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PHILIPP PLEIN RESORT 2020

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The PHILIPP PLEIN Resort 2020 collection is a jump into the Post-Punk London of the early 80s. PHILIPP PLEIN portrays a modern-day hyper accessorized Siouxsie Sioux, covered in leather, studs and featuring the iconic 80’s Goth archetypes.

Dress to Kill” is the new “Dress to Impress”: exaggerated shoulder pads give structure to super feminine draped dresses fully covered in Swarovski or sequins featuring asymmetric skirts and leg- of-mutton sleeves, while they add an ironic accent to the shimmering, uber-graphic dress with PLEIN lettering, perfect for a night out at the iconic ‘Blitz’.

Shoulder pads reshapes the outerwear too and they’re combined with mini-skirts or shorts. In the The white suit combo with matching skirt, it redefines the epitome of power-dressing, while as a black blazer with crystal revers, it is styled with latex shorts and matches the top underneath.

Colors are: Black, white, silver, purple, neon yellow and pink.

Textures are: python, leather, latex, denim with patches or drip finishing, Swarovski, sequins and studs.

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ACT N°1 Collezione Autunno Inverno 2024/25

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La nuova collezione ACT N°1 e la sua rappresentazione attraverso gli abiti e le immagini è un omaggio al cinema, una poesia d’amore per l’arte cinematografica e il suo linguaggio analogico, dal passato ad oggi. Non solo amore per le immagini che scorrono sul grande schermo ma per il rito, ormai scomparso, di sedere in una grande sala al buio e lasciarsi incantare dal silenzio e dallo schermo argentato. La nascita del cinema, le tecniche di ripresa, il linguaggio espressivo tolto alle parole e lasciato ai volti, è ciò che Luca Lin ha scelto per comunicare la sua nuova collezione.

Nel video, sono i volti dei personaggi intepreti della collezione a raccontare un sentimento quotidiano che diventa dolore, angoscia, sofferenza del vivere oggi. Ogni look è studiato per comunicare un animus diverso. La collezione parte dalla decostruzione del guardaroba maschile e di un capo femminile, il corsetto con i suoi lacci e le sue limitazioni. La stratificazione parla di sovrastutture sociali da superare. L’effetto è loose e over, con capi scivolati e sovrapposti. Il fit è ampio sia nei capospalla sia nei pantaloni con elastico in vita. Le giacche sono super-over, esasperate nelle proporzioni. La camicia è il prodotto della stratificazione di tre camicie, le t-shirt sono una sopra all’altra, così come le giacche.

Anche i colori usati in degradè, parlano di un incontro tra il grigio urbano e i toni della terra. Antracite, cemento, nuvola, terra, beige, neutri, il contrasto tra bianco e nero. Il verde militare.

Nella storia, alla fine, c’è un senso di liberazione e di integrazione attraverso la rappresentazione del Mahjong, gioco tradizionale in Cina, che unisce diverse età e culture. E una lezione intensa: la guerra è sofferenza e non importa quale guerra sia, non importa da quale parte stai. La guerra è giusta solo se si chiama pace.

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Alla scoperta di Fez con la collezione Primavera/Estate 2024 di Niù

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«Un viaggio in Marocco, per conoscere, comprendere e ricordare.
Un incontro cercato, preparato, studiato per poi lasciarsi
sorprendere dalla magia dei luoghi e delle persone.
Un’esperienza di vita autentica, per guardare con i nostri occhi,
senza lasciarci condizionare dai racconti altrui».

Serena Cibischino, fondatrice e CEO di Niù.

Per la collezione Primavera/Estate 2024, Niù è volato in Marocco, pronto ad assaporare appieno la cultura, la spiritualità, l’energia potente e dinamica delle sue terre.

Il profumo del tè alla menta si spande per i vicoli di Fez, luogo d’ispirazione per la prima parte della collezione, con la sua Medina brulicante di vita, con gli stucchi che rivestono i palazzi e lo zullayi, il mosaico in terracotta smaltata di cui moschee e le scuole coraniche sono ricoperte. Qui si incontrano le tante nuance della terra, del grano, delle spezie come la curcuma, oltre al verde sgargiante della torre simbolo della città. Qui si respira il Maghreb più colto e le persone si muovono con una spontaneità che lascia il segno.

Queste suggestioni danno vita a fantasie, abbinamenti di colore e di stoffe, giochi di volumi e lunghezze da cui prendono corpo i capi Niù. Gli ampi pantaloni palazzo sono abbinati a capispalla dal peso leggero in vista della primavera, a top annodati sotto al seno o a lunghi abiti con stampe che richiamano i decori geometrici tipici del luogo.

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LGNC reveals its 2024 Fall Winter collection “THE WORLD AFTER US”

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LGNC unveils its FW24 collection, “THE WORLD AFTER US”. After several seasons of communicating around an apocalyptic storytelling, the designers wanted to continue the story and impose their vision through this new collection, while remaining true to their commitments and values.

The codes and the DNA of LGNC are established, making it possible to present a complete and modular wardrobe. LGNC focused here on their retro futuristic DNA but even more on its motto : “STREETCARE”. For them, clothes are a way of healing individuals.

This results in tight or oversized cuts, playing with materials that they consider to be second skin, such as leather, pony hair or stretch fabrics. Playing with their very high signature collars to protect or their repeating rivets, these designs are a way to seal the clothing and make a shell out of it. A lot of details and codes that make perfect sense to their motto.

You will find here the perfect wardrobe to heal.

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