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Il Museo MA*GA di Gallarate (VA) e la Maison Missoni proseguono la loro collaborazione nel nome dell’arte e dell’educazione.

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Il MA*GA, la Maison Missoni e la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni mettono a disposizione di studenti e docenti 200 laboratori a titolo gratuito, per sperimentare e fare ricerca su codici espressivi trasversali, usando fili e colori, con la prospettiva di un grande allestimento finale al MA*GA.

Una sinergia che, da novembre 2021 a giugno 2022, vedrà il MA*GA, la Maison Missoni e la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni promuovere INTRECCI, un progetto che coinvolge gli alunni e i docenti delle scuole del territorio e che si concretizza in 200 laboratori educativi, a titolo gratuito, e in una masterclass per i professori, finalizzati alla ricerca e alla interazione tra Arti Visive e Moda.

L’iniziativa è stata ideata in occasione del centenario della nascita di Ottavio Missoni e della mostra Ottavio Missoni. Una vita a colori 1921-2021 che il MA*GA gli ha dedicato, lo scorso febbraio 2021.

Come afferma Sandrina Bandera, Presidente del MA*GA, “questo progetto nasce dalla lunga esperienza del dipartimento educativo del MA*GA costantemente aggiornata e adattata ai continui cambiamenti della cultura contemporanea. L’intreccio è metafora di libertà creativa, ma anche di pensiero strutturato e di rigore nella complessità. Il metodo adottato, ad un tempo, teorico e pratico, appassionante e di facile apprendimento, è sviluppato per educare all’arte, per creare una coscienza di gruppo e per sviluppare un interesse che si estende alla progettazione, alla tecnica, al gusto, cioè a valori formativi molto ampi.

Mi piace ricordare che grandi artisti tra loro lontanissimi, come Raffaello, Rubens e Goya con le loro invenzioni hanno contribuito a trasformare l’arte dell’arazzo in un’espressione di grandissima dignità alla pari della pittura, della scultura e dell’architettura. Per questo siamo davvero molto grati alla Casa produttrice e alla famiglia Missoni, da sempre vicine al MA*GA. Con loro abbiamo studiato il progetto e grazie al loro sostegno potrà essere realizzato e offerto alle giovani generazioni”.

In questo progetto – aggiunge Luca Missoni, Direttore Artistico dell’Archivio Missoni il mondo del tessile è esplorato attraverso un gioco di infiniti intrecci di fili e tessuti colorati. Un’esperienza ludico-formativa semplice ma molto coinvolgente. Una personale sperimentazione su materia e colore che porta ad appassionarsi a quel processo creativo che da sempre sta alla base della realizzazione dei nostri tessuti”.

INTRECCI è dedicato principalmente al mondo della scuola – dalla Primaria alla Secondaria di Primo e Secondo Grado – e si concentra sullo studio e la sperimentazione del colore e della materia tessile offrendo l’opportunità di testare le proprie capacità espressive.

Gli studenti avranno modo di manipolare e lavorare filati e tessuti messi a disposizione gratuitamente dalla Maison Missoni, trattandoli per le loro qualità cromatiche e materiche testandone le numerose possibilità compositive.

Ad aprire il progetto sarà Fili e colori, una masterclass per i docenti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado indirizzo artistico-tessile che, sotto la guida di Luca Missoni, esploreranno l’universo del colore dal punto di vista qualitativo e compositivo. Partendo dall’analisi degli arazzi e dei tessuti, i docenti potranno sperimentare e ricercare le combinazioni geometriche e cromatiche alla base della creazione di un tessuto e più in generale di una texture.

Non perdere il filo è il titolo dei laboratori per le Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado, nei quali i partecipanti daranno nuova vita ai materiali tessili attraverso attività di manipolazione, selezione e accostamento cromatico; al termine dei laboratori con gli elaborati verrà composta una scenografica installazione finale con i lavori di tutti i bambini, in grado di valorizzare sia il dettaglio sia l’insieme corale di forme e colori.

Radici antiche nuove strade sono invece i workshop per le Scuole Secondarie di Secondo Grado, durante i quali si sperimenteranno le possibilità espressive della tessitura manuale. L’ispirazione per la creazione delle composizioni saranno arazzi, tessuti, disegni e opere presenti nella Sala degli Arazzi Ottavio Missoni e nella collezione del MA*GA; i tessuti creati sui telai a pettine liccio comporranno a fine progetto una grande installazione.

Le composizioni più originali potranno essere realizzate come prototipi dalla Maison Missoni. I ragazzi avranno così la possibilità di sperimentare il processo che porta dalla progettazione alla produzione del proprio lavoro creativo.

Tutte le attività sono gratuite
Info e Prenotazioni: intrecci@museomaga.it
0331 706011
www.museomaga.it
Museo MA*GA
Gallarate, Via E. De Magri 1
T +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it

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Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校

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Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico Yumi’s New School – ユミの新しい学校, mostra personale di Yumi Karasumaru, a cura di Roberto Pinto.

Il progetto Yumi’s New School, è stato cucito su misura sulla figura dell’artista, per svelare alcuni degli aspetti più significativi del suo lavoro. Nel percorso artistico di Yumi Karasumaru si intrecciano la relazione con le sue radici, il Giappone, e il suo approdo in Italia. Proprio questa distanza con la sua cultura di provenienza le ha permesso di ripercorrere ricordi, memorie, drammi personali e collettivi, riti e abitudini del Paese del Sol Levante, senza cadere nella trappola della retorica o del celebrativo, ma con uno sguardo interrogativo e conoscitivo. Nelle sue opere –quadri, disegni e performance – troviamo la necessità di creare un dialogo con gli spettatori attraverso una contaminazione tra “Storia” e storie personali, tra collettivo, pubblico, e l’intimo, il privato.

Con Yumi’s New School, l’artista vuole ulteriormente assottigliare la distanza con il pubblico costruendo un’esperienza condivisa, attraverso due distinte performance ma anche trasformando una parte dello spazio espositivo in un suo studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a lavorare accanto a lei per tutta la durata della mostra, condividendo i processi ideativi e realizzativi. La performance inedita che si potrà vedere in occasione dell’inaugurazione del 10 maggio, Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai, si incentra sull’incredibile esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese, rimasto per quasi trenta anni nella giungla di una sperduta isola nell’arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra mondiale non fosse finita. La performance che sarà presentata il 22 maggio, The Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno proiettate sul corpo dell’artista in kimono bianco, come fosse uno schermo.

Due sale verranno allestite con una serie di dipinti: la prima comprenderà una decina di lavori selezionati dalla vastissima serie “Facing Histories” realizzata nel 2015, in occasione dell’anniversario dell’esplosione atomica di Hiroshimae e Nagasaki; nella seconda sala troveranno spazio alcuni lavori di medie dimensioni su tela e su carta della nuova serie “Learning from the past”, ispirata all’arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate dall’artista durante la sua carriera.
Una quarta sala, infine, ospiterà il suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti il cui l’obiettivo è di lavorare insieme, discutere, offrire il proprio sguardo e accogliere lo sguardo altrui. Si potrà, dunque, assistere al processo di realizzazione di un’opera dell’artista, per capire dall’interno la sua poetica, e anche provare a disegnare accanto a lei.

Performance:
10 maggio, ore 21
Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai
22 maggio, ore 20 e 21 (necessaria la prenotazione)
The Storyteller – il narratore, The Double Pop Songs

Incontri:
16 maggio, ore 18, con Roberto pinto
23 maggio, ore 18, con Uliana Zanetti
30 maggio, ore 18, con Igort

Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校
a cura di Roberto Pinto
10 maggio – 1 giugno 2024
Opening: venerdì 10 maggio, ore 19-22
Alchemilla, Palazzo Vizzani
Via Santo Stefano 43, Bologna

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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