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Notizie dal mondo: Tom Hanks ci ricorda quanto bisogno abbiamo delle storie. Su Netflix

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Si apre con la lettura della notizia di una pandemia, Notizie dal mondo (News Of The World), il nuovo film di Paul Greengrass con Tom Hanks, disponibile in streaming su Netflix dal 10 febbraio. Il film è stato scritto prima che tutto questo accadesse. Ma, vista adesso, quella scena ha tutto un altro significato. La notizia di cui parliamo è una di quelle che legge il protagonista. Siamo infatti negli Stati Uniti del 1870, cinque anni dopo la fine della guerra civile, e il capitano Jefferson Kyle Kidd (Tom Hanks), una volta congedato, gira l’America leggendo le notizie dei giornali, in cambio di un piccolo compenso. A volte sono le notizie politiche, a volte è la stretta attualità, a volte sono storie suggestive da mondi lontani, che fanno viaggiare le persone con la mente. Ma tutto cambia quando il capitano incontra Johanna, una bambina di 10 anni che è stata catturata da una tribù di nativi americani, i Kiowa, sei anni prima, ed è stata allevata da loro. Il capitano si prenderà l’impegno di riportarla a casa, dai parenti che le sono rimasti. Ma il viaggio dei due, come potete immaginare, li porterà verso un’altra direzione…

Notizie dal mondo è un film affascinante come il lavoro che fa il protagonista. Potete pensarlo in tanti modi. Come il cantastorie di un tempo, come l’aedo che, già ai tempi dell’epica greca, tramandava le leggende in maniera orale, anche se qui vengono lette dai giornali cartacei del tempo (il News Of The World è uno di questi, e con la traduzione italiana del titolo del film si perde questo sottile gioco di parole). Potete intenderlo come un anchorman d’antan, il precursore dei lettori di notizie dei telegiornali di oggi. Ma potete pensare anche al capitano Kidd come un antesignano dei social network: perché quello che accade a ogni sua lettura, che a volte è una sorta di giornale radio e a volte è quasi uno show teatrale, è l’interazione, con le “reaction” e i commenti del pubblico in tempo reale. Quello che fa Kidd è quello che fanno oggi i social: connettere persone con luoghi e stili di vita lontanissimi. Farli viaggiare con la mente, se nello spazio non è possibile. E in questo è anche attuale. Non stiamo tutti viaggiando con la mente, collegandoci con quelli che sono i sistemi possibili oggi, con ogni parte del mondo, non potendoci muovere fisicamente?

Se Notizie dal mondo vive sul volto umano, rassicurante, amichevole di Tom Hanks, molto lo deve anche a un altro volto. È quello della piccola Helena Zengel, che interpreta Johanna. Una bambina lontanissima da quelle che siamo abituati a vedere sullo schermo, un volto duro eppure e suo modo dolce, uno sguardo deciso, diffidente e allo stesso tempo carico d’empatia. Quella della Zengel è un’interpretazione selvaggia, mai edulcorata, perfetta per il personaggio che deve raccontare.

La regia è affidata a Paul Greengrass, ex giornalista inglese che ha portato lo stile del reportage al cinema, raccontandoci, da Bloody Sunday a United 93, fatti storici  – come la domenica di sangue del 1972 in Irlanda del Nord e il dirottamento di un aereo l’11 settembre 2001 – in uno stile vibrante, nervoso, con la macchina da presa costantemente nell’occhio del ciclone. Dove, in questo modo, venivamo portati anche noi. Qui, al suo primo western, si mette al servizio della storia e di un genere, con un ritmo più compassato e un montaggio di più ampio respiro. Ma, in un altro modo, riesce comunque a omaggiare il lavoro da giornalista, di cui ha sempre portato con sé il piglio.

E qui torniamo a parlare, in un certo senso, di connessione. Perché, grazie a Netflix e allo streaming on line, ci siamo connessi con questa bella storia, e abbiamo visto un film che altrimenti chissà quando saremmo riusciti a vedere. Siamo grati a Netflix ed è qui che guarderete tutti il film, ci mancherebbe. Però ci sono dei film che sono nati, e sono fatti apposta per vivere per la sala. Un film come Notizie dal mondo che si ispira a Sentieri selvaggi, è davvero un’opera che andrebbe vista sul grande schermo. Perché gli ampi spazi del West sono immagini da grande schermo. E anche una storia come questa, che si prende il suo tempo per decollare e prendere vita, che trova finalmente il suo senso soltanto alla fine, avrebbe bisogno dell’attenzione che merita grazie alla visione in un cinema, e non sulla tv o su qualsiasi altro schermo dove il nostro consumo è compulsivo e sincopato. Finita la visione, ci rendiamo conto di quanto importanti sono oggi, per tutti noi, le storie. È importante comprenderle, tenerle vive, tramandarle. E farle nostre.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

 

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