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Spring break a Minorca: cosa fare, vedere e provare

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Con la natura che si risveglia piano piano e il clima mite, i percorsi escursionistici e di piste ciclabili, ideali anche per tutti gli appassionati del birdwatching, Minorca è la destinazione perfetta per concedersi un break primaverile.
Grazie alla sua costa ricca di insenature e spiagge idilliache, quest’isola delle Baleari è rinomata per le vacanze al mare, ma forse non tutti sanno che si tratta di un’isola molto interessante anche dal punto di vista paesaggistico, enogastronomico, culturale, storico e degli eventi.
Tradizioni, cultura e buon cibo completano il fascino di una destinazione che merita di essere esplorata in ogni stagione.

L’enogastronomia isolana
Un viaggio a Minorca è ideale per scoprire la sua gastronomia, una cucina che soddisferà anche i palati più esigenti. L’isola è ricca di tradizionali finca nelle quali si producono formaggi, dolci locali e vini: il modo migliore per conoscere e scoprire da vicino la più autentica tradizione culinaria dell’isola.
Il formaggio tipico di Minorca, che possiede il titolo di Denominazione d’Origine Protetta Mahón-Menorca, può essere per esempio provato nella finca Binillubet. E, per chi lo desidera, è possibile prenotare una visita per assistere dal vivo al processo di produzione di questo squisito e autentico prodotto.
A Es Mercadal, la finca Cas Sucrer, tramanda dal 1875 l’arte della produzione dei migliori dolci di Minorca. Prodotti come i carquinyols, simili ai nostri cantucci, e l’ensaimada sono diventati un punto di riferimento per tutti i visitatori di Minorca e non solo.
Per gli amanti del vino è invece d’obbligo una visita alla Bodegas Binifadet, molto di più che una semplice cantina. La passione per la campagna, il vino e la cultura caratterizzano questa finca che offre anche la possibilità di visitare i loro vigneti, di prendere parte a visite guidate per assistere al processo di produzione del vino, di partecipare a degustazioni eno-gastronomiche e a molti altri eventi.
Forse non tutti sanno, poi, che un altro prodotto che in molti di noi utilizzano per condire i piatti ha origine proprio in questa isola delle Baleari: la maionese. Due sono le principali leggende che ruotano attorno a questa gustosa salsa: nel 1756 il nipote del cardinale Richelieu, il Duca di Richelieu, prese dimora a Mahòn, spodestando così il dominio inglese. Per festeggiare questa vittoria decise di offrire un ricco banchetto in occasione del quale lo chef decise di preparare una salsa a base di uova. Tuttavia, nonostante i numerosi tentativi, questa crema non sembrava riuscire ed ecco dunque che decise di riproporre la miscela di uova ed olio che aveva visto fare sull’isola. Inutile dire che il successo della salsa fu trionfale e gli venne dato il nome di Mahonnaise proprio in onore di Mahòn.
Una seconda leggenda racconta invece che la sua invenzione fu opera di un cuoco locale di Mahòn che si trovò a dover improvvisare una salsa da offrire al Duca di Richelieu. Per questo pensò di emulsionare tra loro le uova e l’olio. In fondo, che sia stato grazie ad uno chef o ad un cuoco locale, ciò che conta è certo è che la maionese conquistò il Duca di Richelieu che decise di esportarla in tutta la Francia per poi diventare famosa in tutto il mondo.

Il patrimonio archeologico di Minorca
Il clima favorevole della primavera è ideale per visitare tutto il patrimonio archeologico che l’isola di Minorca offre, un museo all’aria aperta di reperti e rovine risalenti alla civiltà talaiotica.
I talayot sono costruzioni megalitiche risalenti al III millennio a.C. ed hanno una forma simile ad un tronco di cono con base circolare, ricordando molto i nuraghi sardi. La radice del loro nome (atalaya ossia torre di guardia) fa riferimento al loro uso: probabilmente servivano come torrioni di avvistamento; non a caso, proprio vicino ai talayot finivano per ergersi i villaggi.
Le navetas, invece, hanno la forma di piccole barche poste sotto sopra e costruite con pietre senza l’aggiunta di malta. La loro datazione risale alla fine dell’età del bronzo. Secondo alcuni studiosi sarebbero state usate come abitazioni, mentre la teoria più accreditata vuole che siano state delle tombe collettive.
In qualche modo, infatti, le navetas avrebbero avuto una funzione religiosa, simile a quella avuta nel culto dei morti presente nella civiltà etrusca o in quella egizia.
La struttura di navetas più importante presente a Minorca è quella di des Tudons, a 4 km da Ciutadella, a cui sono stati operati degli interventi di restauro nel secolo scorso.
Le taulas, infine, sono grandi strutture in pietra accostate di fianco in modo da formare una “T”. Questa forma potrebbe fare riferimento alla personificazione di divinità autoctone, ed infatti tali costruzioni erano usate come altari nelle cerimonie religiose o anche come simbolo per indicare a chi arrivava da lontano la presenza di un luogo sacro.
Le taulas più importanti si trovano vicino Mahon e a Torrealba (nei pressi di Alaior).
Un altro sito importante è quello della Necropoli ed Es Castellet a Calescoves a sud dell’isola: una straordinaria necropoli talaiotica con oltre novanta caverne e sepolture ipogee scavate nella roccia, oltre a un molo e un santuario risalenti all’epoca romana.

La primavera a Minorca si passa a ritmo di jazz!
L’International Jazz Festival di Minorca è uno dei più seguiti di questo genere e si tiene ogni primavera. Il nome stesso “Jazz Obert” (Jazz abierto) è stato scelto proprio per sottolineare l’apertura di questo genere musicale a tutte le nuove proposte, ai nuovi talenti e alle nuove idee.
Il festival si svolge da marzo a maggio e tocca tutti i punti più importanti dell’isola: il Casino Nou de Ciutadella, la Sala de Cultura, l’Auditori de Ferreries, il chiostro di San Francesco a Mahón e anche il Teatro Principal di Mahón. Se vi trovate a Minorca in questo periodo, un bel concerto Jazz può essere un’ottima idea per trascorrere le serate primaverili sull’isola.
Per maggiori informazioni: www.menorca.es

di Lidia Pregnolato per DailyMood.it

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