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MFW – Max Mara A/I2024 The Inner Life

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Dormi? No. Se avvicinassi la mia guancia alla tua, sentirei fremere le ciglia come l’ala di una mosca prigioniera. […] Tutto il mio corpo si abbandona, disteso, e la nuca pesa sulla spalla tua dolce; ma i nostri pensieri si amano discreti in quest’alba azzurra, così pronta a crescere.”
Colette, Notte Bianca, Viticci

La prosa di Colette è profonda e passionale. Con la franchezza che la contraddistingueva, dichiarò che “l’amore non è un sentimento onesto”.
Era ra nata, intelligente, emancipata. Scrittrice eclettica, giornalista, sceneggiatrice, talvolta esperta di estetica e audace artista di music-hall. Alla “woman in control” di Max Mara, si aggiunge un tocco di stile Belle Époque, di glamour demi-monde e di sensualità.

Moderna, sobria, eppure profondamente evocativa: Max Mara è per la moda quello che Colette è per la letteratura. Le fotografie in bianco e nero che ritraggono le bellezze della Belle Époque nel Bois ispirano look eleganti e con un’anima.
La silhouette ovoidale di influenza giapponese degli anni ’10 ispira nuovi cappotti, talvolta con maniche a kimono, talvolta con un ampio volume sul retro. Sono realizzati in compatto melton di cashmere e in so ce doppio tessuto di cammello e alpaca, oppure lavorati a maglia con bordi finiti al laser. Lunga o corta, la silhouette è sottolineata da un’ampia fascia in maglia in vita, abbinata a una cintura, come fosse un’obi. Borse in morbida pelle con fibbia stilizzata completano il look.
Colette disse: “Esistono intenditori di blu proprio come esistono intenditori di vino”. Max Mara propone un navy inchiostro scuro e un cobalto da abbinare al nero corvino e al grigio fumo.

Colette si vestiva spesso da uomo. Il suo bellissimo alter ego, Chéri, sfoggia grandi classici: impeccabili cappotti da u ciale, caban e le immancabili giacche Max Mara.
Scene ambientate in un boudoir in forte penombra ispirano camisoles, splipdress e Teddy. Interpretati in drap, in flanella e in tweed con cuciture a vista diventano un seducente contrappunto al look urbano di Max Mara. Delicati volant donano nuova femminilità alle gonne e agli abiti a tunica. Pyjamas svolazzanti e fluide vestaglie in flanella, o in so ce velluto blu notte, danno un nuovo significato al giorno e alla sera; quando cala la notte, il luccichio di cristalli blu e neri sottolineano la loro rigorosa geometria.

Colette descriveva nel dettaglio la scrupolosa beauty routine dei personaggi dei suoi scritti: l’outfit scelto per suscitare complimenti, il leggero velo di cipria, il rossetto o lo smalto: quei piccoli ritocchi che generano la magia. A chi è destinata questa attenta cura del proprio aspetto? È Colette stessa a dircelo: “Bellissima? Per chi? Ma come, per me stessa, ovviamente.” e Max Mara non può che essere d’accordo.

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