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Dior: Collezione Crociera 2017

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Il 31 maggio la la Collezione Crociera 2017 di Dior  ha sfilato nei saloni del Blenheim Palace, in Inghilterra.

Lucie Meier e Serge Ruffieux, a capo dello studio di design Christian Dior, traggono spunto da due viaggi: quello da Parigi a Blenheim per la sfilata della collezione crociera e quello del mondo della moda, che attraversa il globo per essere presente. L’ispirazione non attinge soltanto al guardaroba dell’alta società del dopoguerra, ma si volge verso quel clima effervescente di avventura che caratterizza questo periodo. La sete di scoperta, la voglia di viaggiare e di scoprire cose nuove. Le allusioni alla caccia e al suo universo pittorico rimandano immediatamente alla campagna inglese. Il rosso fiammeggiante ricorda lo scarlatto degli abiti impiegati nella caccia a inseguimento. Tweed rustico e popeline rurale. Senza dimenticare le scene equestri che troneggiano al centro dei tessuti jacquard dai motivi figurativi, oppure abbinate a mazzi di fiori di campo. Disegni che si fondono con i velluti devoré, con le sete d’Asia e le stampe africane, con motivi intessuti e ricami, rivelando lo spirito avventuroso dell’esploratore, la curiosità verso il mondo e quell’eccentricità, tipicamente inglese, nell’abbigliamento.
All’ispirazione d’oltremanica si contrappongono silhouette e dettagli della tradizione parigina. Le linee curve della giacca Bar sono sciancrate e accorciate all’altezza dei fianchi, oppure seguono gli ampi movimenti del tessuto: su di una spalla, per mezzo di un volant che funge da tasca, su di un generoso cappotto. Un volume tutto Dior, con riferimenti all’Inghilterra e uno spirito decisamente attuale. La forma Bar si presta a diverse declinazioni: come baschina che avvolge i fianchi o come drappeggio in un abito da giorno.
Ciascun dettaglio si ispira direttamente all’opera di Monsieur Dior, trasportando nella nostra epoca la storia della Maison: il fiocco, codice emblematico, se ne esiste uno, è sciolto; il nastro passa attraverso il décolleté o nel suo risvolto, come un foulard, per insieme coprirlo e valorizzarlo, aggiungendo un movimento dinamico alla semplice nota di decorazione.
Questo dialogo tra stile inglese e francese fa eco alla relazione tra passato e presente e agli scambi culturali tra i due paesi. Nel XVIII secolo, la moda francese era permeata da riferimenti all’Inghilterra, mentre nel XX secolo la tendenza si inverte, e la couture francese vive un enorme successo in Gran Bretagna. Primo tra tutti Christian Dior, che, da parte sua, s’ispira alla moda inglese: i suoi stessi abiti erano confezionati da Savile Row e le sue creazioni presentavano elementi della moda maschile, quali lane inglesi, tweed scozzesi nonché il motivo “Prince de Galles” per valorizzarne la femminilità. Punto di incontro tra femminile e maschile, tra Francia e Inghilterra: quasi settant’anni dopo la nascita della Maison, Dior rende omaggio a questi legami culturali e di creatività al Blenheim Palace, metonimia indiscussa dell’Inghilterra, feudo dei duchi di Marlborough, luogo che ha visto la nascita di Winston Churchill e, per ben due volte, scenografia delle sfilate Dior, nel 1954 e nel 1958. Oggi come ieri, la curiosità verso il mondo ci permette grandi viaggi e scoperte inenarrabili. È questa curiosità il vero simbolo della costante ricerca di novità.

Crediti Immagine Copertina: ©Adrien Dirand
Crediti Editoriali e Immagini: ©Dior.com

 

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Collezioni Donna

Byblos FW 24/25

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Un ponte tra natura e tecnologia attraverso la spirale

In un mondo in cui la fusione tra natura e tecnologia diventa sempre più raffinata e innovativa, la collezione Byblos fw 24.25 esplora questa sinergia attraverso il prisma della spirale. La spirale, simbolo universale di evoluzione e connessione, funge da chiave interpretativa per un viaggio che abbraccia tanto il micro quanto il macrocosmo, dalle strutture del DNA alle volute delle galassie, illustrando il percorso dell’innovazione dal passato verso il futuro.

BYBLOS è l’incarnazione di come elementi della natura si intrecciano con l’avanguardia tecnologica. Le nostre creazioni sono ispirate da forme naturali come conchiglie e geometrie vegetali, reinterpretate attraverso materiali high-tech per esprimere un’estetica futuristica. I capi si distinguono per l’uso di tessuti tecnici, come il tessuto Russell luminescente, che creano effetti tridimensionali luminosi, variando la percezione in base all’angolazione di osservazione.

Un esempio emblematico è il trench iconico, che reinventa la sua forma classica attraverso l’aggiunta di elementi spiraliformi che aggiungono un volume circolare distintivo, specialmente nelle maniche e nella parte inferiore della cintura. La sinuosità organica si manifesta anche attraverso l’uso innovativo di lamine termoadesive, che abbracciano e valorizzano la figura femminile con flussi organici, trasformando il capo in una fusione di rigore e fluidità.

La collezione spazia dal nero profondo a tocchi di blu, bianco e un rosso vivace che ricorda l’essenza urban high-tech di BYBLOS, integrando anche eco-pellicce che adottano forme ovoidali per un’interpretazione contemporanea e consapevole. L’evoluzione del trench da solido a liquido, trasformandosi in abiti di seta che fluiscono liberamente, rappresenta la nostra visione di versatilità e cambiamento, sottolineando la transizione continua tra diverse forme e stati.

In BYBLOS, i tradizionali confini tra i vari tipi di capi si dissolvono, dando vita a una collezione che esplora nuovi orizzonti creativi attraverso il gioco di volumi e proporzioni. Ogni pezzo è una testimonianza del nostro impegno a fondere insieme bellezza, innovazione e sostenibilità, offrendo un nuovo linguaggio di design che celebra la fusione tra l’eredità naturale e il progresso tecnologico.

La collezione BYBLOS, un omaggio alla spirale come simbolo di connessione tra il mondo naturale e quello tecnologico, una collezione che non solo si distingue per il suo design innovativo ma anche per il suo impegno verso un futuro più sostenibile, inclusivo e consapevole.

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ACT N°1 Collezione Autunno Inverno 2024/25

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La nuova collezione ACT N°1 e la sua rappresentazione attraverso gli abiti e le immagini è un omaggio al cinema, una poesia d’amore per l’arte cinematografica e il suo linguaggio analogico, dal passato ad oggi. Non solo amore per le immagini che scorrono sul grande schermo ma per il rito, ormai scomparso, di sedere in una grande sala al buio e lasciarsi incantare dal silenzio e dallo schermo argentato. La nascita del cinema, le tecniche di ripresa, il linguaggio espressivo tolto alle parole e lasciato ai volti, è ciò che Luca Lin ha scelto per comunicare la sua nuova collezione.

Nel video, sono i volti dei personaggi intepreti della collezione a raccontare un sentimento quotidiano che diventa dolore, angoscia, sofferenza del vivere oggi. Ogni look è studiato per comunicare un animus diverso. La collezione parte dalla decostruzione del guardaroba maschile e di un capo femminile, il corsetto con i suoi lacci e le sue limitazioni. La stratificazione parla di sovrastutture sociali da superare. L’effetto è loose e over, con capi scivolati e sovrapposti. Il fit è ampio sia nei capospalla sia nei pantaloni con elastico in vita. Le giacche sono super-over, esasperate nelle proporzioni. La camicia è il prodotto della stratificazione di tre camicie, le t-shirt sono una sopra all’altra, così come le giacche.

Anche i colori usati in degradè, parlano di un incontro tra il grigio urbano e i toni della terra. Antracite, cemento, nuvola, terra, beige, neutri, il contrasto tra bianco e nero. Il verde militare.

Nella storia, alla fine, c’è un senso di liberazione e di integrazione attraverso la rappresentazione del Mahjong, gioco tradizionale in Cina, che unisce diverse età e culture. E una lezione intensa: la guerra è sofferenza e non importa quale guerra sia, non importa da quale parte stai. La guerra è giusta solo se si chiama pace.

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Alla scoperta di Fez con la collezione Primavera/Estate 2024 di Niù

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«Un viaggio in Marocco, per conoscere, comprendere e ricordare.
Un incontro cercato, preparato, studiato per poi lasciarsi
sorprendere dalla magia dei luoghi e delle persone.
Un’esperienza di vita autentica, per guardare con i nostri occhi,
senza lasciarci condizionare dai racconti altrui».

Serena Cibischino, fondatrice e CEO di Niù.

Per la collezione Primavera/Estate 2024, Niù è volato in Marocco, pronto ad assaporare appieno la cultura, la spiritualità, l’energia potente e dinamica delle sue terre.

Il profumo del tè alla menta si spande per i vicoli di Fez, luogo d’ispirazione per la prima parte della collezione, con la sua Medina brulicante di vita, con gli stucchi che rivestono i palazzi e lo zullayi, il mosaico in terracotta smaltata di cui moschee e le scuole coraniche sono ricoperte. Qui si incontrano le tante nuance della terra, del grano, delle spezie come la curcuma, oltre al verde sgargiante della torre simbolo della città. Qui si respira il Maghreb più colto e le persone si muovono con una spontaneità che lascia il segno.

Queste suggestioni danno vita a fantasie, abbinamenti di colore e di stoffe, giochi di volumi e lunghezze da cui prendono corpo i capi Niù. Gli ampi pantaloni palazzo sono abbinati a capispalla dal peso leggero in vista della primavera, a top annodati sotto al seno o a lunghi abiti con stampe che richiamano i decori geometrici tipici del luogo.

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