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Venezia 80: Meno star, ma tanti grandi film

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Alla fine quello di Venezia 80, l’edizione di quest’anno della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, non sarà il festival paneuropeo di cui si parlava. Sarà un festival di grandi film, grandi autori. E sì, ci sarà anche il grande cinema americano. Forse non ci saranno le star, i divi, questo non lo possono garantire. Perché, come sapete, è in atto uno sciopero che non permette agli attori iscritti al sindacato di far promozione per i film. E allora molte star internazionali non potranno venire al Lido. Secondo Alberto Barbera, Direttore della Mostra, però, solo Challengers di Luca Guadagnino, con Zendaya, ha dovuto rinunciare a venire in laguna, e questo perché è slittato ad aprile 2024. Doveva essere il film di apertura. Poco male, ad aprire ci sarà Comandante di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino, primo a scendere in campo di una squadra di sei film italiani in concorso. Troppi? No. Finalmente facciamo come gli altri festival, come Cannes e Berlino, che valorizzano il prodotto nazionale. Ma non sarà affatto un festival autarchico.

Se non ci saranno i divi, allora, parleranno i film. E che film. Ci sono praticamente tutti quelli che potevano esserci (tranne, forse, il Napoleon di Ridley Scott, anche questo incerto sull’uscita dato lo sciopero). E allora ecco cosa ci aspetta in questa entusiasmante selezione di Venezia 80. Partiamo dal cinema americano. In concorso ci saranno Maestro di Bradley Cooper (a proposito, l’amato divo, che è attore anche regista, potrà partecipare?) e Priscilla di Sofia Coppola, dedicata alla moglie di Elvis Presley. Ci saranno The Killer di David Fincher, Origin di Ava DuVernay e l’atteso Ferrari di Michael Mann. Tra gli italiani, come detto, Comandante di Edoardo De Angelis sarà il film di apertura: ci saranno poi Enea di Pietro Castellitto, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Lubo di Giorgio Diritti, l’atteso Io Capitano di Matteo Garrone, che promette di parlare di migrazioni con l’occhio speciale di uno dei nostri più grandi autori. E ancora Adagio di Stefano Sollima, uno dei nostri autori più internazionali, ormai di stanza ad Hollywood. A completare il carnet del concorso, ci sono anche Woman Of di Malgorzata Szumowska e Michal Englert, Holly di Fien Troch, Bastarden di Nikolaj Arcel, Dogman di Luc Besson, La bête di Bertrand Bonello, Hors-Saison di Stéphane Brizé, Evil Does Not Exist di Ryusuke Hamaguchi, The Green Border di Agnieszka Holland, Die Theorie von Allem di Timm Kröger, Poor Things di Yorgos Lanthimos, El Conde di Pablo Larrain e e Memory di Michel Franco.

Ma sono i film fuori concorso a creare un menu ancora più ricco per i cinefili. I più attesi sono Coup de chance, il film “francese” di Woody Allen e il curioso The wonderful story of Henry Sugar di Wes Anderson, che è un corto (si fa per dire) di 40 minuti. Ci sarà The Palace di Roman Polanski, altro autore controverso, e l’atteso film di un autore di culto amatissimo, Hit Man di Richard Linklater. Ma, come dicevamo, il programma dei film fuori concorso è davvero ricchissimo. Vedremo una serie di interessanti documentari. Sono La parte del Leone: una storia della Mostra di Baptiste Etchegaray e Guseppe Bucchi, Amor di Virginia Eleutieri Serpieri, Frente a Guernica di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi, Hollywoodgate di Ibrahim Nash’at, Ryuichi Sakamoto – Opus di Neo Sora, dedicato al grande musicista da poco scomparso e Enzo Jannacci, Vengo anch’io di Giorgio Verdelli, su uno dei cantautori italiani più amati. E ancora, Menus plaisirs – Les Troisgros di Frederick Wiseman. Ci saranno delle serie tv, a cui Venezia ha aperto da tempo: D’argent et de sang di Xavier Giannoli e Frédéric Planchon e I know your soul di Jasmila Zbanic, Damir Ibrahimovic. E ancora tanti film di finzione come The penitent di Luca Barbareschi, L’ordine del tempo di Liliana Cavani, autrice storica del cinema italiano, Vivants di Alix Delaporte, Welcome to Paradise di Leonardo di Costanzo, Daaaaaali! di Quentin Dupieux (fiction), The Caine Mutiny Court-Martial di William Friedkin, Making of di Cédric Khan, Snow Leopard di Pema Tseden. Ci sarà anche Aggro dr1ft di Harmony Korine, uno dei più controversi autori americani. La sociedad de la nieve di J.A.Bayona, autore spagnolo horror ormai di stanza ad Hollywood, specializzato anche nei disaster movie, sarà il film di chiusura. Racconta la vera storia del disastro aereo accaduto al volo 571 delle Forze aeree dell’Uruguay nel 1972, con a bordo la squadra di Rugby nazionale diretta in Cile per una partita. Precipitati su un ghiacciaio delle Ande, 29 dei 45 passeggeri sopravvivono miracolosamente allo schianto e si trovano a dover affrontare condizioni estreme per non morire.

Nella sezione Orizzonti segnaliamo alcuni film: El Paraiso di Enrico Maria Artale, Invelle di Simone Massi e Una sterminata domenica di Alain Parroni. Ma la sorpresa, in Orizzonti Extra, è Felicità, l’opera prima di Micaela Ramazzotti. Alle Giornate degli Autori ci saranno altri film italiani: Los océanos son los verdaderos continentes, esordio al lungometraggio del regista milanese Tommaso Santambrogio, Gianluca Matarrese con L’expérience Zola ed Edoardo Morabito con L’avamposto. E poi a celebre regista francese Céline Sciamma con un breve film girato a Roma in modalità̀ produttiva completamente autonoma e avvalendosi del contributo artistico della cantante Chiara Civello: un piccolo gioiello legato al nome di Patrizia Cavalli (This is how a child becomes a poet).

Abbiamo parlato dell’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti. Ci sarà sicuramente lei tra le star al Lido. In assenza di molti divi americani, ci saranno quelli di casa nostra. Ci sarà Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher per il film di Saverio Costanzo, Valentina Bellè per il film di Giorgio Diritti. Nel cast del film di Liliana Cavani ci sono Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo e Ksenia Rappoport. Il film Ferrari di Michael Mann potrebbe portare al Lido una delle dive più amate, Penelope Cruz, mentre quello di Polanski ha nel cast un’attrice storica come Fanny Ardant.
Credits: ©LaBiennale.org

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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