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Il mood della moda pop di Andy Warhol a Milano

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Arriva il “Pop” a Milano. Torna il mood del “pop” come arte popolare ma anche come mood della moda pop di quegli anni come provocazione espressiva sulla bellezza e la sensualità delle donne, sia che si trattasse di Marylin Monroe o la Gioconda di Leonardo da Vinci.

La moda pop come sintesi espressiva di quel “Very Popular Art”, insomma.
Così si  è inaugurata ieri presso la Fabbrica del Vapore di Milano la bella mostra che già dal titolo parla del suo grande protagonista, Andy Warhol e la sua arte.
Con ” Andy Warhol: la pubblicità della forma”il mood del pop incontra il concetto inedito della pubblicità di quegli anni. Grazie a ben oltre 300 opere, tutte suddivise in aree tematiche (ben sette e dislocate su due piani), svolge il suo racconto in ben 13 sezioni.
Dal suo essere un illustratore commerciale, insomma, al suo essere il re della pop art.
La parabola comunicativa di Warhol in un vero e proprio mood che racconta anche il suo amore per la moda, espresso appunto in modo pubblicitario.
Accanto alle iconiche immagini di dive, celebrità femminili del cinema e della politica, sono i famosi abiti di carta a colpire nella mostra, La mostra , promossa dal Comune di Milano e da Navigare e che sarò aperta sino al 26 Marzo 2023, vanta poi la curatela di Achille Boniyo Oliva e per ARt Motors, Edoardo Falcioni che con passione, ha fatto da “navigatore” ai giornalisti durante la preview. nel mondo Wahrol.
Partner poi anche BMW , in mostra, infatti, anche la storica Bmw auto dipinta da Warhol nel 1979 con il video originale che racconta l’impresa artistica.
Tanti gli oggetti in mostra, si diceva, sicuramente da segnalare alcuni abiti pubblicitari tra cui quelli della famosa “Souper Dress” . 
Anni ruggenti nel mood della pop art quelli degli anni 1960 che segnano l’interesse involutivo per il mondo della moda come veicolo pubblicitario.
In particolare è interessante quindi la sala che la mostra dedica alla moda pubblicitaria per compendere il rapporto di Wahrol e la moda.
Abiti di carta o cellulosa, fino al cotone e poi le celebri scarpe , illustrazioni che “bucavano” la pagina per colori e le posizioni utilizzate:  In mostra a Milano, quello che colpisce del suo rapporto con la moda è che le riflessioni pubblicitarie partono dalla lunga esperienza dell’illustratore nei quasi 40 anni e che lo portarono a collaborare con piu’ di 300 testate giornalistiche. Gli abiti esposti non sono indossabili forse, ma comunicano cosa sia un approccio inedito all’arte del vestire. Certo, una mera interpretazione artistica ma che sul manichino, diventa forma, rappresentazione del mood della moda pubblicitaria di quegli anni.
A titolo di esempio, un abito in carta, cellulosa e cotone con il motivo la celebre lattina della zuppa che viene appunto sequenziata ripetutamente e stampata come una sorta di serigrafia (Souper DRess) in una techa.
Ma non solo.
Abiti ed ancora abiti tra il fashion e il provocatorio con il celebre vestito Brillo su un manichino. 
Linee dritte e volutamente “di carta”, che confermavano come il mood della moda pubblicitaria evocasse il classico abito delle tuniche. Un evento dove la moda pop della pubblciità di quegli anni, diventa qualcosa di differente come si evince anche dalle parole del suo curatore Bonito Oliva che lo definisce: “il Raffaello della società di massa americana che dà superficie ad ogni profondità dell’immagine rendendola in tal modo immediatamente fruibile, pronta al consumo come ogni prodotto che affolla il nostro vivere quotidiano. In tal modo sviluppa un’inedita classicità nella sua trasformazione estetica. Così la pubblicità della forma crea l’epifania, cioè l’apparizione, dell’immagine”. Da segnalare anche la presenza nella curatela di Eugenio Falcioni che come recita il comunicato stampa è : “Responsabile di Art Motors oltre che tra i principali collezionisti e prestatori è Eugenio Falcioni, tra i massimi esperti di Andy Warhol. Dopo il successo della Mostra di Roma nel 2018 al Complesso del Vittoriano, oggi Falcioni vuole omaggiare la sua città adottiva Milano con una esposizione esaustiva, per la maggior parte di opere unicheMolte provenienti dall’Estate Andy Warhol, due di Keith Haring e di altre prestigiose collezioni private”. Da visitare.
di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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