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La rinascita dei borghi italiani tra Pnrr e smartworking

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Smartworking
Negli ultimi anni, l’approccio all’abitare e al lavoro è cambiato tantissimo, sia a causa della pandemia e dello smartworking, mutamenti che hanno comportato la ricerca di soluzioni più sostenibili per quanto riguarda la gestione della vita quotidiana, sia per via dell’aumento del costo delle case nelle grandi città.

Tra gli effetti di queste novità, oltre al fenomeno del quiet quitting, ossia le dimissioni di massa da posti di lavoro con stipendi importanti ma contesti forieri di stress, è possibile citare la nascita di un nuovo impulso riguardante i piccoli borghi del nostro Paese, straordinario patrimonio che rende il mondo ci invidia.

Il Pnrr, un’opportunità per i piccoli centri italiani
Quando si parla di rinascita dei borghi italiani, non si può non chiamare in causa l’opportunità del Pnrr. Per dare un’idea del suo impatto in una Regione meravigliosa e purtroppo al centro, negli ultimi anni, di tragedie legate a terremoti e precipitazioni atmosferiche, ossia le Marche, è il caso di rammentare che, nell’ambito della strategia 2023 – 2025, sono in arrivo ben 126 milioni di euro.

Con un aumento consistente di persone che cercano immobili, anche per investire nel mercato turistico, in una terra che ha dato i natali a grandi artisti e che è amatissima anche a livello internazionale – dai un’occhiata a questo elenco di case in vendita a San Ginesio se ti interessa in particolare la zona dei Monti Sibillini, dei quali questo borgo è chiamato “il balcone” – le Marche sono pronte a ricevere altri 77 milioni di euro come sostegno alle imprese attive nel comparto della cultura e del turismo.

Un volano di crescita (anche digitale)
Questa temperie di rinascita dei borghi italiani, che passa anche dalla scelta, da parte di molti giovani, di riportare in auge antichi mestieri a contatto con la natura e lontano dallo stress della grande città, è un prezioso volano di crescita, anche dal punto di vista della digitalizzazione.

Tra gli obiettivi più impellenti, infatti, figura la riduzione del digital divide che, purtroppo, caratterizza ancora molti dei piccoli centri italiani in confronto alle grandi città.

Interessante a tal proposito è il progetto “Abilitazione al Cloud per le PA locali”, iniziativa legata al Pnrr e per la quale è previsto uno stanziamento di 500 milioni di euro destinati a piccoli Comuni di Abruzzo, Sicilia, Campania, Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna, Puglia e Sicilia.

Focus sulla rigenerazione culturale
Il Pnrr si sta rivelando un alleato prezioso per la rigenerazione culturale di aree del Paese che, altrimenti, sarebbero destinate ad andare incontro a un importante declino.

Tra i fondi stanziati, una somma cospicua è stata infatti destinata alla realizzazione di progetti culturali in 229 borghi storici, selezionati già dal “lontano” 2022.

Dell’ammontare del piano nazionale di ripresa e resilienza, 380 milioni di euro sono stati stanziati per sostenere i progetti proposti dai Comuni stessi e altri 200 per l’aiuto a medie, piccole e micro imprese locali.

Il ritorno alla vita lenta
Molto diffuso tra la generazione Z, questo ritorno alla vita lenta tra smartworking in mezzo alla natura e riscoperta dei mestieri del passato, magari meno remunerativi economicamente rispetto ad altri ma garanzia di uno stile di vita più sostenibile a livello fisico e mentale sta, come già detto, regalando una seconda vita a zone del Paese fino a pochi anni fa al centro di un vero e proprio declino.

Assistiamo a una valorizzazione di zone che sono fondamentali per quella diversità che rende unico il nostro Paese nel mondo.

Ci si attende, oltre a un aumento dei numeri del turismo, anche la crescita di quelle realtà formative che, tra accademie e scuole di specializzazione, si occupano di avviare i più giovani a mestieri artigianali, coniugando al meglio tradizione

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