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The Floating Piers: l’esperienza di camminare sul lago

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Per camminare sulle acque dell’opera di Christo, sul Lago d’Iseo, bisogna sviluppare una particolare resilienza: quella capacità di reagire ad un evento particolare e ritrovare un nuovo equilibrio, diventato il vero mood di questi anni.

Era già successo a Milano, con Expo2015, quando diligentemente in coda per anche 5,6,7 ore per vedere i padiglioni più “cool”, come quello del Giappone, Marocco o Svizzera, il popolo dell’esposizione universale si era reso capace di un’ottima resilienza nell’essere consapevole di ciò che sarebbe accaduto, la fila appunto, e rispondere con slancio alla diretta conseguenza, visitare i padiglioni; ecco. Lo stesso accade in questi giorni per poter accedere all’opera d’arte più famosa di questa estate. Un ambiente naturale intelligente, quello ri-creato da Christo e Jeanne-Claude, deceduta nel 2009, che l’artista ottantenne bulgaro, naturalizzato americano, ha voluto con la realizzazione dell’opera di “The floating Piers“: non solo creare un’opera per essere ammirata, ma anche, come dice lui stesso “da vivere, toccare , calpestare, camminare preferibilmente a piedi scalzi“, ovvero con tutti i sensi. Christo che ha trasformato, insieme alla moglie durante la sua lunga carriera, monumenti e paesaggi di tutto il mondo, sul lago d’Iseo tra Sulzano, Monteisola e la piccola Isola di San Paolo, compie un percorso artistico davvero interessante, su come reagire ad eventi “pertubativi” straordinari (come raggiungere a piedi un’isola in mezzo ad un lago) ripristinandone condizioni di equilibrio sempre nuove. Il mood della resilienza in un ponte sospeso che stupisce, nonostante la fila di ore ed ore per arrivarci.

Quasi rendendo l’ambiente circostante l’unico consapevole di ciò che accade alle milioni di formiche umane che camminano sopra quella passerella. Obbligando, di fatto, l’ambiente circostante alla resilienza, esso  diventa “intelligente” e lo costringe a rimodellarsi per rispondere in modo positivo al comportamento delle persone che interagiscono con l’opera-installazione fluttuante a filo d’acqua che vi camminano sopra. Ben 200.000 sono i cubi di polietilene ad alta densità utilizzati, tutti che verranno interamente riciclati dopo lo smaltimento dell’opera; 75.000 i metri quadri di tessuto e 3 km di pontili creati a filo d’acqua, per una lunghezza di 16 metri l’uno. In solo sedici giorni di perfomance, dal 18 Giugno al 3 Luglio 2016, il lago d’Iseo con l’evento “L’AMO-lago,arte,mostre,ospitalità” compie la sfida umana più grande: creare un turismo artistico basato sull’esperienza diretta di rivoluzionare le regole dell’ambiente naturale, spostando il concetto di opera d’arte dal materiale all’immateriale, rendendo una passeggiata sulle acque, esperienza di massa.

Il nuovo mood della ricerca di esperienze ad ogni costo, quindi continua. Esattamente come quello che ha reso possibile il successo di Expo2015, questa bellissima ed emozionante installazione crea forse una ancora più bella narrazione: rendere reali le cose impossibili, come quella di poter camminare sull’acqua.

Camminare sull’acqua non solo per farlo, ma per raggiungere una meta: dalla banchina di un paesino delizioso fino all’approdo di un’isola in mezzo al lago, Montisola (chiamata a buon diritto “la Capri del Nord”), per proseguire come su di uno scoglio privato abitato, San Paolo, e rendere possibile in poche ore l’esperienza di novelli Ulisse alle colonne d’Ercole, andata e ritorno.

Photo: Wolfgang Volz
© 2016 Christo
Web Site: http://www.thefloatingpiers.com
Copyrighted images: laif.de

di Cristina Chiochia per DailyMood.

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