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Viva i contrasti! Ossia, tutto il meglio della Parigi Fashion Week

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E ancora una volta cala il sipario sul mese della moda e a chiudere il tradizionale circolo delle “Big 4” è come sempre Parigi, ormai casa per alcuni grandi big dell’industria del fashion. Da Dior a Miu Miu, da Chanel a Louis Vuitton fino a Chloé (con l’atteso debutto del nuovo direttore creativo Gabriela Hearst), sono tante le maison che non rinunciano a sfilare nell’ineguagliabile atmosfera romantica e sofistica di Parigi.

Ma quest’anno sono stati tanti anche gli assenti, a partire da Kenzo che, proprio come Moschino a Milano, ha deciso di optare per un “fashion film” (atteso fuori calendario il 26 marzo) per presentare la prossima collezione, fino a Balenciaga che invece l’ha già fatto a dicembre scorso attraverso un originalissimo videogioco.

Sono mancati all’appello anche tanti altri big come Maison Margiela, Alexander McQueen e Saint Laurent che hanno annunciato di voler presentare le loro linee fuori calendario ma senza anticipare alcun dettaglio al riguardo.

Nonostante la mancanza di questi grandi nomi, però, Parigi come sempre ci ha regalato delle passerelle (per lo più digitali) che non dimenticheremo, anticipandoci alcune delle migliori tendenze che non potremo fare a meno di seguire durante la prossima stagione fredda.

Dior

Al primo posto non potevamo non mettere Dior che, come sempre, grazie all’estro di Maria Grazia Chiuri ha presentato una collezione da incanto, a metà fra il post-moderno e il favolistico. Sarà l’ascendente femminista e la capacità della Chiuri di mettere sempre al centro l’idea di una donna dai tratti vivaci e sofisticati, fatto sta che la silhouette e i motivi fiabeschi di questi abiti riscrivono la storia dei costumi femminili, impreziosendo il tutto con delle suggestioni contemporanee e una spiccata vivacità.

Dai toni più classici – soprattutto nelle linee e nel concept – Chanel, con la solita classe che la contraddistingue. Questa volta, però, complici magari i lunghi mesi casalinghi dell’ultimo anno, la maison ha puntato sul confort ma senza mai rinunciare neanche per un secondo all’eleganza di sempre.

Ed ecco quindi che gli abiti declinati normalmente in uno stile più “sporty” diventando estremamente chic. È il caso dell’irresistibile salopette con il tipico motivo matelassé delle sue borse, con ricami ed inserti preziosi. Un vero gioiellino insomma.

Sulla stessa lunghezza d’onda, ma con un’anima più sbarazzina, sono gli outfit outdoor di Miu Miu che riprendono anche la vecchia e amatissima tendenza “teddy bear”. Sarà che quelle sfumature cromatiche così vivaci sono un vero e proprio inno alla vita, sarà anche che vedendo questi look non possiamo non avere voglia di indossarli, ma qui la nostalgia per la settimana bianca di altri tempi si fa sentire più che mai…

La parola d’ordine di questa PFW però possiamo dire che è stata “contrasto”. Alcune delle collezioni più belle e originali, infatti, sono state all’insegna di look eccentrici, radicali e dagli innumerevoli contrasti. È il caso di Givenchy ovviamente, che con il suo strepitoso abito total black in cui le stratificazioni di tessuti rigidi e le frange intrecciate come corde si alternano alle trasparenze e a tessuti avvolgenti.

Ma è anche il caso di Louis Vuitton che ha fatto del contrasto e del mix and match una vera e propria cifra stilistica, accantonando quindi quell’idea (forse oggi non più così vincente) del semplice motivo “loggato” sinonimo di solo lusso.

Meno estroso e forse anche meno originale Versace, che si attiene ad un gusto più classico e tradizionalista – ma non per questo meno ricercato. L’unico look su cui forse ha osato di più, almeno nei dettagli, è sicuramente il total yellow in cui, con grande maestria, ci dimostra ancora una volta come il ton sur ton sa essere di grande impatto se scelto con cura e impreziosito dai dettagli giusti.

Chiudiamo così il nostro “best of” del mese della moda e vi diamo appuntamento alla prossima sfilata.

di Francesca Polici per DailyMood.it

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