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Patrick McDowell – Spring/Summer 25 Portraits of a Painter
Patrick McDowell, British Sustainable Fashion Designer, Debuts Their “Portraits Of A Painter” SS25 Collection Inspired By Queer Artist; Glyn Philpot
Patrick McDowell presents their SS25 collection inspired by the Queer British artist, Glyn Philpot. Illustrating the brand’s commitment to multi-disciplinary creativity, the collection bridges fashion, art and culture.
Patrick McDowell’s appreciation for history saw them dive into the Tate archives to explore the letters written by Glyn Philpot to close friends and family, helping to establish the life behind the artist’s work.
McDowell sought out Glyn Philpot’s remaining relatives to gain a personal insight into the life of the eminent artist and bring a sense of authenticity to the collection. After discovering the two contrasting lives Glyn experienced, one of society and status and one of queer identity and true expression, it became clear that the collection should celebrate and fuse both. This season’s collection aims to highlight the reality of many queer people living a dual existence.
This season’s show takes place at Guildhall School of Music & Drama, continuing Patrick McDowell’s partnership from AW24. The immersive runway experience features performances from emerging classical musicians, creating a dramatic atmosphere. The combined fashion show and performance celebrates the arts in the same way Glyn Philpot did in his artworks, depicting varying performing arts from opera to ballet to avant-garde performance.
Continuing the brand’s commitment to nurturing creative education, Patrick McDowell worked to initiate a community project with Tate, highlighting how their archives offer an incredible free resource with the potential to inspire the next generation.
Motivated by the expressive artworks of Glyn Philpot in the 1920s, depicting topics surrounding queer identity and societal beliefs, Patrick McDowell illustrated the story of the artist’s dual life with a commitment to craftsmanship and storytelling. Inspiration for silhouettes are drawn from the most resonant works from the artist, directly influencing the collection looks.
Philpot’s artworks have been re-imagined into garments through painterly prints combined with soft nuanced colours.Printed onto delicate fabrics crafted from fully traceable and biodegradable TENCEL™ fibres. floral motifs and ‘trompe l’oeil’ paint strokes adorn these lower impact fabrics, reflecting how art and fashion can intersect with the modernity of progressive resources and textiles.
As ever McDowell has centred sustainable craft at the heart of the collection. Working alongside the King’s Foundation, Patrick McDowell incorporated the artisanal skills of scholarship students into the design and craft of the garments, creating a much needed space for industry experience and opportunities. Eliza Gomersall, a King’s foundation scholar, meticulously hand embroidered a series of textiles for the collection.
Jewellery was created by Anuka with recycled silver by hand in England. Inspired by the flowers from his most pivotal work the Hibiscus, Patrick’s favourite flower freesia, and Glyn’s sister’s name Daisy.
Vintage knit was unravelled, reconditioned and re-knitted in England by Miranda Mallinson Pocock, a recent knit graduate McDowell met in their capacity as global ambassador for Graduate Fashion Week.
A Philpot family wedding gown, kindly donated by Glyn’s great-great-niece, Charlotte Doherty, was reimagined for the closing look. Embedding personal stories into the garments and speaking to McDowell’s ability to work sensitively with clients to reimagine their most special pieces, a service they offer at their London studio.
This collection builds on the sustainable values of Patrick McDowell through the preservation and reuse of materials, whilst celebrating the brand’s history in creating show stopping pieces.
Spearheading new innovations in dying processes, McDowell is the first designer to work with bacteria based dye house Octarine to add colour to garments without the use of petrochemicals, achieving black pigment naturally; a rare and exciting development for the industry.
Handbags have been created using Mycelium based leather by Ecovative, crafted in London.
Chrome free and naturally tanned leather was sourced from Lineapelle and created by hand at the D’Arienzo atelier in Naples.
In a community-minded effort McDowell sourced dead stock silks from London based designer Erdem and long time collaborator Taroni silk.
Natural dyes from Sages London have been used to create fully biodegradable materials and achieve the specific tones from Patrick McDowell’s favourite paintings within Glyn Philpot’s portfolio.
High Heels have been supplied by the Italian brand Pinko with classic loafers reminiscent of the artist’s own footwear supplied by Sebago. Classic cotton and silk socks are from premium British sock brand Pantherella.
Quote from Patrick:
‘Fashion for me is about telling stories through clothes, researching and exploring the life of Glyn Philpot and indeed getting to know his living relatives has been an honour and a privilege. To be trusted with his story and to tell it in such a deeply personal and sustainable way is very humbling’.
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Chiara Boni Le Petite Robe -SS 2025
Published
3 settimane agoon
24 Settembre 2024By
DailyMood.it“Se mi chiedessero sotto quale cielo la mente umana ha sviluppato al meglio alcuni dei suoi doni più preziosi, ha riflettuto più profondamente sui più grandi problemi della vita e ha trovato soluzioni, indicherei l’India”. –
Max Müller
Un meraviglioso viaggio attraverso il continente indiano.
Per la stagione Primavera/Estate 2025, CHIARA BONI La Petite Robe intraprende un viaggio avventuroso, ma chic, attraverso l’India trovando ispirazione nel ricco e splendido patrimonio culturale del Paese e nella sua natura rigogliosa.
Tonalità speziate e terrose, come il giallo zafferano, il pesca, l’arancio e il tabacco, trovano posto accanto a vivaci sfumature di acquamarina, turchese, smeraldo e rosa, che evocano le gemme preziose e opulente di Jaipur.
La tradizione della stampa woodblock, tipica dell’India, ispira i vivaci motivi grafici, mentre antichi motivi di scialli ritornano nelle stampe paisley. Fiori lussureggianti sono resi con un appeal artistico, aggiungendo un tocco femminile e giocoso.
Mentre il tessuto in jersey, elastico e compatto, caratteristico del brand, rimane al centro della collezione, – anche stampato in modo da imitare il lino e il suede, – questa stagione il marchio introduce una serie di nuovi tessuti.
Un leggero cotone elasticizzato con finitura tecnica viene utilizzato per camicie e completi dal look safari, mentre un altro cotone stretch, ispirato all’abbigliamento da lavoro, è impiegato per impeccabili tailleur arricchiti da impunture grafiche.
Il cotone elasticizzato è anche il protagonista della capsule The Great White Shirt, che include una selezione di camicie impreziosite da fiori 3D.
Trasmettendo estrema fluidità e leggerezza, lo chiffon viene impiegato per abiti eterei, mentre abiti drappeggiati con un vibe anni Settanta sono realizzati in una lycra simile alla seta o in jersey leggero.
Aggiungendo scintillio alla collezione, i modelli arricchiti da paillettes o in lurex sono pensati per ballare sotto al cielo stellato nelle notti indiane.
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Perché continuare a ideare nuovi vestiti? È una domanda che ci poniamo continuamente in studio.
Il “problema” è che, attraverso i colori, le stampe e i tessuti, percepiamo una grande gioia, apparentemente infinita. Sarebbe quindi davvero molto di!cile rinunciare alle idee, smettere di creare nuove collezioni e storie.
Ci sembra invece più giusto lavorare su collezioni il più piccole e compatte possibile, immaginandole come un messaggio gentile, intimo e completamente svincolato da pensieri legati al marketing.
Essere una realtà piccola, ma indipendente, regala un impagabile senso di libertà e conferma la possibilità di mantenere il “fare vestiti” una passione-progetto, genuina e giocosa, che non danneggi o invada eccessivamente l’ambiente circostante.
Come sempre, ci sediamo insieme in studio e pensiamo a una storia.
Come spesso accade, l’ispirazione viene dalle persone che ci circondano. Questa volta le mani a”usolate ed espressive del nostro stagista Francesco sono diventate il punto di partenza. Le abbiamo fotografate e, successivamente, trasformate in una stampa.
Sono le mani l’elemento chiave della collezione Spring25. Le mani possono raccontare molto: attraverso la creazione e l’espressione, il contatto fisico, i piccoli gesti o gli atti di gentilezza, come regalare un fiore.
Le mani della Spring25 non si limitano a un semplice tessuto: vogliono rappresentare la capacità di plasmare attivamente il mondo.
Una classica grafica vichy, astratta e a spina di pesce, rimanda al più tradizionale degli immaginari domestici – ricorda forse un canovaccio da cucina o il parquet con intarsi in legno delle case dei nonni, ma attraverso giochi di trasparenze con il tulle, mussole di cotone increspate e minuscoli plissé sovrapposti, queste grafiche apparentemente conservatrici rinascono.
Il tffetà, dall’aspetto elegante e regale, viene utilizzato per piccoli top estivi, abiti a colonna in plissé o grandi gonne da ballo, rifinite però con una comoda fascia elastica in vita.
Il cotone giapponese gessato, in bianco e nero, rappresenta invece, all’interno dei colori e dei movimenti vivaci della collezione, una pausa piacevole e lineare.
Vecchie fiches da poker colorate sono diventate gioielli, mentre cappelli e scarpe sono stati realizzati con vecchi tessuti per tende.
Questi esperimenti, quelli del nostro laboratorio creativo e ingenuo, sono qualcosa che ci sta particolarmente a cuore.
La moda è ormai un’industria dove numeri e dimensioni sembrano essere ciò che più conta, ma per noi il piccolo è giusto, il piccolo è saggio.
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MFW – Sportmax Primavera-Estate 2025
Published
3 settimane agoon
23 Settembre 2024By
DailyMood.itLa collezione SS25 è dedicata alla maestria artigianale di Sportmax. Un esercizio di intuizione e precisione, innovazione e rigore, questa collezione celebra il processo creativo e la versatilità innata che definisce Sportmax.
Volumi spontanei che avvolgono il corpo, le silhouette esplorano una fluidità scultorea che unisce expertise e funzionalità.
Nel cuore della Pinacoteca di Brera, questa collezione trova una risonanza unica che la lega ai ricchi e stratificati patrimoni dell’arte italiana. Un rifugio per aspiranti artisti e maestri allo stesso tempo, la sua arena di sculture centenarie si affaccia sulla passerella bianca in un attrito tra massimalismo e minimalismo che rivela il tono mutevole della narrativa Sportmax.
Mentre il flusso di silhouette monocromatiche riempie lo spazio, una paletta erosa di tonalità minerali – acquamarina, sabbia, quarzo citrino, rubino – illuminano la processione di ensembles bianco e nero, riecheggiando i dettagli decorativi del cortile neoclassico.
In un unico colpo di mano scultoreo, maglie architettoniche dal taglio morbido emergono dalle curve del corpo e abbracciano il suo movimento. In tutto ciò, trasparenze asimmetriche e giochi di layering creano un’energia ottica che vivifica il suo linguaggio. Accostati ai polsini e orli allungati, una serie di accessori prismatici e ricami di cristallo evocano la libertà di un corpo in movimento.
La Soffy bag, una morbida borsa a forma di cuscino, con la caratteristica chiusura a “S”, fa il suo debutto in passerella in nuovi colori.
Da capispalla strutturati, a classici in denim o abiti in pelle, la dedizione ai tessuti leggeri e malleabili esprime le evoluzioni tecniche al centro del nuovo guardaroba Sportmax.
In un inno alla primavera, scollature e spacchi profondi rivelano una femminilità audace. Basata su un rinnovato vocabolario di forme, texture e colori, la collezione invita all’infinita sensualità dell’essenziale.
Make up: Yadim Carranza
Hair: created by Olivier Schawalder with WELLA
Music: Teho Teardo
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