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Il mood degli highlights ed il Fashion Film Festival di Milano

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Appena si arriva in Anteo, ancora prima di ricevere il programma cartaceo del Festival, bisogna abbandonare il pregiudizio di scegliere i pezzi forte del festival per vedere solo “il meglio”, per abbandonarsi all’esperienza in modo del tutto naturale. Il mood del higtlights a cui siamo abituati frequentando festival cinematografici, lascia qui spazio all’idea, molto più democratica, del saper vedere, il voler guardare, senza spiare dalla serratura, il mondo della moda.

Inoltre, avere dei momenti di confronto con i suoi protagonisti, pare un modo indubbiamente vincente al fine di comprendere ciò che rende il festival un contenitore unico per chi la moda la vive, la segue, la ama. La logica di discostarsi dal mood degli “highlights” si evince anche dalla scelta di così tanti premi speciali nelle due sezioni da premiare; la giuria composta da fotografi, direttori e professionisti del settore moda tra i più blasonati,infatti, giudicherà si in due categorie distinte (per i talenti emergenti e per chi è già affermato) ma per ogni categoria premieranno ogni singola voce fashion. Infatti per la prima sezione ci sarà un ­“Best New Fashion Film”, “Best New Director”, “Best New designer o brand”, “Best New Italian Fashion Film” e per la seconda un“Best Fashion Film”, “Best Established Director”, “Best Statement Fashion Film”, “Best Photography”, “Best Editing”, “Best Music”, “Best Styling”, “Best Production” ,“Best Italian Fashion Film”.

L’ingresso al festival inoltre è gratuto fino alle 13 ed anche questo evidenzia la vocazione di “agorà” di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo e declinandolo non solo sulle aspettative dei vincitori di quello che comunque è e rimane un concorso, ma anche del gusto del pubblico comune, non addetto ai lavori e che probabilmente neppure voterà. Da segnalare l’accoglienza per la vincitrice dello scorso anno nella sezione “Best Italian Fashion Film”, con il nuovo fashion film “Chea”, prodotto da Guido Cella per la Collateral Film. Giulia Achenza, diplomata allo IED Moda a Milano, ha studiato fashion, sviluppando un’ottica personale di progettazione della moda partendo dalla fotografia che ben si evince da questo suo lavoro. E cosi, democraticamente e senza highlights, prosegue il Fashion Film Festival di Milano, in attesa di proclamare i suoi vincitori.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

Photo Credit: Fashion Film Festival Milano 2015

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