Parlare dei nuovi “rischi emergenti” non è compito facile. In modo particolare se li si vuole legare alle risposte sostenibili, ovvero alla capacità di trasformare i nuovi rischi emergenti in opportunità. Eppure qualcuno c’è riuscito, abbinando alla ricerca scientifica una rete fitta di collegamenti con nuove idee imprenditoriali ed innovazioni.
Cercando, forse, una risposta in quel “terzo settore” a cui Expo in questi mesi ci ha abituato tramite il suo padiglione dedicato alla società civile ed il vivaio italia sul Cardo, di cui abbiamo già parlato. Ma ora il mood è un altro. Ora gli “startuppers” si cimentano su quell’idea di proteggere il pianeta al fine di trasformare rischi in opportunità. Ecco quindi il nuovo mood che ha portato a discutere di crescita sostenibile in questa coda di Expo presso il padiglione della società civile, dove con ingresso su invito, si sono dati appuntamento le nuovi voci e mood delle nuove idee della società ed i suoi nuovi protagonisti: l’italian AXA forum 2015. Partenza obbligata quindi, il dialogo sociale, parte integrante di quel ruolo che la società Axa, da anni in italia, promuove e testimonia. E cosi, Isabella Falautano, Direttrice della Comunicazione, Corporate Responsibility & Public Affairs di AXA Italia introduce Il tema, ovvero che fare ricerca significa al giorno d’oggi anche proteggere meglio il futuro, ed il dibattito ha avuto come protagonisti tante altre voci, tra cui i ricercatori -italiani-di AXA Research Fund.
Domande e risposte su qualità dell’aria, prevenzione di malattie, diagnosi precoce di malattie croniche come il diabete ed i cambiamenti climatici e sicurezza idrica i temi, insieme alla domana. Quale il ruolo della società e del terzo settore?
Se lo sono chiesti in molti durante l’incontro ed il dibattito, che ha analizzato anche alcune start up che sono state premiate, ha sempre ricevuto la stessa risposta, ovvero trasformare i rischi in opportunità, una sfida quindi, oltre che un nuovo mood che la società civile si assume pienamente attraverso innovazione ed imprenditorialità, al fine di proteggere il pianeta (e le persone). Un confronto utile se non necessario che testimonia come Expo sia anche non solo la sede dei padiglioni delle “code” interminabili, ma anche di un confronto sulle azioni collettive al fine di nutrire il pianeta per mantenerlo in salute, al fine di avere persone in salute. La scelta quindi di inserire anche un padiglione della società civile ha sicuramente fatto la differenza.
di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it
