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Mostra Federico Seneca (1891–1976) Segno e forma nella pubblicità

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L’esposizione presenta oltre 300 materiali elaborati da Federico Seneca tra manifesti, locandine, insegne, logotipi, cartoline, calendari, scatole in latta e cartone e splendidi bozzetti scultorei in gesso di uno dei protagonisti della grafica pubblicitaria del Novecento, che proprio a Perugia ha vissuto uno dei momenti creativi più importanti della sua carriera in qualità di primo direttore dell’Ufficio pubblicità della Perugina.

Tra i suoi lavori più conosciuti, la pubblicità dei “Baci” Perugina e l’esecuzione del concetto grafico dei “cartigli”, i bigliettini che ancor oggi accompagnano i famosi cioccolatini.

Dal 12 marzo al 4 giugno 2017, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ospita una mostra dedicata a Federico Seneca (1891–1976), uno dei maestri della grafica pubblicitaria del Novecento.

L’esposizione, curata da Marta Mazza, direttore del Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera), presenta oltre 300 pezzi fra manifesti, pieghevoli, locandine, cartoline, illustrazioni di copertina, bozzetti preparatori, insegne, cartelli, libri, riviste, e molto altro, provenienti dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, dalla Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Castello Sforzesco di Milano, dal Museo Storico della Perugina di Perugia, dal Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro Collecchio, e da numerose collezioni private, con particolare riferimento a quella degli eredi.

Queste opere sono in grado di raccontare l’intero percorso creativo di Federico Seneca, dal liberty all’art déco a una visione futurista, per giungere, dal dopoguerra in poi, alla modernità con la sintesi grafica delle forme accompagnata da suggestioni tipografiche, un gioco di chiaroscuro e colori vivaci e testimoniano quanto Seneca abbia contribuito a creare un immaginario visivo di un’epoca.
Saranno inoltre esposti degli splendidi bozzetti scultorei in gesso (20×40 cm ca.) che Seneca creava per dare forma alle figure che animavano le sue pubblicità.

La rassegna racconta gli episodi più importanti della sua carriera. Tra questi trova un posto privilegiato il suo forte legame con Perugia, città dove giunse dopo la fine della prima guerra mondiale. Qui, per dodici anni, rivestì il ruolo di responsabile dell’ufficio pubblicità della neocostituita impresa Perugina. È in questo ambito che crea il logotipo disegnato in occasione della creazione dei “Baci” Perugina e il concetto grafico dei “cartigli”, i tipici bigliettini che accompagnano il celebre cioccolatino e di cui scrisse alcuni testi.
Gli incarichi per la ditta Perugina si sovrapposero ben presto con quelli della Buitoni di cui divenne, a partire dal 1925, direttore dell’ufficio pubblicità e per la quale studiò la sorprendente ed efficace comunicazione della Pastina glutinata.

Chiusa la parentesi umbra, nel 1933 si trasferisce a Milano, a quel tempo vero crocevia di relazioni internazionali nel settore delle arti applicate, della grafica e dell’architettura, dove aprì il proprio studio di pubblicità. Già prima della guerra il suo parco clienti annoverava quali Talmone, Stipel, la prima compagnia telefonica italiana, Rayon, Amaro Felsina Ramazzotti, Cinzano.
Ma è nell’immediato dopoguerra, nel capoluogo lombardo diventato vero e proprio motore della ripresa della nazione, dove nascono e si sviluppano le più innovative aziende del paese, che Seneca riveste un ruolo sempre più da protagonista per la comunicazione dei nuovi prodotti. Ne è un esempio il famoso ‘gatto selvatico’ col quale vince il concorso indetto da Enrico Mattei per pubblicizzare Agipgas, il marchio che reclamizzava il gas liquido presente nel sottosuolo italiano.

VADEMECUM
Mostra Federico Seneca (1891–1976) – Segno e forma nella pubblicità
DOVE: Perugia – Alla Galleria Nazionale dell’Umbria
QUANDO: dal 12 marzo al 4 giugno 2017
ORARI: da martedì a domenica, 8.30-19.30; lunedì chiuso
dal 3 aprile aperto anche i lunedì con orario 12.00-19.30
Informazioni: Tel. 075.58668415; gan-umb@beniculturali.it

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Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校

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Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico Yumi’s New School – ユミの新しい学校, mostra personale di Yumi Karasumaru, a cura di Roberto Pinto.

Il progetto Yumi’s New School, è stato cucito su misura sulla figura dell’artista, per svelare alcuni degli aspetti più significativi del suo lavoro. Nel percorso artistico di Yumi Karasumaru si intrecciano la relazione con le sue radici, il Giappone, e il suo approdo in Italia. Proprio questa distanza con la sua cultura di provenienza le ha permesso di ripercorrere ricordi, memorie, drammi personali e collettivi, riti e abitudini del Paese del Sol Levante, senza cadere nella trappola della retorica o del celebrativo, ma con uno sguardo interrogativo e conoscitivo. Nelle sue opere –quadri, disegni e performance – troviamo la necessità di creare un dialogo con gli spettatori attraverso una contaminazione tra “Storia” e storie personali, tra collettivo, pubblico, e l’intimo, il privato.

Con Yumi’s New School, l’artista vuole ulteriormente assottigliare la distanza con il pubblico costruendo un’esperienza condivisa, attraverso due distinte performance ma anche trasformando una parte dello spazio espositivo in un suo studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a lavorare accanto a lei per tutta la durata della mostra, condividendo i processi ideativi e realizzativi. La performance inedita che si potrà vedere in occasione dell’inaugurazione del 10 maggio, Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai, si incentra sull’incredibile esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese, rimasto per quasi trenta anni nella giungla di una sperduta isola nell’arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra mondiale non fosse finita. La performance che sarà presentata il 22 maggio, The Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno proiettate sul corpo dell’artista in kimono bianco, come fosse uno schermo.

Due sale verranno allestite con una serie di dipinti: la prima comprenderà una decina di lavori selezionati dalla vastissima serie “Facing Histories” realizzata nel 2015, in occasione dell’anniversario dell’esplosione atomica di Hiroshimae e Nagasaki; nella seconda sala troveranno spazio alcuni lavori di medie dimensioni su tela e su carta della nuova serie “Learning from the past”, ispirata all’arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate dall’artista durante la sua carriera.
Una quarta sala, infine, ospiterà il suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti il cui l’obiettivo è di lavorare insieme, discutere, offrire il proprio sguardo e accogliere lo sguardo altrui. Si potrà, dunque, assistere al processo di realizzazione di un’opera dell’artista, per capire dall’interno la sua poetica, e anche provare a disegnare accanto a lei.

Performance:
10 maggio, ore 21
Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai
22 maggio, ore 20 e 21 (necessaria la prenotazione)
The Storyteller – il narratore, The Double Pop Songs

Incontri:
16 maggio, ore 18, con Roberto pinto
23 maggio, ore 18, con Uliana Zanetti
30 maggio, ore 18, con Igort

Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校
a cura di Roberto Pinto
10 maggio – 1 giugno 2024
Opening: venerdì 10 maggio, ore 19-22
Alchemilla, Palazzo Vizzani
Via Santo Stefano 43, Bologna

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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