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Un viaggio tra i sapori autunnali dell’Ungheria aspettando San Martino

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La stagione del foliage è il momento ideale per esplorare l’Ungheria e apprezzarne il meglio: festività ed eventi regionali celebrano gusti e ricette del territorio, un calendario di appuntamenti che trova il suo apice nella celebrazione del patrono ungherese.

Sulla scia delle grandi esperienze gastronomiche che sempre più stanno prendendo piede in Ungheria – basti pensare che sono ben 9 i ristoranti stellati presenti sul territorio – ecco che anche l’autunno colora le tavole degli ungheresi e dei turisti con i piatti tipici della tradizione. Definita la “nazione di mangiatori di zuppe”, l’Ungheria non è famosa solo per l’iconico gulasch ma anche per le sue minestre di verdure, carne e pesce che, soprattutto da settembre, profumano le case, i ristorati e le strade.

La cucina ungherese è tra le principali attrazioni del Paese e, oltre alla possibilità di gustare le pietanze tipiche più calde come gli stufati di pollo, la paprika, il cavolo ripieno, le salsicce e la lecsó, la stagione della vendemmia è anche ideale per scoprire la gastronomia attraverso le sue feste. Ogni regione, in questo periodo, propone la sua specialità culinaria che diventa protagonista dei diversi eventi stagionali sparsi sul territorio, ma tutta l’Ungheria e gli amanti delle tradizioni folkloristiche attendono la celebrazione del santo patrono del Paese.

L’11 novembre è il giorno di San Martino e viene celebrato ovunque con grandi festeggiamenti. Come da narrazioni popolari, la festa è considerata l’ultima prima del digiuno natalizio e, anche se oggi non è più parte della cultura dei cittadini, la celebrazione rimane fedele all’eredità del passato. Storicamente, per onorare il santo, gli ungheresi cucinavano l’oca e le famiglie si riunivano intorno alla tavola per gustare il prelibato piatto accompagnato dai nuovi vini dell’anno, freschi di vendemmia. Il momento della degustazione è anche un momento di manifestazione gioiosa con balli e grandi feste. Secondo la tradizione, mangiare l’oca il giorno di San Martino assicura ricchezza per tutto l’anno e bere il vino nuovo garantisce una buona salute.

Una festa particolare da segnalare è quella organizzata dalla città di Bogács, dove l’11 e il 12 novembre per la quattordicesima edizione si potrà assistere alla fiera di San Martino come da tradizione, tra calici e piatti tipici a base di oca. I ristoranti e le cantine locali si preparano ad offrire i migliori menu in occasione dell’evento festivo.

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Rimborso al volo: un valido alleato dei viaggiatori contro ogni imprevisto in aeroporto

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A quasi il quindicesimo compleanno di età, Rimborso al Volo è un valido alleato per la tutela dei diritti dei viaggiatori in aeroporto. Questa società di servizi ha infatti saputo gestire e portare a termine – con esito positivo – il 99,5% delle migliaia di richieste pervenute dal 2009 ad oggi. Rimborso al Volo si occupa di risarcire integralmente tutti i passeggeri vittima di disservizi da parte delle compagnie aeree, come ad esempio il rimborso del biglietto in caso di volo cancellato, in ritardo, overbooking, bagaglio smarrito o danneggiato.

Nell’era odierna della globalizzazione, di internet ed ora dell’Intelligenza artificiale, prenotare un volo è diventata un’esperienza facile, veloce e senza grossi intoppi. Tuttavia, nel grande numero di variabili che compone il complesso emisfero dei viaggi in aereo (come uno sciopero del personale aeroportuale, un ritardo che ci fa perdere la coincidenza con il nostro prossimo imbarco, un volo cancellato per maltempo etc etc..), possono sempre verificarsi imprevisti che mettono in discussione i nostri piani. In tali circostanze, il Rimborso al Volo emerge come un salvagente per i viaggiatori. Per conoscere i suoi servizi e saperne di più, vi rimandiamo alla pagina ufficiale di Rimborso al Volo in modo tale da rimanere informati sui disagi che potrebbero essere oggetto di risarcimento.

Come Funziona esattamente Rimborso al Volo?
Rimborso al Volo nasce per tutelare i diritti del passeggero che ha subito un disservizio causato dalla compagnia aerea. L’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), ha curato la stesura della “Carta dei diritti del Passeggero” citando – a sua volta – il Regolamento del Parlamento e Consiglio Europeo (CE) nella normativa n. 261/2004. Quest’ultimo ha istituito regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di cancellazione del volo o di ritardo prolungato e di negato imbarco; regole che il Rimborso al Volo fa valere quotidianamente attraverso un team di legali specializzati per i propri assistiti.

L’azione di Rimborso al Volo può variare a seconda delle politiche specifiche della compagnia aerea o dell’agenzia di viaggio. Tuttavia, generalmente, gli scenari più comuni che possono qualificare il passeggero idoneo ad ottenere un rimborso includono:

  1. modifiche di viaggio da Parte della Compagnia Aerea: Se la compagnia aerea cancella il volo, oppure sei vittima di overbooking, puoi aver diritto al rimborso del biglietto aereo. Rimborsoalvolo può aiutarti a far valere i tuoi diritti. Solitamente, la compagnia stessa offre ai passeggeri la scelta tra la ri-prenotazione su un volo successivo o il rimborso del costo del biglietto.
  2. Ritardi ProlungatI: Assieme alla cancellazione del volo, uno dei disagi più penalizzanti tra i viaggiatori è quello dei ritardi. Se un volo subisce un ritardo significativo, i passeggeri possono avere diritto a un rimborso (soprattutto se il ritardo supera un certo periodo di tempo, definito dalle regole della compagnia aerea o delle normative locali). In linea generale, la Corte di Giustizia Europea ha equiparato il ritardo aereo pari o superiore alle 3 ore alle casistiche di cancellazione del volo o di negato imbarco.
  3. Modifiche dell’Itinerario non Accettate dal Passeggero: Se la compagnia aerea apporta modifiche sostanziali all’itinerario di volo, come cambiamenti significativi negli orari o nelle tappe, e queste modifiche non sono accettate dal passeggero, quest’ultimo potrebbe avere diritto a richiedere un rimborso. Rientrano in questa categoria anche eventi eccezionali come eventi meteorologici estremi (dove alcune compagnie aeree offrono delle tipologie di rimborso) e situazioni straordinarie come scioperi del personale o altre circostanze al di fuori del controllo della compagnia aerea.

COME RICHIEDERE UN RIMBORSO
Se un passeggero si trova in una situazione come quelle qui sopra descritte oppure che potrebbe qualificarlo idoneo ad un risarcimento, in linea generale si seguono i seguenti tre passi. Il primo è contattare la compagnia aerea o l’agenzia di viaggio attraverso cui è stato effettuato l’acquisto del biglietto. È importante fornire dettagli completi sulla situazione e seguire le istruzioni fornite. Il secondo step è dare tutta la documentazione necessaria. È infatti consigliabile conservare ogni documento correlato al volo, come conferme di prenotazione, ricevute e comunicazioni con la compagnia aerea o l’agenzia di viaggio. Questi documenti possono essere utili per supportare la richiesta di rimborso. Dall’altra parte, la compagnia aerea (o agenzia di viaggio) come ultimo passo, fornirà le istruzioni su come procedere per ottenere il rimborso. Seguire attentamente questi passaggi può essere cruciale per garantire una richiesta efficace e tempestiva.

In conclusione, Rimborso al Volo può rappresentare un’importante alleato per i passeggeri in situazioni impreviste durante i viaggi. Tuttavia, è essenziale leggere attentamente e comprendere le politiche della compagnia aerea o dell’agenzia di viaggio prima dell’acquisto del biglietto. Essere informati, conoscere i propri diritti e le possibilità di ottenere un rimborso, può fare la differenza negli imprevisti durante i viaggi aerei, offrendo una certa tranquillità ai passeggeri più consapevoli.

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Viaggio nell’Irlanda di “Mary e lo spirito di mezzanotte”

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Un itinerario tra le località, i profumi e i piatti importanti per la storia

Per realizzare “Mary e lo spirito di mezzanotte”, arrivato nelle sale italiane, Enzo D’Alò è stato settimane in Irlanda. Potrebbe sembrare strano perché è un film di animazione, ma, come ha sottolineato lo stesso regista in alcune interviste, tutti i luoghi del suo ultimo capolavoro sono reali e l’Irlanda e lo spirito irlandese sono protagonisti della storia.

In fase preparatoria, D’Alò ha trascorso mesi sull’isola di smeraldo con un gruppo di disegnatori, “fotografando ogni singolo luogo e respirando le atmosfere festose” dublinesi. Sulle tracce del romanzo dell’autore irlandese Roddy Doyle, il cui coinvolgimento diretto è stato molto importante, hanno girato mezza isola, incontrato molte persone, mangiando e bevendo con loro e andando anche nella zona di Wexford e alla famosa scuola di cucina Ballymaloe, vicina a Cork.

Il viaggio irlandese presente nel film è così vivido e reale – come lo è il verde di cui anche il regista ha parlato – che può essere l’idea originale di una vacanza in Irlanda per vedere dal vero località e borghi. I colori sono bellissimi in ogni stagione ed è quindi perfetto anche nei mesi invernali, per ripercorre a caldo i passi delle protagoniste Mary, Emer, Scarlett e Tansey.

Nelle scene iniziali, in primo piano c’è l’autostrada M11, che segue un lungo tratto della costa est, nell’Ireland’s Ancient East. Il film prende il via con un viaggio da sud verso nord e volendo tracciare un’idea di percorso per una vacanza si può atterrare proprio a sud, a Cork, e far cominciare l’itinerario da uno dei luoghi chiave del film.

La scuola di cucina e la ricetta del film

Cork può essere considerata la capitale gastronomica d’Irlanda e la scuola di cucina tanto importante nel film esiste davvero: è la Ballymaloe Cookery School (www.ballymaloecookeryschool.ie), un luogo affascinante che si trova a Shanagarry, in mezzo alla campagna della contea di Cork. Ospita una farm biologica, giardini e serre e a chi vuole seguire i suoi corsi professionali (gli studenti arrivano da tutto il mondo) offre la possibilità di soggiornare in alcuni cottage in perfetto country style irlandese.

La sua co-fondatrice Darina Allen, famosa chef e autrice di oltre 20 libri di cucina, fa parte, tra le altre cose, dei membri fondatori dei Farmers’ Market ed è leader di East Cork Slow Food Convivia. È molto contenta che la Ballymaloe Cookery School sia entrata in un progetto corale così bello e le ricette tradizionali presenti nel libro donato dalla nonna Emer a Mary sono state scritte da lei. Oltre a quelli per aspiranti professionisti, la sua scuola offre corsi brevi tematici (anche online) adatti a tutti di mezza giornata o di una giornata intera e vale la pena iscriversi per sperimentarne la coinvolgente atmosfera.

Il celebre piatto popolare del film, che sa di tradizione e passione per la cucina, è il Colcannon, ideale per i mesi freddi proprio per gli ingredienti di stagione con cui è fatto. Ogni famiglia ha il proprio segreto, ma per provarlo e portare nella propria cucina un po’ di suggestione irlandese, vale la pena provare la semplice ricetta regalata alla produzione proprio da Darina Allen.

Dosi per 4 persone:

  • 350 di verza;
  • 900 kg di patate “vecchie” simili alle Golden Wonders o alle irlandesi Kerrs Pinks;
  • 225 g di latte intero bollente;
  • Sale e pepe appena macinato;
  • 50 g circa di burro

Mettere le patate con la buccia, ben pulite, in una pentola, coprendole di acqua fredda; aggiungere un bel pizzico di sale e avviare la cottura. Dopo circa 15 minuti circa, scolare i due terzi dell’acqua, e ultimare la cottura a fuoco molto lento con il coperchio chiuso. Tagliare il cuore della verza a julienne, scottarla in poca acqua bollente fino a renderla morbida, scolare, condire con sale, pepe macinato al momento e un po’ di burro. Appena le patate sono cotte, portare a ebollizione il latte, eliminare la buccia, schiacciarle velocemente mentre sono ancora calde, e aggiungere, mescolando bene, il latte caldo in quantità sufficiente per ottenere un soffice purè. Per completare la preparazione, amalgamare bene la verza al purè, aggiustare di sale, e, per la perfezione, servire immediatamente in un piatto caldo, formando una piccola cavità al centro, in cui adagiare il panetto di burro. Il calore lo farà sciogliere, il profumo sarà inebriante e il gusto ricco e avvolgente.

Verso Dublino: Wexford, Enniscorthy, Gorey, Arklow e Wicklow. I luoghi legati al film

 Dopo aver fatto tappa alla scuola e un giro in un tempio della gastronomia come l’English Market di Cork (www.corkcity.ie/en/english-market), ospitato da un bell’edificio vittoriano in mattoni rossi e incentrato sulle produzioni locali, il viaggio può rivolgersi a nord, godendosi la vista sul mare e l’incanto dei borghi ritratti da “Mary e lo spirito di mezzanotte”.

Il primo punto in cui fermarsi è Wexford, cittadina orgogliosa del proprio passato, ha un cuore medievale che mostra le influenze delle invasioni vichinghe, normanne e cromwelliane. Tra i luoghi di maggiore interesse, l’Abbazia di Selskar, dove Enrico II trascorse sei settimane di penitenza nel 1172 per il suo coinvolgimento nell’assassinio di Thomas Becket. In evidenza, la modernissima Wexford Opera House, in pieno centro, che dal 1951 ospita il Wexford Festival Opera. Una curiosità cinematografica, nella contea di Wexford, un po’ più a nord del capoluogo, Spielberg scelse l’immensa Curracloe Beach, Bandiera Blu, per le scene dello sbarco in Normandia de “Salvate il soldato Ryan”.

Puntando un po’ verso l’interno, lungo la M11, la seconda località da vedere, sempre nella stessa contea è Enniscorthy. Non c’è il mare, ma è comunque sull’acqua, quella del fiume Slaney, in cui si specchia. Come Waterford, è ricca di storia, ospita un castello del XIII secolo e vale la pena programmare lo stop di sabato, perché in Abbey Square, c’è l’Enniscorthy Farmers Market, in cui incontrare produttori e autentiche delizie locali, quali la stilosa Yola Sourdough Bakery o le prelibatezze marine di Kilmore Seafresh.

Sempre di sabato, per un viaggio legato al gusto, il mercato c’è anche in un’altra località che appare nel film, Gorey. È molto piccola, ma anche qui i produttori locali sono interessanti e per una birra artigianale, una colazione (sono molto attenti al caffè e collaborano con il marchio irlandese, particolare anche nel packaging, New Kid Coffee), un brunch o una cena, il posto giusto è Folk (www.myfolk.ie), nuovo locale, con una cifra stilistica informale, ma molto raffinato.

Dopo Gorey, uscendo dalla contea di Wexford, l’itinerario torna sulla costa, a Arklow, altro borgo dalle antiche origini vichinghe, nella contea di Wicklow. D’effetto la sua posizione sulla foce del fiume Avoca, con un bel museo marinaro, l’Arklow Maritime Heritage Museum, impreziosito da una collezione imperdibile per gli amanti del genere.

Ultimo stop prima di arrivare a Dublino, Wicklow, capitale dell’omonima contea, definita il Giardino d’Irlanda, nonché parte del cosiddetto triangolo vichingo, che è una vera e propria miniera di tesori da scoprire. Vale la pena fermarsi un paio di notti ed esplorarla un po’, anche per trovare un bel punto panoramico sulle morbide pendici delle Wicklow Mountains o fare un trekking lungo i sentieri che le percorrono. Fiore all’occhiello è Glendalough, un insediamento monastico fondato da St. Kevin nel VI secolo: incastonati in un paesaggio naturalistico da puro idillio, movimentato da laghi e montagne, si trovano i suoi suggestivi resti, con la famosa torre rotonda. Per acquisti di gusto, da segnare in agenda, la pluripremiata Glendalough Distillery (www.glendaloughdistillery.com). Tra le antiche tenute, interessante per l’artigianato locale è Russborough (www.russborough.ie), che si sviluppa su 80 ettari di verde, esplorabili anche a piedi, tra sentieri, rigogliosi giardini e una dimora storica-museo: la comunità di artigiani (fabbri, ceramisti, scalpellini) che ospita è molto attiva e crea opere originali, piene di carattere.

Il viaggio finisce a Dublino, dove Mary attraversa St.Anne’s Park per andare da casa sua a quella di Ava e nell’appartamento della nonna Emer. Questa vivace area verde, a ridosso della baia di Dublino, che si vede anche nel film, è la seconda della città e fa da scorciatoia per gli spostamenti di Mary. Appena fuori dal centro cittadino, a nord, tra i sobborghi di Raheny e Clontarf, è un polmone verde di 97 ettari, attraversato da un piccolo corso d’acqua. Oltre a una rete di sentieri, perfetti per piacevoli passeggiate anche vista mare, ospita l’arboretum cittadino con oltre 1000 specie di piante. Tra le cose curiose: gli “scherzi” (tempietti, torri, archi…) voluti dalla famiglia Guinness, in passato proprietaria della tenuta. Una chicca gastronomica: Olive’s Room (http://olivesroom.ie), nata nelle antiche scuderie Red Stables: gli ingredienti sono locali, le ricette originali e gustose, i dettagli curati, la vista sul verde molto piacevole. Per momenti sontuosi, non lontano dal parco, c’è Clontarf Castle (/www.clontarfcastle.ie), con i magnifici Fahrenheit Restaurant (ospitato dalle mura del XII secolo) e Knights Bar: vale la pena anche solo per una pinta o un caffe, tra morbidi velluti e arredi in stile Tudor.

www.irlanda.com

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Passione motori: 5 destinazioni italiane legate alla velocità

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In vista dell’uscita del film dedicato alla Scuderia del cavalllino, Campeggi.com presenta cinque mete italiane imperdibili per gli appassionati di auto e motori

La presentazione del nuovo film di Michael Mann, Ferrari, all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia ha riacceso i riflettori sul mito di Enzo Ferrari e sul legame che unisce i motori all’Italia, un Paese ricco di eccellenze quando si parla di due e quattro ruote.

In occasione dell’uscita del film (prevista per il prossimo 14 dicembre), Campeggi.com, il portale leader in Italia per campeggi e villaggi vacanze, guida gli appassionati in un viaggio lungo lo Stivale che tocca 5 mete tricolore legate all’automobilismo e al mondo dei motori. Si parte dal Piemonte, terra natale della FIAT, e si prosegue verso l’Emilia Romagna, “Terra dei Motori” per eccellenza, fino ad arrivare in Sicilia, per andare alla scoperta dei luoghi della Targa Florio, la più antica corsa automobilistica di durata al mondo.

Piemonte: Torino, città della FIAT
Non si può parlare di automobili senza menzionare il Piemonte, perché è proprio qui che, nel 1895, si tenne la prima gara automobilistica del nostro Paese: la Torino-Asti-Torino. A legare il capoluogo piemontese al mondo delle quattro ruote è anche la FIAT, nata nel 1899 e conosciuta in tutto il mondo grazie alla “500”: uno dei più grandi successi della casa torinese e un vero e proprio simbolo italiano che ancora oggi viene celebrato dal cinema e dalla televisione. La città, inoltre, ospita il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO), uno dei più importanti e antichi musei dell’automobile al mondo. La collezione permanente comprende oltre 200 vetture, ma il museo accoglie anche esposizioni temporanee in cui è possibile ammirare modellini e concept car.

Lombardia: l’Alfa Romeo a Milano e la Mille Miglia di Brescia
La Lombardia è terra di eccellenze su due e quattro ruote. Per esempio, vanta il primo campionato motociclistico italiano su strada, la Milano-Aprica-Milano del 1911, ma anche la fondazione dell’Alfa Romeo, casa automobilistica nata nel 1910 e che ha realizzato vetture — oggi esposte all’interno del museo di Arese — che hanno segnato la storia del design di settore. Ogni anno, inoltre, Monza è una delle tappe del campionato mondiale di Formula 1, mentre il circuito di Vallelunga ospita importanti gare motociclistiche. Celebre è anche la Mille Miglia: corsa automobilistica che prevedeva partenza e arrivo a Brescia e che si è tenuta per 24 edizioni tra il 1927 e il 1957. Oggi la sua storia è raccontata all’interno di un museo dedicato.

Emilia-Romagna: Terra dei Motori
Basta dire Terra dei Motori e il pensiero corre subito all’Emilia-Romagna, dove, tra le tante, sono state fondate Ferrari, Maserati, Lamborghini, Pagani e Ducati. La Motor Valley italiana, che si estende tra le province di Parma e Rimini lungo la Via Emilia, ha il suo cuore tra Modena e Maranello, dove è nato il mito di Ferrari e dove oggi si possono visitare i due musei dedicati all’auto sportiva più famosa di sempre. Ma nel distretto ci sono anche Imola e l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari — nato come circuito motociclistico nel 1953 e poi apertosi alla Formula 1 nel 1979 —, che ancora oggi ospita non solo il Gran Premio ma anche altre importanti corse monoposto, turismo e GT.

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Toscana: il mito della Vespa di Piaggio
La Toscana è una delle regioni più amate dagli appassionati delle due ruote perché è la terra natale di uno dei brand italiani più famosi al mondo. È a Pontedera, infatti, che nel 1884 nacque la Piaggio, la casa produttrice della Vespa. Progettato dall’ingegnere Corradino d’Ascanio nel 1946, il modello trovò il successo internazionale grazie al film Vacanze Romane con Gregory Peck e Audrey Hepburn, in cui i protagonisti lo utilizzano per girare la capitale. Altro luogo toscano celebre per le due ruote è la Valle del Mugello, in cui è situato l’omonimo circuito dove ogni anno si disputa il Gran Premio d’Italia di motociclismo.

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Sicilia: alla scoperta dei luoghi della Targa Florio
La storia italiana dei motori passa anche per la Sicilia, terra della Targa Florio: la più antica corsa automobilistica di durata al mondo che ha visto la sua prima edizione nel 1906. Il circuito si snodava lungo le strade delle Madonie, in provincia di Palermo, ma i rischi estremamente elevati portarono alla soppressione della competizione nel 1977. L’anno successivo, però, rinacque come Rally Targa Florio, una gara che si tiene ancora oggi nel mese di maggio e che, nonostante le modifiche, viene considerata la continuazione ufficiale dell’antica Targa Florio, che nel 2016 ha festeggiato quindi la sua centesima edizione.

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