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Clara Guerrini, l’intervista alla fashion designer di Max Mara

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INTERVISTA: IL MOOD DELLE SUGGESTIONI NEL LAVORO DI CLARA GUERRINI

Clara Guerrini è una giovane creativa di IED Moda che ha animato con successo le serate Martini in Darsena a Milano in questi giorni. La prima volta che ci siamo imbattute nel suo lavoro era a conclusione della XXVesima edizione del Concorso nazionale per giovani stilisti di Riccione Moda Italia della scorsa estate, organizzata dal Comune e Federmoda, un appuntamento importante che segna anche da qualche anno l’anello di congiunzione ideale tra il mondo del lavoro nel settore della moda di giovani stilisti emergenti e delle imprese in Italia. Lì, a Riccione, aveva incantato tutti con il suo lavoro, tanto da vincere il primo premio. Eccola quindi svelarci alcuni suoi lavori e la sua bella interpretazione di quello che significa il mood delle suggestioni per Lei.

Benvenuta e grazie per aver accettato l’intervista; la prima volta che si è potuto apprezzare appieno il suo lavoro, è stato grazie al progetto di Associazione italiana Pellicceria per le scuole di moda italiane , edizione 2016 ed a colpire allora, era come fosse in sinergia con il mood delle suggestioni, che nella moda, spesso è essenziale. Ci racconti un pò di Lei quindi e di questo suo periodo di lavoro: da dov’è nata la sua passione per la moda e cosa cerca di esprime nelle sue reinterpretazioni così suggestive?
Come dico sempre la mia passione è nata dal mio forte attaccamento all’arte in genere e il mio amore per l’estetica, nella moda ho visto il giusto connubio fra atto emozionale (arte), e progetto funzionale e commerciale (design). Penso che la moda ti dia la possibilità di raccontare delle storie dove, chi ne usufruisce diventa attore vivente, se decide di comprendere a pieno le intenzioni dello stilista. Questa è la maggiore aspirazione nel mio lavoro, parlare alla gente, raccontare una cultura.

Partecipare (e vincere) il Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti, vetrina importante del settore, cosa ha significato? Cosa (e se) è cambiato, nel suo modo di intendere le suggestioni, dopo questa esperienza?
Vincere il concorso mi ha dato la possibilità di intraprendere un workshop formativo sulle tendenze e tecniche della pellicceria presso lo studio NAFA di Toronto. È stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi, mi ha fatto conoscere altre visioni, trovandomi a mettere in discussione alcuni miei modi di operare. Grazie agli insegnamenti del professor Vasilis Kardasis al quale vanno i miei ringraziamenti per avermi insegnato un nuovo approccio alla progettazione più ’empatico’, dimenticando le strutture progettuali che purtroppo spesso ti ingabbiano.

istituto-design-milano

L’esperienza nel mondo della moda ha dimostrato spesso che l’innovazione nasce proprio anche da incontri fortunati e scambi tra colleghi, che spesso generano interessanti contaminazioni. Lei è d’accordo?
Assolutamente, anzi ritengo che sia la base di un progetto o una creazione. Lo scambio di opinioni e di visioni è da vedere sempre e solo come un arricchimento che può regalarti spunti e riflessioni. Sto cominciando ad esternare un mio desiderio che, in un futuro, acquisita una certa maturità professionale, vorrei impegnarmi perché diventasse realtà: creare un gruppo di persone non solo del settore ma che si occupino di ogni tipo di arte che abbiano voglia di creare momenti di condivisione artistica e progettuale.

Il mood delle suggestioni nel mondo della moda si nutre di visioni e sinergie. Lei ne ha dato un bellissimo esempio nell’evento Martini in Darsena a Milano. Cosa ha significato questa esperienza per Lei, quale era la suggestione principale secondo lei?
È stato un momento molto interessante perché mi ha portato ad uscire dagli schemi della figura del designer e mi ha fatto approfondire un progetto personale d’illustrazione che sto portando avanti ultimamente. Questo lavoro è stato stimolante perché l’obiettivo era raccontare un brand di un prodotto totalmente lontano dal mio mondo, mi sono appassionata della storia estetica Martini reinterpretandola secondo la mia visione e soprattutto è stato intrigante poter collaborare con il gruppo Streamcolors che ha animato l’opera con le proiezioni.

Lei fa parte di quella generazione che oltre che italiana si è nutrita del contesto europeo. Nei confronti della ricerca nella moda in Italia, cosa pensa delle contaminazioni tra paesi e culture diffrenti? Influiscono sul lavoro dei giovani stilisti? In che modo?
Ad oggi è fortunatamente inevitabile confrontarsi con altre culture, grazie all’avvento dei social network, dell’internet in genere, abbiamo acquisito una semplicità nel comprendere informazioni e nozioni su differenti modi di vedere. Penso che questo scambio sia straordinario usato con coscienza, la bellezza sta nel poter carpire contaminazioni e farle proprie filtrandole attraverso la propria cultura e il proprio background, creando interessanti interazioni. Questo influisce molto sui giovani stilisti e sta diventando la contemporaneità. (L’unica nota forse negativa è il rischio di arrivare ad una visione troppo omogenea e meno personale ma in realtà lo vedo un problema molto lontano e più teorico che concreto, vista la bellezza della diversità dei singoli.)

Concludendo, I giovani designer colgono spesso meglio di quelli affermati la validità della sperimentazione che genera poi una tendenza. Secondo lei è cosi? E se si , perchè?
Sono d’accordo, i giovani vivono la sperimentazione e forse inconsciamente creano la tendenza più di molti altri. Ma non penso che le nuove generazioni siano meglio dei designer affermati, semplicemente i primi sono scarni di tutte le strutture progettuali legate al business del fashion system, le quali purtroppo credo ti limitino nell’apertura di visione, la bellezza di essere liberi è inevitabile che ti porti ad una sperimentazione più profonda senza limiti e schemi. Quello che secondo me la mia generazione e quelle future dovrebbero fare è di prendere come grande regalo ogni insegnamento che un designer affermato può donarti per poter arricchire il proprio bagaglio, senza dimenticare la bellezza di essere quasi ‘bambini’ nel coraggio di scoprire e provare.

di Cristina Chiochia per DailyMood.it

Photo Credit: Clara Guerrini

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“THE FABULOUS VEGAS SHOW”, Il nuovo spettacolo di Gabrio Gentilini e Mark Biocca all’Ellington Club di Roma.

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“The Fabulous Vegas Show” è il nuovissimo spettacolo di Gabrio Gentilini e Mark Biocca, in scena dall’11 aprile all’Ellington Club di Roma, ogni giovedì fino a metà giugno..

Questo straordinario spettacolo celebra la vibrante atmosfera di Las Vegas e le icone che l’hanno resa leggendaria e l’hanno proiettata nel mito: dal rat pack di Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr a Elvis Presley, fino alle star del pop moderno come Adele, Britney Spears e JLO.

Mark e Gabrio, due dei maggiori talenti del teatro musicale italiano e non solo, sono i co-host della serata e si esibiscono da crooner e entertainer insieme al corpo di ballo delle Purple Hearts e una guest femminile diversa ogni settimana assieme ad una del burlesque.

Nel corso dello show si passa dalle musiche avvolgenti di “My Way” e “The Lady is a Tramp” al ritmo travolgente di “Viva Las Vegas”, “Be Italian” e “Let’s Get Loud”, il tutto accompagnato da coreografie di classe e momenti di coinvolgimento del pubblico.

“The Fabulous Vegas Show”, nella stupenda cornice dell’Ellington Club, promette di omaggiare la città delle luci e del divertimento per una serata di intrattenimento di grande raffinatezza e altissimo livello.

In occasione delle festività del 25 aprile e del 1 maggio, nelle due relative settimane “The Fabulous Vegas Show” sarà in scena martedì 30 aprile.

Queste quindi le date di spettacolo:
martedì 30 aprile
giovedì 9 maggio
giovedì 16 maggio
giovedì 23 maggio
giovedì 30 maggio
giovedì 6 giugno
giovedì 13 giugno

Per l’acquisto dei biglietti si prega di visitare il sito: https://biglietteria.ellingtonclubroma.com/acquisto-biglietti/evento.aspx?ID=4032

Gabrio Gentilini è attore, cantante e ballerino con all’attivo importanti ruoli da protagonista come Tony Manero ne “La Febbre del Sabato Sera” e Johnny Castle in “Dirty Dancing”. Lavora come attore al Globe Theatre di Roma in un vasto repertorio shakesperiano e le sue esperienze nel cinema e nella serialità televisiva includono tra le altre “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”, “L’Ispettore Coliandro”, “Che Dio ci aiuti”.

 Mark Biocca è attore, cantante e danzatore italo-scozzese. Attualmente è protagonista nel tour europeo del musical “The Great Gatsby” e si è distinto nelle più importanti produzioni italiane di musical degli ultimi anni tra cui “Cats”, “The Phantom of the Opera”, “Singing in the Rain”, “West Side Story”, “Sette Spose per Sette Fratelli”. Mark è ideatore e co-creatore di eventi come MnP charity concert e del musical immersivo “Velvet Motel”, oltre che coreografo per il Christmas World.

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6 universitari su 10 lavorano durante gli studi

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Fino a poco tempo fa era piuttosto raro che uno studente universitario si avvicinasse al mondo del lavoro prima di avere conseguito la laurea. Negli ultimi anni, invece, si assiste a una diffusa inversione di tendenza, con un numero sempre crescente di studenti-lavoratori. Alcune facoltà si rivelano più propense di altre alla conciliazione studio-lavoro e, tra queste, un ruolo fondamentale è svolto dalle università telematiche.

Studenti-lavoratori: un fenomeno sempre più diffuso
Le attitudini sociali si modificano principalmente per esigenze pratiche, trasformandosi in nuove abitudini: è questa la progressione riscontrata anche per la conciliazione studio-lavoro. Secondo alcune recenti indagini, negli ultimi due anni oltre il 60% degli iscritti ai corsi di II livello avrebbe sottoscritto un contratto di lavoro durante il percorso universitario: una scelta dettata da contingenze pratiche ed economiche oppure da aspettative ed esigenze personali.

La maggior parte degli studenti, considerato prioritario il percorso accademico, preferisce assumere impieghi occasionali, stagionali o a tempo parziale e solamente una ristretta minoranza lavora in settori coerenti con gli studi. Tra questi ultimi ci sono gli iscritti alle facoltà di Scienze Motorie e Sportive e di Scienze della Formazione e dell’Educazione. Infine, dall’analisi si evince come sia profondamente cambiata la percezione stessa dell’esperienza lavorativa pre-laurea, considerata oggi vera e propria soft skill utile ad attestare versatilità e autonomia del candidato.

Studio e lavoro: i vantaggi della formazione online
Costi per lo studio sempre più elevati e carenze organizzative delle sedi universitarie hanno imposto una profonda rivisitazione di tutto l’apparato accademico. Gli atenei telematici si rivelano, da questo punto di vista, una soluzione ideale per tutti coloro che non possono (o non vogliono) rinunciare allo stipendio. Frequentare un corso di laurea online riduce i costi e agevola, di fatto, l’intero percorso di studio. Sempre più numerosi e competitivi, permettono di partecipare alle lezioni in modo flessibile, non prevedono limiti di iscrizione, né test di ammissione e offrono l’opportunità di ottenere qualifiche equivalenti ai percorsi tradizionali. Tra gli 11 atenei telematici riconosciuti dal MIUR, spicca Università San Raffaele, recensita da Atenei Online: rinomata per l’eccellente comparto dedito alla ricerca, propone lezioni online e sessioni d’esame in presenza.

L’incidenza significativa dei lavoratori universitari nel panorama accademico riflette l’adattabilità e la determinazione degli studenti nell’affrontare sfide finanziarie e accademiche contemporaneamente. In questo contesto spicca la crescente popolarità delle università telematiche, che offrono flessibilità e accessibilità senza compromettere la qualità dell’istruzione. In un mondo sempre più orientato al lavoro, queste istituzioni stanno dimostrando di essere una risorsa preziosa per coloro che desiderano perseguire gli studi universitari senza dover sacrificare le opportunità lavorative. La combinazione di lavoro e studio non solo forma individui più resilienti e multitasking, ma apre anche le porte a una formazione più inclusiva e orientata al futuro.

 

 

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Continua la partnership di successo tra Oknoplast e MOCAK – Museo d’Arte Contemporanea di Cracovia. Al via la seconda edizione del concorso internazionale per artisti emergenti

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È aperta la seconda edizione del concorso OKNOPLAST FOR ART, in collaborazione con MOCAKil Museo d’Arte Contemporanea di Cracovia – che mira a sviluppare e diffondere la cultura e l’arte contemporanea, oltre a sostenere attivamente la formazione. Dopo il successo riscontrato dalla prima edizione, svoltasi lo scorso anno, la partnership continua. La collaborazione, annunciata per la prima volta nel 2022, riflette i valori a cui si ispira da sempre l’azienda, leader nel settore degli infissi di qualità, secondo cui design e creatività sono il motore di crescita e innovazione continue.

“Oknoplast ha molte qualità in comune con gli artisti che si sono candidati e hanno partecipato alla prima edizione del concorso. Ci focalizziamo sul design, ci impegniamo nella creazione di prodotti unici che sorprendono e cerchiamo di percorrere strade sempre nuove” ha dichiarato Magdalena Cedro-Czubaj, Direttore Marketing del Gruppo OKNOPLAST.

Negli ultimi anni, OKNOPLAST si è impegnata su vari fronti per sostenere il mondo dell’arte, la cultura e le attività educative delle istituzioni che sostiene. Anche per questo 2024, l’azienda ha rinnovato l’impegno di farsi promotrice – insieme al MOCAK – di un vero e proprio concorso rivolto ad artisti internazionali emergenti invitandoli a esprimere liberamente la propria creatività utilizzando come “tela” la finestra. La competizione OKNOPLAST FOR ART si chiuderà il 4 marzo 2024, termine ultimo per l’invio dei progetti. I vincitori di questa seconda edizione riceveranno diversi premi: 7.000 euro, 3.000 euro e 2.000 euro.

Il 29 giugno scorso erano stati annunciati i risultati della prima edizione del concorso dove il primo vincitore, Jakub Słomkowski, ha ricevuto in premio la somma di 8.000 euro grazie alla sua opera “Gelosia di guerra (Zazdrostka wojenna)”. Il secondo ed il terzo classificato – Andrzej Wełmiński che ha presentato “Non guardare (dont look)” e Mateusz Sak con un’opera senza titolo (bez tytułu) – hanno ricevuto rispettivamente un premio da 2.000 euro ciascuno. Tutti e tre i vincitori si sono ispirati a problemi profondi che il mondo moderno sta affrontando.

“Il numero di progetti inviati e la qualità della prima edizione del concorso mostrano grande coinvolgimento e sottolineano la necessità di mantenere una collaborazione attiva tra Oknoplast e la comunità artistica. Siamo contenti che i frutti delle nostre attività siano opere d’arte uniche in grado di suscitare emozioni e commuovere il pubblico.“, ha continuato Magdalena Cedro-Czubaj, Direttore Marketing del Gruppo OKNOPLAST.

 Maria Anna Potocka, direttrice del Museo d’Arte Contemporanea MOCAK di Cracovia ha aggiunto “Questa prima edizione del concorso ha raccolto oltre 200 progetti creati da artisti provenienti non solo dalla Polonia ma dall’Europa intera. Il tema abbastanza libero, la finestra, ha dato la possibilità agli artisti di spaziare nell’interpretazione scontrandosi ovviamente con diverse sfide personali. La mostra allestita post-competizione è stata l’occasione perfetta per sottolineare l’alto livello di tutte le diverse opere d’arte raccolte, vincitrici e non”.

 Tutte le informazioni sulla seconda edizione del concorso e sulle modalità di partecipazione sono contenute nel sito dedicato http://art.oknoplast.com/.

Regolamento del concorso

Il concorso si rivolge ad artisti maggiorenni che sono attualmente iscritti o che si sono già diplomati presso una Scuola d’Arte, così come a coloro che lavorano nel mondo dell’arte e che hanno la possibilità di presentare un portfolio di progetti. Potrà partecipare chi risiede nell’area dell’Unione Europea.
Si potrà inviare un solo progetto. Anche i collettivi artistici potranno candidare un unico lavoro.
I partecipanti dovranno inviare il proprio progetto in formato grafico, per una dimensione massima di 20MB.
Verranno valutati per ciascun lavoro: unicità, tecnica di esecuzione e valore artistico.
Nello sviluppo del progetto dovranno rimanere inalterate la struttura della finestra, il vetro e il sistema di apertura.

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