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Collezioni Donna

Balossa Collezione F/W 2017- 2018

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Ogni cosa ha la sua bellezza, ma non tutti la vedono

Sartorialità e creatività di Indra Kaffemanaite per Balossa, in una connotazione con un particolare accento poetico. Cuore della collezione F/W 2017/2018, attraverso varie forme di lettura, resta la camicia bianca che, vero e proprio paradigma della stilista, evidenzia i suoi elementi progettuali più innovativi e le sue, infinite e seducenti, interpretazioni.
La stilista interpreta il suo capo “base” in termini di uso universale, dando degli accenni e sottolineando dei particolari che fanno la storia della camicia da uomo, dal modello della doppia camicia in una, severa ma affascinante, allo sbieco del collo che riporta ad un raffinato Dandy settecentesco, la trasformazione della camicia in una candida e verginale tuta, dalle mistiche reminiscenze,
E poi Indra trova l’accenno nei “papier de musique” la piegatura che ricorda il rigo musicale, il dorso di una camicia, trionfante, che si arricchisce ai lati per diventare una quasi mistica cotta monacale, ruba il plastrom alla camicia da smoking maschile ricordando che Oscar Wilde diceva “l’eleganza si concentra nella camicia” usandolo per sottolineare un morbido scollo.

Una serie di tagli che diventano cinture, punte asimmetriche da cui sbuca un allegro rosario, un flash di colore sul candore del bianco, spacchi laterali che, da squadrati, diventano rotondi ritrovando l’ispirazione negli affreschi di Piero della Francesca, incroci, intrecci, un modello nel quale Indra, nel citare la camicia bianca, ne disegna una molto classica ma priva del tradizionale colletto che diventa un inedito cappuccio, ma anche stola, mantella, cintura, una camicia ornata da un pannello che diventa quasi un grembiule, apparentemente un controsenso, apparente in quanto, affermando il concetto della stilista, la camicia bianca diventa paradigma del minimalismo, la tendenza a semplificare usandola come sfondo etnico, presentandola morbida, lunga e svasata con collo a solino, maniche ampie e arricciature, gli scolli coreani minimali, ed infine camicie che diventano quasi mini abiti dall’ eleganza fragile, il popeline di cotone si fa pesante per il cotè androgino che si affianca alla seta strech femminilissima.
E per la prima volta pantaloni e gonne, ma anche questi sembrano un controsenso, non hanno una definizione esatta, ma si lasciano usare, interpretare, concludendo armoniosamente la chiave di lettura della stilista, gonne dalla vita alta, pantaloni dalle lunghezze che variano a causa degli orli asimmetrici, alcuni sembrano pronti a cavalcate fantastiche, un modello che la stilista chiama Varenne, alcuni formano delle grandi campane dai colori che spaziano dai bianchi ai grigi, fino al nero, ma anche nella palette Indra sembra che subisca un controsenso, dalla certezza del colore, il bianco, alle tante variabili, fino ad arrivare ad un semplice gilè a quadretti bianco e nero su una camicia candida….niente è più adatto di una camicia per riflettere il carattere di chi la indossa.

Balossa LTD
www.balossashirt.com
www.facebook.com/balossashirt

di Cristina Vannuzzi per DailyMood.it

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Collezioni Donna

ACT N°1 Collezione Autunno Inverno 2024/25

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La nuova collezione ACT N°1 e la sua rappresentazione attraverso gli abiti e le immagini è un omaggio al cinema, una poesia d’amore per l’arte cinematografica e il suo linguaggio analogico, dal passato ad oggi. Non solo amore per le immagini che scorrono sul grande schermo ma per il rito, ormai scomparso, di sedere in una grande sala al buio e lasciarsi incantare dal silenzio e dallo schermo argentato. La nascita del cinema, le tecniche di ripresa, il linguaggio espressivo tolto alle parole e lasciato ai volti, è ciò che Luca Lin ha scelto per comunicare la sua nuova collezione.

Nel video, sono i volti dei personaggi intepreti della collezione a raccontare un sentimento quotidiano che diventa dolore, angoscia, sofferenza del vivere oggi. Ogni look è studiato per comunicare un animus diverso. La collezione parte dalla decostruzione del guardaroba maschile e di un capo femminile, il corsetto con i suoi lacci e le sue limitazioni. La stratificazione parla di sovrastutture sociali da superare. L’effetto è loose e over, con capi scivolati e sovrapposti. Il fit è ampio sia nei capospalla sia nei pantaloni con elastico in vita. Le giacche sono super-over, esasperate nelle proporzioni. La camicia è il prodotto della stratificazione di tre camicie, le t-shirt sono una sopra all’altra, così come le giacche.

Anche i colori usati in degradè, parlano di un incontro tra il grigio urbano e i toni della terra. Antracite, cemento, nuvola, terra, beige, neutri, il contrasto tra bianco e nero. Il verde militare.

Nella storia, alla fine, c’è un senso di liberazione e di integrazione attraverso la rappresentazione del Mahjong, gioco tradizionale in Cina, che unisce diverse età e culture. E una lezione intensa: la guerra è sofferenza e non importa quale guerra sia, non importa da quale parte stai. La guerra è giusta solo se si chiama pace.

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Alla scoperta di Fez con la collezione Primavera/Estate 2024 di Niù

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«Un viaggio in Marocco, per conoscere, comprendere e ricordare.
Un incontro cercato, preparato, studiato per poi lasciarsi
sorprendere dalla magia dei luoghi e delle persone.
Un’esperienza di vita autentica, per guardare con i nostri occhi,
senza lasciarci condizionare dai racconti altrui».

Serena Cibischino, fondatrice e CEO di Niù.

Per la collezione Primavera/Estate 2024, Niù è volato in Marocco, pronto ad assaporare appieno la cultura, la spiritualità, l’energia potente e dinamica delle sue terre.

Il profumo del tè alla menta si spande per i vicoli di Fez, luogo d’ispirazione per la prima parte della collezione, con la sua Medina brulicante di vita, con gli stucchi che rivestono i palazzi e lo zullayi, il mosaico in terracotta smaltata di cui moschee e le scuole coraniche sono ricoperte. Qui si incontrano le tante nuance della terra, del grano, delle spezie come la curcuma, oltre al verde sgargiante della torre simbolo della città. Qui si respira il Maghreb più colto e le persone si muovono con una spontaneità che lascia il segno.

Queste suggestioni danno vita a fantasie, abbinamenti di colore e di stoffe, giochi di volumi e lunghezze da cui prendono corpo i capi Niù. Gli ampi pantaloni palazzo sono abbinati a capispalla dal peso leggero in vista della primavera, a top annodati sotto al seno o a lunghi abiti con stampe che richiamano i decori geometrici tipici del luogo.

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LGNC reveals its 2024 Fall Winter collection “THE WORLD AFTER US”

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LGNC unveils its FW24 collection, “THE WORLD AFTER US”. After several seasons of communicating around an apocalyptic storytelling, the designers wanted to continue the story and impose their vision through this new collection, while remaining true to their commitments and values.

The codes and the DNA of LGNC are established, making it possible to present a complete and modular wardrobe. LGNC focused here on their retro futuristic DNA but even more on its motto : “STREETCARE”. For them, clothes are a way of healing individuals.

This results in tight or oversized cuts, playing with materials that they consider to be second skin, such as leather, pony hair or stretch fabrics. Playing with their very high signature collars to protect or their repeating rivets, these designs are a way to seal the clothing and make a shell out of it. A lot of details and codes that make perfect sense to their motto.

You will find here the perfect wardrobe to heal.

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