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Women run the Show: Il progetto contro la violenza sulle donne realizzato da Samsung, in collaborazione con Telefono Rosa

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La violenza sulle donne è un problema reale e sempre più drammatico per chi lo subisce. Ma uscirne e riprendere in mano la propria vita, anche se difficile, è possibile.

WOMEN RUN THE SHOW http://wrts.telefonorosa.it/ è il nuovo progetto di responsabilità sociale creato da Samsung in collaborazione con Telefono Rosa e con il Patrocinio del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, proprio per sostenere il recupero psicologico delle donne che hanno alle spalle una storia di disagio sociale e familiare e facilitarne il reinserimento nella comunità e nel mondo del lavoro. L’iniziativa nasce anche con l’importante obiettivo di sensibilizzare tutti a combattere la violenza fisica e psicologica che una donna può trovarsi a subire all’interno delle mura domestiche, violenza che distrugge da tutti i punti di vista sia le vittime dirette, sia i loro figli.

Un fenomeno, questo, che non può essere ignorato, perché in crescita in tutto il mondo e anche nel nostro Paese, dove oltre il 70% delle donne lo percepisce come uno dei problemi sociali più rilevanti, secondo solo alla disoccupazione. In Italia sono oltre 6 milioni le donne che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza, numero che rappresenta circa il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni. In genere sono i partner (attuali o ex) che commettono le violenze più gravi: il 62,7% degli stupri è commesso infatti da un partner attuale o precedente. Se si considera che molte di queste donne hanno figli, nel corso degli anni è cresciuta la percentuale dei bambini che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre, con effetti devastanti sulla loro modalità di socializzazione e di comportamento futuri (Fonte: dati ISTAT, Giugno 2015).

In questo allarmante scenario, Samsung, presente nelle case degli italiani da 25 anni e vicina ai bisogni delle famiglie che le abitano, ha deciso di attivarsi direttamente e, insieme a Telefono Rosa, ha individuato 10 protagoniste in tutta Italia, pronte a rinascere e a diventare un esempio vincente per milioni di donne che hanno vissuto un’esperienza simile. Queste donne sono state accompagnate in un percorso personalizzato, che ha consentito loro di reintegrarsi nella società attraverso corsi di formazione certificati, per acquisire competenze in linea con le loro reali attitudini e predisposizioni e con le richieste del mercato, favorendo così la realizzazione del loro potenziale e opportunità di lavoro.

Ma non solo. Sebbene Samsung riconosca come il lavoro sia un aspetto fondamentale per assicurare a queste donne l’indipendenza economica necessaria a garantire un luogo sicuro ai propri figli, e a non ricadere nella rete del proprio carnefice, è anche consapevole che il percorso di reintegro deve partire anche dal recupero della propria autostima, dimensione altrettanto importante. Ecco perché Samsung, con Telefono Rosa, ha aiutato queste coraggiose donne attraverso un percorso motivazionale e di coaching, curato e perfezionato in ogni sua fase, finalizzato ad infondere la forza e la fiducia tolte a queste persone e necessarie per ripartire, a cui si affianca un supporto concreto in tutte quelle attività pratiche (per esempio baby-sitting durante la presenza ai corsi, pagamento dell’affitto di casa e delle utenze) che una mamma deve riuscire a conciliare con il proprio lavoro.

Terminata la fase di formazione, fondamentale per trovare un lavoro che le renda realmente autonome, le dieci donne sono state coinvolte da una casa di produzione nella realizzazione di uno spot di sensibilizzazione sulla violenza, che porta ovunque questo forte messaggio, un’iniziativa concreta e creativa, che costituisce un ulteriore strumento per il loro recupero. Far parte di un gruppo che lavora alla realizzazione di un progetto così rilevante è infatti in sé una terapia efficace per acquisire nuovamente quella sicurezza e autostima perdute.

Women Run The Show è il primo spot firmato Telefono Rosa e Samsung Electronics Italia, ideato e interpretato personalmente dalle vittime e diretto da Flavia e Maria Sole Tognazzi: dieci donne interpretano infatti loro stesse nelle situazioni più quotidiane e comuni. Il filmato si apre con le protagoniste che parlano tra di loro creando una ripetizione di labbra in movimento: ridono, sono felici, si intuisce che, per una donna, parlare è una necessità per esprimere un proprio sentimento o un proprio stato d’animo. Un colpo di scena inaspettato chiude lo spot: una donna è in silenzio, circondata dalle colleghe che in qualche modo cercano di spronarla a interagire. La donna ha lo sguardo spento, le sue mani compiono gesti nervosi, la sua bocca è sigillata. Il messaggio arriva come un pugno nello stomaco: è proprio quando non parlano che dovresti ascoltarle. Un messaggio sociale forte, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare tutti a riconoscere i segnali che una donna vittima di violenza domestica mostra in pubblico, perché riconoscere il problema è il primo passo per aiutarle.

Samsung è l’apripista di questa iniziativa, ma non vuole essere da sola: insieme a Telefono Rosa, vuole coinvolgere quali parti attive altre realtà aziendali prestigiose e altre donne in difficoltà, creando un network efficace e unito, a sostegno del progresso individuale e sociale. La prima fase del progetto – i corsi di formazione professionale – ha visto coinvolte già numerose aziende che hanno sposato il progetto, riconoscendone il valore: Accademia Nazionale dei Sartori, Eataly, Delia Beauty Spa, Novomatic, Link Hr professional solutions. Più aziende parteciperanno all’iniziativa e più opportunità in termini di formazione e occupazione potranno essere offerte alle donne in difficoltà.

Le pagine di cronaca ci ricordano quasi quotidianamente come la violenza sulle donne sia un fenomeno purtroppo ampio e diffuso anche nel nostro Paese. Cresce però la consapevolezza da parte delle donne che questo genere di comportamento sia un vero e proprio reato e, allo stesso tempo, si afferma la volontà di volere uscire da relazioni violente e pericolose. Negli ultimi 5 anni, infatti, è cresciuta dal 6,7% all’11,8% la percentuale delle vittime che denuncia i propri aggressori, un segnale importante e fondamentale per combattere questo problema sociale,” spiega Mario Levratto, Head of Marketing and External Relations Samsung Electronics Italia. “Con Women Run The Show vogliamo promuovere un progetto che aiuti in modo concreto un numero sempre maggiore di donne vittime di violenza che vogliono ricominciare a vivere e contribuire ad accrescere l’attenzione di tutti gli italiani nei confronti di questo tema tanto importante. Ci auguriamo quindi che molte altre aziende possano unirsi a noi in questa battaglia.”

Siamo convinte che questo progetto rappresenti un modello assolutamente innovativo. Abbiamo sempre detto che con le donne vittime di violenza, l’accompagnamento e un percorso personalizzato e accurato, fossero elementi fondamentali per il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Ed è proprio il ritorno alla loro autonomia economica che spesso suggella l’uscita definitiva dalla spirale della violenza. Samsung ha voluto affrontare questo Progetto, con il coraggio di chi si cala completamente nella difficile realtà della violenza sulle donne e della violenza assistita (ossia quella subita dai loro figli, testimoni degli abusi). Selezioni, bilancio di competenze formazione, tutoring e un percorso motivazionale a fianco delle nostre psicologhe e delle nostre avvocate, per arrivare poi alla parte finale del collocamento al lavoro. Questa la strada indicata da Women Run The Show e che oggi può dire di avere segnato un nuovo modo di sostenere le donne vittime di violenza. Siamo onorate e felici di aver potuto mettere la nostra trentennale esperienza a fianco di un gigante della modernità come Samsung Electronics” commenta Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente di Telefono Rosa.

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Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校

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Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico Yumi’s New School – ユミの新しい学校, mostra personale di Yumi Karasumaru, a cura di Roberto Pinto.

Il progetto Yumi’s New School, è stato cucito su misura sulla figura dell’artista, per svelare alcuni degli aspetti più significativi del suo lavoro. Nel percorso artistico di Yumi Karasumaru si intrecciano la relazione con le sue radici, il Giappone, e il suo approdo in Italia. Proprio questa distanza con la sua cultura di provenienza le ha permesso di ripercorrere ricordi, memorie, drammi personali e collettivi, riti e abitudini del Paese del Sol Levante, senza cadere nella trappola della retorica o del celebrativo, ma con uno sguardo interrogativo e conoscitivo. Nelle sue opere –quadri, disegni e performance – troviamo la necessità di creare un dialogo con gli spettatori attraverso una contaminazione tra “Storia” e storie personali, tra collettivo, pubblico, e l’intimo, il privato.

Con Yumi’s New School, l’artista vuole ulteriormente assottigliare la distanza con il pubblico costruendo un’esperienza condivisa, attraverso due distinte performance ma anche trasformando una parte dello spazio espositivo in un suo studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a lavorare accanto a lei per tutta la durata della mostra, condividendo i processi ideativi e realizzativi. La performance inedita che si potrà vedere in occasione dell’inaugurazione del 10 maggio, Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai, si incentra sull’incredibile esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese, rimasto per quasi trenta anni nella giungla di una sperduta isola nell’arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra mondiale non fosse finita. La performance che sarà presentata il 22 maggio, The Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno proiettate sul corpo dell’artista in kimono bianco, come fosse uno schermo.

Due sale verranno allestite con una serie di dipinti: la prima comprenderà una decina di lavori selezionati dalla vastissima serie “Facing Histories” realizzata nel 2015, in occasione dell’anniversario dell’esplosione atomica di Hiroshimae e Nagasaki; nella seconda sala troveranno spazio alcuni lavori di medie dimensioni su tela e su carta della nuova serie “Learning from the past”, ispirata all’arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate dall’artista durante la sua carriera.
Una quarta sala, infine, ospiterà il suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti il cui l’obiettivo è di lavorare insieme, discutere, offrire il proprio sguardo e accogliere lo sguardo altrui. Si potrà, dunque, assistere al processo di realizzazione di un’opera dell’artista, per capire dall’interno la sua poetica, e anche provare a disegnare accanto a lei.

Performance:
10 maggio, ore 21
Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai
22 maggio, ore 20 e 21 (necessaria la prenotazione)
The Storyteller – il narratore, The Double Pop Songs

Incontri:
16 maggio, ore 18, con Roberto pinto
23 maggio, ore 18, con Uliana Zanetti
30 maggio, ore 18, con Igort

Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校
a cura di Roberto Pinto
10 maggio – 1 giugno 2024
Opening: venerdì 10 maggio, ore 19-22
Alchemilla, Palazzo Vizzani
Via Santo Stefano 43, Bologna

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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