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Style & Luxury

Serenity. Matthew Mcconaughey e Anne Hathaway nel noir che non è quello che sembra

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I gufi non sono quello che sembrano, ci ricordava David Lynch ormai quasi trent’anni fa nel suo Twin Peaks. Questo avvertimento va tenuto sempre presente quando guardiamo un film oggi. Il cinema, sempre più spesso, prova a sorprenderci con l’effetto speciale più potente che ci sia, la fantasia. E allora vi avvertiamo. Andrete a vedere Serenity, il film di Steven Knight in uscita il 18 luglio (una delle uscite più attese di questa estate che, ci dicono, non vuole fare a meno del cinema), per vedere l’alchimia tra Matthew McConaughey e Anne Hathaway, o per gustarsi un noir che richiama chiaramente quelli del passato. Assisterete a tutto questo, certo, almeno per un’ora. Ma poi entrerete in un film che non vi aspettate affatto.

Siamo a Plymouth, un’immaginaria isola dei Caraibi fuori dal mondo. Baker Dill (Matthew McConaughey) è un uomo che si è lasciato alle spalle un duro passato e vive accompagnando ricchi turisti in battute di pesca in alto mare con la sua barca, che si chiama appunto Serenity. Accanto a lui c’è il fido Duke (Djimon Hounsou). Il suo lavoro sembra quello, ma in realtà insegue un’ossessione, la cattura di un pesce enorme, che sembra la sua ragione di vita, come la balena bianca per il capitano Acab di Moby Dick. Allontana la solitudine passando le notti con una donna benestante, Constance (Diane Lane), che, a volte, lo aiuta anche economicamente. Tutto cambia quando, dal suo passato, spunta Karen (Anne Hathaway). È la sua ex moglie, e la madre di suo figlio. Ed è anche oggetto di continue violenze da parte del marito alcolizzato. Così lei gli propone di ucciderlo, per la libertà di lei, di suo figlio. E anche per la somma, non indifferente, di diecimila dollari.

Come si capisce, siamo nel più classico degli schemi del noir, dalle parti de La fiamma del peccato e di Ossessione o, se preferite la versione americana, Il postino suona sempre due volte. Lo si capisce per come sono costruiti i personaggi. McConaughey, nei panni di Baker Dill, è sempre molto credibile – anche in un film, come questo, che è molto stilizzato – e il suo personaggio è costruito pensando a degli esempi classici della virilità, come Bogart e Brando. Anne Hathaway è invece modellata sulla tipica dark lady del noir anni Quaranta. Ha i capelli lunghi e biondi, la veste bianca, sembra Barbara Stanwyck ne La fiamma del peccato. E, come accade con i personaggi di questo tipo, è allo stesso tempo attraente e pericolosa, bisognosa di protezione ma anche astuta. Un personaggio da cui temere ed essere attratti. La sua recitazione, più ancora di quella del protagonista maschile, è effettata e carica. Ma tutto questo ha un senso, e guardando il film lo capirete. Va fatto un cenno anche a Diane Lane, che è la comprensiva Constance, una bellezza matura e carica di sensualità, una bellezza che aumenta sempre di più con il passare degli anni (chi ha visto la stagione 6 di House Of Cards lo sa bene). Il suo personaggio è, purtroppo, solo abbozzato. Ma anche questo, a conti fatti, avrà un senso.

Serenity è un film che deve molto a Moby Dick di Melville e a Hemingway, ed è – almeno per due terzi, un’ora di film – un noir umido e bollente che ci parla di bene e male, di scelte e libero arbitrio, temi cari da sempre a Steven Knight. A tratti, oltre che quelle del noir classico, le atmosfere sono quelle della serie Bloodline. Ma, pian piano, alcune scene che ci portano fuori dall’isola, e alcuni indizi ci fanno dubitare di quello che stiamo vedendo, ci fanno chiedere dove ci troviamo e chi siano i protagonisti di questa storia. Un personaggio magrittiano, in vestito nero, cravatta e valigetta, cerca spesso di raggiungere Baker Dill per parlargli. E, sull’isola, tutti sembrano sempre sapere che cosa stia accadendo. Dopo un’ora arriva il twist che ribalta il tavolo, e cominciamo a vedere tutto in un’altra ottica. Serenity, che abbiamo iniziato a conoscere come la storia di un’ossessione, è in realtà quella di una serie di ossessioni concentriche. Non possiamo dirvi di più, se non che quel “Serenity” non è solo il nome della barca, ma anche qualcos’altro, un’aspirazione.

A Steven Knight piace prendere mondi chiusi e farli dialogare con altri mondi all’esterno. Locke, il film che lo ha rivelato definitivamente come regista (da sceneggiatore è famoso per La promessa dell’assassino, Piccoli affari sporchi e Allied), era tutto girato in una monade, un luogo limitato come la macchina del protagonista, e tutto quello che avveniva fuori, il resto del mondo, era evocato attraverso un dialogo al telefono. Anche qui siamo in un luogo chiuso, lontano da tutto, un’isola staccata dal resto del mondo, ma che con quel mondo, in un modo o in un altro, ha a che fare. Partiti da un noir classico ci ritroviamo dalle parti di Apri gli occhi, The Truman Show e anche Nirvana del nostro Salvatores (i riferimenti sarebbero tanti, ma li lasciamo fare a voi). Una volta capito di che si tratta, è chiaro che non tutto possa battere alla perfezione, che molte domande si pongano, e che il rischio sia quello che non tutte abbiano risposta. C’è il rischio anche di restare delusi. Una volta capito il cambio di campo, allora, sta a voi: analizzare tutto e capire se abbia un senso, o lasciarvi trasportare dalla sorpresa e godervela. Tutto si può dire di Serenity, tranne che non sia un film sorprendente.

di maurizio Ermisino per DailyMood.it

 

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Fashion News

Versace La Vacanza 2024

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L’estate è da sempre sinonimo di infinite possibilità, èd è proprio questo senso di libertà l’ispirazione dietro all’ultima collezione “La Vacanza” di Donatella Versace: stampe grafiche, jersey, sete leggere e satin, per un abbigliamento capace di accompagnarci dall’alba al tramonto.

La protagonista della collezione è la stampa Barocco Sea, che richiama il ricco patrimonio di stampe Versace ispirate alle meraviglie dell’oceano, che come l’arte classica e la mitologia, sono caratteristiche della Maison. La stampa si ispira a due motivi iconici di Versace: il Trésor de la Mer , con i suoi coralli, conchiglie e stelle marine, e le preziose rifiniture dell’iconico Barocco. È presente nelle camicie da donna e da uomo e nei pantaloncini abbinati, nei cardigan estivi e nelle bralette, in una selezione ampia di abiti, nelle gonne in jersey e altri capi del guardaroba estivo. La grafica è stata declinata
in diversi abbinamenti cromatici e comprende diverse tecniche di lavorazione come l’ingrandimento di alcuni dettagli in scala reale e l’utilizzo di tessuti devoré, jacquard, o ricamati in broderie anglaise. Gli abiti sartoriali sono realizzati in frescolana per ottenere una silhouette pià morbida, senza rinunciare agli inconici dettagli del brand come l’hardware Medusa ’95 in metallo dorato o argentato, o gli inserti in seta stampata sul retro delle giacche maschili. Le giacche, i top, le gonne e i pantaloncini in tweed riprendono i modelli delle ultime collezioni, ma in veste più leggera e nei colori del rosa
cipria e dell’avorio. I nuovi abiti plissettati con dettagli lavallière e la stampa Barocco sono nei colori del rosa cipria, del beige e del blu scuro. Tra i modelli da sera spiccano un abito da cocktail nell’iconico metal mesh Versace e un abito a colonna impreziosito da stelle marine realizzate con un ricamo di perle naturali giapponesi, paillette d’argento e cristalli.
I materiali sono leggeri e morbidi: twill di seta, doppio raso, jersey con inserti in seta, denim, spugna, popeline di cotone, crêpe de chine.

Lo spirito, i colori e i materiali della collezione sono presenti anche nelle borse, nelle scarpe e negli accessori. La rafia estiva caratterizza la tote bag Athena e i sandali con Medusa ’95. I sandali Alia da donna sono impreziositi da grandi fiocchi e le borse e le pochette Medusa ’95 sono disponibili in una nuova tonalità di rosa cipria con finiture in argento. Il modello di scarpa maschile Villa risponde a una precisa esigenza di abbigliamento estivo, offrendo la versatilità di un look che va dal formale al rilassato grazie alla costruzione in morbida nappa e alla forma arrotondata. Una linea di occhiali da
sole e accessori da spiaggia, tra cui accappatoi, asciugamani, mugs impreziosite da cristalli e costumi da bagno, completa la collezione.

La collezione Versace “La Vacanza” 2024 donna e uomo è ora disponibile nelle boutique di tutto il mondo.

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Accessori

House of emotion – Con la nuova campagna DoDo racconta la liberta’ di esprimere se stessi e di mettersi in gioco

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Credere in un sogno, confidare nella fortuna oppure custodire un sentimento. Sono mille e più i simboli preziosi da regalare, e regalarsi, creati da DoDo nei suoi trent’anni di storia, un compleanno che nella House of DoDo trova lo spazio perfetto per celebrare la libertà di esprimere se stessi. È una casa che accoglie gioiosamente e ispira il racconto della propria personalità, incoraggiando a farlo senza riserve, in modo autentico.

“Let’s play in the House” è il concept della nuova campagna House of DoDo 2024.

Affidata a L’amour extreme, agenzia che ha coinvolto il duo creativo Lebon + Bourgeois per la produzione degli scatti indossati, still life e dei video, ha scelto di puntare sul tema del gioco: il modo più intergenerazionale, interculturale e universale di divertirsi. Gli ambassador Alice Pagani, Giacomo Giorgio e Mikaela Neaze Silva, protagonisti di una reunion nella House of DoDo, condividono momenti felici attorno a diversi giochi e si raccontano attraverso i gioielli personalizzabili, componibili e collezionabili di DoDo. Istanti da non dimenticare, immortalati con gli scatti senza filtri di un’iconica Polaroid.

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Fashion News

adidas Originals and Bad Bunny Release Last Campus

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The latest drop in the Bad Bunny and adidas collaboration is a bold interpretation of the classic Campus silhouette. The Last Campus is the latest, and the last of the longtime adidas staple, released just in time for Bad Bunny’s Most Wanted Tour.

The bold brown colorway was inspired in part by the signature brown mask that has become the mainstay of Benito’s on-stage aesthetic. The chalk white and pink accents make for an eye-catching contrast sure to turn heads when it takes the stage.

This drop continues to nod to Benito’s western-inspired album art and graphics all of which have been reinterpreted through Benito’s own persona style, and heavily inform the visuals for the sold-out tour.

The Last Campus features rich texture layering, bold block and contrasts, and the playful lines that have defined the collaboration and Benito’s own distinctive style. It also boasts a double-heel, double tongue construction, paying homage to Benito’s bilingual identity and his unique ability to transcend genres. An all-seeing eye emblem anchors the tongue, and the sockliner features his signature bunny lockup, details that make the show another undeniable addition to the groundbreaking collaboration.

This drop along with the rest of the collaboration continues to take inspiration from Benito’s ability to break boundaries and break down language barriers as a singular global artist and creator.

Sign-ups for the shoe will be available on the CONFIRMED and adidas flagship app starting May 6th and the shoe will be available in-store, adidas.com/badbunny and in the adidas flagship store starting May 11th. It is priced at $100 USD for infants, $120 USD for kids and $160 for adults.

adidas.com/badbunny
@adidasOriginals

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