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Style & Luxury

Suoni e odori ispirati alla cultura indiana ancestrale

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L’uomo Stella Jean calca le strade del Rajasthan con un allure da West End of London consapevole, spogliato di arroganza e supponenza colonizzatrici. Si scrolla di dosso ogni rigidità e si predispone all’ascolto, introietta suoni, odori, immergendosi nell’anima della cultura indiana, tanto lontana quanto ancestrale e materna. Fatta di prepotenze, discordanze e dissonanze, eloquente fusione di società, politiche, religioni di mondi.  Una collezione dal bagaglio antropologico imponente e di respiro cosmopolita, caratterizzata da un perpetuo rincorrersi di trompe-l’œil culturali: i tessuti e gli abbinamenti compongono paesaggi narrativi in cui si delinea un’inedita estetica di cui la moda (etica) diventa portavoce. Portavoce di una controcolonizzazione in cui un semplice ed umile ‘charka’, l’arcolaio a ruota, si è dimostrato più potente di qualsiasi Kalashnikov, come un simbolo capace di far esplodere la giustizia, sotto l’egida dell’ossimoro massimo della ‘disobbedienza civile’. Ecco il nostro gentleman sans-papier nel suo passaggio in India alla ricerca del Koh-i-Noor, in viaggio dalla dinastia Moghul sino alla corona della regina Vitttoria, con tutto il fair play appreso sul campo da cricket, elemento di concentrazione ed elegante rigore.

Le stoffe riproducono affreschi buddisti di giottiana memoria e stampe rappresentanti l’architettura moresca dei palazzi del maharaja, in perpetua trasmigrazione attraverso la ruota del Samsāra che non permette un’univoca visione.  L’inconfondibile sartorialità italiana caratterizza il taglio degli abiti che acquistano un sapore inedito grazie a vibranti cromie. I contrasti vengono sottolineati dal forte attaccamento alle grisaglie e ai manteaux del baule del nonno ed ecco che tornano il principe di Galles, il Black Watch, i tweed. Elementi della commistione britannica che passa dalle giacche da camera a quelle da caccia. La moda si scopre dunque quale lasciapassare per nuovi territori: il rigore sartoriale dei tagli, le linee impeccabili e, ça va sans dire, l’immancabile camicia a righe della tradizione italiana ed europea, dalla vestibilità lievemente slim, instaurano un avvincente scambio di opinioni.  Trench di inconfondibile ispirazione British si alternano a blazer dal taglio prettamente sartoriale, entrambi in stoffa wax o in tessuto canvas, realizzato a telaio a mano in Burkina Faso, mentre i pantaloni in stampa wax dalla vita leggermente alta e abbinati a bretelle, sono tagliati alla caviglia, lasciando intravedere le mille stampe colorate delle calze.

Stella-Jean-Men-FW-2015-16-fashion-show-(30)La collezione segna la migrazione come metafora di una tappa fondamentale nel cammino di crescita dell’uomo, tappa di aperture, conoscenza e scambio. Una migrazione evolutiva di generazione e di mentalità, non solo di luoghi, consapevole dell’importanza, prima di un lungo viaggio, di mettere nel borsone trovato in soffitta, le foto, i libri e tutto ciò che è memoria. Nell’intento di evidenziare ancora una volta l’importanza e la ricchezza intrinseca alla produzione culturale e artigianale dei singoli popoli, Stella Jean ha scelto di realizzare una parte delle sue creazioni impiegando tessuti realizzati in Burkina Faso, da gruppi di tessitrici locali organizzati in cooperative e in aziende individuali coordinati tutti da un hub centrale, gestito dal programma di moda etica Ethical Fashion Initiative di ITC, agenzia dell’ONU e dell’OMC. L’infrastruttura è quella che ITC ha creato in Kenya e che viene usata per gestire una fabbrica estesa capace di conferire lavoro e dignità a tutti coloro che vi sono coinvolti. Un’ulteriore testimonianza di come la moda possa divenire veicolo ed espressione culturale per un arricchimento al tempo stesso estetico, sociale ed etico. In un autentico simposio culturale, tra visioni ed espressioni di mondi tra loro solo in apparenza lontani e in contrapposizione, si sintetizza un’impeccabile crasi estetica tra India, Inghilterra, Cambogia, Italia e Burkina Faso. Una Babele a tendenza inversa.

A proposito di Stella Jean: Stella Jean, stilista di origini italo-haitiane, è nata e lavora a Roma, dove vive con i suoi due figli. É cresciuta in una famiglia in cui multiculturalità, arte, moda e bellezza sono attributi presenti nella quotidianità. Stella inizia a lavorare sfilando come modella per Egon Von Furstenberg, scoprendo però ben presto la sua vera vocazione creativa. Nel luglio 2011 si è distinta a Roma tra i vincitori del prestigioso concorso “Who Is On Next?”, organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia, e nel Settembre 2012 ha debuttato a Milano con una sfilata audace e sofisticata organizzata in collaborazione con White. Nel giugno 2013 ha presentato a Pitti Uomo, nell’ambito del progetto Pitti Italics, la sua prima collezione menswear. Nel settembre 2013 Stella Jean è stata scelta da Giorgio Armani per sfilare come ospite negli spazi dell’Armani/Teatro, consolidando in tal modo il suo ruolo di esponente della “new wave” della creatività italiana. Inoltre, il 12 Giugno 2014, Stella ha preso parte al Cinquantesimo Anniversario di International Trade Centre (ITC) a Ginevra, dove è stata invitata a partecipare al Panel Discussion “The Power Of Empowered Women” al Palazzo delle Nazioni Unite e, nello stesso giorno, ha presentato al World Trade Centre (WTO) i capi creati grazie alla collaborazione con il progetto Ethical Fashion Initiative di ITC.

Per info: http://www.stellajean.it/

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VIVIERS FW24-24 collection “IN OUR ELEMENT(AL)

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Lezanne Viviers, stilista sudafricana attenta alla terra, torna nel calendario ufficiale della South Africa Fashion Week condividendo la passerella con Andrea Adamo per presentare l’uscita trans-stagionale a Johannesburg della sua collezione FW24-24 “IN OUR ELEMENT(AL)” nell’ambito di Fashion Bridges, un’iniziativa congiunta di Polimoda, CNMI e SAFW.

VIVIERS ha celebrato il suo 5° anniversario con la collezione trans-stagionale “IN OUR ELEMENT(AL)” alla SAFW, come alumni 2023 del Fashion Bridges Program, accanto ad Andrea Adamo.

Emersa sulla scena della SAFW attraverso il Fashion Bridges Program nell’aprile 2023, VIVIERS è tornata per la terza stagione consecutiva alla SAFW, rafforzando la sua dedizione per la moda locale e la sua aspirazione a creare una fiorente comunità della moda africana.

La sfilata ha commemorato il quinto anniversario di VIVIERS con una parte della sfilata Fashion Bridges alla South African Fashion Week, con VIVIERS che ha presentato la sua collezione come laureato del programma 2023, accanto ad Andrea Adamo, in associazione con @italyinsouthafrica.

Sulla passerella di Johannesburg è stato presentato il montaggio SAFW della collezione “IN OUR ELEMENT(AL) AW24”, presentata per la prima volta a febbraio nell’ambito del calendario ufficiale della Settimana della Moda di Milano.

“Nello spirito di UBUNTU, VIVIERS è orgogliosa e onorata di continuare a esporre alla SAFW nella nostra città natale, Johannesburg. Il continuo sostegno della nostra comunità di artigiani, sarti, creatori, sponsor e clienti, che hanno tutti contribuito in qualche modo alla creazione di VIVIERS, è profondamente apprezzato e riconosciuto.
Questo aprile, VIVIERS celebrerà il ‘coming of age’, il nostro anniversario di 5 anni, con una sfilata alla SAFW”, ha dichiarato Lezanne Viviers, direttore creativo e fondatore di VIVIERS.

La mostra segna un ulteriore passo avanti nel sostenere lo spazio ibrido collettivo e creativo di VIVIERS chiamato “Hub-of-The-Hand”, in cui i marchi collaborano con numerosi artigiani sudafricani, utilizzando materie prime sudafricane come Cape Wools, mohair sudafricano, prodotti di struzzo, oro e diamanti e pelle sudafricana, con l’idea di promuovere ulteriormente l’industria sudafricana dell’abbigliamento, del tessile e del lusso, oltre a preservare il patrimonio artigianale del Sudafrica.

L’obiettivo di Lezanne Viviers è ancora una volta quello di contribuire e affermare il Sudafrica come Eco-Hub o destinazione per l’artigianato di eccellenza nella produzione di lusso; un Paese che guida con il suo approccio lento e consapevole.

Completare la vetrina di una piattaforma globale come Milano con una mostra all’interno della SAFW di Johannesburg è un elemento cardine dell’impegno di VIVIERS nei confronti della comunità sudafricana e della sua eccellenza tessile e artigianale, offrendo l’opportunità di rivisitare la stagione con una prospettiva più turistica e trans-stagionale per entrare in contatto con il pubblico sudafricano.

 


“IN OUR ELEMENT(AL)” SAFW release – VIVIERS FW24 trans-seasonal collection

La collezione, che ha debuttato a Milano nel febbraio ’24 come parte del calendario AW24, è stata rielaborata per mostrarne la versatilità e la trans-stagionalità. VIVIERS ha voluto dimostrare come la stessa collezione potesse essere adattata sia al mercato sudafricano che a quello europeo.

Infatti, per la SAFW il brand ha collaborato con lo stilista locale Sahil Harilal del gioielliere di lusso Charles Greig per combinare i gioielli firmati VIVIERS con l’alta gioielleria classica, per mostrare come i preziosi cimeli di famiglia possano essere mescolati con i gioielli contemporanei nel vestire di tutti i giorni.

L’uscita comprendeva anche cappelli di stile diverso realizzati da Crystal Birch, collaboratrice di lunga data, più estivi e meno nostalgici di quelli di Milano. Il look complessivo di VIVIERS era di per sé una giustapposizione estremizzata: tradizionale e contemporaneo, invernale ed estivo, maschile e femminile, tutti combinati per mostrare lo stile e le preferenze individuali.

La presentazione ha incorporato più pezzi ready-to-wear per evidenziare la vestibilità quotidiana della collezione e per mostrare il suo potenziale commerciale come esplorato nel wholesale di questa stagione.

Sono stati aggiunti altri capi di maglieria in lana e mohair in una composizione di 80/20 lana e mohair, un omaggio alla collaborazione in corso con le Cape Wools e il Mohair del Sudafrica. Il nuovo abito e il top in maglia, così come l’abito sartoriale in maglia, hanno esplorato alcuni stili firmati VIVIERS, in forma di maglia trans-stagionale, in previsione della prossima collezione.

La sfilata è stata accompagnata da un breve video concettuale creato internamente con musiche originali scritte e prodotte da Alessandro Gigli, realizzate appositamente per valorizzare il concetto della collezione. Il video rappresenta un cambiamento nella coscienza dell’umanità e termina con lo sbocciare di un fiore di loto bianco, simbolo del cuore di VIVIERS.

Lo show si è aperto con questo breve video concettuale, che esplora anche la dualità interiore: luce e ombra, maschile e femminile. Utilizzando luci UV, il video ha messo in evidenza dettagli di gioielli e abiti appositamente studiati per essere esaltati da questo effetto. Tutte le modelle si sono riunite sul palcoscenico in completa oscurità, dove le luci UV hanno continuato a illuminare gli elementi stilistici, come scena di apertura della sfilata.

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Collezioni Uomo

Harmont & Blaine presenta la campagna digital “Color me Wonderful” Collezione Sping/Summer 2024

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Harmont & Blaine presenta la campagna di contenuti digital della collezione SS24: un’interpretazione del concept della campagna pubblicitaria “Color me Wonderful”, arricchita da nuove e straordinarie sfumature di creatività.

Esplorando il concetto dell’armonia dei colori, abbinando l’approccio eclettico e curioso del brand a una serie di attivazioni e collab con artisti della scena creativa contemporanea, italiana e internazionale, la campagna coinvolge l’artista argentino Juan Bertoni per interpretare, con il suo approccio pop unico e personale, la freschezza della collezione primavera estate, mettendo in risalto la sua vivace gamma cromatica.

Il colore prende vita attraverso l’originale tocco dell’artista, enfatizzando il ruolo fondamentale dell’arte e della creatività legato al colore.

L’occhio dell’artista cattura l’essenza positiva, dinamica e mediterranea di Harmont & Blaine attraverso pennellate cromatiche inconfondibili, celebrando la vitalità e l’amore per la bellezza. Le sue interpretazioni personali dei capi evocano emozioni, ricordi e sensazioni uniche.

Questa narrazione permetterà di immergersi nel mondo di Harmont & Blaine, suscitando una profonda connessione e un senso di appartenenza al brand che va oltre i singoli capi.

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Collezioni Uomo

FUSALP Colors and prints for Summer 2024

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For over 70 years, Fusalp has been at the forefront of innovation on the slopes. Its origins date back to 1952 and an innovative desire to integrate the characteristics of haute couture into the world of technical skiwear. For spring-summer 2024, Fusalp is moving away from winter sports and proposing an inter-seasonal offering that is elegant, technical, protective and lightweight.

As Creative Director, Mathilde Lacoste has created an avant-garde wardrobe that unequivocally bridges the gap between Annecy and Paris, and between Paris and the mountains, extending Fusalp’s internationally recognized know-how to encompass an active and demanding urban environment. Marked by an inventive approach to technical possibilities, each piece is also designed with aesthetics in mind, to ensure that the wearer looks as good as they feel.

COLORS AND CAMOUFLAGE

The camouflage pattern, which appears on clothing and accessories for both sexes, is produced in the form of a techno jacquard exclusively developed by Fusalp.

This ultra-modern combination of aesthetics and functionality combines traditional jacquard weaving techniques with the brand’s own waterproofing and repellency properties, another example of the exceptional quality that has inspired trust and loyalty across decades and generations.

Mathilde Lacoste’s talent as a colorist has resulted in a palette that punctuates a panoply of soft, timeless tones with touches of acid green and sonic blue. As a staple for year-round outfits, polo shirts come in dapper colors in moisture-wicking jersey and contrasting waterproof zippers.
Goggles in three formats – mask, pilot and round – bring the spirit of the track to sunglasses.

Every element of this new, highly adaptable collection is a cleverly developed expression of the main objective of aligning utility and allure.

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