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Swarovski ha acceso il Natale a Milano

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Swarovski ha acceso il Natale a Milano con una cerimonia speciale, il 1 dicembre alle 17.30 in galleria Vittorio Emanuele, II

Per festeggiare il consolidato rapporto con la città meneghina la maison austriaca ha donato, per il quarto anno consecutivo, la magia e l’emozione del Natale a Milano.
Fino al 7 gennaio 2018, la Galleria Vittorio Emanuele II, da sempre elegante e prestigioso salotto milanese, sarà illuminata da un innovativo Digital Christmas Tree.
Realizzato con il patrocinio del Comune di Milano, l’Albero è alto più di 12 metri e decorato da oltre 10.000 ornamenti, fra cui più di 1.000 stelle di Natale Swarovski, illuminato da 36.000 luci ed impreziosito da un imponente puntale a forma di stella.
Il cuore della città si è trasformato così in un luogo di magia, luce e condivisione, enfatizzando due concetti molto cari a Milano: tradizione e innovazione.

LA CERIMONIA DI APERTURA

La Cerimonia di apertura si è svolta venerdì 1 Dicembre alle ore 17.30 con una madrina d’eccezione, l’Influencer Chiara Ferragni, che ha dichiarato:

Sono sempre stata affascinata dall’Albero di Natale in Galleria a Milano, ed esserne la madrina alla sua accensione è bellissimo ed emozionante. Spero che questo gesto porti fortuna e realizzi i sogni di tutte le persone che credono nella magia del Natale“.

filippo-del-corno;fiona-swarovski;chiara-ferragni;Michele-Molon

Per Swarovski sono intervenuti Massimo La Greca, Managing Director CGB (Consumer Goods Business) Italia e Michele Molon, Executive Vice President Omnichannel and Commercial Operations.
È una grande gioia essere per il quarto anno consecutivo nella splendida cornice della Galleria Vittorio Emanuele II. Accanto al digitale vivrà la tradizione. Swarovski è infatti un’azienda con oltre 120 anni di storia, ed è un onore regalare alla città di Milano un Albero e una mostra con le tappe principali di questo affascinante e scintillante percorso” – dichiara Massimo La Greca.
Abbiamo scelto l’Italia, unico paese in Europa, per lanciare questo innovativo progetto. L’Albero non è solamente il simbolo del Natale a Milano, ma anche un esempio di omnicanalità e digitalizzazione, che permetteranno alle nostre consumatrici di giocare, interagire e condividere selfie ed emozioni con le persone a loro più care. Swarovski a Milano supera le classiche regole del Retail, portando un’innovazione unica, che lascerà il segno” – prosegue Michele Molon.
Inoltre, Fiona Pacifico Griffini-Grasser, in rappresentanza della famiglia Swarovski, è stata presente all’accensione del Digital Christmas Tree, per presentare il suo nuovo progetto creativo, la capsule collection “Virgin Mary”, in vendita dal 1 Dicembre in alcuni selezionati Store Swarovski, ed esposta all’interno della mostra sotto l’Albero.
Grazie a tutti, sono felicissima di essere qui questa sera. L’idea di Famiglia è molto importante per Swarovski; siamo un Family Business da più di 120 anni e crediamo fortemente nel senso di comunità e unione. Il Natale tra tutti, è uno tra i momenti più magici. Sono stata quindi emozionata ed onorata di “accendere” qui con voi il Natale a Milano, in questa cornice unica e con un Albero super innovativo, che Swarovski regala con orgoglio alla città di Milano”.
È intervenuto infine Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura, per sugellare il legame tra Swarovski e la città di Milano.
Un gioco di luci, musica e una nevicata spettacolare hanno ravvivato e reso unica la serata inaugurale dell’albero Swarovski, nella splendida cornice di Galleria Vittorio Emanuele.

DIGITAL CHRISTMAS TREE – L’INNOVAZIONE
Il Digital Christmas Tree di Swarovski è un inno all’innovazione grazie alla presenza di alcuni schermi interattivi per giocare ed interagire con il brand.
È presente una postazione Selfie Wall dove si alternano le immagini e il video della nuovissima campagna per le feste di Swarovski. Una campagna con un cast internazionale che parla di diversità e brillantezza. L’utente può scegliere la sua immagine preferita e diventare, tramite un selfie, protagonista insieme alle star Swarovski e condividere i contenuti sui social.
Nella postazione Style Finder si possono scoprire i gioielli, gli orologi e gli accessori più adatti al proprio modo di essere, per brillare in ogni occasione, e inviarli in tempo reale allo schermo della postazione Try it on dove l’utente può indossarli virtualmente ed inserirli in una lista dei desideri.
E per concludere in bellezza perché non giocare con alcuni elementi iconici del Natale? Tutto questo è possibile grazie alla postazione Interactive Mirror dove il visitatore specchiandosi può fotografarsi e condividere la propria immagine con ad esempio il cappello di Babbo Natale.

LA MOSTRA – IL CRISTALLO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Alla base dell’Albero è stata allestita una mostra dedicata alle mille sfaccettature del cristallo e ai suoi molteplici usi creativi.
In esclusiva per il pubblico milanese, Swarovski ha aperto le porte del suo archivio privato portando sotto l’albero anche alcune esclusive creazioni, normalmente non esposte al pubblico, per raccontare, attraverso il prodotto, la lunga storia di oltre 120 anni di tradizione e innovazione.
La mostra ripercorre la storia di Swarovski dalla nascita del cristallo, alle prime collezioni di Crystal Living e Gioielleria, alle collezioni in esclusiva per i soci e fino alle collaborazioni con grandi designer mondiali, che hanno trovato nel cristallo l’ispirazione per la realizzazione dei loro capolavori.
Tutto ha avuto inizio nel 1895 quando a Wattens, nel Tirolo Austriaco, Daniel Swarovski fondò l’Azienda, dopo aver brevettato una macchina per il taglio di precisione del cristallo.
Dal 1976 con la nascita del Topolino, che si può ammirare nella mostra, e che rappresenta il primo prodotto finito, Swarovski è sinonimo di creazioni in cristallo, vere e proprie sculture che arrivano direttamente al cuore di un vasto pubblico di appassionati. Le infinite possibilità di lavorazione del cristallo hanno da sempre affascinato anche i più famosi designer; un esempio è la collaborazione, nata nel 2017, tra Swarovski e Arran Gregory con la collezione Mirror Nature.
Alla base dell’Albero è possibile ammirare anche diverse interpretazioni del cigno, simbolo di purezza ed eleganza, e icona del Brand dal 1989.
In occasione del trentesimo anniversario della SCS (Swarovski Crystal Society), alcune esclusive creazioni sono esposte sotto l’Albero, come ad esempio il primo pezzo del 1987, “The Lovebirds/Gli Inseparabili” e in anteprima l’edizione annuale 2018, la Giraffa Mudiwa.
Nella lingua africana Shona “Mudiwa” significa “amato”, un termine che riflette la grazia e la natura pacifica della giraffa. Realizzata con ben 650 faccette in cristallo, nelle calde tonalità dorate è l’esempio perfetto dell’expertise e della maestria Swarovski.
La SCS, che in Italia conta circa 30.000 iscritti, dedica ogni anno ai suoi appassionati soci innovative ed esclusive collezioni.
I gioielli e gli orologi hanno un posto d’onore nella mostra Swarovski: nelle teche sono raccontati attraverso le loro tecniche di lavorazione, alcune tradizionali come il pavé e attraverso i materiali, come ad esempio l’innovativo Crystal Mesh, fino ad arrivare alle collaborazioni con importanti designer che hanno portato alla creazione di tagli e colori in esclusiva come ad esempio la pietra Kaputt realizzata con Jean Paul Gaultier. Ogni anno Swarovski introduce innovative colorazioni nelle sue creazioni in una perfetta combinazione di tradizione e innovazione.
Questo Albero che unisce tradizione e innovazione è il regalo che Swarovski ha deciso di donare alla città di Milano, all’insegna del … #GiveBrilliant!

 

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Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校

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Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione bolognese Alchemilla, apre al pubblico Yumi’s New School – ユミの新しい学校, mostra personale di Yumi Karasumaru, a cura di Roberto Pinto.

Il progetto Yumi’s New School, è stato cucito su misura sulla figura dell’artista, per svelare alcuni degli aspetti più significativi del suo lavoro. Nel percorso artistico di Yumi Karasumaru si intrecciano la relazione con le sue radici, il Giappone, e il suo approdo in Italia. Proprio questa distanza con la sua cultura di provenienza le ha permesso di ripercorrere ricordi, memorie, drammi personali e collettivi, riti e abitudini del Paese del Sol Levante, senza cadere nella trappola della retorica o del celebrativo, ma con uno sguardo interrogativo e conoscitivo. Nelle sue opere –quadri, disegni e performance – troviamo la necessità di creare un dialogo con gli spettatori attraverso una contaminazione tra “Storia” e storie personali, tra collettivo, pubblico, e l’intimo, il privato.

Con Yumi’s New School, l’artista vuole ulteriormente assottigliare la distanza con il pubblico costruendo un’esperienza condivisa, attraverso due distinte performance ma anche trasformando una parte dello spazio espositivo in un suo studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a lavorare accanto a lei per tutta la durata della mostra, condividendo i processi ideativi e realizzativi. La performance inedita che si potrà vedere in occasione dell’inaugurazione del 10 maggio, Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai, si incentra sull’incredibile esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese, rimasto per quasi trenta anni nella giungla di una sperduta isola nell’arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra mondiale non fosse finita. La performance che sarà presentata il 22 maggio, The Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno proiettate sul corpo dell’artista in kimono bianco, come fosse uno schermo.

Due sale verranno allestite con una serie di dipinti: la prima comprenderà una decina di lavori selezionati dalla vastissima serie “Facing Histories” realizzata nel 2015, in occasione dell’anniversario dell’esplosione atomica di Hiroshimae e Nagasaki; nella seconda sala troveranno spazio alcuni lavori di medie dimensioni su tela e su carta della nuova serie “Learning from the past”, ispirata all’arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate dall’artista durante la sua carriera.
Una quarta sala, infine, ospiterà il suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti il cui l’obiettivo è di lavorare insieme, discutere, offrire il proprio sguardo e accogliere lo sguardo altrui. Si potrà, dunque, assistere al processo di realizzazione di un’opera dell’artista, per capire dall’interno la sua poetica, e anche provare a disegnare accanto a lei.

Performance:
10 maggio, ore 21
Pro-Memoria di Onoda – l’ultimo samurai
22 maggio, ore 20 e 21 (necessaria la prenotazione)
The Storyteller – il narratore, The Double Pop Songs

Incontri:
16 maggio, ore 18, con Roberto pinto
23 maggio, ore 18, con Uliana Zanetti
30 maggio, ore 18, con Igort

Yumi Karasumaru Yumi’s New School – ユミの新しい学校
a cura di Roberto Pinto
10 maggio – 1 giugno 2024
Opening: venerdì 10 maggio, ore 19-22
Alchemilla, Palazzo Vizzani
Via Santo Stefano 43, Bologna

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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