MFW Men FW 2021/2022

Trionfi ed inediti per il Fashion Film Festival di Milano 2021

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Trionfi ed inediti per il Fashion Film Festival di quest’anno. Versione digitale per un evento che negli anni , dal 2014 è cresciuto e si è rafforzato grazie al grandissimo entusiasmo dei suoi organizzatori, tra cui la direttrice Constanza Etro. Con un filo di nostalgia si ricorda la prima edizione, l’emozione palpabile. Ora invece, il Fashion Film Festival di Milano dal 13 al 18 Gennaio 2021 è una realta’ affermata che entra nel mood, in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana ed in formato digitale. Un mood dove il legame tra moda e cinema si fa finalmente a doppio senso, con un progetto che, per questa settima edizione , cosi’ complicata e speciale, arriva alla proclamazione dei vincitori in modo totalmente inedito ma che rispecchia totalmente la qualita’ dei film.

Un trionfo che quest’anno, grazie al mood di evento internazionale di più ampio respiro (ed online) tra moda e cinema e addetti ai lavori, diventa veicolo anche di cultura in modo più esteso ma sempre sotto l’egida del bello. Ecco che durante la Milano Fashion Week (Men’sCollection) che si sta svolgendo dal 13 al 19 Gennaio 2021 arrivano anche le dirette online ed il festival in streaming (biglietti gratuiti ma da prenotare come una sala cinematografica reale).

Trionfi ed inediti quindi, anche nella proclamazione dei vincitori di quest’anno. E così, come un’organizzazione perfetta e funzionale, grazie anche alle partnership scelte, si rivela un successo nel mood del mettere in risalto il made in italy e l’idea di una nuova moda “a portata di click ” (tramite il sito della camera della moda, quello del festival e la piattaforma di mymovies.it che ospita anche altri festival cinematografici con successo), per tutti, fruibile come un film.

Una nuova edizione interessante. Tra rassegne, lungometraggi, documentari, ben capitanata da una giuria attenta e molto partecipe tra cui Paolo Roversi, Anna Dello Russo,Margherita Missoni e Tim Yip, Tamu Mcpherson.  Lachlan Watson, Marcelo Burlon, Elizabeth Von Guttman, Javiere Goyeneche, Milovan Farronato, che hanno proclamato vincitore come miglior fashion film: Le Mythe Dior di Matteo Garrone per Christian Dior Couture. I tanti volti di Dior, insomma, nell’unico modo di declinare la qualità dell’alta moda che sempre sarà. A prescindere dal modo digitale e dal come cinematografico. Con le sue “miniature” sartoriali e la cura “maniacale” delle realizzazioni dei vestiti,nel viaggio delle novelle “Pandora” per i suoi abiti, la Maison costruisce un percorso sulla bellezza, il concetto di essere “muse ispiratrici” tra favola e realta’.E sceglie Matteo Garrone, dopo il film su ” Pinocchio”non a caso. Non solo per il cortometraggio che Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior, ha voluto per evocare in un bellissimo fashion film, la storia di un abito Dior,  ma quasi come novello “aedo” del racconto, Garrone va oltre il format cinematografico, sperimentando quanto di piu’ digitale in una settimana della moda potesse esserci : il far intraprendere un viaggio, una sorta di “passeggiata”, nella tradizione europea della moda di tutti i secoli, che fa sognare da sempre regnanti e regine, cortigiane e persone ricche, che “con mano” possono innamorarsi degli gli abiti da giorno e gli abiti da sera, decidendo di diventare  “future clienti” o, in questo caso, semplici appassionate dello stile Dior. Un progetto cinematografico di tutto rispetto, dai ritmi lenti del fashion film ma dalla liricità tipica del cinema per valorizzare la manifattura di un abito. Loro.Gli abiti. In quanto tali.Finalmente raccontati per ciò che sono. Punti dati con ago e filo, tagliati e cuciti, drappeggiati, su manichini prima che indosso a improbabili modelle scelte in modo improbabile.

A metà tra abiti per bambole e abiti cuciti su mannequin vere, quasi a voler far “toccare con mano” le creazioni di alta moda anche nel 2020, ecco che il progetto rievoca i viaggi delle “bambole della moda”, tradizione nota grazie a quelle della regina Maria Antonietta, come si faceva in un tempo lontano e che ora, vengono evocate per raccontare il tema di un viaggio onirico nel mito tra muse, natura e le sue divinita’ di bellezza. Un viaggio in un bosco incantato dove è pero’ un baule  il vero protagonista, che  è una casa che , guarda caso, si riapre alla natura, spalancandosi alla creatività umana della sartoria, davanti a muse che sono ninfe dei boschi,sirene dei laghi, lumache e divinità d’amore, diventa il “Le Mythe Dior” stesso che rigenera se stesso. Il mood dell’eleganza ed il fashion epico della bellezza che si incontrano e dove gli abiti incantano e diventano altro, diventano bellezza pura della creatività umana. Non solo quindi un film promozionale tra moda, mitologia e l’arte cinematografica post confinamento, ma un modo per valorizzare il laboratorio creativo della maison il lavorare in staff, il cucire con la passione e la concentrazione necessaria alle sarte di ieri, oggi e domani che li realizzano al fine di far comprendere cosa vi è “oltre” l’abito in passerella appoggiato ad una modella come un appendiabiti. Per lo stesso motivo ecco che per promuovere la collezione Autunno Inverno 2020/21 si risceglie la sacralità del saper cucire un abito, tra corpetti ricamati ed ispirati a boschi fantastici, perline di diverse tonalità di verde e dai mille dettagli, Ogni motivo degli abiti è fatta con immensa delicatezza ed amore che solo una mano umana potrà mai dare.
Una sorta di raccoglimento  segreto dietro ogni punto dato ai vestiti, cuciti e non assemblati ma “creati”, che questo bellissimo fashion film, giustamente premiato, ricrea- Un esempio per un processo di invenzione tipico del famoso savoir-faire Dior che ha visto ogni pezzo come  stato creato due volte: una volta nella “solita dimensione” e di nuovo in miniatura “ridimensionata”. Mentre entrambi hanno ricevuto la stessa meticolosa attenzione ai dettagli, ognuno ha presentato le proprie sfide uniche.
Da segnalare il Brand Italiano di Barbara Bologna che vince come MIGLIOR DESIGNER/BRAND ITALIANO con Embodiment di Ced Pakusevskiy e come MIGLIOR FASHION FILM ESORDIENTE ITALIANO sempre con Embodiment di Ced Pakusevskiy
Un susseguirsi di immagini oniriche stratificate, quasi come uccelli in gabbia che non canta piu’ per amore, ma per rabbia e dolore, ecco il futuro creato da algoritmi visionari che scompongono la “razza umana” e ne fanno immagini “non nominate”, ma animate e quasi “segnaletiche” di un tempo che sovrappone teatro e performance e che offre al made in italy del Brand Barbara Bologna. una idea di lusso differente. Premi, insomma, meritatissimi. Si aggiungono alla rosa dei premiati:

MIGLIORE COLONNA SONORA: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x Garage Magazine
MIGLIOR STYLING: Gucci X SSENSE di Matt Lambert per Gucci
MIGLIOR MONTAGGIO: Silent Madness di Jordan Hemingway per Mowalola
MIGLIOR DOCUMENTARIO: Pelo Lacio di Diane Russo per Love Want Magazine
MIGLIOR FOTOGRAFIA: Comfort Zone di Jordan Blady
MIGLIOR FASHION FILM SPERIMENTALE: Stories from a Twelfth-Floor Hotel Room di Zheqiang Zhang per PSEUDONYM
MIGLIORE REGIA ESORDIENTE: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x Garage Magazine
MIGLIORE FASHION DESIGNER/BRAND: M92 19 con BRAINWASH di Paolo Forchetti
MIGLIOR FASHION FILM ESORDIENTE: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x Garage Magazine
MIGLIORE REGIA: Jess Kohl con Drag Syndrome per British Vogue
MIGLIOR FASHION FILM ITALIANO: The life and times of Mannequeen town di Vincenzo Schioppa per Aspesi
MIGLIOR “GREEN” FASHION FILM: Preservation of Hezhen Fish Skin Tradition Through Fashion Higher Education di Zhongjin Zhang per FISHSKINLAB

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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