Presentato fuori concorso, Tommaso segna il ritorno alla regia per Kim Rossi Stuart a distanza di dieci anni dal suo bellissimo esordio Anche Libero va bene. In questo film l’attore-regista romano, anche protagonista, indaga con ironia nella mente di un uomo alla ricerca di un sereno rapporto con l’altro sesso, tra strane manie, folli sedute psicoterapeutiche e particolari incontri con la madre. Nel cast, un convincente trio di donne: Jasmine Trinca, Cristiana Capotondi e Camilla Diana. Le ultime due hanno accompagnato Rossi Stuart al Lido per la presentazione del film, che il regista ha detto di dedicare “a tutti quelli che rischiano qualcosa per ritrovare il bambino che è dentro di loro”.

Kim, da cosa sei partito per arrivare a questo film? Il collegamento con Anche Libero va bene sembra evidente…
Kim Rossi Stuart: Sono partito da tanti elementi. Per me era un tema urgente da esplorare. Volevo trattare un tema che riguardasse tutti, non solo il protagonista Tommaso. Ho cercato di arrivare ad un’immagine dell’umanità che potesse coinvolgere tutti. In fondo, siamo tutti alla ricerca di una relazione sentimentale soddisfacente e quindi mi è parso un argomento decisamente universale. L’uomo, che abbiamo voluto rappresentare, vuole liberarsi da tutto ciò che ha segnato il suo cammino, la sua vita, e cerca di liberarsene in maniera tragicomica.

Cast Tommaso @ La Biennale di Venezia

Nel film nessuna delle donne fa apprezzamenti sulla bellezza di Tommaso. Il suo è un rapporto con la bellezza difficile da gestire?
Kim Rossi Stuart: Non mi ero posto questo problema sulla bellezza. Dal punto di vista attoriale, ho sempre sentito la necessità di caratterizzare a fondo i miei personaggi, non sono mai stato affascinato da una bellezza patinata e ho cercata di evitarla. Ne ho abbastanza dell’estetica patinata.

Camilla Diana e Cristiana Capotondi, com’è stato il lavoro con Kim? Da regista cosa vi ha chiesto?
Camilla Diana: Mi ha chiesto di essere Sonia, il mio personaggio, una donna di terra e di fuoco, travolgente e seduttiva, pragmatica, senza orpelli, anche se nasconde una grande complessità. Mi ha chiesto di essere contraddittoria, tagliente e cinica nei confronti di Tommaso.
Cristiana Capotondi: La prima cosa che ho chiesto a Kim è stata il senso del progetto, volevo capire se dentro a questa storia ci si poteva riconoscere. Questa è stata la prima forma di coinvolgimento nel film, che propone una storia fresca nella sua trasparenza e offre spunti di riflessione molto interessanti. Mi è piaciuta la tematica e come veniva affrontata.

Kim, come hai scelto le attrici?
Kim Rossi Stuart: Ho cercato attrici non solo brave ma funzionali alla storia. Le prime due donne, quelle interpretate da Jasmine Trinca e Cristiana Capotondi, dovevano essere semiperfette per rendere al meglio il contrasto con le nevrosi di Tommaso. Il personaggio di Jasmine ha umanità e capacità di amare, quello di Cristiana è bella e intelligente, brillante, dotata di un notevole autocontrollo, capace di essere oltremodo capace di soccorrere Tommaso. Tommaso invece riesce a trovare difetti ad ogni costo anche in loro, perché cerca di mantenere una distanza di sicurezza dalle donne. L’ultima donna, invece, interpretata da Camilla, ha un percorso più complicato. Per la parte all’inizio ho cercato una vera ragazza di campagna, “selvatica”. Poi però ho cambiato idea perché il salto di linguaggio sarebbe stato troppo ampio.

Come avete lavorato sull’equilibrio tra comico e drammatico?
Kim Rossi Stuart: Spero che questi due universi siano stati amalgamati bene. Anche Libero va bene era un film sulla “pancia”, emotivo; Tommaso invece è un film sulla mente. Analizza la mente di questo uomo e mi è parso naturale farlo con ironia, guardare tutto attraverso un’ottica ironica su queste nevrosi che ci assediano fortemente. In fondo l’ironia è frutto della nostra mente.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credit: La Biennale di Venezia