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Mostra Andrea Chiesi NATURA VINCIT

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Apre venerdì 18 giugno 2021 dalle 17 alle 21, all’interno delle sale di cultura al San Paolo (ex Chiesa e Sala delle Monache), la mostra personale di Andrea Chiesi dal titolo NATURA VINCIT, a cura di Fulvio Chimento. L’evento espositivo, organizzato da Associazione CerchioStella, in collaborazione con D406 e Comune di Modena, con il sostegno di Gruppo Hera e il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, è aperto al pubblico con ingresso libero fino al 19 settembre 2021.

L’ex Chiesa di San Paolo e la Sala delle Monache riaprono al pubblico dopo i lavori di restauro con una personale di Andrea Chiesi, uno dei più noti pittori italiani, nato a Modena nel 1966. Il titolo, NATURA VINCIT, trae ispirazione dalle opere presenti in mostra, che testimoniano la potenziale rinascita dell’uomo attraverso un percorso spirituale in cui la natura è per l’artista una guida costante e ispiratrice. Il progetto ideato da Andrea Chiesi nasce appositamente per i due ambienti religiosi modenesi, al fine di valorizzare le loro strutture di pregio, ora restituite al pubblico e alla cittadinanza. Le due sale che compongono l’edificio risultano contigue dal punto di vista tematico, ma anche in relazione alla cifra stilistica utilizzata dall’artista. Per questa occasione la progettazione dell’allestimento è stata ideata da Saggion-Paganello.

La prima sala, l’ex Chiesa, viene in questo progetto denominata Eschatos (“luoghi ultimi”), poiché presenta opere che hanno per soggetto strutture connesse all’archeologia industriale che costellano il territorio italiano. Il suggestivo allestimento di questo ambiente prevede esclusivamente dipinti a olio realizzati da Chiesi nell’ultimo decennio. Le opere selezionate risultano rappresentative della produzione che ha reso celebre l’artista modenese nel panorama italiano e internazionale. In queste tele Chiesi documenta le macerie lasciate dalla produzione industriale, rimandando al rapporto “a perdere” tra l’uomo e la macchina: l’artista descrive dei corpi-fabbrica sui quali le categorie di spazio e di tempo hanno esercitato con violenza la propria azione.

La seconda sala, la Sala delle Monache affrescata, prende in mostra il nome di Anastasis (“resurrezione”), in riferimento alla potenziale rinascita dello spirito. In questo ambiente vengono presentate opere a inchiostro su carta di grande formato, esclusivamente di recente produzione, che caratterizzano la ricerca attuale dell’artista. I lavori raccontano la riappropriazione da parte della natura del proprio ambiente-paesaggio, evidenziando la capacità di sopravvivenza e di rinascita delle specie vegetali anche in condizioni di forte antropizzazione. Il parallelismo più stringente sembra essere quello tra le piante infestanti (in grado di crescere e colonizzare i luoghi abbandonati) e il ruolo stesso dell’artista nella contemporaneità, che prolifera di intuizioni e idee da ascrivere al presente. Le opere di Chiesi contenute in questa location alludono anche a un presupposto di perenne rinnovamento della pittura in un’era fortemente marcata dalla digitalizzazione dei linguaggi artistici.

Nello stesso ambiente Chiesi mostra anche una preziosa serie di disegni su carta e taccuini disposti all’interno di tavoli di vetro, nei quali l’artista costruisce un’affascinante narrazione in progress della città di Modena, con riferimento a luoghi topici, che riflettono l’inconscio collettivo dei suoi abitanti. Questa terza sezione viene definita Insulae (“isole”), termine utilizzato in urbanistica per designare luoghi simbolici dall’alto valore artistico e “umano”, che sono stati dimenticati dal tempo, ma che sono carichi di fascino e di storia.

Andrea Chiesi (Italia, 1966) nasce a Modena, dove vive e lavora. È vincitore del Premio Cairo Communication nel 2004, del Premio Terna nel 2008 e della seconda edizione del Gotham Prize di New York, indetto dall’Istituto Italiano di Cultura nel 2012. Si forma frequentando la scena della controcultura della prima metà degli anni Ottanta, esordendo come disegnatore per pubblicazioni indipendenti. Nel corso degli anni sviluppa una ricerca sul paesaggio contemporaneo, il tempo, la memoria, l’impermanenza e la vacuità, attraverso una pittura a olio su tela, tendente all’esasperazione delle strutture, allo studio della luce, dell’ombra e della penombra. Nei lavori più recenti indaga il ritorno della natura nei luoghi abbandonati dall’uomo, rielaborando studi di sacre scritture, testi escatologici e la concezione epicurea della natura attraverso il disegno su carta con pennarelli e inchiostro di china. Tra le location che hanno ospitato le sue mostre si segnalano il PAC di Milano, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, il Palazzo Reale di Torino, il Chelsea Art Museum e la Galleria Nohra Haime di New York, la Galleria Being 3 di Pechino, la Galleria NM di Montecarlo, la Galleria Guidi&Schoen di Genova, la Galleria D406 di Modena. Insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e di Macerata.

Fulvio Chimento (Roma, 1979) vive e lavora in Emilia-Romagna. Nella sede espositiva di Palazzo Vizzani a Bologna cura nel 2021 la personale di Alessandro Pessoli City of God, nel 2020 la mostra Filigrana, che coinvolge Stefano Arienti, Pierpaolo Campanini e Maurizio Mercuri, e nel 2019 Alchemilla, con Cuoghi Corsello e Claudia Losi. Nel 2020 cura Arcipelago fossile, progetto site specific allestito sulle Dolomiti a Cortina (BL). Nel 2019 è promotore del progetto Amore e Rivoluzione in via del Mandrione a Roma, e curatore di Stanze. Odes to the Present, presso la Keats-Shelley House di Roma. È ideatore di Ailanto, progetto artistico itinerante che dal 2016 al 2018 ha trovato attuazione in tre città italiane: Ailanto<3, Parco Archeologico dell’Appia Antica (Roma, 2018), in collaborazione con il MiBAC; Ailanto Padiglione Tineo, Orto Botanico (Palermo, 2016); Ailanto (Ailanthus Altissima), Biblioteca Poletti (Modena, 2016). Nel 2016 è co-ideatore di EFFIMERA, rassegna artistica dedicata ai Nuovi Media realizzata in collaborazione con la Galleria Civica di Modena (due edizioni, nel 2016 e 2017). Per la casa editrice Mimesis pubblica nel 2015 il volume Arte italiana del terzo millennio.

VADEMECUM

Mostra: Andrea Chiesi. NATURA VINCIT
Sede: Ex Chiesa di San Paolo e Sala delle Monache, via Selmi 63, Modena
A cura di: Fulvio Chimento
Organizzata da: CerchioStella
In collaborazione con: D406 e Comune di Modena
Con il sostegno di: Gruppo HERA
Con il patrocinio: Regione Emilia-Romagna
Apparati scenografici: Saggion-Paganello
Periodo: 18 giugno – 19 settembre 2021 (chiusura dal 2 al 26 agosto)
Orari di apertura: mercoledì: 16-20; venerdì: 17-21.30; sabato: 10-13 e 17-21.30; domenica: 16 -20
Ingresso libero senza prenotazione

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10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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BAROCK Bold Iconic Tribute to Gianni Versace

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S’inaugura a Catania il prossimo 5, 6 e 7 aprile nelle sale di Palazzo Biscari l’evento site specific BAROCK, Bold Iconic Tribute to Gianni Versace, a cura di Sabina Albano, curatrice WorldWild della collezione privata di abiti e oggetti raccolti negli anni da Antonio Caravano.

Tre notti dedicate al sarto più visionario ed originale della storia del Made in Italy, fondatore nel 1978 dell’omonima casa di moda, nota in tutto il mondo per aver reso possibile l’impossibile, attraverso una grande verve creativa, un’approfondita conoscenza della storia, dell’arte classica e contemporanea con una fondamentale esperie

Ad accogliere il pubblico, sulla scalinata del Palazzo Biscari di Catania, il ritratto/installazione in Op Art di Gianni Versace, realizzato da Marcos Marin.

Nel salone da ballo centrale, invece, sarà possibile ammirare dieci outfit della collezione Bondage provenienti dalla A.C. Private Collection di Antonio Caravano e dalla collezione di Franco Jacassi, uno dei maggiori esperti di vintage al mondo. Grazie a questa selezione sarà possibile ripercorrere le scelte stilistiche compiute negli anni ’90 da Gianni Versace caratterizzate da: massimalismo, assenza di colore, total black con rimandi alla cultura punk, la cui sintesi sono i capi in pelle, borchie e spille da balia XL che chiudono scollature e spacchi profondi.

Nella galleria laterale, invece, sarà allestita una mostra dedicata alle Icone del ’900 disegnate da Bruno Gianesi, già capo ufficio stile uomo e balletto di Gianni Versace. Si potranno ammirare i volti di Marlene Dietrich, David Bowie, Pierpaolo Pasolini, George Michael, solo per citarne alcuni.

A seguire, negli ambienti più intimi del palazzo, nel Boudoir della Principessa, troveremo degli acquerelli di Bruno Gianesi dedicati agli abiti disegnati per la Maison Gianni Versace e una selezione di complementi d’arredo della Home Collection Gianni Versace che come tutto il progetto sono pensati in dialogo con lo spazio che ospita l’evento. Da una parte, infatti, troviamo Palazzo Biscari, uno dei maggiori esempi del Barocco siciliano presenti a Catania e dall’altra la cultura rock, bondage e punk filtrata attraverso l’alta moda di Gianni Versace.

L’evento site specific di Catania rientra in un progetto internazionale, il cui percorso conta già sette prestigiose tappe: quella appena conclusa in POLONIA a Poznań (31 gennaio 2024), le esposizioni di Groningen nei PAESI BASSI (2023), One Night with Gianni / Gianni Versace Baroque Tribute di Catania nel gennaio 2023. I successi delle mostre di Singen (2021) e Berlino (2018) in GERMANIA, Borås in SVEZIA (2020) e la prima sensazionale retrospettiva nel 2017, a venti anni dalla scomparsa di Gianni Versace, al MANN MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di Napoli.

La manifestazione è organizzata e promossa dall’associazione culturale Saint Caprais; patrocinata dall’Accademia di Belle Arti Catania, sponsorizzata da Servizi MEDIOCASA Franchising immobiliare; in collaborazione con Vintage delirium di Franco Jacassi, the Gallery, One Fashion Catania, Quaderni di Moda, Palazzo Biscari, La Perla del Mediterraneo, F.lli Maria, Crispelleria Santoro, Nisi pasticcerie, Disca Gin, Maravigghia, Valentina Trovato eventi e catering, Solaris distribuzione, Boudoir 36, Bottino vivaio piante, Soul of Efesto, Berkam, Nicotra Estetica, New Hair, Global Sound animation, AWG dj, Alpha 66 Productions, Giudancer, GFM group.

La mostra non è ufficiale né autorizzata o associata a Gianni Versace Srl e/o alla famiglia Versace.

BAROCK
Bold Iconic
Tribute to Gianni Versace
a cura di Sabina Albano

5 – 6 – 7 aprile 2024
Palazzo Biscari, Catania
Via Museo Biscari, 10

Scheda dell’evento

Titolo                                     BAROCK, Bold Iconic Tribute to Gianni Versace

a cura di                                Sabina Albano

Sede                                       Palazzo Biscari, Catania
Via Museo Biscari, 10

Date                                       5 – 6 – 7 aprile 2024

Programma* e biglietti        5 aprile: Opening party dalle 19.30 alle 24.00
Biglietto 20,00 euro + commissioni

6 aprile: Cine-club dalle 18.00 alle 22.00
Biglietto 20,00 euro + commissioni

7 aprile: Closing party dalle 19.30 alle 22.30
Biglietti 20,00 euro + commissioni

Abbonamento 5-6-7 aprile: 45 euro + commissioni

Gli studenti dell’Accademia usufruiranno di uno sconto del 20% su tutti i biglietti in        prevendita, con verifica numero matricola da mostrare all’ingresso.

https://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=490457

Dress Code                           “Fashion is fashion”

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