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Bestiale! Animal Film Stars

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Il MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA di Torino presenta BESTIALE! ANIMAL FILM STARS, la prima importante mostra che celebra gli animali sul grande schermo, a cura di Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni, con la collaborazione di Tamara Sillo e Nicoletta Pacini.
Da sempre gli animali fanno parte dell’immaginario cinematografico.
Dai cani divi storici come Rin Tin Tin e Lassie fino alla nuova ondata di protagonisti a 4 zampe che caratterizzano la produzione contemporanea, dal Balthazar di Bresson allo squalo di Spielberg, gli animali non cessano di fornire materia per storie di tutti i tipi.
Il percorso espositivo si sviluppa all’interno della Mole Antonelliana ed è articolato in dieci sezioni tematiche che raccontano allo spettatore un universo multiforme, dove fotografie, manifesti, storyboard, costumi di scena, memorabilia e animatronics dialogano con le sequenze dei film assemblati in montaggi speciali.

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Gli oltre 440 pezzi in mostra ripercorrono la costante e trasversale presenza degli animali nella storia del cinema, seguendo due temi principali.
Il primo racconta cos’è un animale star e, in particolare, qual è la relazione tra icona popolare e animale in carne e ossa (spesso non un singolo, ma più di uno, che lo interpretano sullo schermo).
Il secondo indaga il ruolo dell’animale-attore, interrogandosi se esista una “recitazione animale”, soprattutto oggi, quando animatronics ed effetti speciali digitali spingono verso personaggi di animali che sembrano sempre più esseri umani, mutandone la natura stessa.
Il Museo Nazionale del Cinema è molto orgoglioso di ospitare questa bellissima mostra dedicata al rapporto tra cinema e animali – sottolinea Paolo Damilano, Presidente del Museo Nazionale del Cinema di TorinoE’ il frutto di un grande lavoro di équipe all’interno del museo ed è stata resa ancora più preziosa dalle collaborazioni con importanti e prestigiose istituzioni internazionali, andando ad aggiungersi alle tante altre iniziative che il museo ha realizzato in questi primi sei mesi del 2017 e che hanno portato ben 20.000 visitatori in più rispetto allo stesso periodo del 2016; un trend in crescita che ci auguriamo continui per tutto il 2017”.

Per tutta la durata della mostra sono previste attività per i centri estivi, per le scuole e per il pubblico che comprendono incontri con gli insegnanti, visite e laboratori al Museo e proiezioni al Cinema Massimo, nell’ambito della rassegna dedicata alla mostra.
Per favorire la visita alla mostra sono a disposizione del pubblico Informazioni ad Accesso Facilitato. In un apposito totem all’inizio del percorso, si possono prendere in consultazione le schede della mostra ad alta leggibilità in diverse lingue, testi facilitati in italiano e inglese, mappe concettuali per DSA, testo in Braille per non vedenti.
Lungo il percorso espositivo sono presenti etichette braille sul corrimano e QR codes/NFC per attivare i contenuti audio-video con interprete LIS (Lingua Italiana dei Segni) e sottotitoli in italiano.
Nell’area Caffè Torino si trovano tre modelli visivo tattili di Cita, Rhubarb e Uggie, e il nuovo libro multisensoriale Che cos’è un animale star? con immagini, disegni visivo-tattili, testi, audio-video LIS e mappe concettuali.

A completamento della mostra, il ricco catalogo Bestiale! Animal Film Stars edito da Silvana Editoriale, a cura di Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni, in collaborazione con Tamara Sillo e Nicoletta Pacini. Il catalogo comprende testi di Donata Pesenti Campagnoni, Davide Ferrario, Marco Paolini, Nicoletta Pacini, Tamara Sillo, Petrine Day Mitchum, Randy Haberkamp, Emanuela Martini, Peppino Ortoleva, Riccardo Fassone, Silvio Alovisio, Enzo Lavagnini, Grazia Paganelli, Giovanna Maina, Federico Zecca, il tutto corredato da un ricco apparato di immagini.
Dall’11 ottobre al 1 novembre 2017 il Cinema Massimo propone Bestiale. Animal Film Stars, un’ampia rassegna legata ai temi e alle suggestioni della mostra, una carrellata eterogenea che va dai classici hollywoodiani al cinema d’autore europeo, a dimostrazione di quanto determinante sia stato l’apporto dato dagli animali al cinema.
Anche la prossima edizione del Torino Film Festival dedicherà una piccola sezione ai gatti nel cinema.

Vademecum
Dove: MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA di Torino
Quando: dal 14 giugno 2017 all’08 giugno 2018

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Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校

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Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico Yumi’s New School – ユミの新しい学校, mostra personale di Yumi Karasumaru, a cura di Roberto Pinto.

Il progetto Yumi’s New School, è stato cucito su misura sulla figura dell’artista, per svelare alcuni degli aspetti più significativi del suo lavoro. Nel percorso artistico di Yumi Karasumaru si intrecciano la relazione con le sue radici, il Giappone, e il suo approdo in Italia. Proprio questa distanza con la sua cultura di provenienza le ha permesso di ripercorrere ricordi, memorie, drammi personali e collettivi, riti e abitudini del Paese del Sol Levante, senza cadere nella trappola della retorica o del celebrativo, ma con uno sguardo interrogativo e conoscitivo. Nelle sue opere –quadri, disegni e performance – troviamo la necessità di creare un dialogo con gli spettatori attraverso una contaminazione tra “Storia” e storie personali, tra collettivo, pubblico, e l’intimo, il privato.

Con Yumi’s New School, l’artista vuole ulteriormente assottigliare la distanza con il pubblico costruendo un’esperienza condivisa, attraverso due distinte performance ma anche trasformando una parte dello spazio espositivo in un suo studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a lavorare accanto a lei per tutta la durata della mostra, condividendo i processi ideativi e realizzativi. La performance inedita che si potrà vedere in occasione dell’inaugurazione del 10 maggio, Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai, si incentra sull’incredibile esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese, rimasto per quasi trenta anni nella giungla di una sperduta isola nell’arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra mondiale non fosse finita. La performance che sarà presentata il 22 maggio, The Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno proiettate sul corpo dell’artista in kimono bianco, come fosse uno schermo.

Due sale verranno allestite con una serie di dipinti: la prima comprenderà una decina di lavori selezionati dalla vastissima serie “Facing Histories” realizzata nel 2015, in occasione dell’anniversario dell’esplosione atomica di Hiroshimae e Nagasaki; nella seconda sala troveranno spazio alcuni lavori di medie dimensioni su tela e su carta della nuova serie “Learning from the past”, ispirata all’arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate dall’artista durante la sua carriera.
Una quarta sala, infine, ospiterà il suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti il cui l’obiettivo è di lavorare insieme, discutere, offrire il proprio sguardo e accogliere lo sguardo altrui. Si potrà, dunque, assistere al processo di realizzazione di un’opera dell’artista, per capire dall’interno la sua poetica, e anche provare a disegnare accanto a lei.

Performance:
10 maggio, ore 21
Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai
22 maggio, ore 20 e 21 (necessaria la prenotazione)
The Storyteller – il narratore, The Double Pop Songs

Incontri:
16 maggio, ore 18, con Roberto pinto
23 maggio, ore 18, con Uliana Zanetti
30 maggio, ore 18, con Igort

Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校
a cura di Roberto Pinto
10 maggio – 1 giugno 2024
Opening: venerdì 10 maggio, ore 19-22
Alchemilla, Palazzo Vizzani
Via Santo Stefano 43, Bologna

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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