’incarnazione di come elementi della natura si intrecciano con l’avanguardia tecnologica. Le nostre creazioni sono ispirate da forme naturali come conchiglie e geometrie vegetali, reinterpretate attraverso materiali high-tech per esprimere un’estetica futuristica. I capi si distinguono per l’uso di tessuti tecnici, come il tessuto Russell luminescente, che creano effetti tridimensionali luminosi, variando la percezione in base all’angolazione di osservazione.

Un esempio emblematico è il trench iconico, che reinventa la sua forma classica attraverso l’aggiunta di elementi spiraliformi che aggiungono un volume circolare distintivo, specialmente nelle maniche e nella parte inferiore della cintura. La sinuosità organica si manifesta anche attraverso l’uso innovativo di lamine termoadesive, che abbracciano e valorizzano la figura femminile con flussi organici, trasformando il capo in una fusione di rigore e fluidità.

La collezione spazia dal nero profondo a tocchi di blu, bianco e un rosso vivace che ricorda l’essenza urban high-tech di BYBLOS, integrando anche eco-pellicce che adottano forme ovoidali per un’interpretazione contemporanea e consapevole. L’evoluzione del trench da solido a liquido, trasformandosi in abiti di seta che fluiscono liberamente, rappresenta la nostra visione di versatilità e cambiamento, sottolineando la transizione continua tra diverse forme e stati.

In BYBLOS, i tradizionali confini tra i vari tipi di capi si dissolvono, dando vita a una collezione che esplora nuovi orizzonti creativi attraverso il gioco di volumi e proporzioni. Ogni pezzo è una testimonianza del nostro impegno a fondere insieme bellezza, innovazione e sostenibilità, offrendo un nuovo linguaggio di design che celebra la fusione tra l’eredità naturale e il progresso tecnologico.

La collezione BYBLOS, un omaggio alla spirale come simbolo di connessione tra il mondo naturale e quello tecnologico, una collezione che non solo si distingue per il suo design innovativo ma anche per il suo impegno verso un futuro più sostenibile, inclusivo e consapevole.

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ACT N°1 Collezione Autunno Inverno 2024/25

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La nuova collezione ACT N°1 e la sua rappresentazione attraverso gli abiti e le immagini è un omaggio al cinema, una poesia d’amore per l’arte cinematografica e il suo linguaggio analogico, dal passato ad oggi. Non solo amore per le immagini che scorrono sul grande schermo ma per il rito, ormai scomparso, di sedere in una grande sala al buio e lasciarsi incantare dal silenzio e dallo schermo argentato. La nascita del cinema, le tecniche di ripresa, il linguaggio espressivo tolto alle parole e lasciato ai volti, è ciò che Luca Lin ha scelto per comunicare la sua nuova collezione.

Nel video, sono i volti dei personaggi intepreti della collezione a raccontare un sentimento quotidiano che diventa dolore, angoscia, sofferenza del vivere oggi. Ogni look è studiato per comunicare un animus diverso. La collezione parte dalla decostruzione del guardaroba maschile e di un capo femminile, il corsetto con i suoi lacci e le sue limitazioni. La stratificazione parla di sovrastutture sociali da superare. L’effetto è loose e over, con capi scivolati e sovrapposti. Il fit è ampio sia nei capospalla sia nei pantaloni con elastico in vita. Le giacche sono super-over, esasperate nelle proporzioni. La camicia è il prodotto della stratificazione di tre camicie, le t-shirt sono una sopra all’altra, così come le giacche.

Anche i colori usati in degradè, parlano di un incontro tra il grigio urbano e i toni della terra. Antracite, cemento, nuvola, terra, beige, neutri, il contrasto tra bianco e nero. Il verde militare.

Nella storia, alla fine, c’è un senso di liberazione e di integrazione attraverso la rappresentazione del Mahjong, gioco tradizionale in Cina, che unisce diverse età e culture. E una lezione intensa: la guerra è sofferenza e non importa quale guerra sia, non importa da quale parte stai. La guerra è giusta solo se si chiama pace.

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Alla scoperta di Fez con la collezione Primavera/Estate 2024 di Niù

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«Un viaggio in Marocco, per conoscere, comprendere e ricordare.
Un incontro cercato, preparato, studiato per poi lasciarsi
sorprendere dalla magia dei luoghi e delle persone.
Un’esperienza di vita autentica, per guardare con i nostri occhi,
senza lasciarci condizionare dai racconti altrui».

Serena Cibischino, fondatrice e CEO di Niù.

Per la collezione Primavera/Estate 2024, Niù è volato in Marocco, pronto ad assaporare appieno la cultura, la spiritualità, l’energia potente e dinamica delle sue terre.

Il profumo del tè alla menta si spande per i vicoli di Fez, luogo d’ispirazione per la prima parte della collezione, con la sua Medina brulicante di vita, con gli stucchi che rivestono i palazzi e lo zullayi, il mosaico in terracotta smaltata di cui moschee e le scuole coraniche sono ricoperte. Qui si incontrano le tante nuance della terra, del grano, delle spezie come la curcuma, oltre al verde sgargiante della torre simbolo della città. Qui si respira il Maghreb più colto e le persone si muovono con una spontaneità che lascia il segno.

Queste suggestioni danno vita a fantasie, abbinamenti di colore e di stoffe, giochi di volumi e lunghezze da cui prendono corpo i capi Niù. Gli ampi pantaloni palazzo sono abbinati a capispalla dal peso leggero in vista della primavera, a top annodati sotto al seno o a lunghi abiti con stampe che richiamano i decori geometrici tipici del luogo.

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