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MFW Donna F/W 2020-2021

MFW 2020 – Genny Fall/Winter 2020 – 2021

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Un sogno verso mondi e civiltà lontane: Genny firma il viaggio nella più moderna eleganza.

Per l’autunno-inverno 2020/21, il Direttore Creativo Sara Cavazza Facchini inizia con il ricordo dell’Orient-Express, ancora oggi un viaggio leggendario in cui ognuno può però immedesimarsi. Queste carrozze, dai tessuti sontuosi ma moderni, dall’eleganza di modi oltre che di pose, erano fin dai tempi di Agatha Christie un lusso personale, per pochi seppure ambito da molti. Un’esperienza da vivere anche oggi, senza pensare ai drammi delle pellicole di Sidney Lumet o Kenneth Branagh, lasciandosi piuttosto trasportare da feste e momenti indimenticabili, compagnie e affetti con cui celebrare attimi speciali.

Le mete di oggi sono ancora Istanbul, Londra o Parigi ma in questa collezione ci portano in tempi e dimensioni immaginari. Come lo scrittore Paul Theroux che ama i viaggi in treno, Sara Cavazza Facchini arriva fino all’Oriente più estremo ed esplora con stile evocativo ma preciso esotismi tessili per raccontare una bellezza che è fusione di realtà e ricerca.

Tutte le giacche da business woman sono ricostruite sartorialmente per lasciare un’allure femminile ma anche per stupire con dettagli couture. Che indossi spille Art Déco come chiusure, si adorni di bottoni in stile Suzanne Belperron o sfoggi luccicanti collane-passamaneria con speciali Swarovski, la donna Genny non è prigioniera del suo ruolo di seduttrice ma alterna gusti e abbinamenti da diva e da business woman.

Ha come capo prediletto il jump suit, un’elegante tuta perfetta per chi vuole esaltare la propria silhouette di giorno come di sera. Anche la cravatta diventa quasi un pendente in seta ricamato da ramages floreali in bianco e nero. I Principe di Galles, i gessati e gli spigati si ingentiliscono con borse manicotto e le sete hanno motivi di fiori e germogli giapponesi. I preziosi jacquard riprendono scene mitologiche dell’Asia imperiale e altri ancora in trame metalliche delineano petali e segni grafici sui nuovi cappotti kimono. Le cinture obi diventano fiocchi, incroci e nodi per rendere originale ogni look. Al pari dei guanti lunghi al gomito ma ampi, calati e scenografici.

Fra il candore del bianco ghiaccio, il verde giada o il rosa quarzo, non mancano i beige e sabbia oltre agli abiti in lamé bordeaux o grafite e oro. Un occhio di riguardo va ai tessuti come alle lane sostenibili (create con Tencel e jojoba), riciclate e anche naturali. La seta è di tipo Gots ovvero Global Organic Textile Standard, biologica e certificata. Anche il denim usato ha una tintura che riduce gli sprechi d’acqua e non danneggia l’ambiente. Infine, l’uso di alcantara dona un effetto daino eco- friendly visto le qualità intrinseche della materia.

Un viaggio che dimentica le solite rotaie del vestire per tracciare nuove traiettorie di garbata femminilità, donanti proporzioni e soffusi esotismi. Con il pensiero ultimo di speranza e fortuna dato dai biscotti beneauguranti asiatici, dedicati agli ospiti della sfilata e a tutta la popolazione cinese.

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MFW Donna F/W 2020-2021

Gilberto Calzolari F/W Collection 2020-21 Tilt System

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LA COLLEZIONE

È ora di giocare con nuove regole.

Mentre i social network ostentano meravigliose vite fake, un mondo pieno di contrasti ci parla di un sistema in tilt, dove la natura soccombe sotto ai cambiamenti climatici, le stagioni (non solo quelle climatiche) hanno perso il loro significato, e una crisi globale ci spinge a reinventarci. Come sempre, la moda è un perfetto specchio di ciò che sta accadendo – uno specchio fedele e al tempo stesso distorto, che proietta illusioni ma lascia trapelare i segnali più profondi di una società costretta a un radicale cambiamento.

Intitolata Tilt System, la nuova collezione di Gilberto Calzolari affronta questi contrasti di petto, facendo esplodere le contraddizioni e proponendo outfit sorprendenti da scomporre e ricomporre a piacimento, in un guardaroba poliedrico e multiforme dove elementi femminili uniti a dettagli e tessuti maschili, capi invernali ed estivi insieme, e stili di epoche diverse collassano in silhouette inedite, ma sempre glamour, e colori accesi, righe sfalsate bianche e nere e geometrie dissonanti, come in un glitch, rivelano un’estetica autenticamente contemporanea e, in uno statement contro i meccanismi di produzione di massa che ci costringono a ritmi sempre più forsennati, rispondono in maniera virtuosa alle nuove abitudini di consumo e alle svariate richieste stagionali.

Il tutto, naturalmente, nel segno della sostenibilità, che è la cifra etica del brand, tra lane fantasia da filati rigenerati; organze e crepe de chine in 100% seta organica e certificata GOTS; fake-fur; vinili e neopreni recuperati, e rasi semi-lucidi di poliestere riciclato da bottiglie pet, in un mix di tessuti sostenibili d’avanguardia e di stock di magazzino (splendidi tessuti “dimenticati” provenienti da diverse aziende tessili), per finire con l’upcycling di materiali insoliti e originali, come consuetudine nelle collezioni di Calzolari: in questo caso teli di ombrelli rotti che, recuperati, diventano veri e propri abiti.

Il risultato è appunto Tilt System: un esempio virtuoso di glamour consapevole che ridefinisce il concetto di lusso attraverso la lente della sostenibilità, e si esprime non solo nella scelta dei materiali, ma anche in un nuovo approccio produttivo. Una “slow fashion” che in nome di un ritorno alla qualità ed esclusività sartoriale, rompe con il frenetico modello stagionale offrendo una year-long collection eclettica e sorprendente, che tocca tutte le stagioni.

Un nuovo capitolo del percorso artistico di Gilberto Calzolari e, al tempo stesso, un passo in avanti ancora più radicale e innovativo: dopo aver celebrato la natura – dall’artico alla campagna lombarda – utilizzando in chiave inaspettata tessuti eco-sostenibili e riciclati; dopo aver analizzato la dicotomia naturale/artificiale con riferimenti all’arte contemporanea; e dopo aver affrontato il tema della desertificazione e dell’inquinamento nella precedente collezione di donne nomadi e guerriere in un deserto post-industriale, ora il tema della sostenibilità investe gli stessi cicli produttivi, trovando nuove, importanti declinazioni.

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Herno – Collezione Donna AI 2020-21 “How many ways do We Have to be sustainable?”

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Tra le proposte della collezione Donna AI 2020-21, Herno ne presenta ed invita a scoprirne ben 6:

_ Fast5Degradable, il nylon creato dal filato di poliammide 6.6 Amni Soul Eco® che in 20 Denari è attualmente un’esclusiva internazionale Herno, in cui il processo di degradazione completo è di soli 5 anni rispetto ai 50 del comune nylon. Due i modelli: un bomber e un cappotto, entrambi imbottiti in piuma, completamente biodegradabili, accessori inclusi.

_ Lana Riciclata mélange derivante da materiali di scarto delle industrie tessili, un ritorno al passato, per il cappotto oversize e il caban con bordi in maglia.

_ Nylon Recycled Onibegie, non solo recuperato da scarti industriali di nylon ma anche con membrana Saitos, composta per il 50% da materiale poliuretanico e l’altro 50% da materiale biologico derivante dal mais. Le tinture sono invece realizzate con il 50% di componenti di origine naturale utilizzando materiali come la buccia di cipolla, impiegata sia come colorazione base che in abbinamento ad altre componenti come carbone di bamboo, foglie di indaco e olive per le diverse nuance. I modelli di riferimento sono un parka e un cappotto, imbottiti entrambi con piuma riciclata.

_ Nylon 100% rigenerato Econyl®, fibra prodotta utilizzando rifiuti pre e post consumo derivanti da reti da pesca dismesse, scarti industriali di tessuti come moquette e tappeti destinati alla discarica. Un bomber 80’s style e un parka, di cui anche l’imbottitura deriva da piuma rigenerata ricavata da duvet dismessi.

_ First Act, progetto PEF – Product Environmental Footprint – la certificazione della mappatura dell’intero ciclo di vita di un capo Herno che ne verifica e ufficializza l’impatto ambientale dalla produzione del filo di nylon Radici Group, ai tessuti brevettati Sensitive® Fabrics di Eurojersey, alla confezione del capo finale Herno. I modelli sono un blazer stile cavallerizza e un soprabito.

_ Recycled Taffetà, non solo mantiene la bellezza di uno dei tessuti tra i più raffinati per il guardaroba femminile pur derivando da materiali di scarto industriale e polimeri di bottiglie di plastica, ma in Herno diventa anche tecnicamente resistente alla pioggia. Un parka e un cappotto con pettorina entrambi imbottiti con piuma riciclata.
Sono 6 progetti che preannunciano in Herno un futuro chiaramente delineato sul fronte “Green”, tanto da racchiuderli e presentarli all’interno di un contenitore ben riconoscibile, già come etichetta: Herno Globe.

D’altronde il reparto di ricerca e sviluppo dell’azienda è impegnato su sperimentazioni e rivoluzioni eco-ambientali nei processi produttivi e nel prodotto già dal 2016, quando l’azienda ha investito in nuovi macchinari e nel progetto di tracciabilità dei suoi capi, dal filato al tessuto fino alla confezione ed uscita sul mercato.

La conferma a perseverare in questa direzione arriva da Claudio Marenzi che non intende limitare i progetti di sostenibilità ad una mera dichiarazione di intenti, convinto di quanto sia necessario evitare di “parlare” di sostenibilità per mero scopo mediatico, ma piuttosto di agire ed evolvere i processi industriali raccontando il prodotto in maniera trasparente, inducendo azienda, dipendenti e consumatori finali ad una presa di coscienza sulle tematiche ambientali.

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MFW – Roberto Cavalli Collezione Autunno Inverno 2020 SKINS

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L’heritage audace e coraggioso diventa la fonte d’ispirazione principale per la collezione, che tramite i pattern animalier enfatizza lo spirito felino e sensuale del brand Cavalli. Una donna che veste un daywear urban e contemporaneo e che si trasforma in una seducente ed intrigante creatura notturna.

Cinque le iconiche stampe di stagione: Tigresse in versione naturale o in un’opzione bianca; Leopard naturale o rosso fiammante; Reptilia offre una combinazione geometrica di pelle di anaconda e pitone in grigio roccia; Plumage è una stampa di piume evanescenti in verde smeraldo, oppure in sfumature di rosso e rosa corallo, mentre Panache svela un motivo grafico a chevron di sinuose piume disegnate a mano.

Il sartoriale maschile  influenza il guardaroba da giorno della donna Roberto Cavalli. Suit con blazer doppio petto e pantaloni svasati in Prince of Wales appaiono accanto ai cappotti rigorosi, a caban che ricordano le atmosfere della Swinging London degli anni Sessanta e ai robe coat dagli effetti furry in stampa Tigresse.

La maglieria è ricca e preziosa. I trafori che ricordano le piume sono accostati ad applicazioni di piume vere, gli intarsi effetto pizzo disegnano la stampa Panache e le lavorazioni jacquard creano motivi Reptilia.

Per il cocktail e la sera, tubini e piccoli chemisier brillano con disegni ispirati alle preziose uova degli zar o in piumaggi tridimensionali impreziositi da jais e piume di struzzo oro, mentre sensuali abiti longuette in chiffon satin drappeggiati sono stampati con i motivi Plumage e Leopard.

Gli accessori includono stivali a punta squadrata sia a tubo con tacco zampato o stringati aderenti. I sandali sono arricchiti da cristalli Tigresse o da elementi metallici ispirati alla linea Mamba, caratterizzata da scaglie coccodrillo oro che ricordano le livree dei serpenti. La linea di borse RC Mirror Snake accoglie due nuovi modelli, una shoulder bag e una top handle, mentre un secchiello in nappa o Ayers è decorato da lucchetto e macro borchie Mamba.

La collezione uomo, estremamente focalizzata e concisa, dà seguito alla riflessione sul concetto di uniforme con una forte identità personale. Per la stagione Autunno/Inverno, il mondo del classico sartoriale viene rivisitato attraverso uno spirito anticonformista e ironico.

Forme asciutte e scattanti sono accostate al corpo per un rigore formale interrotto dalla ricchezza delle stampe di collezione e delle texture materiche.

L’abito sartoriale in fresco di lana jacquard dal finishing tattile rivela un pattern con squame di rettile geometrizzate in grigio e nero, un suit tre pezzi è reso in tessuto micro jacquard lizard, mentre un caban svela un maxi pattern Prince of Wales finestrato da una texture tigre.

Micro perline e nodi a mano disegnano striature tigre su giacca da sera, mentre il classico look borghese con camicia bianca e cappotto cammello è sovvertito dalla presenza di cravatta in pelle e di jeans bleached con stampa leopardo.

Il denim è trattato con lavaggi stone wash ad interventi manuali o con effetti materici che simulano la sensazione della pelle, mentre un’ispirazione Western tratta dall’archivio e rivista in chiave contemporanea si insinua attraverso gli intarsi decorativi resi in pelle pitone color roccia che ricreano piume stilizzate su un giacchino con zip.

La maglieria rivela l’eccellenza artigianale che da sempre contraddistingue il marchio. Una lana jacquard double infeltrita viene tagliata per ricreare con un effetto tridimensionale il manto della tigre, mentre un girocollo jacquard rivela una versione evanescente della livrea del pitone  in tre diverse sfumature di grigio.

Il look è completato da boots di sapore Western rivisti con punta squadrata, che celebrano lo spirito sfrontato e audace della collezione.

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