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Laura Biagiotti anticipazione Autunno Inverno 23/24

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Biagiotti torna al Piccolo Teatro di Milano per presentare la collezione Autunno Inverno 23/24 con un format immersivo che coniuga moda, teatro, danza e digital art intorno alle scenografie dello spettacolo “Carbonio” di Pier Lorenzo Pisano.

La volontà di indagare attraverso la moda i nuovi spazi e i nuovi tempi delle donne ispira il progetto della collezione che sfila al Piccolo Teatro e in digitale, aprendo un nuovo capitolo con un approccio sempre più attento alla sostenibilità e all’auto-rinnovamento secondo gli stilemi più cari al marchio. È la ricerca dell’inatteso realizzata con gli strumenti naturali della moda Biagiotti: il cashmere e il tessuto.

Un viaggio nel tempo e nello spazio che destruttura le forme convenzionali e le ricostruisce con un pensiero nuovo. L’abito-bambola, definito da Laura Biagiotti l’abito “spazialista” perché espande la silhouette nello spazio, si apre e diventa spolverino, gonna da indossare sopra il pantalone, si scioglie in un fiocco da indossare su tessuti maschili.

La collezione dialoga con lo spazio nelle sue tante forme e interpretazioni. Quello siderale che suscita curiosità, domande, esplorazioni e apertura a nuove visioni, simboleggiato da tessuti iridescenti che punteggiano di bagliori il guardaroba. Paillettes, reti di cristalli realizzate sapientemente a mano e tessuti metallizzati si alternano all’iconico cashmere Biagiotti che si intreccia con fili lurex o viene ricamato con piccole borchie dorate.

Anche la palette si ispira ai colori dello spazio: toni scuri, bagliori lunari e tante sfumature naturali dal marrone al tortora perché, sorprendente e secondo uno studio della Johns Hopkins University, il colore medio dell’universo è in realtà una tonalità di beige. Lampi metallizzati accendono gli accessori: l’iconica LB Bag è specchiata e con il manico lavorato al laser. La nuova borsa LB Castle, con lo stilema del marchio e dalla forma quadrata, è d’oro o d’argento. Gli stivali siderali e i sandali d’inverno, conseguenza dei cambiamenti climatici a cui la cosmonauta Biagiotti è attenta con piena consapevolezza, hanno il logo nel tacco. L’occhiale a mascherina rivisita il modello cult degli anni ‘90 per la nuova “time traveler”.

La collezione racconta poi il confronto con lo spazio fisico, in cui, anche attraverso l’abito, si testimonia una traccia di sé. È il mettere lo straordinario nel quotidiano e farlo durare nel tempo. Ecco allora la treccia Biagiotti, scolpita in 3D e alternata alla rete di cashmere, i pantaloni relax in maglia rasata con la vita bassa, i top-reggiseno indossati con la giacca “dalle spalle larghe” perché in fondo lo spazio è sempre una conquista.

Non resta che lasciarsi andare allo spazio interiore in cui la moda diventa gesto, attenzione, il riappropriarsi di un momento nel convulso svolgersi della giornata. È il fermare l’attimo sperimentando la bellezza sensoriale di un cappotto di cashmere con le frange danzanti o l’appuntarsi un languido fiocco di taffettas alla cintura.

Il viaggio si chiude con i nuovi spazi e i nuovi tempi: quelli da esplorare e interpretare con menti libere e curiosità. È il passo a due delle stelle della danza Eleonora Abbagnato – Danseuse Étoile, Ballet de l’Opéra National de Paris, Direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma – e Jacopo Tissi – già Primo Ballerino del Teatro Bolshoi, Primo Ballerino Ospite del Teatro alla Scala, Étoile Ospite al Teatro dell’Opera di Roma. Un incontro sulla passerella e la suggestione di attraversare il vecchio e il nuovo, la terra e lo spazio con un rinnovato slancio verso l’infinito.

“Sono grata di poter tornare al Piccolo Teatro, un luogo così amato, e di testimoniare la forza di un legame che dura da 25 anni, insieme alla bellissima sinergia che lega la mia famiglia e la mia Azienda ad uno dei luoghi simbolo della cultura italiana ed internazionale nella sua ottica più innovativa e sperimentale. Il nostro Gruppo è da sempre appassionatamente impegnato a valorizzare e sostenere il patrimonio culturale del Paese con interventi di mecenatismo, restauro e costruzione di una legacy per le nuove generazioni, impegni che ho ulteriormente rafforzato in questi anni difficili per il nostro Paese.

Il Piccolo Teatro è molto più di un teatro, è un pezzo di storia del nostro tempo ed è la scommessa e la testimonianza vivente del Genio di Giorgio Strehler e di chi lo ha sostenuto e amato nella realizzazione di questo progetto. È anche un pezzo di storia della mia vita: ricordo con emozione l’atteggiamento devoto e gioioso con cui mia madre Laura entrava nella sala prove del teatro, sempre in punta di piedi, trovando nel convulso pulsare della settimana della moda a Milano una vibrante sintonia di arte, di passione, di affabulazione.” Lavinia Biagiotti Cigna, Presidente e Ceo Biagiotti Group.

Le modelle indossano il nuovo profumo “Laura Biagiotti ROMA Fiori Bianchi”.

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MFW – La bellezza senza tempo de Il Bisonte

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C’è sempre un prima ed un dopo. E’ l’ordine delle cose e del tempo. Ma quando si cerca di esprimere una bellezza senza tempo nella moda, spesso si pensa alla pelletteria de Il Bisonte che anche per questa MFW ha presentato un ottimo lavoro artigianale e una linea fedele al brand ma cercando non solo di sottolineare la qualità delle materie prime, ma il loro utilizzo sempre più unico e glamour. Per una donna istintiva si, ma vera e decisa, unica. Sino in fondo , sempre alla ricerca di esprimersi nel mood della bellezza  appunto “senza tempo”.

Una precisione e una linea che guida nei dettagli, sempre precisissimi e nella scelta e la cura che c’è nella realizzazione.
Una collezione che può insomma, creare dipendenza, dove le borse iconiche del marchio storico fiorentino , vengono presentate come pezzi unici che raccolgono l’eredità per una donna sempre più libera, unica e desiderosa di esprimere se stessa.  Se rimane l’uso della lavorazione quello che contraddistingue la linea, è bello vedere come la pelle conciata e trattata “al vegetale”, diventa non solo la tecnica dal sapore e dall’uso antico, ma anche un modo per riconoscersi in un mondo sempre più attento ai prodotti naturali, nella tradizione di quello che va di moda, ma naturale al 100%. Qualità e tradizione insomma che riescono in questa collezione ad ottenere un risultato unico e davvero dalla caratteristica inimitabile che esprime le tante anime di chi poi le userà: in un viaggio, in famiglia, da passeggio, in modo fluido, ma mai provocatorio. Modelli moderni e indipendenti. Sono nuovamente le crossbody a spiccare, tra equilibrio e leggerezza tra i colori in palette.

Un mood per una bellezza senza tempo, fuori dagli schemi e vera, autentica. Come le donne di oggi. Vere. Uniche e decise perchè mai in contrasto con le proprie scelte.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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MFW – Max Mara Autunno – Inverno 2023

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THE CAMELOCRACY

Max Mara viaggia nel tempo fino al turbolento diciottesimo secolo. Quello che oggi accade online, allora avveniva nei cafè: la diffusione di notizie e idee – sia reali che false – alla velocità della luce. Allora come oggi, tutti cercavano di dare un senso al mondo circostante e tutti avevano un’opinione.

Émilie du Châtelet, spirito libero che diede il La al pensiero razionale nell’epoca dell’Illuminismo, con il suo brillante intelletto analizzò le questioni dell’epoca: l’educazione e il ruolo sociale della donna, l’aldilà e la felicità umana. “Per essere felici, dobbiamo disfarci dei pregiudizi”, scrisse.

Émilie aveva un innamorato. L’uomo descritto come “la prima vera celebrità moderna d’Europa”: Voltaire. In un’epoca in cui filosofia e scienze naturali erano legate dal misticismo, la coppia trascorse insieme dieci anni, tra esperimenti scientifici e dibattiti intellettuali. In quanto donna dovette urlare per essere ascoltata, ma: “Almeno, l’ingiustizia maschile nell’escluderci dalle scienze dovrebbe servire ad impedirci di scrivere pessimi libri”.

La moda nell’Epoca della Ragione portava le tracce apotropaiche di tempi oscuri: voluminosi drappeggi, piume, crine, crinolina e maestose parrucche. Voltaire ci racconta che Émilie detestava superstizione e necromanzia: nella narrativa di Max Mara, Émilie disdegna lo stile contorto e restrittivo del tempo. La scienza solleva il sipario e rivela un guardaroba per l’oggi.

Ecco tessuti in ricco broccato, panier, corsetti e sottovesti, il tutto confezionato con una spiccata precisione newtoniana e abbinato a lupetti trasparenti e stivali chunky. Su gonne panier, mini oppure maxi, compaiono anacronistiche coulisse e tasche sportive. Direttamente dal futuro, ecco un fishtail parka in color cammello, dal risvolto in damasco. Il “retro Watteau”, una caratteristica degli abiti di corte, si ritrova su un soprabito militare e su un cocktail dress.

Émilie spesso si mascherava come un uomo: era l’unico modo per accedere ai café e intrattenersi con le migliori menti dell’epoca. Max Mara si ispira a un cast di personaggi in costume: il gentiluomo en déshabillé che si pavoneggia nel suo soprabito, il notaio impeccabile con i capelli legati da un fiocco nero, l’ufficiale disinvolto che indossa una cappa o un cappotto su una spalla sola, o ancora un imperioso duca con il suo grande mantello, portato à la mode.

La poesia di Voltaire è prova evidente che il suo amore per Émilie non era solo cerebrale, eppure la descrisse come “un grande uomo la cui sola colpa è di essere nato donna”. Quasi tre secoli più tardi, il suo essere donna non è più un’opposizione al suo talento. Fece parte di un’armata di donne la cui arguzia e il cui intelletto contribuirono a questo cambio di visione. Con una collezione che combina ragione e ordine con un pizzico di romanticismo, Max Mara rende omaggio a Madame du Châtelet e alle donne come lei; the Camelocracy.

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MFW – Paciotti Collezione A/I 2023 Sharp

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Con la collezione A/I 2023 SHARP, il team creativo prosegue il cammino della valorizzazione dei codici fondamentali del brand, ovvero la sensualità, l’eccentricità e l’eleganza, e lo fa attraverso l’esaltazione di silhouette taglienti arricchite da nuovi accessori metallici.

L’approccio alle strutture femminili è caratterizzato da modelli evening e stivali glam-rock, mentre la narrazione maschile è indirizzata verso un nuovo studio di strutture formali in cuoio mixate a modelli cult anni 90 impreziositi dall’iconico logo.

La silhouette spuntata “Miley” rappresenta l’anima più femminile e sensuale dei modelli donna e viene presentata in due materiali caldi e importanti, la pelle e il velluto, decorati da morsetti con lame dorate.
Il plateau “Doja” è stato invece pensato in due varianti, con una più aggressiva con macro-catena di pugnali intrecciati e in una versione ricoperta in lapin.
Fil rouge della collezione donna è poi l’utilizzo di vernici in chiave punk: nera, aubergine o multicolor come nel caso del sandalo “Lipa 105”.

I modelli della collezione uomo più iconici e riconoscibili sono lo stivale cowboy con sperone e dagger in argento e il mocassino rockabilly a punta con il pugnale al posto del classico penny; altro protagonista della collezione è poi il nuovo stivale Harley, caratterizzato dall’alto gambale quadrato e pellami metallizzati.
Tra gli essentials invece da uomo va menzionata la struttura “Deco 89”, con un fondo in gomma sviluppato su tre scalini sinuosi, risultato dall’aggiornamento di un modello storico del 1989.

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