Serie TV

Due indiemnticabili serie tv per un Natale in “lockdown”

Published

on

Natale in (semi)lockdown? Se l’emergenza sanitaria ci costringe, ancora una volta, alla reclusione casalinga, tanto vale dare un senso a tutto questo e recuperare due serie tv assolutamente imperdibili.

Quindi, preparate popcorn e divano e iniziate la maratona di due delle migliori serie tv che vi terranno compagnia in queste strane feste natalizie.

FLEABAG (Amazon Prime)

Al primo posto non potevamo non mettere la meravigliosa, dissacrante e femminista serie tv della talentuosissima Phoebe Waller-Bridge Fleabag (che l’ideatrice ha prodotto, sceneggiato e interpretato).

Due sole stagioni che vi faranno amare in modo smisurato una delle migliori serie tv degli ultimi dieci anni.

Estremamente “british”, con un acuto senso dell’umorismo, Fleabag conquista tutti soprattutto perché è incredibilmente vera. Nessun eroe, nessun legame familiare idilliaco e “fronzoli” di troppo. Fleabag è la vita, quella reale che viviamo tutti i giorni.

Interpretato da un personaggio femminile estremamente forte, capace di sovrastare la scena, vediamo la nostra trentenne protagonista prima in una sorta di discesa autodistruttiva (durante la prima stagione), per poi tornare a risollevarsi e a spiccare il volo (a suo modo, naturalmente) nella seconda e, ahinoi, ultima stagione.

Acclamatissima dalla critica (e dal pubblico) – ha trionfato anche agli ambiti Emmy Fleabag ci racconta la storia di questa giovane donna londinese cinica e irriverente alle prese con i drammi della sua esistenza: un lutto con cui non ha ancora fatto i conti, una famiglia disfunzionale e delle storie sentimentali disastrose in cui la nostra Fleabag (così viene chiamata la protagonista, di cui non si rivela mai il vero nome) cerca costantemente degli attimi di sollievo. Il tutto, però, viene raccontato in modo esilarante, con incredibile acume e straordinaria efficacia.

Attenzione, però, Fleabag non è la classica serie tv su una donna sigle alle prese con disastri sentimentali. E definirla anche soltanto femminista, sarebbe fin troppo riduttivo – d’altronde, lo dice anche la Waller-Bridge nella serie: “I sometimes worry that I wouldn’t be such a feminist if I had bigger tits”.

No, Fleabag è molto di più. È un doloroso racconto di solitudine, è la storia delle trentenni di oggi che non sanno chi sono e non conoscono la direzione da prendere. È un brillante, appassionante e straziante one woman show che racconta con grande (e anche brutale) onestà la vita adulta. Il sesso, la menopausa, il fallimento e il tradimento, ma anche il dolore e la rabbia. Il tutto con dei personaggi secondari a dir poco indimenticabili (due su tutti: la sorella maniaca del controllo che alla fine di tutto avrà un’indimenticabile evoluzione e, ovviamente, il prete “sexy).

Tagliente, geniale ed estremamente appassionante. Difficile trovare un’altra serie da amare con la stessa intensità.

GILMORE GIRLS (La 5, Netflix)

A distanza di vent’anni, una delle serie cult più amate al mondo, ritorna un’altra volta sul piccolo schermo. In questi giorni, infatti, è visibile su La 5 e, ovviamente, su Netflix che ha prodotto anche l’attesissimo revival del 2016.

La bellezza di questa mitica serie tv, ideata da una delle migliori firme del panorama televisivo Amy Sherman-Palladino, è che non passa mai di moda.

Vero e proprio “romanzo di formazione”, le Gilmore Girls ci hanno accompagnato nel passaggio alla vita adulta, con personaggi assolutamente geniali (per cui varrebbe la pena realizzare una sorta di spin-off) e riferimenti culturali pop ed estremamente colti (come dimenticare Jess che in classe cita Mattatoio n.5 di Kurt Vonnegut?). Tutti i dialoghi (che sono il cuore pulsante della serie, non a caso la biografia di Lauren Graham, in cui parla dell’esperienza sul set di Gilmore Girls, si intitola “Parlare a raffica”) sono densissimi di citazioni e riferimenti musicali, letterari e cinematografici. Talmente tanti che, per coglierli tutti, i “re-watch” non sono mai abbastanza. Anche se, per questo, consigliamo vivamente di vederlo in lingua originale, dato che nella versione doppiata molti di questi riferimenti vengono completamente a mancare.

Nel corso di questi lunghissimi anni, vediamo le nostre amate Lorelai e Rory crescere ed evolvere, scambiandosi spesso i ruoli di mamma e figlia. Le vediamo lottare contro la gabbia della famiglia borghese e i preconcetti della società, ma le vediamo anche fallire e poi rialzarsi, alle prese con una vita che è tutto tranne che perfetta. Ed è forse uno degli elementi che più ci portano ad amare questo show.

La stessa Rory, come la protagonista di Fleabag, nell’attesissimo revival di Netflix, è una trentenne alle prese con la precarietà e la confusione della vita di oggi (nonostante la piega non troppo riuscita della settima stagione, non a caso, l’unica che non è stata scritta dalla Palladino).

Una serie senza tempo, che ci fa sognare e desiderare di vivere nell’immaginaria cittadina del Connecticut Stars Hollow, con strambi e brillanti personaggi che sostengono la scena al pari delle protagoniste (il mitico Kirk su tutti…).

L’abilità della Palladino è quella di rappresentare con grande estro tutte le storture della società americana (e non solo), attraverso la costruzione di personaggi che non hanno eguali nella storia delle serie tv.

Insomma, iniziamo a dare un senso a questo isolamento forzato e buona visione!

di Francesca Polici per DailyMood.it

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Click to comment

Trending