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Gli stili della moda a Torino per HOAS

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Ebbene si, ci siamo! Quel Piemonte, da sempre regione sede di pregiata sartorialità e qualità del mondo delle confezioni del tessile dell’abbigliamento e della moda (basti pensare al polo del biellese e del torinese), da quest’anno è sede anche di un evento del tutto speciale e nuovo, un vero e proprio inedito “fashion show” in cui, per la prima volta, si daranno appuntamento gli stili della moda e tanti personaggi noti tra cui Simona Ventura, Roberto Farnesi, Cristina Chiabotto, Giorgia Wurth, Elena Barolo, Jane Alexander, Enrico Silvestrin, Francesco Ferdinandi, Alessia Ventura, Tommaso Zorzi.

L’evento, che è stato presentato nella splendida location del Palazzo della Luce a Torino, Hoas, History of a style, sarà una manifestazione che si svilupperà nell’arco di quattro giorni dal 22 al 25 Maggio 2019 presso le celebri e restautrate Officine Grandi Riparazioni, che vuole appunto presentare il mondo delle “passerelle” di moda, come un progetto più articolato : HOAS, appunto e che “punta a diversificare il modo di proporre l’evento moda, offrendo una visione differente rispetto all’offerta delle tradizionali fashion-week, parlando di moda certamente, ma financo offrendo spunti da un punto di vista culturale, strutturando un evento che offra una diversa visione del brand/stilista, recuperando quanto importante sia tecnica e creatività, manualità ed interpretazione“, come dicono appunto gli organizzatori che sono Domenico Barbano, Benny d’Emilio , sotto la direzione artistica di Alex Pacifico.

Non solo quindi sfilate come durante le Fashion Week sparse per il mondo, ma vere e proprie stanze “immersive” di fotografia, divertimento ed incontro per presentare la storia di uno stile e di un brand famoso, come moda e tendenza. Quattro i grandi protagonisti dell’evento: Eleventy, Rebl, Bagutta e Pignatelli.
Pensato come percorso emozionale, i quattro brands e gli stilisti che parteciperanno a questo primo appuntamento di Hoas, avranno la possibilità di presentare il loro lavoro a 360 gradi dove la “ciclicità” della moda, come continuo cambiamento ed evoluzione verrà messa sotto nuova luce grazie ad approfondimenti fotografici e tematici. Ed è proprio questo a colpire durante la conferenza stampa, dalle parole stesse dei suoi protagonisti.

E se, la scelta di esserci per il marchio Eleventy significa, come ha ben spiegato Marco Baldassari, direttore creativo per la linea uomo: “essere felice di aprire con le nostre creazioni questa nuova Kermesse. Torino è stata una delle prime città a credere nella moda, nell’abilità sartoriale e nell’eccellenza artigianale, che hanno un profondo legame con la vocazione del nostro Brand. La nostra sfida è stata infatti, fin da subito, quella di portare oltre confine la grande tradizione manifatturiera italiana, scegliendo di basare la produzione su una rete di micro imprese artigiane che selezioniamo per eccellenze e specializzazioni. Le mani esperte dei nostri maestri artigiani ci permettono ancora oggi di raccogliere ampi consensi in tutto il mondo, con l’orgoglio di essere italiani”. Per Vanna Quattrini designer della linea donna Bagutta, nel suo comunicato ribadisce che : “presenteremo la nuova collezione donna di Bagutta che ho realizzato immaginando i desideri delle donne, interpretandoli attraverso capi classici senza tempo che fossero al contempo innovativi e divertenti, giocando con volumi, fit, colori e tessuti, strizzando l’occhio alle nuove tendenze e a una femminilità sempre più evidente ed espressiva“.

Ma non solo. Ecco infatti la presenza di Rebl e come ha sottolineato lo stesso Tom Rebl durante la conferenza stampa: “ essere qui […]mi da la possibilità di raccontare a 360 gradi la storia e l’identità del mio brand. Grazie a questa stupenda location di OGR e all’unicità dell’organizzazione posso mostrare le peculiarità della mia identità legata alle arti visuali, alla danza e alla creatività.
E la presenza di Francesco Pignatelli, creative director del brand Carlo Pignatelli, che afferma: “Per noi questo evento è un omaggio a Torino e all’artigianalità pura del vero Made in Italy, che da sempre ispira e fa parte del dna Pignatelli. Per questo ho accolto con entusiasmo l’invito a partecipare al progetto di Hoas. Aprire le porte della maison, facendo immergere gli ospiti in una vera experience farà apprezzare il grande lavoro manifatturiero che sta dietro ogni singola creazione. Suscitare l’emozione dei clienti, riuscire a indirizzare i loro gusti, dare risposte ai loro sogni è il motivo che ci porta a realizzare le nostre collezioni”.

Ed ecco così che nel grande contenitore di Hoas, entrano a far parte stili e prospettive della moda molto differenti ma con molte cose da dire, sotto vari punti di vista, dove sono i continui cambiamenti ed evoluzioni sull’abbigliamento moderno e contemporaneo dei vari brands famosi, che sviluppano e declinano interpretazioni e nuovi mood su cui le nuove generazioni di stilisti, ancora in formazione e già formati, si confronteranno. Tra i molti talenti proposti durante le varie giornate, si cita la moda creata da tre amici, Ivan Fucci, Claudio Gerardi e Fabiana Calvo, che, come recita il loro comunicato, creano insieme il brand “Illusory” insieme all’amico Alberto Caputo e ne fanno un vero successo su Instagram. E nella loro presentazione, forse anche il senso più bello di questa iniziativa: “[…]di frequente ci domandiamo se sia normale una società in cui le persone siano insoddisfatte, nevrotiche, infelici, costrette, per ragioni di sopravvivenza, a recitare ruoli in cui non si ritrovano e mansioni che detestano, cercando il più possibile di rientrare nei parametri prestabilisti dalla società.Questo genera un senso di frustrazione quasi impercettibile e che cerchiamo di anestetizzare accumulando cose di ogni genere ed inseguendo cose evanescenti, dipendenze. Si può essere dipendenti da persone, da sostanze, da idee e pregiudizi, si può essere dipendenti da uno status sociale? Il nostro scopo è riconoscere l’illusione, il nostro scopo è rompere l’illusione per agire in funzione di ciò che siamo realmente“.

Hoas quindi, forse un evento nuovo nel panorama della moda. Ideale momento di riflessione sulla moda per chi la moda la fa, la crea, la studia, la vive, la compra. Attraverso i suoi modelli, ma di stile e di forma in continua evoluzione.
Dove materiali e nuove lavorazioni, tutte da indossare, verranno volutamente declinati anche dalle nuove proposte degli stilisti emergenti (del torinese),finalmente. Per comunicare non solo “cosa” ci sia dietro un brand , ma aprendo un confronto schietto e sincero con chi è già se non famoso conosciuto, dietro un nuovo modo di intendere la passione per l’indossabilità o meno sartoriale, volendo testimoniare il proprio modo di intendere lo stile.
E così, se si dice ancora durante le fashion week sparse per il mondo che “la forma di un vestito dura due stagioni ed un colore va di moda per quattro stagioni”, chissà che i percorsi emozionali di Hoas nella kermesse torinesse della prossima settimana, proponendo un panel così eterogeneo degli stili “di moda” tra generazioni di diverso genere e contenuto in questo periodo, non identifichino al meglio, non tanto la maestria degli stilisti famosi che si sono comunque prestati con generosità a questo fashion show inedito, ma quel “quid” per cui ogni brand in mostra sa e saprà farsi riconoscere ed amare al di là delle quattro stagioni concesse.

Concludendo, ben venga quindi la scelta di aprire la manifestazione a tutti ed in modo gratuito, quasi come buon auspicio per un ritorno vero di quell’ “avere stile nel proprio stile” che negli ultimi anni si sicuramente perso ma che spesso proprio dai giovani, prende spunto. E stavolta, grazie a Hoas, non solo dalla moda del momento, ma da quell’adattarla alla propria personalità che spesso, che fa la differenza tra buon gusto e misura personale.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

 

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