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Madam C. J. Walker, la prima imprenditrice di colore protagonista di una serie Netflix

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Una mini-serie racconta la storia eccezionale e semi-sconosciuta della prima donna a raggiungere il successo economico e imprenditoriale nell’America di fine Ottocento e primi Novecento, filantropa e antesignana del moderno concetto di inclusione

La prima imprenditrice di colore americana e la prima milionaria, come testimoniato anche dal Guinness dei primati 1910. Si tratta di Madam C. J. Walker, al secolo Sarah Breedlove, la cui storia è stata finalmente raccontata da Netflix, con una mini-serie di 4 episodi con protagonista il premio Oscar Octavia Spencer e il campione di basket Lebron James tra i produttori. Una storia appassionante di successo ma anche di emancipazione e di inclusione, termine del quale si parla tanto spesso ultimamente, ma certamente sconosciuto alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento, arco temporale che copre la vita di Madam C. J. Walker.

Che non si sbaglia a voler considerare l’antesignana della cantante Rihanna, in veste di imprenditrice del marchio Fenty. Il cui rapidissimo successo è equiparabile a quello di Madam C. J. Walker e del suo omonimo brand. Altro elemento che accomuna le due donne è la grinta e il grande intuito, che ha portato entrambe a captare i bisogni delle donne in fatto di bellezza e delle donne di colore in particolare. Sì, perché se Madam, pur sconosciuta ai più, si può considerare una delle donne che hanno fondato l’industria della cosmesi al pari di Helena Rubinstein, Elizabeh Arden, Estée Lauder e perfino di Coco Chanel, rispetto queste ha dovuto affrontare molti più ostacoli, a partire dal colore della pelle. Invece lei, con tenacia, ha saputo imporsi e fondare un impero arrivato a occupare più di 3000 persone, per lo più donne di colore alle quali diede non solo un lavoro, ma una dignità: in un’epoca in cui erano a malapena considerate persone, con lavori come cameriera e lavandaia, Sarah Breedlove diede alle sue clienti e lavoranti dignità e autoconsapevolezza, mezzi di emancipazione e anche… bellezza.

La storia è semplice. Figlia della generazione nata subito dopo l’abolizione della schiavitù, Sarah rimase orfana a 7 anni, si sposò a 14, divenne madre a 17 e vedova a 20. Per mantenersi faceva la lavandaia, il suo aspetto fisico non era avvenente e a un certo punto iniziò a perdere i capelli. Una cliente la aiutò con una crema che le risolse il problema e questa fu la miccia che risvegliò il suo orgoglio. Trasferitasi a St Louis dove i fratelli esercitavano il mestiere di barbiere, mise a punto un proprio prodotto per i capelli ma soprattutto per il cuoio capelluto, Wonderful Hair Grower di Madam Walker, che lo Smithsonian National Museum of African American History & Culture conserva ancora, seguita da altri prodotti sempre per capelli e poi anche per la pelle. Perché la differenza rispetto a tutti gli altri prodotti simili destinati alle chiome afro era proprio l’aver posto l’accento sulla cura del cuoio capelluto e sulla crescita dei capelli. Il successo fu tale che, grazie anche al secondo marito, Charles Joseph Walker, che diede il nome al marchio perché era impensabile chiamarlo con il nome di una donna con l’aggiunta di Madam, si trasferì a Indianapolis, città con molti abitanti di colore e dunque potenziali clienti, dove da un salone casalingo fondò una fabbrica. I saloni si moltiplicarono per tutti gli Stati Uniti e il successo portò la lavandaia Sarah Breedlove a diventare la prima americana nera milionaria e imprenditrice. Il tutto grazie anche a moderne tecniche di marketing come la vendita porta a porta e poi per corrispondenza non solo negli Stati Uniti ma anche ai Caraibi e in America Centrale e a campagne pubblicitarie che mostravano fotografie con prima e dopo la cura.

Purtroppo, Sarah morì nel 1919 all’età di 51 anni, ma lei lasciò un segno indelebile anche nel campo della filantropia, perché finanziò borse di studio per ragazze di colore e organizzazioni per la difesa dei diritti dei neri come NAACP e YMCA, dimostrandosi anche filantropa. La serie Netflix racconta questo, con una ricostruzione storica di ambienti e costumi superlativa, mettendo in luce il carattere e la grinta di Sarah e tutti gli ostacoli che dovette superare, grazie anche all’abilità interpretativa di Octavia Spencer, vincitrice di un Oscar per il film The Help e alla narrazione tratta dal libro della nipote di Madam, On her own ground di A’Leila Bundles.

di Maria Maccari per DailyMood.it

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